Monteveglio: Lombroso rimandato…

L’incontro previsto per domani sera a Monteveglio (Bo) è  rimandato a data da definire. Luca Lombroso è stato purtroppo colpito oggi da un lutto in famiglia, a lui tutte le nostre condoglianze e la nostra solidarietà. Appena sarà più tranquillo riorganizzeremo la serata. Restate sintonizzati…

A Carimate: corso di approfondimento e condivisione

Ispirati dagli amici bolognesi, anche a Carimate parte il “Corso di approfondimento e condivisione del manuale della transizione”. Sei incontri di discussione che seguono i vari capitoli del handbook di Rob Hopkins. Dal 13 gennaio 2011. Per maggiori info cliccare qui

TTalk a Caponago (Monza Brianza)

Per tutti coloro che abitano a Milano, Brianza e dintorni: Ester della la Banca del Tempo di Caponago ha organizzato un TTalk a Caponago per venerdì 22 ottobre.

Lo scenario della deflazione e Repubblica

Oggi su Repubblica Federico Rampini analizza lo scenario deflattivoche potrebbe verificarsi in un futuro molto prossimo (se riuscite procuratevi la copia cartacea del giornale che è più completa).

Rampini fa un buon lavoro spiegando bene la dinamica della deflazione economica e le sue conseguenze (vi dirò, sono persino sorpreso che questo pezzo sia stato pubblicato). L’articolo quindi risulta molto utile, soprattutto a chi vuole poi fare divulgazione su questi temi.

A chi non avuto occasione di leggerlo segnalo il post che ho scritto dopo l’incontro con Nicole Foss organizzato da Carimate Città di Transizione qualche settimana fa. Nel post si parla dello stesso scenario descritto da Repubbilca con un taglio un po’ più transizionista ovviamente.

La presenza dell’articolo su Repubblica è comunque un ottima occasione di divulgazione, questi momenti sono utili perché aiutano a mettere sul tavolo temi difficili (oggi io ho potuto parlarne con diverse persone qui a Monteveglio, e ovviamente l’interesse è altissimo).

Ai gruppi guida suggerisco di procurarsi una copia del giornale (cartaceo) credo possa tornare davvero utile, a tutti gli altri suggerisco di prendere in seria considerazione alcuni dei suggerimenti di Niclole (vedi post segnalato sopra).

Un tTalk a Galbiate (Lecco)

Allarme da parte di ASPO …. e appello alle amministrazioni

[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=Ulxe1ie-vEY&feature=related]

Ecco quanto l’Aspo Italia (Associazione per lo Studio del Picco del Petrolio)

scrive ai presidenti di Regioni e Province Italiane:


Oggetto: Nota informativa – Petrolio, economia e società

Egregio Sig. Presidente,

Ci permettiamo di sottoporre alla Sua considerazione la presente comunicazione, con l’obiettivo di contribuire al quadro conoscitivo nel settore energetico, che costituisce materia concorrente tra Stato, Regioni ed Enti Locali.

LA DISPONIBILITA’ DI PETROLIO A BASSO COSTO E’ IN DECLINO

Sussistono ragioni molto fondate per ritenere che la crisi finanziaria, partita nel 2007 in modo graduale ed evoluta nel 2008 in un vero e proprio ridimensionamento dell’economia globale, tragga in gran parte la propria origine nell’incapacità di estrarre petrolio greggio in quantità sufficienti, e a costi sufficientemente bassi, tali da sostenere la crescita imposta dall’economia aperta di mercato ormai affermata in tutto il mondo.

La medesima crisi e la conseguente diminuzione dei consumi ha senza dubbio avuto l’effetto, molto temporaneo, di rallentare l’incipiente deficit di petrolio, ovviamente al costo di un relativo impoverimento di molti Paesi e degli strati più svantaggiati delle relative (e sempre crescenti) popolazioni; l’attuale stabilizzazione dei prezzi del barile di petrolio oltre gli 80 dollari testimonia tuttavia che i fondamentali scatenanti non si sono modificati ……..

Per scaricare l’interno documento clicca qui

Ed ecco i nuovi Transition Trainers ….

Ho avuto il grande privilegio di poter assistere Naresh & Sophy (i trainers capostipiti) nella formazione dei nuovi transition trainers.

Il tutto si è svolto in Olanda presso lo splendido castello di Stoutenburg (a ca 60 km a sud di Amsterdam) e sono stati 4 giorni molto intensi e coinvolgenti.

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A Lomazzo – ecco com’è andato l’OST

Ebbene sì, a Lomazzo hanno lavorato duro domenica scorsa, ma si sono divertiti e hanno prodotto il seguente Instant Report dell’Open Space che aveva come tema “Sostenibilità e vivibilità”. Bravo Ezio e bravi tutti. Imitate, gente, imitate ….

A Carimate: grande successo della Festa dell’Energia Positiva

A suoni di tamburi e con Cristina Gabetti come madrina d’eccezione si è conclusa la prima Festa dell’Energia Positiva organizzata domenica 21 febbraio 2010 dal gruppo di Carimate in Transizione, con il patrocinio del Comune di Carimate. E’ stata una giornata all’insegna dell’allegria e della positività, un vero e proprio laboratorio creativo, che a tutti coloro che vi hanno partecipato ha fornito ispirazione ed idee su come affrontare i cambiamenti e costruire una cittadinanza più attiva e consapevole. L’area espositiva proponeva tutto quello che i cittadini possono fare o a cui dare impulso: una panoramica sulle “città in transizione”, consigli sull’ecologia domestica e come crescere bambini in modo felice ed ecologico, il tema dell’acqua pubblica, l’infopoint sull’energia, ecc. Continua a leggere

Isole nel Caos

Volevo segnalare, soprattutto a tutti coloro particolarmente motivati a lavorare sulla “transizione interiore”, che dal 7 al 12 Giugno 2010 Joanna Macy terrà un seminario sull’ecologia profonda in Germania meridionale (vicino al Lago di Costanza) intitolato “ISLANDS IN A CHAOTIC WORLD”. Veramente un appuntamento da non mancare.

Questa la breve presentazione tradotta:

“Addentrandoci nel terzo millennio, ci rendiamo conto che abbiamo raggiunto il punto in cui le scelte che facciamo determineranno se le generazioni che seguiranno avranno una vita che varrà la pena di essere vissuta.  Il futuro della vita sulla Terra è nelle nostre mani.

Collasso e dissoluzione ora minacciano tutte le strutture sociali e i sistemi ecologici dai quali tutte le forme di vita complesse dipendono. Un cambiamento climatico accelerato e e devastante, povertà in aumento, avvelenamento di oceani, fiumi e suolo: questo caos è terrificante e difficile da credere.

La Terra ci permetterà un ulteriore “danza” in modo da progettare una vita decente per tutti e un futuro sostenibile? O la nostra sola speranza è un tentativo personale di sopravvivenza finché possiamo?

Siamo tutti sistemi viventi, interdipendenti e insieme apparteniamo alla rete della vita. Ogni volta che prendiamo una decisione o compiamo un azione, abbiamo un impatto l’uno sull’altro all’interno di onde di causalità che non possiamo percepire o misurare. Insieme all’ autoconsapevolezza arriva l’intenzione, cioè la capacità di scegliere.

In questo tempo di caos, abbiamo bisogno di isole dove le nostre intenzioni possano essere chiarite e rafforzate. Dove possiamo ricordarci chi siamo e tutta la distanza che abbiamo percorso insieme. Dove imparare ad apprezzare la nostra conquista evolutiva in termini di interconnessione consapevole. Su queste isole possiamo sostenerci a vicenda per apprendere il potere della solidarietà e della creatività.

In questo viaggio attraverso tempi incerti, la sfida si gioca su ogni livello: Abbiamo bisogno di saper comprendere le relazioni causali. Abbiamo bisogno della nostra compassione e vitalità per mantenere viva la nostra ispirazione. Abbiamo bisogno di percepire il nostro ruolo nella Grande Svolta ed il coraggio di agire.”

Il programma è condotto da Joanna Macy con il contributo di altre persone impegnate su queste tematiche.

Qui trovate la presentazione e i workshop complementari (lingua principale inglese)

Questo invece è il modulo d’iscrizione

Per ulteriori informazioni potete contattarmi oppure rivolgervi direttamente all’organizzatore: Holon Institut

Ugo Bardi: le tre gambe della sostenibilità

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Questa è una sintesi dell’intervento tenuto da Ugo Bardi al convegno «La sostenibilità nel vivere, abitare, produrre e consumare» tenuto a Lucca il 24 Ottobre 2009. Non è una trascrizione, ma una versione scritta a memoria che cerca di mantenere le caratteristiche di un intervento parlato.

Buongiorno a tutti, cercherò di essere molto breve per lasciare spazio ai nostri ospiti che vengono da Bruxelles; per cui mi limiterò a qualche considerazione generale su come la sostenibilità è correlata alle risorse naturali; in particolare alle risorse minerali, ma non solo.

Oggi rappresento qui l’associazione “ASPO”, associazione per lo studio del picco del petrolio. E’ un’associazione di ricercatori e scienzati che ha cominciato studiando più che altro l’esaurimento del petrolio e degli altri combustibili fossili, gas naturale e carbone; principalmente. Col tempo, ci siamo accorti che le stesse tendenze e gli stessi modelli sono validi per tutte le risorse naturali, sia rinnovabili che non rinnovabili. E ci siamo accorti che ovunque c’è un problema di esaurimento.

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Verso futuri sostenibile e nonviolenti

Sabato 3 Ottobre 2009,  alla Fabbrica delle “e” dei Gruppo Abele, a Torino,  si e’ svolto il  convegno “Verso futuri sostenibili e nonviolenti-dall’immaginazione alla realizzazione “, organizzato dal Centro Studi Sereno Regis, ONLUS che promuove programmi di ricerca, educazione e azione sui temi della partecipazione politica, dell’educazione alla pace, all’ecologia e sostenibilità’.

La forte partecipazione ha incoraggiato i relatori che hanno affrontato alcune iniziative di cambiamento sociale ed individuale: gestione dell’acqua,  stop al consumo del territorio,  giardinaggio politico (Badili Badola), Kan-Bio, le Transition towns.

Questa occasione di riflessione e conoscenza ha fatto emergere l’utilita’ pratica di coniugare difesa del territorio e dell’acqua (approccio verticale) con l’iniziativa di Transizione (approccio orizzontale). Tale sinergia potrebbe contribuire a sviluppare una metodologia di lavoro che dia respiro e continuita’ alle nostre reciproche azioni.

La difesa del’acqua e del territorio  rappresentano delle contromisure fondamentali in relazione ai temi del riscaldamento globale e del picco del petrolio. Possiamo immaginare un manifesto comune che permetta di inquadrare e stimolare iniziative di Transizione  coordinate con queste due iniziative che sono alla base dei diritti fondamentali delle persone?

SUL “SENTIERO DELLA TRANSIZIONE”

 

CI SONO IMPORTANTI NOVITA’ SULLA VACANZA-CORSO A TOTNES: 

LA RIDUZIONE DI 2 GIORNI DEL PROGRAMMA ORIGINARIAMENTE PREVISTO E L’APERTURA A PARTECIPANTI ANCHE NON ITALIANI CI PERMETTE DI POTER PROPORRE UNA QUOTA DI PARTECIPAZIONE MOLTO INTERESSANTE: £ 699.

PER ULTERIORI INFO SCARICATE IL VOLANTINO NUOVO O ANDATE QUI 

leaflet0809 ita ridotto

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La transizione italiana sbarca sui quotidiani

Per la prima volta si parla in maniera eplicita di transizione anche in Italia. Il primo quotidiano a diffusione nazionale ad affrnotare l’argomento è stato Terra in un articolo pubblicato dalla “nostra” Daniela il 14 luglio scorso e che riportiamo qui di seguito:

FENOMENO TRANSITION

Le comunità locali sono in grado di trovare la strada per autosostenersi e soddisfare i propri bisogni fondamentali. Basta mettere in pratica un modello economico e culturale che riveda gli stili di vita nell’ottica della transizione verso una civiltà a basso impiego di energia. Una sfida ambiziosa, lanciata da alcune comunità del Regno Unito, d’Irlanda e di altre nazioni che hanno dato vita al Transition Network, formatosi di recente per sviluppare l’innovativo lavoro svolto nei luoghi che per primi hanno adottato il modello di transizione. Un modello che prepara ad affrontare nel modo migliore i disagi derivanti dal picco del petrolio e ad operare per mitigare i cambiamenti climatici e che si sta allargando a macchia d’olio, contando oggi circa 10mila iniziative livello mondiale,.
È innegabile che solo grazie alla grande disponibilità di energia del secolo passato è stato possibile alimentare il motore della civiltà contemporanea, basato sull’attuale modello economico-culturale industrializzato. Abbiamo raggiunto però il picco massimo della produzione possibile di petrolio, denuncia l’Aspo (Association for the Study of Peak Oil): d’ora in poi sarà sempre più costoso e difficile estrarre petrolio, fino a quando entreremo, nostro malgrado, nell’era “post-petrolio”.
Per gestire tale epocale passaggio, le città di transizione puntano alla stesura di un piano di azione per la decrescita energetica, sull’esempio di quello realizzato nel 2005 a Kinsale, in Irlanda, da un gruppo di studenti di permacultura sotto la guida di un loro docente, Rob Hopkins. “Kinsale 2021” – questo il nome del Piano – indica il modo in cui si potrebbe realizzare la transizione verso un basso consumo energetico, prendendo in esame la maggior parte degli aspetti della vita, incluso cibo, energia, turismo, istruzione e salute. Il tutto si traduce nella realizzazione di orti urbani, iniziative di trasporto condiviso e proposte per la diminuzione ed il riciclaggio dei rifiuti, promozione delle monete locali che consentono alle risorse economiche di rimanere all’interno dei territori. E poi ancora iniziative di progettazione partecipata degli spazi e delle risorse pubbliche, campagne per la tassazione delle buste di plastica per limitarne l’uso, banche del tempo, gruppi di acquisto… L’intero progetto è stato strutturato in modo da poter ispirare altre comunità nel loro processo di transizione. Il Piano d’azione per la decrescita energetica è stato formalmente recepito con voto unanime dal Consiglio comunale di Kinsale a fine 2005.
Un numero crescente di città si sta preparando a fare fronte in modo creativo e non traumatico alla fine del petrolio: l’elenco delle iniziative riconducibili al network viene aggiornato quotidianamente. Ormai il fenomeno dilaga in molte località europee, ma anche negli Stati Uniti, Canada, Australia, Nuova Zelanda, Giappone, Sudafrica. E in Italia? Nei primi mesi dell’anno si è costituita Transition Italia per promuovere la cultura della transizione nel nostro paese, mettendo in rete le realtà che già operano a livello locale. “Abbiamo una trasversalità da gestire – sottolinea Ellen Bermann, presidente di Transition Italia – si deve riuscire a far rimanere la transizione un patrimonio di tutti, senza che nessuna forza in campo possa rivendicare primogeniture”. Il primo comune nel quale si è attivato un gruppo di transizione è quello di Monteveglio (Bo), dove in poco tempo alcune istituzioni locali hanno iniziato a collaborare sui temi della transizione. Ha iniziato a riunirsi un gruppo che lavora sul risparmio e sulla produzione energetica, con l’idea di costruire un grande impianto fotovoltaico. Sono stati creati orti e giardini gestiti collettivamente e si sta avviando una banca della memoria, con interviste agli anziani che conservano il ricordo di un mondo precedente al boom economico. Dopo Monteveglio è stata la volta della vicina Granarolo e di Lucca, che hanno attivato iniziative simili. Anche L’Aquila, appena poche settimane prima del sisma che ha colpito la regione, aveva aderito a Transition Italia. Nuovi gruppi si stanno rapidamente formando in altre regioni, in seguito a seminari e giornate informative organizzate dal network. Sono in molti ad aver deciso di prepararsi alla fine dell’oro nero, costituendo dei veri e propri laboratori in cui si impara a camminare sulla Terra in modo più “leggero” e consapevole.

Daniela da Milano

Domenica sera 31 maggio: puntata di Report sulla insostenibilità del’attuale modello urbano

IL MALE COMUNE

di Michele Buono, Piero Riccardi
In onda domenica 31 maggio ore 21.30 su rai tre

La popolazione mondiale delle città ha superato di gran lunga quella delle campagne. Qualsiasi strategia economica, sociale, ambientale, energetica deve necessariamente passare dalla città. Cemento e asfalto continuano a divorare territorio, a volte legalmente a volte aggirando le leggi, altre volte ancora, le leggi si cambiano per sanare. Non ci sarebbe nulla di male se si mantenesse un equilibrio. Così però non è, almeno a giudicare da quello che è avvenuto negli ultimi anni. Da Nord a Sud la situazione è sempre la stessa: la città, anche se la popolazione non cresce o cresce di poco, si sviluppa mangiando terreni agricoli, che se producono agricoltura o sono semplicemente paesaggio valgono poco. Se invece si decide di costruirci sopra, valgono di più. E così all’improvviso la vita costa di più: case, affitti, cibo. Alla fine della partita è la destinazione del territorio che determina il valore della comunità che ci sta sopra. Cosa succede per esempio quando si rompe il rapporto tra quanto guadagniamo in stipendio o pensioni e il valore della casa dove viviamo? Cioè quando il valore immobiliare supera quello della comunità? E il “bene comune” che fine ha fatto? Report è andata a vedere anche come si comportano in Francia e in Germania.

Vedi il video di presentazione

Sono previste le repliche di questa puntata su Raisat Extra canale 121 piattaforma Sky nei seguenti giorni: Lunedì 01/06 alle 10.00 e alle 21.00 Giovedì 04/06 alle 16.45 Venerdì 05/06 alle 24.00