Il ghiaccio e il cielo
Nuovo documentario francese di Luc Jaquet che tenta il risveglio nei confronti del riscaldamento globale. Non l’ho visto quindi vi segnalo solo la sua esistenza e il fatto che è stato presentato a Cannes.
Nuovo documentario francese di Luc Jaquet che tenta il risveglio nei confronti del riscaldamento globale. Non l’ho visto quindi vi segnalo solo la sua esistenza e il fatto che è stato presentato a Cannes.
Il buon Rupo ne ha fatta un’altra delle sue (traduzioni) accanendosi sui poveri transizionisti angloinabili che ora potranno vedersi con i sottotitoli il breve documentario del progetto Last Hours.
Avvertenza, questo lavoro si concentra molto sullo scenario in cui l’aumento della temperatura globale innesca un massiccio rilascio di metano (gas che produce un potente effetto serra) in atmosfera (curiosità: nome in codice in Italia di questo fenomeno è “L’Etrusco“). Si tratta di una situazione possibile, prevista dai modelli e che dobbiamo decisamente fare a meno di sperimentare (o siamo bolliti).
Si tratta ovviamente di argomento inquietante e fortemente ansiogeno, sconsigliato a chi è già sufficientemente preoccupato. Il documentario ci marcia anche un pochino sopra spettacolarizzando i fatti, ma resta sostanzialmente nell’ambito della correttezza scientifica (abbiamo verificato con gli esperti).
Insomma, se serve, se volete, ora è sottotitolato.
Approfondimenti: Science; Climalteranti
Estate… tempo di cinema all’aperto, di proiezioni caserecce in cortile e di pop-corn a fiumi. Un’occasione che molte iniziative di transizione (e affini) colgono per organizzare rassegne di film, documentari e video di animazione che possono aiutarci nella doppia impresa di capirne di più su come funziona il mondo e di stimolare nuove visioni del futuro. Ieri sono stata a vedere un documentario sui rifiuti e oggi ho deciso di prenderne spunto per fare qualche riflessione sul “Cinema di Transizione… istruzioni per l’uso”.
Vedere un film o un documentario al cinema non è la stessa cosa che guardarselo da soli a casa. I gestori dei piccoli cinema superstiti nei centri città vi diranno anche che è una forma di impegno.