Vuoi organizzare un incontro nella tua comunità, associazione, club, ecc.?

Contatta (tra parentesi la zona di residenza della persona citata, gli incontri si possono organizzare in tutta Italia, ma meglio ragionare anche sugli spostamenti necessari):

Ellen Bermann (Biella)
Valentina Bortolussi (Portogruaro – Venezia)
Cristiano Bottone (Monteveglio – Bologna)
Giorgio Draghetti (Bologna)
Mavi Gianni (Bologna)
Massimo Giorgini (Monteveglio – Bologna)
Martina Francesca
(Sovico – Monza Brianza)
Pierre Houben (Ferrara)
Stefano Peloso (Bologna)
Giulio Pesenti Campagnoni (Santorso – Vicenza)
Deborah Rim Moiso (Perugia)
Roberto Salustri (Ariccia – Roma)
Silvano Ventura (San Lazzaro – Bologna)
Manuela Trovato (Catania)

per fissare una data.

Di cosa parliamo

Scopo di questi incontri è presentare in modo generale il movimento di Transizione. A grandi linee queste sono le cose di cui parliamo:

  • Lo scenario attuale: Riscaldamento Globale + Picco del Petrolio +
  • Gli scenari futuri: impossibile fare finta di niente
  • eventuale pausa (quando il tempo lo consente)
  • La proposta del movimento di Transizione
  • La resilienza e come ottenerla
  • Come si comincia la Transizione: i 12 passi
  • La Transizione dalla A alla C
  • Psicologia del cambiamento e transizione interiore
  • Domande, dubbi, idee, entusiasmi e… qualche risposta

Cosa serve

Una sala in grado di ospitare comodamente le persone che volete coinvolgere, uno schermo e un videoproiettore, un impianto di amplificazione se la sala è molto grande e il pubblico molto numeroso.

Quanto tempo serve

Si possono organizzare anche interventi brevi (20 min.) nell’ambito di conferenze che trattino vari argomenti. La situazione migliore prevede però di avere almeno 2 ore a disposizione (almeno 3 se a farlo è Cristiano Bottone).

Oppure si possono organizzare degli stupendi Transition Day (1, 2, 3, 4, …:-)

I temi trattati sono tanti e la trattazione molto intensa. Di solito si producono decine e decine di domande nel pubblico alle quali sarebbe bello poter sempre rispondere subito.

Quanto pubblico serve

La Transizione non usa l’auditel e nella nostra esperienza i piccoli gruppi (fino a 30 persone) hanno maggiori probabilità di mantenere la concentrazione e di riuscire a dialogare e fare tutte le domande che interessano veramente.

Detto questo, qualsiasi numero va bene se credete che le persone siano interessate ad ascoltare e comprendere.

Cosa può aiutare

Specialmente se si opera all’interno di una comunità ci sono alcuni accorgimenti che possono rendere l’incontro più coinvolgente.

  • Una platea con le sedie disposte in cerchio o su più file concentriche (purché un lato resti libero e visibile per lo schermo e la proiezione.
  • Etichette da fornire alle persone del pubblico sulle quali ognuno scrive il proprio nome di battesimo.
  • Un angolo in cui siano a disposizione del pubblico te, caffé, qualche altra bevanda e generi di ristoro come torte, biscotti, stuzzichini (meglio se prodotti tipici locali).

Come funziona

Salvo accordi diversi con gli organizzatori, gli incontri vengono gestiti in modo molto informale, cercando un forte coinvolgimento diretto delle persone che intervengono.

Inoltre si approfitta dell’occasione per far sì che le persone intervenute abbiano dei momenti per conoscersi tra loro e scambiarsi impressioni e opinioni. Per esempio dividendo il nostro intervento in due parti e consentendo una pausa che favorisca il dialogo libero.

Quanto costa

A chi ci invita chiediamo di
– coprire i costi vivi degli spostamenti e di eventuale vitto e alloggio se necessario (sistemazione in case private è ben accetta e gradita)
– una donazione di 50,00 euro a Transition Italia
– proponiamo invece i seguenti riconoscimenti economici per il rispettivo relatore: fino a 3 ore di intervento Euro 100-150 da 3 a 5 ore di intervento Euro 150-200 (mezza giornata TDay) da 6 a 8 ore di impegno Euro 200-250 (Transition Day) da corrispondere direttamente alla persona di riferimento congiuntamente al rimborso spese. Questi contributi aiuteranno a sostenere l’importante lavoro che i nostri attivisti stanno compiendo nelle loro iniziative locali nonché nel coordinamento nazionale (in genere svolti a titolo volontaristico).
Qualora la tua organizzazione dovesse avere difficoltà nel versare quanto proposto, per favore contattaci e vedremo di trovare una soluzione solidale tramite un piccolo budget stanziato da parte di Transition Italia.
Per molto tempo siamo andati in giro per l’Italia a dare i ns contributi con cuore e mettendo tanto del nostro tempo a titolo gratuito, ma in questo modo non riusciamo più a tenere in piedi queste belle cose in modo sostenibile. Vorremmo anche lavorare sul mito che in genere accettiamo che gran parte di noi per lucro (o sostentamento) faccian lavori che non piacciono e sono magari anche dannosi, e poi nei ritagli di tempo ci dedichiamo a quello che riteniamo utile per il mondo. Vorremmo far fluire l’energia rappresentata dal denaro verso iniziative che consideriamo lodevoli e ci impegniamo a fare altrettanto.
Grazie per la comprensione!

In Inghilterra è abbastanza normale chiedere al pubblico di fare un’offerta libera (o anche predefinita) per aiutare gli organizzatori a finanziare gli incontri. In Italia questo è meno facile (anche se forse dovremmo fare un passo avanti sotto questo profilo).

Qualunque sia la vostra scelta è comunque molto importante che chiunque possa avere accesso all’incontro e che un eventuale “biglietto di ingresso” venga gestito con saggezza, applicando il massimo grado di solidarietà verso tutti.

Ci stiamo attrezzando anche per fare incontri in modalità virtuale o inviare filmati invece di spostarci (costa meno e evitiamo di consumare energia e produrre CO2 con gli spostamenti).