Vandana Shiva sulla Transizione

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Thomas Finger di Transition Berlino, ha approfittato della presenza di Vandana Shiva in città per la presentazione del suo libro “Soil not Oil” e le ha chiesto se crede che il lavoro delle Iniziative di Transizione nel mondo “sviluppato” possa aiutare gli altri popoli del pianeta.

Traduzione:

La pressione maggiore alla quale è sottoposto il Sud del mondo è la sottrazione delle risorse,per sostenere un sistema di consumo dal quale il Nord sviluppato non trae benefici reali, al contrario di quanto creda.

Il Movimento delle Transition Town nel mondo occidentalizzato puo’ ridurre la pressione che grava sul Sud del pianeta, ed allo stesso tempo puo’ sostenerlo in maniera solidale per quelle richieste che il Nord non è in grado di soddisfare, non potendo coltivare in Europa cose come il caffe’, le spezie ed il cotone.

Il Movimento delle Transition Town deve cercare di ridurre nell’Occidente la propria Impronta Ecologica, in tutte le aree di intervento possibili e deve essere in grado di produrre da se’ i propri mezzi di sostentamento, incrementando le piccole produzioni locali.

Io credo che i prodotti ortofrutticoli freschi siano i candidati migliori al fine di realizzare questo. I prodotti ortofrutticoli freschi sono i principali responsabili della perdita delle proprie terre da parte delle popolazioni del sud poiché non possono essere esportati dai piccoli proprietari, mentre aziende gigantesche strappano loro le terre e spediscono in occidente fagiolini ed insalata per via aerea.

Quindi, se voi ridurrete il consumo di prodotti ortofrutticoli freschi provenienti da lontano ed incrementerete la vostra produzione locale secondo criteri ecologici, ridurrete anche la pressione sul Sud del pianeta consentendo alle famiglie dei paesi emergenti di non morire di Fame.

Questo è il tipo di Solidarietà di cui abbiamo bisogno.

Si ringraziano Erica Giuliani, Riccardo Deliziosi (santi subito) per il velocissimo lavoro volontario di traduzione.

Debordiamo

È con un certo orgoglio (non privo di componenti di stupore) che vorrei segnalarvi il fatto che dopo Deborah che è andata in Irlanda a parlare di Transizione là dove è stata inventata, avremo Ellen che andrà in Germania a fare un Transition Training ai tedeschi e Davide che al momento è a Vienna e prepara un tTalk per facilitare i cugini d’oltralpe. Buffo no?

La Mappa di Mondo Nuovo

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Uno dei principali problemi in fase di avvio di una Iniziativa di Transizione è quello di trovare il primo gruppo di persone da cui cominciare, quelle più sensibili ai problemi e più disponibili a esplorare modi nuovi di fare le cose.

La Mappa di Mondo Nuovo è nata principalmente con queste finalità, rendere più facile l’incontro di persone che vivono vicine, nella stessa zona, nello stesso quartiere, nel raggio di pochi chilometri. È solo all’inizio del suo cammino e in fase di costante sviluppo, ma potrebbe davvero dare a tutti una grossa mano.

Paradossalmente infatti, dopo aver spostato gran parte delle nostre relazioni di affinità sulla rete, perché sulla rete è più facile trovare persone simili, sperimentiamo tutti grandi difficoltà nel ricondurre queste relazioni alla realtà fisica, quella di casa nostra, del condominio, del quartiere.

Per ottenere cambiamenti reali dobbiamo però operare in questo spazio, la rete non basta. La Transizione va fatta con il metro in mano e accadere nel mondo reale, fisicamente vicino a te, con le persone con cui condividi il tuo tempo e il tuo spazio.

Bene. Ora abbiamo uno strumento in più, proviamo a usarlo e aiutiamo gli sviluppatori a migliorarlo il più possibile. Fateci sapere se funziona…

tTraining 03, impressioni a caldo

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Ecco qui il nuovo gruppo uscito dal Transition Training che si è concluso appena qualche ora fa. È stata un’esperienza intensa e densa, piena di stimoli ed emozioni. Io ed Ellen auguriamo a ognuno di trovare la propria strada in fretta e di divertirsi il più possibile nel percorrerla.

Questo breve post di fine giornata è per ringraziarli di essere stati con noi e di aver partecipato condividendo entusiasmo, passione, paura, dubbi, incertezze e come sempre parecchie risate.

Sono tutti invitati a lasciare qui i loro commenti che potrebbero aiutare noi a migliorare il training e a chi legge a farsi un’idea su questo tipo di esperienza.

aula

Il gruppo in una sessione di lavoro collettivo

gruppo

Sperimentazione di World Caffé

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Si mangia.

La BBC ha detto “Picco”, un evento!

Progressivamente il mondo si sveglia ed ecco cosa scrive oggi molto chiaramente la BBC:

There is a “significant risk” that global production of conventional oil could “peak” and decline by 2020, a report has warned.

The UK Energy Research Council study says there is a consensus that the era of cheap oil is at an end.

But it warns that most governments, including the UK’s, exhibit little concern about oil depletion.

The report’s authors also state that the 10 largest oil producing fields in the world are all in decline.

C’è un “rischio significativo” che la produzione globale di greggio convenzionale possa raggiungere il “picco” e declinare entro il 2020.

Uno studio del Consiglio della Ricerca Energetica Britannico dice che è opinione diffussa che l’era del petrolio a basso prezzo sia alla fine.

Ma avverte che la maggior parte dei governi, incluso quello Britannico, non sembrano affatto preoccupati dell’esaurimento di questa risorsa.

Il rapporto afferma inoltre che i 10 piu grandi giacimenti del mondo sono tutti in fase di declino produttivo.

Articolo originale qui.

In Uk si parla molto più frequentemente che in Italia di questi temi, ma il termime “Picco” è di solito evitato dai media tradizionali (si fanno giri di parole). Nel resto dell’articolo si evidenzia come siano in realtà molti a pensare che il “Picco” sia già passato. Ma è chiaro che certe notizie vanno date un po’ alla volta (come nella barzelletta del gatto e della nonna, non so se la conoscete…).

Andando oltre la curiosità però, rimane il fatto che presto o tardi il tema dovrà entrare in agenda e più si attende più la sua entrata assomiglierà a un assalto di cavalleria…

Verso futuri sostenibile e nonviolenti

Sabato 3 Ottobre 2009,  alla Fabbrica delle “e” dei Gruppo Abele, a Torino,  si e’ svolto il  convegno “Verso futuri sostenibili e nonviolenti-dall’immaginazione alla realizzazione “, organizzato dal Centro Studi Sereno Regis, ONLUS che promuove programmi di ricerca, educazione e azione sui temi della partecipazione politica, dell’educazione alla pace, all’ecologia e sostenibilità’.

La forte partecipazione ha incoraggiato i relatori che hanno affrontato alcune iniziative di cambiamento sociale ed individuale: gestione dell’acqua,  stop al consumo del territorio,  giardinaggio politico (Badili Badola), Kan-Bio, le Transition towns.

Questa occasione di riflessione e conoscenza ha fatto emergere l’utilita’ pratica di coniugare difesa del territorio e dell’acqua (approccio verticale) con l’iniziativa di Transizione (approccio orizzontale). Tale sinergia potrebbe contribuire a sviluppare una metodologia di lavoro che dia respiro e continuita’ alle nostre reciproche azioni.

La difesa del’acqua e del territorio  rappresentano delle contromisure fondamentali in relazione ai temi del riscaldamento globale e del picco del petrolio. Possiamo immaginare un manifesto comune che permetta di inquadrare e stimolare iniziative di Transizione  coordinate con queste due iniziative che sono alla base dei diritti fondamentali delle persone?

David Attenborough e il clima

Il grade documentarista Sir David Attenborough scende in campo e spiega il riscaldamento globale (filmato in inglese).

!!! tTraining – posti esauriti !!!

È aperta la lista d’attesa.

È in arrivo…

ManualeRob

Preparate un posticino nello scaffale… e uno anche nel vostro cuore…
Vi daremo notizie in tempo reale sull’uscita.
Restate sintonizzati!

!!! Ultimi due posti per il Training !!!

Per chi non l’avesse notato il Transition Training di Monteveglio di fine ottobre è già praticamente pieno, quindi se ci stavate pensando questo è il momento di mandare l’iscrizione, rimangono solo due posti.

Chi vuole saltare a bordo si affretti…

Da vedere: “Una fattoria per il futuro”

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Ora non avete più scuse, lo splendido documentario di Rebecca Hosking prodotto dalla BBC (ve ne avevo parlato quiqui) è finalmente sottotitolato in italiano grazie allo splendido lavoro di una squadra di traduttori volontari (santi subito).

Questo film ha creato un vero “caso” in Inghilterra, la BBC ha dovuto mandarlo in onda una seconda volta dopo il primo passaggio perché le richieste ricevute dal pubblico erano davvero tantissime.

Si tratta di un’opera preziosa per la sua capacità divulgativa delle tematiche della Transizione, pensate se potesse andare in onda in prima serata sulle nostre televisioni (succederà?). Guardatelo e fatelo guardare.

A Monteveglio lo utilizzeremo anche per proiezioni private con gli agricoltori (e con chiunque altro sia interessato), occasioni per approfondire poi il tema in modo diretto.

In evidenza

Non sai niente della Transizione? Comincia da questo post.
RAI3 Report: in streaming qui.

Transition Talks e Transition Days:
Vieni a un incontro e scopri la Transizione.
Cerca nel calendario oppure organizzane uno!

Partecipa a un Transition Training o ad altra proposta formativa:
Scopri come far partire un’iniziativa di Transizione nella tua comunità, città, quartiere, ecc…
E poi ancora gli altri workshop su importanti strumenti utili al processo come WTR (“Il lavoro che riconnette”), Dragon Dreaming, Permacultura, ecc. ….

Prossimi Transition Training:

Stiamo preparando il calendario dei Transition Training per i prossimi mesi. Se ti interessa organizzarne uno nella tua comunità, mettiti in contatto con noi!

Altre informazioni qui.

La puglia chiama

Ci sono fermenti transizionisti che ribollono in Puglia (ho già ricevuto un po’ di messaggi via email), credo sia quindi utile segnalare che Maurizio Mangano sta tentando di mettere insieme un Centro Regionale di Transizione Temporaneo.

Potete contattarlo via email a questo indirizzo manganocataldo [at] gmail.com o cercare il gruppo Facebook “Transition Puglia – Iniziative di Transizione” per vedere cosa ne nasce o dare il vostro contributo.

Anche se non mi sento molto di incoraggiare questo tipo di approccio, ovvero partire dal un Centro Temporaneo che prende come obiettivo un’intera regione, restiamo fedeli alla logica di lasciare che la Transizione vada dove vuole, quindi anche un esperimento di questo tipo è benvenuto.

Pugliesi fatevi avanti, è il vostro momento.

L’aquila c’è?

Torno a scrivere sul blog di L’aquila in Transizione. Prima è stato difficile trovare dei vestiti per non rimanere in pigiama più di un giorno, poi è stato difficile trovare un giaciglio dove dormire senza sentire troppo freddo, poi è iniziata la ricerca di un carica batteria per il cellulare e la ricerca del computer: era sotto un’intera libreria crollata, ma si è acceso. Oggi anche una connessione a Internet […]

Questo è il primo post di Francesca dopo il terremoto che ha colpito l’Aquila e risale al 1 maggio di quest’anno.

Ho seguito la loro terribile avventura soprattutto attraverso la voce di Gabriella Liberatore, anima fondatrice di L’Aquila Città di Transizione. Sono state telefonate a volte commoventi a volte rabbiose perché la situazione a L’Aquila è tutt’altro che risolta. Ma nonostante tutto, alla fine, mantiene l’ottimismo.

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Il capo dell’IPCC fa retromarcia a 350 ppm

Questa è davvero una notizia che potrebbe avere grandi conseguenze sulla politica internazionale e sull’incontro di Copenhagen sul clima. Al momento la trovate qui e in moltissimi altri siti “specializzati” (350.orgClimate Progress, Energy Bulletin, TheDailyGreen, ecc.), ma credo tracimerà anche nei media grandi e grossi.

Qui invece trovate il mio personale commento a caldo.