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Aiutare dopo il terremoto

terremoto in emilia romagna sotto accusa la riforma della protezione civile

Rilancio le informazioni pubblicate dalla Gazzetta di Modena:

– Chi volesse aiutare la popolazione con generi alimentari, è necessario che si metta in contatto con la sede della protezione civile di Marzaglia al numero 059200200.

– Chi volesse dare la propria disponibilità come volontario e mettersi a disposizione come forza lavoro è necessario che si metta in contatto con le associazioni che fanno parte dell’albo del volontariato, in alternativa può contattare l’ufficio provinciale che se ne occupa al numero 059200300.

– L’ordine degli ingegneri di Modena è disponibile a visionare gratis le crepe delle case. Tel. 059-223831 segreteria@ing.mo

– Proprietari di Hotel, B&B, Motel, locande o anche privati cittadini che si sentono di aiutare nella zona di Modena o Carpi o comunque limitrofa alla zone di Finale, ci sarebbe bisogno di posti per la notte. Se qualcuno fosse disponibile può contattare il Comando della Polizia Municipale di Mirandola 0535611039 che smisterà le chiamate o Comando Carabinieri di Finale Emilia 0535 91067 o qualunque istituzione della Zona di Finale Emilia.

– La Provincia di Modena ha attivato un conto corrente sul quale è possibile effettuare versamenti per raccogliere risorse che saranno interamente devolute alle persone colpite dal terremoto: codice Iban IT 52 M 02008 12930 000003398693, indicare la causale “terremoto maggio 2012 (per maggiori info clicca qui).

– Presso la sede di Giovane Italia Modena in via Castellaro 13 a Modena Raccolta beni alimentari di prima necessità (pasta, pane, pelati, acqua) per le tendopoli della provincia di Modena

Disastri & emergenze: siamo resilienti?

Certo, la Transizione mira a creare comunità resilienti che sappiano rispondere alla crisi sistemica. Un percorso, che richiede certo il suo tempo, fatto di attività di sensibilizzazione, creazione di relazioni, visioni, progetti, ecc.

Ancora una volta i drammatici eventi del terremoto in Emilia hanno chiamato nuovamente la nostra attenzione sul tema dell’emergenza e degli eventi straordinari:

– Cosa facciamo se dovessimo trovarci in situazioni collettive di emergenza, disastri e imprevisti di vario genere? Siamo resilienti ?

– Potrebbero i gruppi di transizione includere una sorta di preparazione della comunità locale alle emergenze e alle calamità naturali ?

– Come costituire un possibile piano di  emergenza e mutuo soccorso?

– Quali strumenti utilizzare e cosa potrebbero essere i passi più significativi?

Nella proposta transizionista di “prendersi le proprie responsabilità” quanto ipotizzato potrebbe sembrare in buona coerenza. Il perché farlo, altrettanto. Del resto, ipotizzando già scenari ben diversi dall’attuale status quo, chi cerca di preparare la propria comunità alla transizione, è ben consapevole delle variabili e delle incertezze all’orizzonte. In più, con una disgregazione  sempre più evidente di strutture come la Protezione Civile, che anni fa era molto efficiente in quanto disponeva anche di ben maggiori risorse economiche e umane (che oggi non ha più), questo potrebbe rivelarsi vitale.

Su cosa fare esattamente, butto lì qualche idea e stimolo – con l’auspicio che possano essere integrati e ampliati da suggerimenti che arriveranno tramite questa rete:

1) Analisi e individuazione dei rischi su diverse possibili calamità improvvise, definizione vulnerabilità (aree, soggetto, periodi), individuazione possibili aree di rifugio collettive sicure

2) Costituzione di un gruppo di coordinamento per le emergenze (che si coordina eventualmente con la protezione civile)

3) Organizzazione di attività di formazione e autoformazione (es. redazione piccolo manuale con indicazioni cosa preparare e tenere approntato – anche in caso di eventuali evacuazioni)

4) Preparazione e verifica ausili di emergenza (strutture, strumentazioni, rifornimenti, derrate alimentari, acqua, ecc.)

5) Messa a punto di strategia di contatti e comunicazione  dopo l’eventuale disastro, eventualmente creando anche una rete tramite Twitter, CB, ecc. – oppure creando delle  reti di mutuo supporto (ogni persona è connessa ad almeno altre 3 persone della comunità e verifica lo stato di bisogno reciproco)

6) Costituzione di piccoli gruppi di mutuo supporto che possano fornire accoglienza anche in seguito in modo da non avere più sfollati senza casa ma fare in modo che trovano accoglienza presso altre dimore.

Forse potrebbe avere senso pensarci. Ora. Per favore dite la vostra.

L’aquila c’è?

Torno a scrivere sul blog di L’aquila in Transizione. Prima è stato difficile trovare dei vestiti per non rimanere in pigiama più di un giorno, poi è stato difficile trovare un giaciglio dove dormire senza sentire troppo freddo, poi è iniziata la ricerca di un carica batteria per il cellulare e la ricerca del computer: era sotto un’intera libreria crollata, ma si è acceso. Oggi anche una connessione a Internet […]

Questo è il primo post di Francesca dopo il terremoto che ha colpito l’Aquila e risale al 1 maggio di quest’anno.

Ho seguito la loro terribile avventura soprattutto attraverso la voce di Gabriella Liberatore, anima fondatrice di L’Aquila Città di Transizione. Sono state telefonate a volte commoventi a volte rabbiose perché la situazione a L’Aquila è tutt’altro che risolta. Ma nonostante tutto, alla fine, mantiene l’ottimismo.

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L’Aquila tornerà a volare

Ho appena ricevuto un vivido resoconto di Daniela Da Milano sull’incontro di sabato scorso a Roma che aveva come tema il terremoto in Abruzzo e il futuro di L’aquila. Mi sembra così efficace che non aggiungo altro e vi lascio alla lettura…

Sabato 23 maggio l’associazione di promozione sociale Panta Rei di L’Aquila ed il Celestinian Center di Roma hanno organizzato nella capitale il convegno “L’Aquila tornerà a volare”, un incontro di riflessione dedicato al terremoto.

L’appuntamento, al quale erano presenti anche alcuni rappresentanti del gruppo di transizione dell’Aquila, ha ospitato anche l’intervento di Dario Tamburrano, che è intervenuto sul tema: “Ricostruire L’Aquila: cosa possiamo fare per trasformare questa tragedia in una grande opportunità”. Dario ha raccontato davanti ad una platea attenta (nonostante il caldo tropicale) di un centinaio di persone l’esperienza dell’Ost di Monteveglio, dedicata proprio al tema del convegno.

C’ero anch’io, Daniela, molto interessata a queste prime iniziative di transizione a Roma e a come si fa, da dove si comincia a raccontare ad un pubblico ignaro un tema complesso come quello della transizione, e poi cos’è l’open space technology, e poi l’entusiasmo e tutte le proposte venute fuori in quelle due giornate intense a Monteveglio… Prove tecniche per la transizione… de noartri, insomma, come si dice dalle nostre parti.

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A Roma si parla di L’Aquila

Questo sabato (23/05) a Roma si parla di come “L’Aquila Tornerà a Volare”. Un convegno organizzato dall’Associazione Panta Rei di L’Aquila (dalla quale è nata anche Transition l’Aquila) e dal Celestinian Center Alba Magica (qui il programma).

Sarà un momento di incontro, confronto e riflessione sul futuro della città e siamo stati gentilmente invitati a partecipare per cercare di portare il nostro contributo. Per Transition Italia sarà presente Dario Tamburrano e sarà una prima occasione per raccontare quello che è emerso durante il nostro lavoro di Open Space Technology sulle possibilità di intervento nella città abruzzese.

Se siete da quelle parti e avete voglia di contribuire con le vostre idee…

Terremoto a L’Aquila

terremoto

Immagine Ansa

06/04/2009

Sembra veramente un disastro di proporzioni enormi. Al momento posso solo dirvi che Gabriella Liberatore, una delle anime del Gruppo Guida in quella città sta bene e così il resto della sua famiglia. 

Degli altri non so ancora nulla (se qualcuno per caso leggesse ci dia notizie). Stiamo anche valutando se possiamo fare qualcosa di utile, viste e le dimensioni del nostro network sarebbe in ogni caso una goccia nel mare, ma ogni mare è fatto di goccie, quindi perché no… (se avete idee fatecele avere).

Questo è il blog di Aquila Città di Transizione (al momento silente):
http://laquilaintransizione.wordpress.com/ 

Appena ho aggiornamenti li posto.

07/04072009

Ci stiamo interrogando su quale dovrebbe essere il ruolo del movimento di Transizione in questi tragici frangenti. Dopo una rapida consultazione con Ellen abbiamo deciso di coinvolgere tutto il Transition Network. Così Ellen ha scritto a Rob Hopkins che ha pubblicato il suo intervento sul suo blog.

I commenti e le idee stanno già arrivando.

Oggi sono riuscito a contattare via SMS Giulio del nostro Gruppo Guida. Sembra stiano tutti bene, anche se fuori casa e con case più o meno distrutte. Paradossalmente mi dice che al momento il desiderio più forte non è quello di cose materiali, vorrebbero solo che le scosse finissero.

La confusione è tanta e hanno problemi a mantenere in carica i cellulari, comunque sa che se ritiene che ora o più avanti ci sia bisogno del poco aiuto che possiamo dare mi farà sapere.

09/04/2009

Da Gabriella Liberatore:

caro Cristiano, come già sai io sono a Milano insieme a mia figlia, siamo tagliate fuori dalla tragedia, proprio poco fa abbiamo avuta la notizia che il fidanzato di mia nipote è l’ultimo estratto senza vita, il dolore il senso di angoscia e di impotenza ci chiudono la gola.Vorremmo almeno avere la forza di immaginare come potrà essere il futuro. In questo momento vorrei chiedere a voi aiutate me e Alessandra a superare questo terribile momento. Così vi chiedo apriamo una discussione e proviamo insieme ad immaginare come si può gestire un percorso di ripresa affinchè politica -corruzione- interessi privati- errori madornali non abbiano la meglio nell’interesse della città e di ogni cittadino. Cosa proporre comitati di cittadini come si organizzano finchè ognuno possa far sentire la sua voce.

Grazie Gabriella

 

English text
L’AQUILA’S EARTHQUAKE

06/04/2009

As far as we can see this is a true disaster. The only thing we know at the moment is that Gabriella Liberatore of our Steering Group in that town is safe but we have non news from the others. We are also considering a way to help, we know tha we are just a tiny network, but a drop in the sea is better than nothing.

I’ll keep this post uptated with the news I will receive today.

09/04/2009

Gabriella Liberatore, one of the members of Transition Italia’s steering group in L’Aquila, writes to Cristiano Bottone, of Transition Italia:
dear Cristiano, as you know I am in Milan with my daughter, we are far removed from the tragedy, yet a few moments ago we received news that my niece’s boyfriend was the last body to be extracted from the ruins – dead. Pain, anguish and a feeling of helplessness are leaving us breathless. We wish we had, at least, the strenght to imagine what the future will bring. Right now I would like to ask you to help me and Alessandra overcome this terrible moment. So, I ask: let us open a discussion, let us come together to imagine how to manage reconstruction. The vicious circle of politics – corruption – personal interests – terrible mistakes must not win over the city and the citizens’ interests. Let us assist those committees which are being and will be spontaneously set up by citizen, organize them, so that their voice will be heard.

Thank you
Gabriella