Rob e i ragazzi di Bologna

“Grow in Transition”, Rob Hopkins e i ragazzi di alcune scuole superiori di Bologna in versione “delux” con oversound della splendida traduzione di Deborah Rim Moiso. Grazie a Serpieri City Farm per questa nuova versione.

Immaginiamo un quartiere felice a Catania dal 4 al 6 Dicembre al Festival della Felicità Interna Lorda

Questo laboratorio si ispira alle Città di Transizione e al percorso della “Ri-economy”, che promuove un’imprenditoria locale, resiliente e portatrice di benessere sul territorio. Durante il Fil Festival Festa della Felicità Interna Lorda, proveremo a costruire, guidati da Deborah Rim Moiso, un “quartiere felice” che risponda ai nostri bisogni e rifletta le nostre aspirazioni.

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Quest’anno abbiamo scelto di dedicare il FILfest al tema delle Città Felici.
Vorremo tornare a riflettere sul nostro modello di sviluppo urbano, per capire come valorizzare un patrimonio relazionale capace di determinare il benessere delle persone, nei luoghi di lavoro come nella vita sociale e familiare.

Anche quest’anno il festival sarà auto finanziato, per sostenere il progetto potete fare una piccola donazione attraverso questa piattaforma

http://buonacausa.org/cause/filfest#.VEOHo6Ab8-Q.facebook

Il programma completo del Festival lo trovate qui:

http://www.filfest.org/?page_id=293

Ci vediamo a Catania, a presto!

Il documentario va in tour (col vostro aiuto)

Il documentario “RICREAZIONE”,  che racconta le storie della Transizione in Italia è pronto a farsi vedere in giro!

Qui c’è il trailer:

Per organizzare una proiezione nella vostra città/quartiere/iniziativa, mettetevi in contatto con Giulia, Carlotta e Simona: trovate le loro mail sulla pagina “chi siamo” del sito dedicato al loro lavoro:  http://www.viaggionellatransizione.com/

 

Com’è andata a Campogalliano

TrainingCampogalliano

Un Transition Training intenso (come sempre) e particolare (come qualche volta accade). La particolarità sta nel fatto che questo gruppo veniva praticamente tutto da Campogalliano ed è in condizioni di mantenere le relazioni in modo relativamente semplice. Il secondo aspetto interessante è che al training ha partecipato anche la loro Sindaca, arricchendo considerevolmente prospettive e possibilità.

Non posso non far notare inoltre la qualità di questa partecipazione, so che pagherà per settimane il fatto di non aver mai guardato il telefono, risposto ad un’email, fatto una chiamata. È invece rimasta con noi, al 100%, per tutto il tempo. Chi lavora con amministratori sa che non è una cosa banale, quindi davvero grazie.

In particolare, questa presenza consentirà in futuro, se l’Iniziativa di Transizione di Campogalliano si attiverà realmente, di basare le relazioni con l’amministrazione locale su una profonda condivisione dei linguaggi e delle metodologie della transizione. Potrebbe effettivamente fare una grande differenza e semplificare molti processi (a Monteveglio è stato così).

Esperienza molto bella quindi e da tenere sotto osservazione per scoprire cosa accadrà nei prossimi mesi. Se andranno avanti consiglio di provare ad arrivare a una delibera di partnership strategica come fu quella di Monteveglio a suo tempo.

Grazie a tutti per l’impegno e la pazienza, io e Martina ci siamo trovati benissimo, il CAT è un luogo caldo e accogliente, molto piacevole lavorare lì. Grazie davvero a Daniela e agli altri “abitanti” di questa struttura di averci offerto asilo.

Come al solito si è mangiato meravigliosamente e a crepapelle (ma si sa, i training fanno ingrassare). Grazie quindi a tutti, ai solerti organizzatori campogallianesi e a Luca per essersi messo in gioco in questo modo (e per averci costantemente aggiornato su temperature e rischio alluvione).

Invito chi è stato con noi a utilizzare i commenti a questo post per considerazioni, scambi, idee, suggerimenti… un abbraccio.

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NOTA:
Quando un’iniziativa di Transizione vuole diventare ufficiale qui ci sono un po’ di istruzioni.

RiEconomy in stile biellese…

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Proseguono gli esperimenti di RiEconomy con un focus nel biellese dove prevista questa serie di incontri per ragionare di riprogettazione dell’economia di quell’area. Si comincia il 12 novembre, come vedete dal volantino e si arriva fino all’11 febbraio centrando ogni incontro su un tema chiave, con un relatore in grado di approfondire alcuni aspetti, ma lasciando spazio alla libera fermentazione delle idee…

I sei incontri seguiranno infatti un percorso d’interazione e scambio creativi, e saranno propedeutici a un grande evento visionario che si terrà il 28 febbraio e 1 marzo 2015:  in queste date, tutti i principali agenti del cambiamento del Biellese avranno la possibilità di condividere le proprie esperienze e i propri sogni per co-creare un futuro migliore per il territorio, legato ad un’economia più giusta, più umana, più bella ed accessibile a tutti.

Per un maggiore dettaglio allego qui il documento di presentazione di questo percorso che potete studiarvi con calma prima di gettarvi nella magica danza delle “Ore liete di RiEconomia”.

Rob a Bologna, visto da Rob

Stretta di mani col Sindaco di Bologna

Da “Transition Culture”. Traduzione di MR

 

Sono appena tornato da una due giorni dentro e nei dintorni della bella città di Bologna, in Italia, dove ho partecipato ad una serie di eventi che mi hanno dato l’impressione di aver generato una buona attrattiva efficace intorno alla Transizione. L’Italia si trova in un momento interessante, ad un bivio. Il suo governo sta proponendo un nuovo disegno di legge per aprire il paese al fracking e alle trivellazioni in mare per petrolio e gas, sostenendo che questo è ciò che permetterà alla pessima situazione economica del paese di riprendersi. C’è molta opposizione a questo, quindi parte della mia speranza riguardo al viaggio era di essere in grado di esporre una strada alternativa, di mostrare cosa può offrire la Transizione a queste discussioni.

Dato che l’Italia non ha nessuna crescita e che la situazione sta peggiorando, forse piuttosto che aprire il paese all’estrazione da parte delle compagnie del fracking e ai dirigenti petroliferi, potrebbe essere che invece essa diventi consapevolmente la prima economia post crescita del mondo? E’ senza dubbio più adatta di molti altri paesi europei a fare questo, con una maggiore risorsa di energia solare e sta già generando molta energia rinnovabile. La sua cultura del cibo locale è probabilmente più intatta che in gran parte dei paesi europei. Potrebbe modellare il futuro al quale inevitabilmente dovremo passare.


Ma l’Italia, come mi hanno ricordato tutti ovunque sia andato, “è molto complicata”. Il suo sistema politico è di una confusione sconcertante, con governi di coalizione che cambiano con regolarità allarmante, con partiti politici fortemente trincerati e felici di fare qualsiasi cosa per minarsi fra loro e il senso che, come mi ha detto Cristiano Bottone di Transition Italia, “qualsiasi cosa tu voglia fare come gruppo di Transizione, da qualche parte c’è una legge che lo impedisce”.

Quindi la comune esperienza delle persone è che fare avvenire il cambiamento è molto difficile e che le possibilità, e il sistema, sono tutti contro. Eppure la diffusione della Transizione in Italia, e il modo abile con cui hanno costruito le connessioni con le persone in molti dei luoghi in cui gli ostacoli possono essere rimossi, è un vero indicatore del fatto che forse c’è un altro modo di far accadere le cose.

E’ stato questo lo sfondo del mio viaggio a Bologna, provare a ispirare e coinvolgere le persone in alcune delle istituzioni chiave che potrebbero aiutare ad accelerare realmente le cose a Bologna, che probabilmente è la città più progressista d’Italia ed è il luogo in cui è più probabile che un tale approccio possa radicarsi.

Essendo arrivato in treno, ho cominciato il martedì mattina alla Sala Centro Fiori in città con un incontro per studenti ed insegnanti da 5 diverse scuole di Bologna e dintorni. Alcuni erano studenti di agraria, ma anche di diversi altri indirizzi. Erano circa 300 e si è rivelata essere una sessione affascinante.

Ho parlato in particolare di Transizione e cibo e come dovrebbe essere una nuova cultura del cibo. Erano tutti attenti, hanno posto alcune domande interessantissime e mi hanno applaudito quando ho parlato di coltivare funghi sui fondi di caffè! (Immagino che Bologna produca molti più fondi di caffè di Exeter, il luogo da cui proviene l’esempio che ho usato …). Ecco il video di quella conversazione:

https://www.youtube.com/watch?v=DaRGmI4BthY

Dopo la conversazione, molti studenti si sono raccolti intorno a me per sapere come potevano iniziare a fare Transizione nelle loro scuole. Gli insegnanti hanno parlato delle cose che stavano già succedendo e come piacesse loro l’idea di mettere tutto insieme nell’idea di una Scuola in Transizione. Sono rimasto davvero toccato dal livello di entusiasmo fra i ragazzi, molto stimolante.


Poi con Cristiano Bottone di Transition Italia, la mia splendida interprete Deborah e Glauco, il nostro autista di San Lazzaro Citta’ di Transizione, ci siamo diretti alla mitica Monteveglio, il luogo di nascita della Transizione in Italia. Un bel paesino ai margini di un parco nazionale, la mia prima impressione è stata come fosse fresca e deliziosa l’aria.

                                                                 Monteveglio

Dopo un pranzo delizioso che comprendeva una deliziosa schiera di cibi locali e la prima volta che ho visto tartufi veri raccolti quella mattina nel bosco, ci siamo diretti alla Sala Consorzio Vini, uno splendido edificio ai margini del paese, per un incontro informale con molti Sindaci italiani e funzionari di autorità locali che stanno lavorando, a livelli diversi, per integrare la Transizione nel loro lavoro. A quell’incontro siamo rimasti tutti d’accordo di incontrarci di nuovo e di rimanere in contatto in modo regolare, un passo importante per il loro lavorare insieme. Poi siamo passati alla modalità intervista, facendo un sacco di interviste per la RAI TV,la BBC italiana (troppo buono Rob, ndt.), per un documentario che faranno sulla Transizione così come con l’Italia Che Cambia.

 

La parte finale della giornata è stata, essendoci riavviati verso Bologna, un raduno transizionista di persone che fanno Transizione in città e nei dintorni. E’ stata una festa di celebrazione, con una deliziosa cena condivisa, dell’ottimo vino e birra locale, dove ho incontrato delle persone splendide. C’è stata anche una performance teatrale ispirata alla Transizione, musica ed altre forme di giochi collettivi molto divertenti. Verso le 10, essendomi svegliato alle 5 quella mattina senza aver dormito bene sul vagone letto, le palpebre hanno cominciato a scendere e mi sono diretto al B&B in cui alloggiavo.

Divertimento improvvisato con diverse persone della Transizione Bolognese…

Divertimento improvvisato con diverse persone della Transizione Bolognese…

Era una stanza splendida in cui risvegliarsi. Proprio in cima di una casa alta, si godeva della vista della città, sui sui tetti, le chiese e le torri per le quali la città è famosa. Grazie alla mattinata molto limpida, è stata una gran bella vista. Il primo evento della giornata era alla Sala Farnese, in Municipio a Bologna, un palazzo incredibile. Amo i vecchi palazzi e questo era davvero bello.


 

Si entra da una serie di grandi scalinate con strane pietre lungo ogni scalino che era, mi hanno spiegato, perché erano state progettate nel periodo medievale per permettere alle persone di salire e scendere a cavallo. Soffitti dipinti in modo incredibile, affreschi antichi. L’evento si chiamava “Verso una società low carbon” e si è tenuto in una bella sala con affreschi, dipinti antichi ed un soffitto molto alto.

Soffitti medievali dipinti incredibilmente belli in Municipio

 

Soffitti medievali dipinti incredibilmente belli in Municipio

L’incontro è stato presentato dal Sindaco di Bologna, Virginio Merola, ecco il suo discorso:

Poi ci sono stati alcuni relatori dell’Università di Bologna che hanno a loro volta dato una mano ad impostare il contesto: Dario Braga, Patrizia Brigidi e Alessandra Bonoli. Ecco Dario Braga:

Cristiano ha fatto un’introduzione e quindi ho parlato io per circa 40 minuti, dopo di che sono seguite molte belle domande e risposte. Ecco il video di quel discorso.

C’era molto brusio in sala, sembrava che la gente fosse molto stimolata ed entusiasmata. In seguito ho incontrato un sacco di gente. Poi, una volta che il tutto si avviava alla conclusione, mi sono avviato all’uscita con diverse persone di Transition italia per una pizza in un ristorante biologico locale di Bologna, in effetti molto buono, devo dire.

Sull’antica scalinata costruita per il passaggio dei cavalli con diversi membri di Transition Italia

Sull’antica scalinata costruita per il passaggio dei cavalli con diversi membri di Transition Italia

L’evento pomeridiano si teneva all’Università di Bologna, l’Università più antica del mondo. Di recente hanno dato inizio un’iniziativa chiamata ‘Alma Low Carbon’, una “squadra di ricerca integrata” che mette insieme diversi dipartimenti per, come dicono loro stessi, “lo scambio e l’integrazione delle competenze della nostra Università nei campi della riduzione delle emissioni di CO2 e dei gas climalteranti”.

Discorso all’Università

Billy Connolly?

Discorso all’Università

Il mio discorso si è focalizzato su “come potrebbe essere un’Università in Transizione?” Ho fatto una riflessione sul fatto che nell’Università in cui sono andato, dove studiavo sostenibilità, c’erano solo erba e cemento e non rappresentava in alcun modo quello che stavamo studiando. Come sarebbe stata, ho chiesto, se un’Università fosse una vetrina, incorporando ad ogni livello gli approcci della Transizione?

Insegnerebbe in modo diverso, si relazionerebbe diversamente, con la comunità userebbe i suoi appalti in modo diverso, produrrebbe la propria energia e così via. Quando il tutto è finito, ci siamo diretti fuori verso l’aria fresca della sera, siamo passati di fianco ad una statua in un corridoio dell’Università che sembrava di Billy Connolly, e quindi è cominciato il lungo viaggio di ritorno a casa.

Colonnato illuminato in modo splendido sulla via per la stazione

Colonnato illuminato in modo splendido sulla via per la stazione

Lascerò a questa citazione da un post sul blog de l’Italia Che Cambia le ultime riflessioni sul viaggio:

Che dire di questa visita? La tela di relazioni che sta nascendo, il positivo interesse di istituzioni di livello nei confronti dell’idea della Transizione e il grande riscontro che essa ha avuto fra i ragazzi di scuole e università, sono tutti aspetti che confermano la bontà del percorso fatto sinora e pongono ottime basi per un ulteriore salto di qualità, che – come sta già avvenendo in Gran Bretagna e in molti altri paesi – abbia la capacità di mettere a sistema il lavoro dei tanti agenti del cambiamento in Italia. Ma ciò che forse ci ha rincuorato e rinvigorito di più sono state la simpatia, l’umiltà e la grande positività che Rob Hopkins è stato capace di portare fra noi, facendoci cogliere, al di là di studi e progetti, la vera essenza della Transizione.

Grazie a tutti coloro che sono venuti, a chi ha organizzato, a Deborah, la Traduttrice di Transizione, a Glauco per i passaggi, a Cristiano per tutto il lavoro organizzativo, al mio ospite, a tutte le persone meravigliose della Transizione che ho incontrato per il grande lavoro che stanno facendo e all’Università per l’invito.

Il video di Rob a Bologna

Una versione grezza, senza montaggio, ma così anche chi non c’era…

Training Campogalliano Confermato!

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Confermato il Transition Training di Campogalliano, chi si è già iscritto riceverà a breve ulteriori istruzioni via email, chi non lo ha ancora fatto sappia che ci sono ancora alcuni posti a disposizione.

Benvenuta Canzano

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Dalle parti di Teramo c’è Canzano (che se ho trovato la foto giusta sembra un bel posticino). E a Canzano c’è una nuova iniziativa di transizione a cui diamo il benvenuto. Se siete di quelle parti potreste aver voglia di unirvi a loro e trovate informazioni e contatti qui.

Bologna: Verso una società lowcarbon

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Ecco la locandina dell’evento del 29 ottobre, una piccola occasione che questa città si concede per discutere del futuro, magari uscendo dalla visione business as usual che generalmente tende a dominare i nostri pensieri.

Come si costruisce una società lowcarbon? Possiamo provare a smettere di parlare di crescita e concentrarci sul concetto di prosperità? Ragioniamo sull’idea di un equilibrio benefico, necessario, piacevole? Possiamo progettare un’evoluzione intelligente della specie e dell’economia?

Beh, non vorrei essere troppo ottimista, ma forse ora si può cominciare davvero a muoversi in questa direzione. Il sistema in cui viviamo è diventato fragilissimo e lascia spazio alla luce (o all’inquietante oscurità) di altre possibili modalità organizzative.

Se ne stanno accorgendo in tanti, e le persone in cerca di risposte vere sono molte e ormai ovunque. Magari questa città, come altre volte in passato, saprà immaginare e ispirare nuove strade.

Questa può essere una “conferenza con ospite straniero” come tante, o diventare un piccolo punto di svolta. Spero proprio la seconda che ho detto… 🙂

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Recente spunto di riflessione sul Guardian.

Transizione e la scuola

Quando Rob sarà a Bologna non si parlerà solo di Università, c’è un bell’appuntamento con le scuole superiori voluto da Serpieri City Farm.

Anche l’intreccio tra scuola e Transizione, qui come altrove, sembra diventare nel tempo più complesso e proficuo e in questo breve filmato ce ne parla proprio Lucia Cucciarelli, Dirigente dell’Istituto Tecnico Agrario Statale Serpieri di Bologna.

Terracini: la Transizione “dentro” l’Università

Alessandra&Rob

In via Terracini, a Bologna, c’è un distaccamento dell’Università, il Dipartimento di Ingegneria denominato DICAM, una specie di piccolo “villaggio” immerso in una zona artigianale periferica, qualche nuovo condominio di fronte… un quartiere di servizio tra ospedale e aeroporto, niente di speciale.

È qui che le “ragazze” (sì direi che sono state delle donne a far partire questa cosa) di Ingegneria Ambientale hanno voluto far nascere una vera e propria Iniziativa di Transizione interna alla comunità universitaria che ogni giorno si ritrova in quegli edifici.

Nella foto vedete Alessandra Bonoli (con Francesca Cappellaro sono le ispiratrici di questo percorso) che incontra Rob a Milano durante il meeting sulle “Comunità Resilienti” della Fondazione Cariplo. È in quella occasione che si è cominciato a parlare di invitarlo a Bologna.

Ho provato a fare qualche domanda ad Alessandra per capire come sta vivendo questo esperimento in corso cominciando da “cos’è esattamente Terracini in Transizione”:

Si tratta di un percorso che vede il coinvolgimento di ricercatori, docenti, personale tecnico, amministrativo e studenti che si pone lʼobiettivo di trasformare la Scuola di Ingegneria e Architettura in un living-lab della sostenibilità.

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Salute & transizione

Quali sono le ripercussioni della crisi climatica, economica ed energetica sul sistema sanitario?

Come potremmo immaginare un settore sanitario rilocalizzato e resiliente?

Ne parleremo insieme a Palermo, il 20 settembre, durante un evento dal titolo “Vivere nelle Soluzioni“, organizzato in occasione della settimana dello Shiatsu.

Il tema “salute” attraversa le iniziative di Transizione in maniera trasversale — parliamo di sana alimentazione, di aumentare l’attività fisica (leggi: orti, orti, orti), cerchiamo di prenderci cura gli uni degli altri e di lavorare sul cambiamento interiore, tutte operazioni che riducono lo stress e ci migliorano la vita. Ma cosa succede quando la transizione incontra il sistema sanitario, e cosa ne pensano del cambiamento in atto coloro che ci lavorano?

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Strade in Transizione RiEconomy a Ecofuturo

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Potete prendere nota, far girare il messaaggioe, nel caso, raggiungerci perché nel contesto di Ecofuturo abbiamo organizzato due seminari sulle sperimentazioni fatte con Strade in Transizione e RiEconomy. Si tratta di due incontri pensati sopratutto per chi volesse riprodurre questo tipo di processi nella propria comunità (molto consigliati a chi è nei Gruppi Guida).

Le sperimentazioni compiute fin qui ci hanno consentito di imparare molto, capire cosa funziona, cosa non funziona (e come probabilmente farlo funzionare). Sappiamo di più di ciò che serve e conosciamo meglio i vari strumenti che possono innescare processi di riorganizzazione sistemica delle economie locali.

È gratis!

I seminari sono gratuiti “salvo pagare il biglietto di ingresso al festival che costa 15 euro”, ma hanno un numero di posti limitato quindi chi vuole esserci dovrà iscriversi contattando subito la segreteria di Alcatraz:

Per iscriversi ai seminari:
silvia.negroni@alcatraz.it

Per pernottamenti (anche in tenda):
Libera Università di Alcatraz
Indirizzo: Località Santa Cristina, 53 – 06020 Gubbio (Perugia)
Email: info@alcatraz.it
Telefono: +39 075.9229914 – 075.9229938 – 075.9229939
Fax: +39 075.9228714

Nota: Stradeintransizionisti e Rieconomisti già attivi mi scrivano subbbito per riservare i posti se vogliono venire (sarebbe bello ci fossero testimoni diretti).

A chi ha voglia di impegnarsi intensamente in queste attività consiglio caldamente di seguire entrambe le giornate perché sono strettamente collegate, interconnesse e complementari. Mi spiace per il poco preavviso, ma tutto il festival è una invenzione appena nata.

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sit_logo

29 Luglio 2014 – Ore 10:00 – 13:00
STRADE IN TRANSIZIONE

Facilitazione: Cristiano Bottone (…e forse altri a sorpresa)

Programma:

– Contesto: l’esperienza inglese, il Patto dei Sindaci e l’esperimento a Monteveglio
– Tutto quello che abbiamo imparato fin qui: conferme e sorprese
– Se vuoi rifarlo anche tu: strategie, tattiche e risorse necessarie
– Qual è il prossimo passo?

Sintesi: Strade in Transizione si è rivelata una metodologia molto efficace (forse anche troppo), può essere uno strumento operativo chiave per la gestione del Patto dei Sindaci, ma serve molto adattamento rispetto alle metodologie usate in UK e ci sono parecchie “sorprese” di cui tener conto.

Materiali: Report della sperimentazione, manuali utilizzati per la sperimentazione.

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Testata

30 Luglio 2014 – Ore 10:00 – 13:00
RIECONOMY ALL’ITALIANA

Facilitazione: Cristiano Bottone (…e forse altri a sorpresa)

Programma:

– Contesto: l’esperienza inglese, il Patto dei Sindaci e l’esperimento a S. Giovanni
– Tutto quello che abbiamo imparato fin qui: conferme e sorprese
– Se vuoi rifarlo anche tu: strategie, tattiche e risorse necessarie
– Strade in Transizione come strumento interno a RiEconomy
– Qual è il prossimo passo?

Sintesi: È ancora presto per trarre conclusioni, ma questa prima esperienza è estremamente incoraggiante. Grazie a CURSA e MinAmbiente stiamo sviluppando alcuni strumenti di supporto fondamentali per questo tipo di processi.

Materiali: Report della sperimentazione, griglia di valutazione dei progetti RiEconomy (versione beta), report imprese di transizione in Italia.

 

Che si fa nel pomeriggio?

Dopo i seminari, intorno a voi ci sarà tutto il resto del festival che Jacopo Fo, Michele Dotti, Marco Boschini e molti altri hanno fortemente voluto. Sarà rutilante, multiforme e variopinto, un occasione per conoscere persone, vedere cose, farsi un bagno in piscina, insomma vivere Alcatraz e la sua sempre interessantissima popolazione stanziale e festivaliera.

Per chi volesse, io sarò sempre lì, quindi si può anche continuare a ragionare dei temi dei seminari se a qualcuno servisse, o parlare di transizione, o fare chiacchiere e bere succo di mirtillo.

Università in Transizione

C’è una mezza possibilità che il 31 si faccia il primo forum delle università in transizione d’Italia… state sintonizzati che vi dico.

Se volete, ci vediamo ad Alcatraz… 🙂

Benvenuta Campogalliano

SalaminoCampo

 

Diamo il benvenuto a Campogalliano in Transizione, nuova iniziativa non distante da Modena. Prestigioso membro della combriccola il nostro amico Luca Lombroso (son prestigiosi anche gli altri, ma lui è più conosciuto). Come vedete nella foto il percorso è stato inaugurato alla solita, vecchia maniera… 🙂 tanto va sempre a finire (o a cominciare) così).

Pare sia in arrivo anche un Transition Training da quelle parti, restate sintonizzati…