TRANSISTORIE – Com’è andata a La Lodola

Il primo dei nostri quattro incontri è stato veramente sorprendente.

Nel cerchio eravamo in otto, tra cui alcuni insospettabili affabulatori (nel senso che ci sono persone che difficilmente parlano e che invece si sono dimostrate molto loquaci). Ma altri erano a La Lodola per partecipare ad un laboratorio teatrale.

La vera sorpresa è stata proprio questa : scoprire nei momenti di condivisione (pranzo, colazione, cena) argomenti comuni, sviscerare le tematiche della transizione e parlare di picco del petrolio, e così via con molta naturalezza.

Come dice Massimiliano , è tutta una questione di meiosi (lo so è una parola grossa : io gliel’ho detto che dovrebbe stare un po’ più terra terra) ma queste contamin-azioni, sono forse il modo più semplice per propagarsi, oltre alle transistorie ovviamente.

Il momento più bello? Quando alla fine della 2 giorni abbiamo fatto tutti insieme (teatranti, pubblico venuto a vedere i teatranti, e noi transistorici) il gioco della resilienza.

Tornando alle transitorie e a noi transistorici, intanto vorrei sottolineare che il nome , scelto probabilmente per il suono accattivante e italico, ha in realtà anche un significato molto più profondo … ecco la definizione di wikipedia

Transistor : Le principali funzioni che gli vengono affidate sono

a) l’amplificazione di un segnale in entrata

b) il funzionamento da interruttore

In effetti, è proprio così che potremmo sintetizzare quanto emerso dal dragon dreaming fatto sabato

A – raccogliere e amplificare le storie in entrata

b – dar loro un corpus tanto da poterle riprodurre ogni volta che se ne avverte l’esigenza.
Ecco la cronaca (abbastanza sommaria) di questa due giorni

SABATO 

Dragon dreming (solo il primo giro di vision).

Gioco dei naufraghi

Senza volerlo le storie hanno cominciato a circolare, mentre aspettavamo che arrivassimo tutti…il culmine (vero climax) è stato raggiunto da Riccardo. Depistato dal navigatore stava per finire in un calanco e di qui l’inevitabile racconto epico.

La cosa che è emersa, anche nel giorno seguente, è stata proprio questa : le idee,le parole, i sogni, tutto quello che ci siamo detti è andato a finire in un enorme calderone posto al centro del nostro cerchio. E da lì abbiamo tirato fuori il giorno successivo tutti gli oggetti, le emozioni e i colori necessari per costruire ciascuno la propria transitoria

DOMENICA

Per farlo siamo partiti da una parola : Metro

Attraverso alcuni passaggi successivi abbiamo individuato il tema, il genere, l’emozione,soprattutto gli obiettivi e i conflitti di ciascuna storia

Non abbiamo ancora dato un titolo lo faremo nel prossimo incontro (che sarà a ferrara il 26 o il 27 novembre) ma intanto ecco la lista secondo tema, autore , genere/’emozione

TRANSISTORIE – 1A RACCOLTA


Nell’ordine : tema – autore – genere emozione


Nessuno e’ un’isola – Stefano – rabbia
Se giochi con il fuoco prima o poi ti bruci – Massimiliano – “pasoliniano”
Un attimo,una vita – Paola – apologo
E’giusto mettere in discussione l’autorita’ – Alessandro – umoristico
Tutto passa – Fancesca – thriller
Non sempre l’erba del vicino e’ più verde – Riccardo – descrittivo
Mille misure un taglio solo – Pierre – suspense


6 commenti

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  1. […] che sia in qualche modo riferibile ai Transition tales inglesi.(il report completo lo trovate qui).Brevemente, si decide di percorrere questa strada […]

  2. […] in Italia è partito un gruppo per approfondire questo tema :  molti  di noi sognano nuove storie che diano un senso al nostro […]

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  6. […] Storie intorno al Fuoco La Ri-creazione della Comunità attraverso l’archiviazione orale di storie del territorio(praticamente le Transistorie) […]

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