“Una società, in grado di darsi un nome, vive nelle sue storie, le arreda e le abita. Saliamo sulle storie come su zattere, o le dispieghiamo su un tavolo come mappe. Esse falliscono sempre, alla fine, e devono essere reinventate. Il mondo è troppo complesso per i nostri schemi, soprattutto se deve rientrarci per lungo tempo.” William Kittredge
Quante volte ci siamo chiesto se sia realistico immaginare un processo di Transizione nei contesti metropolitani di milioni di abitanti?
E’ questa una questione ampiamente dibattuta in varie parti del mondo all’interno del Movimento di Transizione.
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Chi di noi in Italia vive nelle grandi città come Roma, Milano, Torino o Napoli, effettivamente incontra delle difficoltà nel ricostruire una comunità locale sostenibile e resiliente, ed è certamente vero che sia una missione destinata a un sicuro fallimento, se si pensa di affrontarla da “soli”!
Quel che abbiamo potuto leggere e sperimentare finora, ci conferma che non si può pensare in altri termini, se non con la creazione di gruppi di quartiere, meglio ancora se rionali, preferibilmente costituiti da persone che vivono in vie adiacenti o addirittura nello stesso condominio.
Affinchè questo accada è necessario che in città ci siano un certo numero di referenti iniziali che possano facilitare l’aggregazione di una massa critica di persone interessate. Salvo casi particolari (e fortunati) i primi tempi si assisterà a una dislocazione geografica a “macchia di leopardo”, dall’aspetto “caotico”, fino al momento che la densità sullo stesso territorio di più persone attive nella propria comunità, bene informate e che si sono messe in contatto, permetterà in alcune zone il nascere di una o più iniziative cittadine.
Ci vuole del tempo e nessuno può dire quanto, ma non è affatto detto che sia un qualcosa di impossibile: i tempi (nonostante tutto) maturano e in alcuni ambiti la consapevolezza e la coscienza collettiva evolvono, a volte in maniera inaspettata e improvvisa.
A Roma per esempio, a due anni dalla nascita del Movimento di Transizione in Italia, esiste attualmente un certo numero di persone che conoscono il tema e che non aspettano altro di trovare dei “vicini” di percorso.
Abbiamo iniziato a scriverci, ci siamo visti prima di Natale e ci incontremo di nuovo questo sabato e i prossimi giorni.
L’articolo che segue che potete leggere cliccando qui sotto sul seguito di questo post, ci racconta l’esperienza di Los Angles in Transizione e ci fornisce conferma che questa è probabilmente la via da percorrere insieme.
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