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Attenti ai fiumi

Carrara, esonda il torrente Carrione. immagine eloquente con, da un lato, case e strutture antropiche troppo vicine al fiume, e dall’altro classico errore comportamentale di sostare sopra un ponte a guardare il fiume in piena

Le conseguenze delle piogge torrenziali (e, consentitemelo anche se non rigorosamente scientifico, dei gas serra e dei cambiamenti climatici) si stanno manifestando con varie situazioni di “criticità”, in particolare colpita, la scorsa notte, l’alta Toscana nella zona di Carrara.

Faccio oggi un breve focus in Emilia Romagna, dove è in vigore un preallarme per il fiume Taro e dove sono in corso piogge abbondanti negli alti bacini dell’Enza, Secchia, Panaro e Reno. Attenzione anche al Po, che potrebbe allagare le golene, ma nel “grande fiume” le piene arrivano in modo molto più graduale.

E’ probabile nelle prossime ore si formino onde di piena, prima banale precauzione quindi stare alla larga dall’alveo dei fiumi e golene, assolutamente da evitare attività di qualsiasi tipo nel loro interno. Seguite gli avvisi ARPA ER e Protezione Civile, e durante il passaggio delle piene non sostate su ponti e argini.

Le condizioni dei fiumi purtroppo non sono buone, ricordatevi che nelle condizioni in cui siamo ciò che valeva in passato non vale più oggi e ancor meno varrà domani, dunque la prima norma è l’autoprotezione, che non è uno scaricabarile ma una necessità per salvare anzitutto la vita poi le cose e le proprietà, perciò datevi una letta e un ripasso alle regole di comportamento in caso di alluvione e alle nuove prescrizione della Regione ER. Ricordatevi che è meglio una precauzione in più che correre rischi inutili, e che in certe condizioni e situazioni non è possibile continuare i tempi di vita e lavoro frenetici a cui la nostra società è abituata. Con gli eventi estremi legati ai cambiamenti climatici e accentuati dal dissesto del territorio non si scherza, ne va della vita!

Domani precipitazioni in attenuazione ma in spostamento a nord est, e i prossimi giorni resteranno variabili, a tratti perturbati. E’ autunno, e il clima è anche cambiato, se ce ne fosse stato bisogno, ulteriori conferme nel rapporto di sintesi IPCC dove in sostanza si dice che l’inazione corrisponde a un suicidio dell’umanità.