La rete di resilienza alimentare, un esperimento ai Castelli Romani

Vogliamo creare una Rete naturale di resilienza ai Castelli Romani: una rete di aree verdi utilizzate per coltivare, creare corridoi ecologici, recuperare aree naturali, sostenere la rete idrogeologica, ricreare habitat autoctoni,… un sistema di sostegno a tali attività con esperti locali e occasioni di formazione e di trasferimento di competenze.

I principi etici che seguiamo nella nostra attività sono in comune con la Permacultura, il movimento delle transition town e più in generale dei movimenti per la difesa di un futuro ecosolidale.

Possiamo semplificarli dicendo che vogliamo:
– Prenderci cura della terra;
– Avere cura delle persone;
– Condividere le risorse.

In questi anni abbiamo fatto molte cose, in questo video ne vediamo alcune legate alla difesa della Terra e del nostro territorio. Abbiamo iniziato con un orto botanico gestito con l’aiuto di una cooperativa sociale, la Spazio Lavoro di Albano laziale, e questo ha dato l’avvio ad una serie di attività come il compostaggio domestico, la creazione di una nuova cooperativa, la RESEDA, la prima coop. ecosociale d’Italia che ha iniziato a lavorare sulle fonti di energia rinnovabile e ha sviluppato una serie di percorsi di educazione ambientale molto innovativi. L’attività di volontariato andava avanti con azioni il più delle volte “nascoste” come quella della microforestazione grazie alla quale abbiamo difeso il suolo e ricostruito habitat distrutti dal fuoco e dal degrado portato dall’uomo. L’esperienza e la voglia di aiutare altre popolazioni ci ha portato anche nel deserto del sahara in aiuto al popolo Saharawi, in malawi e in Sierra Leone, inoltre abbiamo creato una collaborazione con associazioni e università cubane con cui stiamo portando avanti uno degli esperimenti di Permacultura più grandi al mondo. E andiamo avanti ….

Irrigazione solare per la rete di orti urbani di Pinar del Rio

Irrigazione solare per gli Orti urbani a Pinar del Rio (Cuba). Un esempio di agricoltura resiliente in un paese colpito dal “Bloqueo” degli Stati Uniti. Agricoltura biologica collettiva senza utilizzare il petrolio.

Questo progetto è molto importante come laboratorio per sperimentare tecniche e tecnologie che ci aiuteranno quando il petrolio e le altre fonti fossili saranno esaurite. Cuba è un esempio di Transition Town applicata ad una intera Nazione. A causa dell’embargo Cuba ha dovuto affrontare tutti i problemi relativi alla produzione di cibo, della salute, dei trasporti e della formazione. Con soluzioni collettive e tanta inventiva hanno quasi risolto il problema.

Uno dei partner del progetto è ACTAF, l’associazione dei tecnici agricoli e forestali di Cuba, che sostiene gli orti e fa la formazione ai campesinos e ai tecnici agricoli.

Leader del progetto è ARCS, http://www.arciculturaesviluppo.it/ che con numerosi partner ha portato avanti questo progetto: Legambiente int., Actaf, Università di Pinar del Rio, AUCS.

La progettazione e la formazione riguardante le tecnologie appropriate e l’uso delle fonti di energie rinnovabili è stato realizzato dalla Staff tecnico solare di RESEDA onlus: http://www.resedaweb.org/

Questo intervento fa parte di un programma di interventi sull’agricoltura sostenibile che include anche azioni di permacultura, formazione, utilizzo di tecnologie appropriate ed energie rinnovabili, cooperazione tra i popoli.

Un’altra vita

“Graziella e Giovanni dal 1994 vivono in mezzo a un bosco delle Langhe Piemontesi senza energia elettrica e acqua corrente.” 7 minuti di saggezza…