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Razionare l’energia (parte II). Le TEQs in italiano.

Qualche tempo fa Cristiano aveva pubblicato un articolo dal titolo “Razionare l’energia?”  relativo alle TEQs, un documento commissionato e seguito da un gruppo trasversale ufficiale di parlamentari inglesi, che si è occupato per anni in maniera approfondita e pragmatica, del doppio problema del Picco del petrolio e del Cambiamento climatico. 

Solo pochi mesi fa infatti, nel nostro paese, abbiamo potuto sperimentare quali rapide e paralizzanti conseguenze possano avere, sul vivere quotidiano e sulle attività produttive, una prolungata scarsità di combustibili e di approvvigionamenti alimentari, sopratutto quando uniti alla manifestazione di fenomeni climatici eccezionali.

Proprio questi giorni, mentre per i carburanti si avvicina la soglia, non solo psicologica, dei 2 euro al litro, si profila all’orizzonte l’ipotesi di nuove accise sull’energia.

La proposta delle TEQs è quindi quanto più mai attuale, dato che:

  • affronta in maniera pragmatica e sistematica la necessità della riduzione della dipendenza dai combustibili fossili e delle emissioni di carbonio;
  • ipotizza un nuovo meccanismo di tassazione dei consumi e di incentivi alle fonti rinnovabili e al risparmio energetico che è certamente più equo e adeguato di quello esistente che va a gravare sui conti delle famiglie più deboli economicamente;
  • premia i comportamenti virtuosi di ogni singolo cittadino valutandone i costi dello stile di vita in termini di kWh utilizzati e di carbonio emesso. E’ proprio quest’ultimo passaggio concettuale, “il ragionare secondo energia e carbonio e non secondo moneta”, che delinea sullo sfondo, quella necessaria evoluzione di pensiero in grado di permettere alla collettività di ricollegarsi alla realtà fisica dell’esistente e di incrementare in maniera consapevole la propria resilienza.
La versione in italiano dal lungo titolo:


è da oggi disponibile online
con la speranza che possa fornire ai nostri decisori politici, completamente avvitati nel paradigma fallimentare della crescita e della tecnofinanza, una prospettiva inusuale e senza dubbio più adeguata ad affrontare il futuro che ci attende.


Razionare l’energia?

Il mondo è anomalo e poco razionale, ma l’Italia è un caso davvero particolare di questa anomalia. Mentre qui sembra che non si possa ragionare d’altro se non delle abitudini erotiche del Presidente del Consiglio, altrove si ragiona su come ci divideremo le risorse rimaste.

È uscito da poco questo rapporto creato da un gruppo di lavoro della House of Commons britannica che si occupa del Picco del Petrolio e del Global Warming (APPGOPO*). Sappiate anche che è il secondo del suo genere e che, magari siete nuovi e vi sono sfuggite le puntate precedenti, in Inghilterra grandi operatori economici e la politica nazionale già discutono apertamente di tutto questo.

“Ma come” direte voi “il governo inglese si preoccupa delle stesse cose di cui ci si preoccupa nelle Transition Towns?”. Beh sì e anche grazie alle Transition Towns stesse. Questo per farvi capire come si può partire dal cortile del condominio e finire in 4 anni a influenzare il governo centrale di un paese**.

Tornando a noi, con il rapporto TEQs (potete scaricarlo qui in pdf – ovviamente è in inglese) si ragiona su come si farà a gestire una situazione così determinante per il futuro del mondo industrializzato ipotizzando un sistema di bilanciamento tra consumi ed emissioni che premierà i virtuosi e scoraggerà gli spreconi (mi perdonino gli estensori del rapporto per la brutale sintesi).

Si fa sul serio dunque, si discute anche di chi avrà diritto ad usare il carburante disponibile, cose pesanti, cose enormi…

If fuel scarcity, rather than emissions reduction, is the tighter constraint on the economy, a rationing system will be required to sustain a fair entitlement of the available fuels. Without this, fuel poverty would quickly turn into actual fuel deprivation. This use of TEQs as a rationing instrument requires only a switchover to new settings in the software which governs the system.

Se la scarsità di carburanti, invece della riduzione delle emissioni, fosse la causa maggiore della crisi economica, sarebbe necessario un sistema di razionamento per assicurare una giusta distribuzione del carburante disponibile. Senza questo, la scarsità di carburante si trasformerebbe presto in una effettiva assenza di carburante. L’uso delle TEQ come strumento di razionamento richiede semplicemente un cambio del setting nel software che controlla il sistema.

Non si ha paura di guardare in faccia al futuro e si cercano possibili soluzioni. Ora, visto che il bungabunga abbaglia e pervade il panorama mediatico del nostro paese, mi premeva farvi sapere che intanto il mondo va avanti, i problemi si acutizzano, ecc.

* All Party Parliamentary Group on Peak Oil – creato nel 2007 raggruppa membri di tutti i partiti.

** non vorrei darvi però l’impressione che il governo UK sia sulla strada buona per risolvere i problemi, ma almeno là se ne parla.