Post a blog unificati tra Transition Italia e Movimento della Decrescita Felice
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La prima volta che in Italia si è parlato delle Città di Transizione (Transition Towns) è stato nel corso di un meeting organizzato dal Movimento per la Decrescita Felice. Questo può già dare un indizio rispetto a una fisiologica attrazione reciproca che le due realtà hanno cominciato fin da subito a esercitare l’una sull’altra. È un fatto naturale visto che i punti comuni sono tantissimi, dalla condivisione di una certa visione del mondo attuale, all’idea che in un futuro più sobrio, etico e incentrato sui veri bisogni degli uomini si possa trovare anche quella felicità, quell’armonia d’insieme, quell’equità, quel senso di reale progresso della specie umana a cui tutti dovremmo aspirare.
MDF ha condotto fino a oggi una straordinaria opera culturale indicando a un numero sempre crescente di persone la possibile via alternativa all’ormai agonizzante sistema della crescita infinita. Sarà forse solo tra molti anni che ci renderemo conto di come il diffondersi di questa nuova visone abbia fatto germogliare il potenziale di cambiamento smarrito all’interno delle nostre società. Io stesso ho cominciato il mio personale percorso proprio appassionandomi alla tematica della Decrescita Felice, a questa idea, in fondo semplice, che rimetteva in discussione le fondamenta dei nostri stili di vita. Quello che l’esperienza delle Città di Transizione aggiunge al lavoro già compiuto fin qui da MDF è soprattutto una potente piattaforma operativa. Se MDF ha reso evidenti le ragioni che dovrebbero spingerci al cambiamento e l’auspicabilità del cambiamento stesso, il contributo della Transizione spero sarà quello di fornire formidabili strumenti per realizzarlo nella pratica.
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