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Dieci anni per cambiare il mondo

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Luca Lombroso questa mattina si è svegliato pensando che questo filmato forse sarebbe stato carino da sottotitolare per il pubblico italiano. Non aveva ancora finito di articolare il suo pensiero che Rupo (specialista in sottotitolazione preventiva) aveva già finito la traduzione e caricato il risultato on-line (Rupo santo subito). Quindi buona visione.

Oggi pomeriggio io e il suddetto Luca saremo con un gruppo di sindaci e funzionari amministrativi a fare un piccolo training su questo tema e potremo quindi usare anche questo filmato. Sono le strane magie della Transizione e del lavoro collaborativo disorganizzato 🙂

Il filmato è  collegato al rapporto della Climate Commission australiana “The Critical Decade 2013“, che dice le solite cose terrificanti e spaventevoli sul nostro futuro climatico se non ci diamo seriamente una svegliata, per gli angloabili, buona lettura.

Già che son qui, vi segnalo anche l’edizione speciale “World Energy Outlook Special Report 2013: Redrawing the Energy Climate Map” dei nostri “amici” della IEA (il riassunto, udite udite, c’è anche in italiano). Terrificanza e spaventevolezza equivalenti, ma ormai tutti gli studi che riguardano il clima sono tristemente allineati.

Dice la IEA:

Considerando le politiche già implementate, o quelle attualmente perseguite, risulta più probabile che l’aumento della temperatura media mondiale nel lungo termine sia compreso tra i 3,6 °C e i 5,3 °C (rispetto ai livelli pre‐industriali) con gran parte di questo incremento concentrato nel secolo in corso.

poi, più ottimisticamente

Anche se l’azione intrapresa a livello globale non è ancora sufficiente a contenere l’aumento della temperatura entro i 2° C, questo obiettivo rimane tuttora tecnicamente raggiungibile pur essendo estremamente difficile. Per tenere aperta la porta dei 2° C, è necessario intraprendere un’azione forte prima del 2020, data entro la quale entrerà in vigore un nuovo accordo internazionale sul clima. L’energia si pone al centro di questa sfida: il settore energetico conta per circa i due terzi delle emissioni di gas ad effetto serra, poiché oltre l’80% del consumo mondiale di energia viene soddisfatto da fonti fossili.

Insomma, questi pochi anni faranno la differenza tra prosperità e estinzione (non so se riuscite a immaginare cosa sarebbe il mondo con + 5,3 gradi di temperatura media, e poi purtroppo i modelli dicono che la temperatura continuerebbe a salire). Cerchiamo quindi di usarli bene e di fare tanto.