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Sorprendente Bruxelles: premio EESC

Scusate il titolo, ma è che torno da questo viaggio davvero sorpreso, e lo dico in senso estremamente positivo. Diciamo che, di base, il pianeta UE con il suo roboante carrozzone mi lascia spesso molto perplesso, e quindi anche andare a ritirare questo premio mi sembrava, prima di tutto e più di tutto, un’occasione per fare un po’ di chiacchiere con Rob, Filipa e gli altri della delegazione TN.

Confesso che per me il premio era un po’ un aspetto collaterale, invece mi sono dovuto ricredere. Ho la netta sensazione che ancora una volta si sia passata una soglia evolutiva di questa formidabile, grande avventura e in questo post provo a spiegarvi perché e quali interessanti scenari si aprono ora.

Però andiamo con ordine e cominciamo dal principio.

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Un premio al Transition Network

È un piacere comunicarvi che il Transition Network si è aggiudicato il primo posto del premio “EESC Civil Society Prize” edizione 2012 (la quinta di questo premio).

È una bella notizia, anche se non sono mai molto propenso a dare troppo peso a queste cose. Significa però che tutto il lavoro e la ricerca fatte da migliaia di persone comincia a produrre effetti che le istituzioni possono rilevare. E questo è certamente un bene.

In Europa ci sono ormai oltre 500 Iniziative di Transizione in 23 Paesi, e questo a generare una cultura nuova, permette di procedere con la ricerca di modelli resilienti e felici e di fare tantissima sperimentazione. Può farci inoltre piacere pensare che in tutto questo l’Italia non è il fanalino di coda (beh… ogni tanto dai…).

Uno dei progetti presentati per il premio è infatti quello degli Streccapogn di Monteveglio che si sono evoluti da associazione ad azienda, offrono una minuscola (per ora) quota di lavoro sociale e stanno aprendo una strada per la produzione agricola sostenibile  e inclusiva delle realtà già esistenti che trovo davvero innovativa e “transizionista” (pare sia piaciuta anche a Bruxelles).

Quindi, piccolo spazio alla celebrazione per tutti i “transizionisti” italiani. Abbiamo fatto tanta strada in pochissimo tempo e questo nostro esperimento vale sempre più la pena di vederlo proseguire. Facciamo un po’ di festa (che tutte le scuse son buone), battetevi sulle spalle e fatevi le congratulazioni è una piccola soddisfazione di cui tutti dobbiamo godere.

Poi andiamo avanti cercando di non smettere mai di divertirci, anche se le cose d’ora in avanti diventeranno più veloci e difficili, ma sempre più interessanti…