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Officina di facilitazione per Comunità Dynamiche

Officina della Facilitazione per Comunità Dynamiche

Percorso introduttivo alle pratiche della facilitazione  per costruire uno spazio di relazione, in cui condividere e sperimentare tecniche e metodologie. A cura di Zoè Teatri, Lame in Transizione presso Dynamo la velostazione,via dell’Indipendenza 71 – Bologna.

scarica il pdf con tutte le info   OfficinaDynamica Continua a leggere

Teatro e Facilitazione

IMPROSOCIAL/ WORKSHOP DI TEATRO E FACILITAZIONE : due incontri per approfondire metodologie innovative tra cui il metodo LEGO® SERIOUS PLAY® .

Docenti\facilitatori : Mavi Gianni, Gianluca Gambatesa, Marco Ossani –
Sabato 17 febbraio dalle ore 10 alle ore 18 – Domenica 25 febbraio dalle ore 14 alle ore 18. al Centro Civico Borgatti, via Marco Polo 51, Bologna. Non è necessario partecipare a entrambi. Chiunque è il benvenuto, anche e soprattutto chi non ha mai fatto teatro.
Massimo 20 iscritti – CONTRIBUTO RICHIESTO : con economia del dono.

info e iscrizioni : zoeteatriaps@gmail.com – cell 3311228889

PROGRAMMA
sabato 17 febbraio
ore 10 – invito all’arte
ore 11,30 – improsocial
ore 13 – pausa pranzo
ore 14 – improsocial
ore 15 Lego Serious Play
ore 18 – chiusura del cerchio
domenica 25 febbraio
ore 14 improsocial
ore 18 – chiusura del cerchio

IN COLLABORAZIONE CON Biblioteca Lame-Cesare Malservisi Lame in transizione

F.A.Q.

Cos’è IMPROSOCIAL?- Il Teatro di Improvvisazione è da sempre strumento di lavoro per facilitatori, educatori, psicologi, animatori di comunità. È alla base del Teatro dell’Oppresso, del Playback Theatre,del Process Drama, proprio perché facilita l’incontro. È da qui che nasce l’idea di Improsocial : uno spazio di relazione, uno spazio in cui ciascuno può esprimersi creativamente senza timore di fallire, perché “tutto quel che fai è la maniera giusta per farlo”.
Il processo è lo scopo. Inizia con un posto da esplorare e continua con la ricerca delle colleganze, nello spazio e nella relazione con gli altri. Qual è il nodo che ci unisce e\o separa?

Cos’è LEGO® SERIOUS PLAY® ? Una metodologia per la facilitazione. Il metodo aiuta a condividere idee e dialoghi costruttivi attraverso metafore che diventano spunto per la comprensione profonda dei problemi, portando il gruppo a generare soluzioni. Il laboratorio LEGO® SERIOUS PLAY® sarà condotto da due facilitatori certificati in questo metodo così stimolante : Gianluca Gambatesa e Marco Ossani

Cos’è la facilitazione? è l’arte di aiutare i gruppi a gestire gli incontri in modo efficace, piacevole e partecipativo, favorendo quindi il raggiungimento degli obiettivi e l’inclusione di ognuno.
Il facilitatore aiuta il gruppo a gestire il processo, in modo efficace, valorizzando i diversi punti di vista, migliorando la vita del gruppo affinché questo abbia continuità e cresca nel tempo.

Cos’è l’economia del dono?– al termine della giornata ciascun partecipante potrà inserire in una busta chiusa, un dono in denaro. In forma anonima, se vorrà darlo e a seconda del valore che attribuisce all’esperienza vissuta durante l’incontro. Le offerte andranno a sostegno dei progetti di teatro sociale che Zoè teatri propone alle scuole del territorio

I docenti

Mavi Gianni – attrice e regista, docente della Scuola Nazionale di Improvvisazione Teatrale, facilitatrice di Transition Italia, responsabile del progetto “Social Theatre for Empowerment Community” che sta portando Zoè Teatri in Europa, per apprendere le buone pratiche teatrali per lo sviluppo della Comunità.Docente al Master della Scuola Superiore di Facilitazione di Milano, diretta da Gerardo de Luzenberger. Ideatrice e responsabile di ImproSocial, un laboratorio permanente di teatro partecipato, in cui le tecniche dell’improvvisazione teatrale e quelle della facilitazione sono connesse tra loro.

Gianluca Gambatesa – Gianluca è facilitatore certificato LEGO®SERIOUS PLAY®, metodologia che applica in particolare nella coprogettazione di servizi, sviluppo di idee innovative, esplorazione di scenari. Si occupa di consulenza in ambito Lean Six Sigma, di Service Design e di Platform Design. Ha esperienza pluriennale nella progettazione di servizi in ambito Energy e Facility Management per la PA e per clienti privati. Laurea in Ingegneria Elettrica e un Master di secondo livello in Energy Management.

Marco Ossani – Marco si occupa di business design e innovazione, riferendosi al paradigma della Theory-U. Ha approfondito le tecniche del Design Thinking e della facilitazione visuale (mappe mentali, canvas). E’ facilitatore Certificato LEGO® SERIOUS PLAY®. Dopo una ventennale esperienza dirigenziale nel Marketing di multinazionali del settore Medicale si dedica all’attività di formatore e consulente freelance. Continua a leggere

Un prototipo per facilitare la transizione a Roveri

Articolo di Martina Francesca – sito web: http://martinafrancesca.it/ 

Tra i bilanci e le valutazioni che vengono così bene nel periodo a cavallo tra la fine di un anno e l’inizio di uno nuovo, mi sono concentrata in particolare a riflettere su come è andata l’esperienza a Bologna tra settembre e novembre: ho partecipato al programma Pioneers into Practice della Climate-KIC, nel quale persone provenienti da ambiti professionali e disciplinari diversi hanno l’opportunità di trascorrere un periodo di scambio professionale in Italia o all’estero lavorando con enti di ricerca, università o imprese sull’innovazione sistemica e il cambiamento climatico.
Io ho avuto l’opportunità di contribuire al progetto Roveri Smart Village, promosso da vari enti tra cui l’ENEA (dove appunto ho trascorso il mio periodo da pioniera). Obiettivo del progetto è accompagnare la transizione verso la sostenibilità del distretto industriale Roveri a Bologna.

Il mio ruolo è stato quello di facilitare l’avvio del processo di transizione, progettandone le varie fasi e occupandomi di mappature, interviste ed eventi pubblici che coinvolgessero i diversi attori che a Roveri vivono o lavorano. È stata per me un’esperienza estremamente istruttiva e anche sfidante, descritta più in dettaglio nel caso studio che si può scaricare qui. In questo post vorrei raccontare la lezione che, a livello personale e professionale, mi sono portata a casa dall’esperienza di Roveri.

Una facilitatrice a scuola di pazienza

Ho sempre pensato di potermi descrivere come una persona paziente. A Roveri ho scoperto che non sempre è così e che la curiosità di arrivare subito al cuore del processo e il senso di urgenza hanno reso difficile seguire un ritmo che a volte percepivo come troppo lento rispetto al mio. E invece la pazienza è una grande dote di chi facilita (insieme al tenere un passo più serrato quando occorre, naturalmente).

Ritmi diversi
Il placement del Pioneers into Practice dura al massimo un mese e mezzo. Anche se io mi sono fermata un po’ di più a Bologna, il tempo a disposizione è stato davvero pochissimo per le interviste, per organizzare gli eventi e il materiale informativo. E pochissimo anche per soddisfare il desiderio di relazioni e comunità che sono emersi nelle interviste e nell’incontro pubblico (ma qui c’è una buona notizia: non mi aspettavo di incontrare questo bisogno così forte in un distretto industriale, e invece spesso mi sono sentita dire: “non ci conosciamo, non so chi sia il mio vicino di capannone”, che fa eco a molte frasi simili sentite altrove. Mi è sembrato un punto interessante su cui fare leva).
La lezione: occorre pazienza, perché abbiamo a che fare con processi lunghi e complessi in cui non è detto che i risultati arrivino quando o come ce li aspettiamo. Fiducia nell’effetto farfalla.

La mente del principiante
A volte mi sento impaziente perché vorrei sperimentare metodi di facilitazione pioneristici, vorrei che chi partecipa a un incontro sia entusiasta quanto me nel sottoporsi a modi nuovi e strani di interagire e mi sento frustrata se mi imbarco in discorsi infiniti sulla facilitazione o la visione sistemica e dall’altra parte vedo facce perplesse.
Promemoria per me: le persone che ho di fronte potrebbero non aver mai sentito nominare la parola facilitazione, potrebbe essere la prima volta che si siedono in cerchio a ragionare su come immaginano Roveri nel futuro. Mettendomi nei loro panni, sono costretta a fare appello alla mente del principiante. Ed è un dono che mi invita a non dare nulla per scontato, ad essere paziente e riscoprire quanto può essere straniante, ma anche potente, sedersi in cerchio o aspettare il proprio turno per parlare. Una cosa così semplice! Eppure può scardinare abitudini e modi di pensare consolidati.
Morale della favola: lo strumento più sofisticato inventato dalla guru di turno non sempre è adatto, mentre è fondamentale selezionare e coltivare ciò che è essenziale. Mi alleno a diventare una facilitatrice minimalista.

Lavora con e non contro
Pazienza a Roveri è stato anche saper accogliere resistenze e dubbi: c’è un motivo nel loro essere lì. Possiamo provare a forzare un po’, ma sempre con un occhio attento a cogliere il feedback che arriva dal gruppo o dal nostro interlocutore. A volte si tratta  di fare un passo indietro per rispettare le resistenze e le loro ragioni, che possono essere le più disparate. Cosa ho imparato quindi? Pazienza se non si riesce a fare tutto quello che abbiamo in mente: coltivando flessibilità possiamo adattare i nostri piani per seguire la strada a minor resistenza e arrivare all’obiettivo. Come al solito il processo, il “come”, è altrettanto importante del “cosa”.

Per approfondire l’esperienza di Roveri e per altre riflessioni sull’esperienza, scarica qui il caso studio.

Todo cambia…anche la famiglia

FAMIGLIE A GEOMETRIA VARIABILE Quali interventi per le nuove famiglie?
Bologna – Sabato 28 ottobre 2017, dalle ore 9,00 alle ore 18,00 presso il Centro Civico Borgatti in via Marco Polo, 51, Open Space Technology. Info : 331.122.888.9

La geometria della famiglia varia al mutare della società : monogenitoriale, omogenitoriale, allargata, polinucleare, di fatto, e tutta una serie di incredibili terminologie necessarie per ri-definire il concetto di famiglia.

Eppure, il nostro Stato sociale continua a pensare a beni e servizi rivolti quasi esclusivamente alla famiglia tradizionale.

Come promuovere e costruire nuove reti a supporto delle nuove famiglie?

Quali interventi per le nuove famiglie?

invece del classico convegno, Zoè Teatri, in collaborazione con Associazione Smallfamilies, per le famiglie monoparentali, Lame in transizione-Transition italia, propone un laboratorio partecipato secondo la modalità Open Space Technology ( O.S.T.).

L’agenda la svilupperemo insieme al momento : ciascuno potrà contribuire attraverso il proprio modo di essere, le proprie esperienze e conoscenze.

Programma della giornata : Continua a leggere

POSTumi di Totnes

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Avete presente quel momento di rivelazione assoluta che capita ogni tanto nella vita? Quando tutti i puntini si collegano e delineano un quadro talmente chiaro e plateale che ti domandi come avevi fatto a non averlo visto prima.Questa esperienza mistica, quasi sciamanica l’ho provata l’ultima volta il 12 Ottobre del 2009. In in un certo senso ho scoperto l’America.
Si, perché tutte quelle cose che mi frullavano nella testa a proposito dell’ambientalismo e dell’essere verdi e del cambiamento climatico e il gruppo d’acquisto solidale, non avevano un riscontro incontrovertibile, a prova di scetticismo.
Questo riscontro l’ho trovato quel giorno, leggendo del Picco di Hubbert. Lo ammetto…non ne avevo mai sentito parlare,e dire che è una teoria che risale al 1956.
Comunque, da quel momento non sono più stata la stessa : sno entrata nell’orbita transizionista. Senza stare a farla troppo lunga, perché tanto chi sa di cosa sto parlando non ha bisogno di spiegazioni e chi non lo sa non potrebbe capirlo da queste mie righe, ho iniziato un percorso sempre più collegato al Transition network e al luogo dove tutto era nato, ovvero Totnes.
Il desiderio di visitare la prima Transition Town è sempre stato molto forte, ma non ero mai riuscita ad andarci.

“è sempre il momento giusto per fare ciò che è giusto” M.L.King

Ebbene, tutta sta manfrina per raccontavi il mio viaggio a Totnes!
Grazie a Social Theatre for Community Empowerment, un progetto Erasmus Plus (ante Brexit) che ha finanziato viaggio e formazione a noi di Zoè Teatri e ad altre realtà collegate ai Teatri Solidali ci siamo goduti 5 giorni intensi di formazione sulle buone pratiche adottate dai “tuttinaso” (questo è il significato italiano del termine) nei confronti della comunità.
Ecco la storia di quel che è accaduto :
2 aprile – domenica – arriviamo al pomeriggio e c’è il sole, il che un po’ ci spiazza, perché ci aspettavamo il classico tempo inglese, ma siamo nel devon che è una sorta di paradiso a pochi km dal mare e Totnes è una città sull’acqua. Il fiume la attraversa e sulla cima della collina si erge un castello dalle cui mura gli abitanti si sporgevano per scorgere l’arrivo dei Normanni ( e da qui il nome Tuttinaso) nella foto eccoci, spaparanzati al sole nel bar dove spacciano caffè italiano. Continua a leggere

ImPro Terremotati a San Lazzaro

Zoè Teatri ha colto volentieri l’invito di San Lazzaro in Transizione e presenta una serata di improvvisazione teatrale con i 5DitaNellaPresa a ingresso libero ma consapevole.

Sarà presente infatti, un banchetto di Transition Italia che raccoglierà fondi per il progetto Amatrice – il sole dopo la tempesta portato avanti in questi mesi insieme con Reseda Onlus  e l’Accademia di Permacultura

Vi aspettiamo numerosi SABATO 5 NOVEMBRE al Centro Malpensa, Via Carlo Jussi, 33, 40068 San Lazzaro di Savena (BO). Inizio ore 21.15

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Convocazione Assemblea Transition Italia e Workshop Sociocrazia

Ci abbiamo messo un po’ di tempo ma abbiamo voluto cogliere l’occasione delle elezioni delle cariche associative di Transition Italia per utilizzare un metodo innovativo di partecipazione come quello Sociocratico.
Vorremmo che questo momento di condivisione possa rappresentare un passo verso una sempre più ampia connessione tra le iniziative locali di Transizione, il nodo nazionale e le esperienze che si stanno sviluppando a livello Internazionale nel Transition Network.

Per tutti questi motivi abbiamo strutturato l’evento in due giornate: venerdì 1 maggio si svolgerà un “Workshop Introduttivo alla Sociocrazia” e sabato 2 maggio si svolgerà l’Assemblea di Transition Italia.

Per organizzare al meglio le giornate ti chiediamo di iscriverti al più presto utilizzando il modulo di iscrizione on line.

Se vuoi avere delle informazioni in più sul workshop di Sociocrazia puoi scaricare il volantino

Venerdì 1 maggio 2015: Workshop Sociocrazia 

Orari: Accoglienza e registrazione dei partecipanti dalle 9, inizio alle 9:30 – termine ore 17:30
Luogo: sede Bologna dentro Porta – presso Biblioteca delle Donne, Via del Piombo, 5 – Bologna
Come raggiungere il luogo: con autobus: linea 32 circolare (dalla stazione centrale FS la fermata è di fronte al piazzale Medaglie d’Oro) – in auto: parcheggi nelle vicinanze
Costo: Quota fissa di partecipazione 35 € (compreso un pranzo vegetariano, per il bere ci affidiamo alla creatività di ognuno dei partecipanti)
Prenotazioni entro: chiediamo cortesemente di comunicare la propria partecipazione entro Domenica 26 aprile.
Numero max. partecipanti: 20, riservato dando la precedenza a coloro che intendono partecipare anche all’assemblea di TI del giorno dopo

 

Sabato 2 maggio 2015: Assemblea Transition Italia

Orari: Accoglienza e registrazione dei partecipanti dalle 9:00; inizio alle 9:30, termine entro ore 17:00.
Cosa faremo: Prima di affrontare le elezioni delle cariche sociali capiamo insieme le caratteristiche e gli scopi di un Hub nazionale come TI inserito nel Transition Network.
Scopriamo e definiamo insieme i ruoli e le qualità richieste per ciascuna carica.
Raccolta di proposte e idee per l’evoluzione prossima di TI .
Le elezioni per il rinnovo delle cariche saranno facilitate col metodo sociocratico da Fredjan Twigt.
Luogo: Centro Civico Borgatti  – Via Marco Polo 51  – Bologna
Come raggiungere il luogo: con autobus: linea 11 direzione Bertalia  (vicino alla stazione centrale FS) – in auto: parcheggi nelle vicinanze
Costo: Tesseramento Transition Italia + pranzo = 28 € (8 € per chi è già tesserato, compreso un pranzo vegetariano,  per il bere ci affidiamo alla creatività di ognuno dei partecipanti)
Prenotazioni entro: chiediamo cortesemente di comunicare la propria partecipazione entro Domenica 26 aprile.
Per partecipare all’assemblea è necessario essere soci di TI. Coloro che non fossero in regola con il pagamento della quota annuale di Euro 20 la potranno versare al momento dell’accoglienza

Rob e i ragazzi di Bologna

“Grow in Transition”, Rob Hopkins e i ragazzi di alcune scuole superiori di Bologna in versione “delux” con oversound della splendida traduzione di Deborah Rim Moiso. Grazie a Serpieri City Farm per questa nuova versione.

Rob a Bologna, visto da Rob

Stretta di mani col Sindaco di Bologna

Da “Transition Culture”. Traduzione di MR

 

Sono appena tornato da una due giorni dentro e nei dintorni della bella città di Bologna, in Italia, dove ho partecipato ad una serie di eventi che mi hanno dato l’impressione di aver generato una buona attrattiva efficace intorno alla Transizione. L’Italia si trova in un momento interessante, ad un bivio. Il suo governo sta proponendo un nuovo disegno di legge per aprire il paese al fracking e alle trivellazioni in mare per petrolio e gas, sostenendo che questo è ciò che permetterà alla pessima situazione economica del paese di riprendersi. C’è molta opposizione a questo, quindi parte della mia speranza riguardo al viaggio era di essere in grado di esporre una strada alternativa, di mostrare cosa può offrire la Transizione a queste discussioni.

Dato che l’Italia non ha nessuna crescita e che la situazione sta peggiorando, forse piuttosto che aprire il paese all’estrazione da parte delle compagnie del fracking e ai dirigenti petroliferi, potrebbe essere che invece essa diventi consapevolmente la prima economia post crescita del mondo? E’ senza dubbio più adatta di molti altri paesi europei a fare questo, con una maggiore risorsa di energia solare e sta già generando molta energia rinnovabile. La sua cultura del cibo locale è probabilmente più intatta che in gran parte dei paesi europei. Potrebbe modellare il futuro al quale inevitabilmente dovremo passare.


Ma l’Italia, come mi hanno ricordato tutti ovunque sia andato, “è molto complicata”. Il suo sistema politico è di una confusione sconcertante, con governi di coalizione che cambiano con regolarità allarmante, con partiti politici fortemente trincerati e felici di fare qualsiasi cosa per minarsi fra loro e il senso che, come mi ha detto Cristiano Bottone di Transition Italia, “qualsiasi cosa tu voglia fare come gruppo di Transizione, da qualche parte c’è una legge che lo impedisce”.

Quindi la comune esperienza delle persone è che fare avvenire il cambiamento è molto difficile e che le possibilità, e il sistema, sono tutti contro. Eppure la diffusione della Transizione in Italia, e il modo abile con cui hanno costruito le connessioni con le persone in molti dei luoghi in cui gli ostacoli possono essere rimossi, è un vero indicatore del fatto che forse c’è un altro modo di far accadere le cose.

E’ stato questo lo sfondo del mio viaggio a Bologna, provare a ispirare e coinvolgere le persone in alcune delle istituzioni chiave che potrebbero aiutare ad accelerare realmente le cose a Bologna, che probabilmente è la città più progressista d’Italia ed è il luogo in cui è più probabile che un tale approccio possa radicarsi.

Essendo arrivato in treno, ho cominciato il martedì mattina alla Sala Centro Fiori in città con un incontro per studenti ed insegnanti da 5 diverse scuole di Bologna e dintorni. Alcuni erano studenti di agraria, ma anche di diversi altri indirizzi. Erano circa 300 e si è rivelata essere una sessione affascinante.

Ho parlato in particolare di Transizione e cibo e come dovrebbe essere una nuova cultura del cibo. Erano tutti attenti, hanno posto alcune domande interessantissime e mi hanno applaudito quando ho parlato di coltivare funghi sui fondi di caffè! (Immagino che Bologna produca molti più fondi di caffè di Exeter, il luogo da cui proviene l’esempio che ho usato …). Ecco il video di quella conversazione:

https://www.youtube.com/watch?v=DaRGmI4BthY

Dopo la conversazione, molti studenti si sono raccolti intorno a me per sapere come potevano iniziare a fare Transizione nelle loro scuole. Gli insegnanti hanno parlato delle cose che stavano già succedendo e come piacesse loro l’idea di mettere tutto insieme nell’idea di una Scuola in Transizione. Sono rimasto davvero toccato dal livello di entusiasmo fra i ragazzi, molto stimolante.


Poi con Cristiano Bottone di Transition Italia, la mia splendida interprete Deborah e Glauco, il nostro autista di San Lazzaro Citta’ di Transizione, ci siamo diretti alla mitica Monteveglio, il luogo di nascita della Transizione in Italia. Un bel paesino ai margini di un parco nazionale, la mia prima impressione è stata come fosse fresca e deliziosa l’aria.

                                                                 Monteveglio

Dopo un pranzo delizioso che comprendeva una deliziosa schiera di cibi locali e la prima volta che ho visto tartufi veri raccolti quella mattina nel bosco, ci siamo diretti alla Sala Consorzio Vini, uno splendido edificio ai margini del paese, per un incontro informale con molti Sindaci italiani e funzionari di autorità locali che stanno lavorando, a livelli diversi, per integrare la Transizione nel loro lavoro. A quell’incontro siamo rimasti tutti d’accordo di incontrarci di nuovo e di rimanere in contatto in modo regolare, un passo importante per il loro lavorare insieme. Poi siamo passati alla modalità intervista, facendo un sacco di interviste per la RAI TV,la BBC italiana (troppo buono Rob, ndt.), per un documentario che faranno sulla Transizione così come con l’Italia Che Cambia.

 

La parte finale della giornata è stata, essendoci riavviati verso Bologna, un raduno transizionista di persone che fanno Transizione in città e nei dintorni. E’ stata una festa di celebrazione, con una deliziosa cena condivisa, dell’ottimo vino e birra locale, dove ho incontrato delle persone splendide. C’è stata anche una performance teatrale ispirata alla Transizione, musica ed altre forme di giochi collettivi molto divertenti. Verso le 10, essendomi svegliato alle 5 quella mattina senza aver dormito bene sul vagone letto, le palpebre hanno cominciato a scendere e mi sono diretto al B&B in cui alloggiavo.

Divertimento improvvisato con diverse persone della Transizione Bolognese…

Divertimento improvvisato con diverse persone della Transizione Bolognese…

Era una stanza splendida in cui risvegliarsi. Proprio in cima di una casa alta, si godeva della vista della città, sui sui tetti, le chiese e le torri per le quali la città è famosa. Grazie alla mattinata molto limpida, è stata una gran bella vista. Il primo evento della giornata era alla Sala Farnese, in Municipio a Bologna, un palazzo incredibile. Amo i vecchi palazzi e questo era davvero bello.


 

Si entra da una serie di grandi scalinate con strane pietre lungo ogni scalino che era, mi hanno spiegato, perché erano state progettate nel periodo medievale per permettere alle persone di salire e scendere a cavallo. Soffitti dipinti in modo incredibile, affreschi antichi. L’evento si chiamava “Verso una società low carbon” e si è tenuto in una bella sala con affreschi, dipinti antichi ed un soffitto molto alto.

Soffitti medievali dipinti incredibilmente belli in Municipio

 

Soffitti medievali dipinti incredibilmente belli in Municipio

L’incontro è stato presentato dal Sindaco di Bologna, Virginio Merola, ecco il suo discorso:

Poi ci sono stati alcuni relatori dell’Università di Bologna che hanno a loro volta dato una mano ad impostare il contesto: Dario Braga, Patrizia Brigidi e Alessandra Bonoli. Ecco Dario Braga:

Cristiano ha fatto un’introduzione e quindi ho parlato io per circa 40 minuti, dopo di che sono seguite molte belle domande e risposte. Ecco il video di quel discorso.

C’era molto brusio in sala, sembrava che la gente fosse molto stimolata ed entusiasmata. In seguito ho incontrato un sacco di gente. Poi, una volta che il tutto si avviava alla conclusione, mi sono avviato all’uscita con diverse persone di Transition italia per una pizza in un ristorante biologico locale di Bologna, in effetti molto buono, devo dire.

Sull’antica scalinata costruita per il passaggio dei cavalli con diversi membri di Transition Italia

Sull’antica scalinata costruita per il passaggio dei cavalli con diversi membri di Transition Italia

L’evento pomeridiano si teneva all’Università di Bologna, l’Università più antica del mondo. Di recente hanno dato inizio un’iniziativa chiamata ‘Alma Low Carbon’, una “squadra di ricerca integrata” che mette insieme diversi dipartimenti per, come dicono loro stessi, “lo scambio e l’integrazione delle competenze della nostra Università nei campi della riduzione delle emissioni di CO2 e dei gas climalteranti”.

Discorso all’Università

Billy Connolly?

Discorso all’Università

Il mio discorso si è focalizzato su “come potrebbe essere un’Università in Transizione?” Ho fatto una riflessione sul fatto che nell’Università in cui sono andato, dove studiavo sostenibilità, c’erano solo erba e cemento e non rappresentava in alcun modo quello che stavamo studiando. Come sarebbe stata, ho chiesto, se un’Università fosse una vetrina, incorporando ad ogni livello gli approcci della Transizione?

Insegnerebbe in modo diverso, si relazionerebbe diversamente, con la comunità userebbe i suoi appalti in modo diverso, produrrebbe la propria energia e così via. Quando il tutto è finito, ci siamo diretti fuori verso l’aria fresca della sera, siamo passati di fianco ad una statua in un corridoio dell’Università che sembrava di Billy Connolly, e quindi è cominciato il lungo viaggio di ritorno a casa.

Colonnato illuminato in modo splendido sulla via per la stazione

Colonnato illuminato in modo splendido sulla via per la stazione

Lascerò a questa citazione da un post sul blog de l’Italia Che Cambia le ultime riflessioni sul viaggio:

Che dire di questa visita? La tela di relazioni che sta nascendo, il positivo interesse di istituzioni di livello nei confronti dell’idea della Transizione e il grande riscontro che essa ha avuto fra i ragazzi di scuole e università, sono tutti aspetti che confermano la bontà del percorso fatto sinora e pongono ottime basi per un ulteriore salto di qualità, che – come sta già avvenendo in Gran Bretagna e in molti altri paesi – abbia la capacità di mettere a sistema il lavoro dei tanti agenti del cambiamento in Italia. Ma ciò che forse ci ha rincuorato e rinvigorito di più sono state la simpatia, l’umiltà e la grande positività che Rob Hopkins è stato capace di portare fra noi, facendoci cogliere, al di là di studi e progetti, la vera essenza della Transizione.

Grazie a tutti coloro che sono venuti, a chi ha organizzato, a Deborah, la Traduttrice di Transizione, a Glauco per i passaggi, a Cristiano per tutto il lavoro organizzativo, al mio ospite, a tutte le persone meravigliose della Transizione che ho incontrato per il grande lavoro che stanno facendo e all’Università per l’invito.

Il video di Rob a Bologna

Una versione grezza, senza montaggio, ma così anche chi non c’era…

Bologna: Verso una società lowcarbon

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Ecco la locandina dell’evento del 29 ottobre, una piccola occasione che questa città si concede per discutere del futuro, magari uscendo dalla visione business as usual che generalmente tende a dominare i nostri pensieri.

Come si costruisce una società lowcarbon? Possiamo provare a smettere di parlare di crescita e concentrarci sul concetto di prosperità? Ragioniamo sull’idea di un equilibrio benefico, necessario, piacevole? Possiamo progettare un’evoluzione intelligente della specie e dell’economia?

Beh, non vorrei essere troppo ottimista, ma forse ora si può cominciare davvero a muoversi in questa direzione. Il sistema in cui viviamo è diventato fragilissimo e lascia spazio alla luce (o all’inquietante oscurità) di altre possibili modalità organizzative.

Se ne stanno accorgendo in tanti, e le persone in cerca di risposte vere sono molte e ormai ovunque. Magari questa città, come altre volte in passato, saprà immaginare e ispirare nuove strade.

Questa può essere una “conferenza con ospite straniero” come tante, o diventare un piccolo punto di svolta. Spero proprio la seconda che ho detto… 🙂

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Recente spunto di riflessione sul Guardian.

Transizione e la scuola

Quando Rob sarà a Bologna non si parlerà solo di Università, c’è un bell’appuntamento con le scuole superiori voluto da Serpieri City Farm.

Anche l’intreccio tra scuola e Transizione, qui come altrove, sembra diventare nel tempo più complesso e proficuo e in questo breve filmato ce ne parla proprio Lucia Cucciarelli, Dirigente dell’Istituto Tecnico Agrario Statale Serpieri di Bologna.

tTalk a Funo (Bo)

Funo

Allora, domenica sono a Funo (vicino a Bologna) a fare un Transition Talk. Cominciamo alle 14:30 in via Nuova 27, al centro sociale. È un’occasione per capire di cosa parliamo quando ragioniamo di Transizione. Mi sa che ci metto alcuni pezzettini nuovi, quasi sicuramente l’intro di Meadows al documentario “The Last Call” (un film che vi consiglio caldamente, non ci crederete ma è in italiano* :-).

AVVERTENZE: un tTalk va visto dall’inizio sennò non si capisce niente. Un tTalk va visto fino alla fine se no quando si va a casa si sta male (il mio dura circa 4 ore… a metà si fa una pausa…). Un tempo così lungo fa spaventare, ma non ci si annoia (chiedete a chi c’è già stato).

Il pomeriggio è organizzato da Funo in Transizione. Se state da quelle parti, potrebbe venirvi voglia di andare ad aiutarli e esserci sabato potrebbe essere un bel modo di cominciare e per entrare in contatto con loro.

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* Ok, ok, molti pezzi sono in lingua originale, ma tutti già sottotitolati.

Assemblea ordinaria Transition Italia

Bene gente, l’annuale assemblea ordinaria di Transition Italia è convocata per giovedì 16 maggio a Bologna via Saffi, 1 – presso Bit Wave (grazie a Massimo e Silvia per la disponibilità). Prima convocazione ore 12:00 seconda convocazione ore 14:00 (cerchiamo di finire per le 19:00).

Il luogo non è lontano dalla stazione ferroviaria, raggiungibile con l’autobus n. 33 (circolare esterna sinistra – scendi a Porta S. Felice e sei arrivato) o 36 (direzione Naldi – scendi sempre a Porta S. Felice). Volendo si può fare anche a piedi semplicemente seguendo i viali di circonvallazione (fuori dalla stazione a destra).

Per chi venisse in auto, consigliamo il parcheggio Tanari + Bus 29 fino a Porta Lame + passeggiatina (o semplicemente Tanari + passeggiatina). Se prendete l’autobus il parcheggio è gratis.

L’ordine del giorno prevede:

– Approvazione bilancio 2012
– Ragionamenti strategici per il futuro
– Varie e eventuali

Chi pensa di farcela magari lasci un commento, così sappiamo più e meno chi aspettare prima di cominciare.
Ci vediamo lì.

Accesso alla terra – è nata Arvaia

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Nella mia personale ricerca di Accesso alla terra, di cui ho già parlato più volte e ne ricordo  una per tutte, mi sono alla fine imbattuta nella realtà di Arvaia. Ovviamente ho preferito passare la palla a Stefano Peloso che ne sa molto più di me ma non era stato sufficiente. C’è stato bisogno di un’ulteriore connessione e questa è arrivata dal buon Giorgio Draghetti che ha chiesto proprio a Stefano di facilitare un world cafè..

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Insomma scrivo questo post per dire che alla fin fine tutto torna e la Coop Arvaia è nata ( e Stefano è tra i soci fondatori). Continua a leggere