Com’è andata, a Vasto?
Mi piacerebbe leggerlo un po’ nelle parole di chi c’era, com’è andata la serata di Transizione a Vasto… Il pubblico era numerosissimo, credo ci fossero un centinaio di persone, interessante il fatto che la maggior parte dei presenti fossero membri di associazioni già attive da anni sul territorio (Club Unesco, WWF, Arci…). Questo ha creato una discussione diversa da ciò che succede quando ci si incontra tra “privati cittadini”, e quella che è emersa è stata soprattutto una grande fame di collaborazione, con qualche difficoltà sul “come”. Che la Transizione possa funzionare da “catalizzatore” o, come ha detto Lorenzo, da “moltiplicatore”, è una gran bella speranza…
A Vasto ho incontrato un territorio disastrato dal cemento e dall’industrializzazione a macchia di leopardo, e tante tante persone motivate e fiere delle loro battaglie, passate e presenti, e di tante vittorie, parchi sul litorale, botteghe del commercio equo che comunicano col mondo, un quindicenne (!) fan della Billi che sul picco del petrolio ne sapeva più di me al quadrato (gente dell’ASPO, vi serve un apprendista?), un GAS che lavora bene, e una curiosa, serpeggiante e imbarazzata risata all’idea che sì, dico sul serio, sono qui a suggerirvi di parlare con i vostri vicini.
Grazie a tutti dell’ospitalità, a Lino, a Lorenzo, alle bimbe pizzicare, al Don Tecnico (eravamo ospiti dei Salesiani, per cui grazie anche a loro), etc etc etc. Ne esco tra le varie cose con una gran voglia di rimettere mano alla presentazione per togliere un po’ di dichiarata “fumosità”, alla parte sul metodo, anche se temo che alla domanda dell’assessore che ha chiesto “si, ma cosa dobbiamo fare?”, oh Vastesi, possiate rispondere solo voi. E non fatevi distrarre troppo dalle elezioni, cè tanto da fare di pratico, cominciando da ieri!