Quale tecnologia potrebbe esserci utile per mantenere un minimo di civilizzazione auspicabile anche nel futuro? Come rendersi maggiormente indipendenti dal sistema ?
Acquisendo nuovamente l’autonomia del saper fare e imparando a condividere.
Questa è la filosofia dell’ Open Source Ecology.
Un breve video (con sottotitoli in italiano) introduttivo tratto da TED per una prima ispirazione:
marcin_jakubowski.html
“L’Open Source Ecology è una rete di agricoltori, ingegneri e sostenitori che ha come scopo la creazione di una comunità autosufficiente ed eco-sostenibile. Dal fabbisogno alimentare alla costruzione di trattori e stampanti 3D, tutto è progettato per essere fatto da sé. Il fondatore è un giovane fisico statunitense, Marcin Jakubowski, classe 1973 (bell’annata il 1973), laureatosi a Princeton con dottorato in fisica all’Università del Wisconsin.
Nel 2003 Jakubowski ha deciso che l’agricoltura era la sua vera vocazione, il motivo di questo cambio di rotta risiede in un singolo avvenimento che lui descrive così: «Mi trasferii in Missouri comprando una fattoria e acquistai un trattore ma si ruppe. Allora lo riparai e si ruppe di nuovo, finché alla fine non avevo più soldi per andare avanti. Poter accedere a strumenti low cost fatti con materiali riciclabili e pensati per durare una vita e non una manciata di anni è vitale. Ed è esattamente quello che ho fatto: progettare quel che davvero mi serviva, condividendolo online».”
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Uno dei principali progetti di OSE è il “Global Village Construction Set” (GVCS), che è una piattaforma tecnologica aperta per la facile fabbricazione di 50 macchinari industriali necessari per mantenere piccole civilizzazioni con i comfort moderni. Le principali caratteristiche del GVCS sono di essere open source, a basso costo, modulari, flessibili, fatti per l’autocostruzione, di facile manutenzione ed ad altra performance.
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