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Climate After Growth in italiano

ClimateAfterGrowth

Ecco un regalo per l’inizio del nuovo anno. Forse ricorderete questa pubblicazione dei nostri amici del Post Carbon Institute firmata da Miller e Hopkins e disponibile solo per angloabili (?). Bene, grazie a Dario Tamburrano, coadiuvato da altri volonterosi traduttori (tutti santi subito) ora potete leggere il tutto in un comodo italiano arricchito da una prefazione dello stesso Dario. Ne cito uno stralcio:

In questo breve documento gli Autori fanno luce sul perché potrebbero essere la nostra, come la passata generazione, ad aver goduto del picco massimo di prosperità media della storia dell’intera umanità, squarciando in poche sintetiche pagine il buio dell’informazione e della cultura mainstream che tuttora colpevolmente ignora i problemi reali che ci minacciano.

Hopkins e Miller infatti, supportati da numerosi dati, focalizzano e descrivono in forma estremamente lucida e comprensibile i nuovi mutati contesti storici che negli ultimi anni si sono andati delineando nel campo dell’energia, del clima e dell’economia e che, perso il loro carattere di eccezionalità, divenuti permanenti e sistemici, vengono pertanto appropriatamente definiti come le Nuove Normalità.

In questo scenario, che delinea un vero e proprio spartiacque, il paradigma della irrinunciabilità della crescita economica assume le sembianze di una medaglia a due facce: se da un lato ha permesso un invidiabile e innegabile “progresso”, dall’altro, non contemplando i limiti biofisici del pianeta, ha creato i presupposti per le sfide che abbiamo di fronte, diventando pertanto una vera e propria trappola mentale ed economica, predominante e globalizzata che ci impedisce di affrontare in maniera logica e razionale i nuovi contesti standard che minano la nostra stessa sopravvivenza.

Già che siete lì a leggere, vi invito a fare anche un po’ correzione di bozze collettiva e se trovate errori, refusi, ecc. segnalatecelo che Dario li sistema. Buona lettura!

I 15 elefanti di Nate Hagens

Questo intervento di Nate Hagens durante ASPO 2012 mi sembra molto adatto a chi si sta occupando di transizione da un po’ di tempo* (al momento è solo per angloabili).

Siamo nella fase in cui i pensieri maturano e convergono, un momento in cui è più facile che dalla confusione, dalla paura, dall’ansia, dall’eccitazione emerga finalmene la saggezza di cui gli esseri umani sono capaci…

Sì, è vero, non siamo saggi tanto spesso, ma siamo capaci di diventarlo. Nel suo intervento Nate tira le somme su tante cose con grande lucidità e pacatezza, mi pare tocchi la maggior parte dei punti fondamentali senza banalizzarne nessuno, e in questa spece di “riassunto” o di “punto nautico” o di “dove siamo” mi pare che di saggezza ce ne sia parecchia.

Si tratta di un intervento densissimo realizzato in modo leggero, che va dall’analisi termodinamica del mondo in cui viviamo al ruolo che un’associazione come ASPO dovrebbe darsi da qui in avanti.

Vi consiglio di sentirvelo in tutta calma e con il tempo per riflettere per bene su ogni passaggio (immagino che presto ci saranno i sottotitoli in italiano). Nel frattempo trovate sul blog di ASPO Italia una sintesi di Francesco Aliprandi (in italiano ovviamente).

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* va bene per tutti, ma per capirne profondamente tutte le idee e implicazioni credo servano basi piuttosto ampie.

Giocare con gli atomi

Quello che si dice e quello che non si dice mai. Quello che c’è e quello che non c’è. Ogni tanto possiamo permetterci un esercizio di razionalità per fare il punto sulla situazione del nucleare. Questa lunga intervista è piuttosto utile. Grazie a Luca Lombroso per avermela segnalata questa mattina.

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Intervista di Il Punto Tv  al Prof. Luigi Sertorio, docente di Ecofisica all’Università di Torino, che ha lavorato 15 anni a Los Alamos negli USA e presso il dipartimento Ambiente della NATO in Europa (prendetevi tempo dura 1:06:54).

Prosperità senza crescita – ITA

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L’intervento dell’economista inglese Tim Jackson sul palcoscenico di TED è ora dotato di sottotitoli in italiano, he he he non avete più scuse per non vederlo.

Hemm, istruzioni per l’uso. Cliccare sulla scritta rossa “view subtitles” e apparirà un menu che vi permette di scegliere la lingua dei sottotitoli. Scegliere “italian” e cliccare sul triangolo di riproduzione del filmato. Buona visione.

Il Picco del Suolo

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Un bel documentario di Nicola dall’Olio sulla situazione del consumo del suolo. Si intitola “Il suolo minacciato”, è incentrato sull’Emilia Romagna, ma allarga il discorso in modo anche più generale. C’è Luca Mercalli che lancia precisi avvertimenti rispetto agli scenari energetici. Un ottimo strumento di divulgazione e visibile gratuitamente in rete, quindi a disposizione di tutti.

Il film è stato prodotto da WWF Parma e Legambiente Parma in collaborazione con LIPU, Il Borgo, Le città invisibili e con il sostegno di Forum Solidarietà ed è disponibile anche in DVD.

Mi sento di fare una sola osservazione. In alcuni passaggi si fa riferimento all’Inghilterra dove il territorio sarebbe gestito meglio che in Italia, ma nella presentazione di Zero Carbon Britain in Inghilterra, si usano paesaggi Italiani per fare vedere che noi abbiamo ancora un’agricoltura, mentre loro non ce l’hanno proprio più.

Questo per dire che non è che dobbiamo sempre considerarci nella condizione più svantaggiata, abbiamo conservato un potenziale di resilienza molto superiore ad altri paesi, per certi versi i nostri cambiamenti sono più facili, basta solo volerli fare.

Buona visione

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Svolta storica: I Lloyds parlano del picco…

Ebbene sì, quando anche i Lloyds, la più famosa compagnia assicurativa del mondo, cominciano a spiegare alle aziende come stanno le cose, allora vuole proprio dire che ci siamo: è arrivato il momento in cui il tema petrolio/energia deve essere portato all’attenzione generale perché non è più possibile ignorarlo.

Potete scaricare qui il report “Sustainable Energy Security” che rappresenta una nuova svolta per le attività di Transizione. Vi traduco alcune frasi tratte dalle conclusioni del documento tanto per farvi capire come questo tipo di materiale possa aiutare a portare consapevolezza a chi ancora non ha capito cosa ci riserva il futuro.

Conclusioni

Possiamo aspettarci cambiamenti drammatici nel settore dell’energia nella prossima decade. Questo rapporto incoraggia le imprese del comparto energia e non solo, a indagare sull’impatto che questo avrà sulle loro aziende. La transizione verso una economia low-carbon e la volatilità nei mercati tradizionali dei carburanti fossili, si presenteranno alle aziende con numerosi rischi e opportunità. Per ridurre la potenziale vulnerabilità e cogliere le opportunità, le aziende dovrebbero essere consapevoli che:

1 La sicurezza energetica è ora inseparabile dalla transizione a una economia low-carbon e le aziende dovrebbero prepararsi per questa nuova realtà. Gli obiettivi di sicurezza negli approvigionamenti e riduzione delle emissioni dovrebbero essere perseguiti in eguale misura, in quanto dare la preferenza a uno dei due rispetto all’altro aumenterà il rischio di investimenti infruttuosi o di costose riorganizzazioni.

2 I carburanti fossili trandizionali subiranno una seria riduzione di disponibilità e è probabile una scarsità di disponibilità di petrolio (supply crunch) nel breve e medio termine con conseguenze profonde sul modo in cui le imprese funzionano oggi. Trarranno benefici quelle aziende che terranno in considerazione l’impatto e degli shock prodotti dall’impennata del prezzo del petrolio nel 2008 e implementeranno appropriate azioni di mitigazione. Pianificare un piano di approccio a questo scenario potrà aiutare i potenziali eventi futuri e aiutare a prendere decisioni strategiche informate.

3. Una terza rivoluzione industriale nel settore energetico presenta enormi opportunità ma porta con sè anche nuovi rischi. Di particolare importanza per le nuove tecnologie è il rischio di scarsità di materie prime quali ad esempio metalli rari il cui costo potrebbe essere fatto crescere dalla scarsità. La rapida e ampia diffusione di alcune nuove tecnologie potrebbe anche produrre implicazioni negative per l’ambiente.

4. Le infrastrutture energetiche diventeranno sempre più vulnerabili a eventi metereologici severi e poco prevedibili causati dai cambiamenti climatici che portano a una maggiore frequenza di black-out e problemi di erogazione nelle aziende. Questo comporta una sfida per i produttori di energia, gli investitori e i pianificatori che devono scegliere la collocazione di nuove infrastrutture e irrobustire gli impianti esistenti e le reti di distribuzione. Le imprese per cui l’accesso ininterrotto all’energia è di fondamentale importanza dovrebbero considerare attivamente di investire in sistemi di approvigionamento alternativi.

5. I costi crescenti per l’energia derivanti dalla riduzione della disponibilità, crescita della domanda e costi ambientali possono essere meglio affrontati nel breve periodo con cambiamenti nelle pratiche o attraverso l’uso della tecnologia per ridurre il consumo di energia. Un più ampio uso delle energie rinnovabili e della autogenerazione portano a costi aggiuntivi e a benefici per la sicurezza degli approvigionamenti.

6. Prima le aziende riorganizzeranno le catene di approvvigionamento e i modelli just-in-time e aumenteranno la resilienza della propria logistica nei confronti delle interruzione di forniture energetiche, meglio sarà.

7. Per quanto la vasta maggioranzza degli investimenti nella transizione energetica arriveranno dal settore privato, i governi hanno un ruolo importante nel diffondere politiche e misure che creino le necessarie condizioni e incentivi. Il mercato globale delle emissioni deve diventare una realtà e di conseguenza le azione governative dovranno essere prese per produrre stabilità di prezzo addizionale e trasparenza. Investire in un futuro sicuro e a basse emissioni di C02  potrebbe avere un più alto costo iniziale ma distribuità un più basso costo dell’energia in futuro. Risulta che le energie rinnovabili e le misurazioni sul versante della domanda siano elementi cruciali nel produrre i servizi energetici necessari per le imprese e il ritorno immaginato sull’investimento.

Anche solo con questi pochi punti ora possiamo parlare davvero con chiunque senza più grandi dubbi sull’essere creduti. Davvero una svolta importante. Con un po’ di calma analizzeremo poi più a fondo il documento, ora muoio dal sonno.