Rob Hopkins su Maugeri, Monbiot e la ‘fine’ del Peak Oil

Salve a tutte/i,
ho pensato che fosse una cosa importante tradurre questo articolo di Rob Hopkins da Transition Culture e di proporvelo.
E’ molto lungo e ci sono anche molti riferimenti, quindi prendetevela comoda. Ho anche privilegiato la tempestività alla precisione, quindi vi chiedo scusa per eventuali errori e refusi. L’articolo di Rob è anche un compendio di molti altri articoli interessanti su questo tema, tema che è stato portato in auge da uno studio di Leonardo Maugeri (ex dirigente ENI) e ripreso da George Monbiot in modo un po’, come dire,  fideistico. Vi segnalo anche alcuni articoli in inglese e italiano (quiquiquiquiqui e qui) che non compaiono come riferimenti nell’articolo di Rob e che integrano anche con una panoramica sul gas di scisti, che hanno un tipo di estrazione analoga e analoghi problemi correlati.

Spero che tutto ciò possa aiutare a fare chiarezza e a non farsi attrarre dalle sirene dei combustibili fossili senza limiti (e il riscaldamento globale?). So bene che la Transizione è un processo che vale la pena di vivere anche se ci fosse petrolio infinito, ma credo sia giusto che chi non vede ancora la bellezza di questo processo non si illuda di poter continuare come ha sempre fatto e che possa presto comprenderne l’importanza vitale. L’articolo di Rob e gli altri segnalati da me a da lui stesso non pretendono di essere esaustivi, ce ne sono sicuramente molti altri e forse di migliori, ma a quel punto comincia la vostra di ricerca.

Buona lettura Continua a leggere

Noi e il pianeta

Interessante rapporto della Royal Society pubblicato in aprile di quest’anno, intitolato “People and the planet” e incentrato sul rapporto tra popolazione e risorse.

Rapid and widespread changes in the world’s human population, coupled with unprecedented levels of consumption present profound challenges to human health and wellbeing, and the natural environment. This report gives an overview of how global population and consumption are linked, and the implications for a finite planet.

L’ho  solo scorso velocemente, quindi tralascio i commenti, così al volo, mi pare un ulteriore contributo di analisi che conferma quanto già sappiamo su limiti, crescita, iniquità, ecc. e indica alcuni obiettivi generali da perseguire.

Il filmanto qui sopra (è ancora solo in inglese) vede Sir John Sulston (biologo – premio Nobel – Fellow of the Royal Society) spiegare il senso dello studio e quanto è emerso da questa ricerca.

tTalk a Modigliana

Allora domani sono a Modigliana a fare un tTalk a lungo rimandato, prima a causa della nevona invernale, poi per la mia agenda un po’ sovraffollata… Però Daniele (il prode organizzatore) è stato paziente e alla fine sembra che ce la faremo.

Quindi, ci vediamo alle 20:30 alla Sala Bernabei Piazzanova di Modigliana, sarà un Transition Talk classico con pausa di riflessione tra in primo e il secondo tempo.

A domani.

Tre mesi per salvare l’Euro?

L’intervista rilasciata a Christiane Amanpour della CNN dal direttore del Fondo Monetario Christine Lagarde sta generando titoli ad effetto anche sui nostri giornali (quiqui, qui, ecc.) .

Il miliardario George Soros ha infatti lanciato una provocatoria previsione di “tre mesi per salvare l’Euro” e la Lagarde ha risposto all’intervistatrice del network americano che “varie cose devono succedere in un tempo anche più breve”.

A mio parere l’aspetto interessante è che l’economia è in bilico e che anche ai livelli più alti non ci sono ricette sensate per uscire da questa situazione. I pilastri traballano, ciò che fino a poco tempo fa si dava per scontato è ora in forse.

Dubito che l’Euro sparisca in 3 mesi (anche se è uno scenario possibile), ma credo che si debba usare questo tempo (3 mesi, 6 mesi, 3 anni, quello che sarà) per costruire velocemente sistemi di circolazione del valore a livello locale, in modo da non farsi cogliere totalmente impreparati in caso di “crolli” rovinosi.

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Petrolio: se anche gli arabi…

Sul sito del Corriere TV è apparso ieri un video-servizio di Antonio Ferrari che, nella sua rubrica “Voci dal Vicino Oriente”, analizza la situazione in Arabia Saudita.

I signori del petrolio devono oggi fare i conti con un mostruoso consumo interno di energia in costante aumento e uno studio pubblicato nel dicembre 2011 Chatham House inglese (Burning Oil to Keep Cool) mette nero su bianco i rischi per uno dei paesi più ricchi del mondo.

Il grafico a pagina 11 dello studio inglese (lo stesso riprodotto nel filmato di Ferrari), mostra come, in mancanza di provvedimenti correttivi, le necessità interne andranno progressivamente a ridurre la capacità di esportazione. Si vede inoltre una previsione di significativo declino della capacità produttiva a partire dal 2040.

Ovviamente tutto questo non incide solamente sulle sorti dell’Arabia, ma ha come conseguenza il declino di uno dei paesi più importanti del mondo per ciò che riguarda la produzione di petrolio.

Nulla di cui stupirsi particolarmente, ma un’ulteriore conferma di quanta urgenza ci sia di cambiare strada in modo deciso.

Un film sui Limiti dello Sviluppo

Salve a tutte/i,
il progetto è nato nell’ambito del festival cinemambiente di Torino, dove è stato presentato anche il film Surviving Progress che Cristiano vi ha presentato nel precedente post, ed è stato presentato da Luca Mercalli.

Se volete saperne di più, potete farlo sul sito del film. Il titolo è “Last Call”. Prendete nota, potrebbe tornare utile.

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=SzUKVqD-xKs&w=420&h=315]

La biosfera è alla frutta?

Antropocene: l'era dell'uomo

Sul numero di 486 di Nature, uscito il 7 giugno, si trova un nuovo studio intitolato “Approaching a state shift in Earth’s biosphere” in cui gli autori si interrogano sul rischio di essere arrivati a un punto di svolta nel processo di degradazione dell’ambiente planetario.

Sappiamo che nel passato ci sono state parecchie transizioni su scala planetaria che hanno completamente rivoluzionato la faccia della Terra. Possiamo contare tra queste l’ultima era interglaciale, cinque grandi estinzioni di massa, l’esplosione del periodo Cambriano ecc.

Gli autori oggi si interrogano però su un nuovo meccanismo forzante del sistema terra, ovvero la crescita della popolazione umana con la sua capacità di assorbire risorse e trasformare l’ambiente. Abbiamo già cambiato così tanto la biosfera del pianeta che molti concordano sul fatto che quella attuale possa essere definita come un’era a sé stante denominata Antropocene.

Insomma, come già sapete, siamo nei guai, grossi guai e sempre più spesso ci si interroga sul come andrà a finire e sul “siamo ancora in tempo?”.

Lo studio ovviamente non può arrivare a conclusioni definitive, ma raccomanda:

Diminishing the range of biological surprises resulting frombottom-up (local-to-global) and top-down (global-to-local) forcings, postponing their effects and, in the optimal case, averting a planetary-scale critical transition demands global cooperation to stem current global-scale anthropogenic forcings. This will require reducing world population growth and per-capita resource use; rapidly increasing the proportion of theworld’s energy budget that is supplied by sources other than fossil fuels while also becoming more efficient in using fossil fuels when they provide the only option; increasing the efficiency of existingmeans of food production and distribution instead of converting new areas34 or relying on wild species to feed people; and enhancing efforts to manage as reservoirs of biodiversity and ecosystemservices, both in the terrestrial80 and marine realms, the parts of Earth’s surface that are not already dominated by humans.

Per chi volesse approfondire e non fosse angloabile sospetto che “il Rupo” sia già chino sul documento e quasi pronto per diffondere la versione italiana.

Rob Hopkins al TedxExeter (ita)

Rupo e Deborah hanno colpito ancora e anche questo video ha ora i sottotitoli per chi non mastica l’inglese. Rob ripercorre un po’ tutta la storia di Transition dal 2005 ad oggi, una bella carrellata che magari può tornare utile a tanti.

Ttalk in Val Varenna

La Transizione avanza in Liguria …..  Se abitate da quelle parti vi aspettiamo al TTalk che si terrà il 21 giugno 2012 in Val Varenna (alle porte di Genova). L’appuntamento, organizzato dal Comitato Val Varenna, è per le 18.30 presso i giardini “Luciana Canepa”, Via Granara 10, Genova – Pegli.

Succede a Macerata ….

“D(I)RITTI AL CIBO” – questo è il nome dato dal Gruppo di Macerata in Transizione alla serie di iniziative che sono programmate tra il 28 maggio e il 7 luglio. Un film, un libro e una festa ! E da non mancare …. anche un TTalk con Deborah Rim Moiso.

 Qui trovate il programma mentre ulteriori dettagli si possono leggere qui

Urbania e Pucon

Salve a tutte/i,
due brevi segnalazioni. Per i marchigiano-romagnolo-tosco-umbro-sanmarinesi, segnalo l’inizio di “Un Mulino per il Futuro”. Da questo sabato 12 maggio, quattro incontri per parlare di cibo, agricoltura, sostenibilità, resilienza e quant’altro. A cena. Ringrazio Peter Pingus per il format ed i suggerimenti. Cominciamo sabato, cena-conferenza con Davide Bocchicchio sulla “Alimentazione Sostenibile”.
Cena € 20, prenotazione gradita.

Image

Per chi aveva apprezzato il bel post di Deborah sulla interessantissima esperienza di Pucon (Cile), ma aveva trovato difficoltà a seguire il documentario in spagnolo (castigliano), ora può seguirlo con italici sottotitoli (premendo cc). Buona visione.

[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=gRjunfPboTU]

ASPO commenta Passera

Vi segnalo un comunicato di ASPO Italia a commento delle recenti dichiarazioni del ministro Passera. Il comitato scientifico dell’Associazione parte dalle parole del rappresentante del governo

Abbiamo ingenti riserve di gas e petrolio che possono soddisfare il 20% dei consumi nazionali dal 10% attuale. Si possono generare 15 miliardi di euro di investimenti e 25mila posti di lavoro, si può ridurre la bolletta per le importazioni di energia di 6 miliardi, aumentando il Pil di mezzo punto.

e le commenta per ricollegarle alle condizioni reali delle risorse, alle prospettive economiche e lavorative, al senso delle cose.

È importante leggerlo per rimettere ordine nella confusione di informazioni che continuano a circolare sospinte dalle varie fazioni in campo, e quando si parla di energia si parla di fazioni con molti mezzi e molte possibilità di influenzare i media.

In questi mesi sono nate nuove “storie” che il sistema fa circolare, come quella degli incentivi alle rinnovabili che creano i rincari energetici o come queste idee un po’ buffe di investire nell’estrazione petrolifera e dei gas sul nostro territorio.

Credo sia utile fare due conti e rimanere con i piedi per terra, cercando di concentrarsi su ciò che veramente può aiutarci a evolvere in qualcosa di diverso da quello che, come paese, siamo diventati.

L’Open Space nel Biellese – cosa è successo

Domenica scorsa oltre 40 persone hanno passato la giornata per lavorare sulla domanda “Come far fronte ai cambiamenti e favorire la transizione nel Biellese?”

Questo Open Space, che è iniziato alle 9.00 per terminare verso le 18.00, ha visto 3 sessioni di discussione che hanno trattato 19 temi diversi – dalla permacultura al costituire comunità  in cohousing o ecovillaggi, dalla mobilità all’educazione. Molto probabilmente su diverse aree che sono state discusse si creeranno dei gruppi di lavoro mirati – tanto forte si sentiva l’energia e la motivazione.  Scarica qui l’instant report (è la versione ridotta “pubblica”)

Il pranzo è stato in modalità condivisa e ognuno ha portato qualcosa – alla fine un tavolo lunghissimo pieno di ogni – probabilmente poteva bastare per un OST di almeno 2 giornate …. che dire, sicuramente la transizione rimane godereccia …

Anche l’arte vuole la sua parte – ci ha pensato Paola, autrice non solo del tabellone con la domanda, ma anche del  bellissimo disegno che probabilmente diventerà una sorta di logo delle iniziative locali:

Si sta formando un’idea di “Biellese in Transizione CAT”e soprattutto c’è già un prossimo appuntamento:

Venerdì 1° giugno ore 18.30 a Netro (BI) presso il Circolino Virtus, Via Asilo 1 – incontro con cena

Un tutorial sul Picco del Petrolio

Angelica mi segnala questo documentario della serie “La terra vista dal cielo” realizzata per la TV Francese da Yann-Arthus Bertrand  (quello di Home). Tutta la serie è interessante e questa puntata in particolare analizza il problema del Picco del Petrolio e delle sue conseguenze.

Può essere un interessante di divulgazione, al momento è disponibile anche on-line sul sito RAI, non so per quanto ci resterà.

Introduction to Permaculture – video

Introduction to Permaculture
40 hours of Free video lectures

Tempo fa Nicola Savio ha segnalato questo mattonazzo corso video di permacultura.

È in inglese e a bassa risoluzione, ma è molto esteso e contiene informazioni preziose per gli angloabili.

Qui i link per scaricare i 38 video, e qui la versione in streaming.