Resilient Cities, il futuro delle città

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Dall’autore di End of Suburbia ecco il trailer (in inglese) del nuovo film (ancora in lavorazione) dedicato al concetto di resilienza e in particolare al futuro delle città. È un tema che appassiona tutti e che inquieta i più. Quasi sempre, alla fine di un Transition Talk, qualcuno ti guarda a disagio e ti dice “ma io vivo in città…”

Certo questo è un grande snodo, quale futuro per le città? E come primo impatto viene da pensare che possa essere un futuro oscuro. Eppure ci sono moltissimi lavori e testi che raccontano di come le città potrebbero evolversi e vi assicuro che sono belle visioni (ad esempio se vi capita guardatevi il libro di Sanderson “Mannahatta“). Cittadini non abbiate dubbi, la Transizione è anche per voi, non ci sono limiti, anzi i limiti ci sono, ma sono soprattutto nelle nostre teste.

Eccovi anche un intervista a Rob Hopkins (in inglese) che racconta del suo incontro con The End of Suburbia e della nascita dell’idea di Transition. Parte di questo materiale finirà poi nella versione definitiva del film.

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Info: http://www.resilientcity.org/

Report e la transizione

Nella prossima puntata di Report (domenica 12) si parlerà di PIL e più in generale dei limiti di un modello economico che pretende di crescere per sempre a dispetto della logica e delle risorse materiali e umane disponibili.

L’autore del servizio è il giornalista Michele Buono è e nel suo viaggio alla ricerca del senso di tutto questo ha esplorato anche ciò che accade nel movimento delle Città di Transizione. Ha visitato Rob Hopkins in Inghilterra, è passato dalla Germania e venuto a osservare quel che accade a Monteveglio.

Per vedere il risultato del suo lavoro dovremo aspettare questa domenica, ma penso ne possa uscire un interessante momento d’inchiesta e forse anche un utile strumento divulgativo per chi si occupa di Transizione.

Lunedì magari ne riparliamo. Anzi, siete tutti invitati alla videochat con Michele Buono che si tiene nel pomeriggio e può essere una buona occasione per uno scambio di idee.

Qualcuno lo registra?

In diretta da Cancun

Grazie ai nostri potenti mezzi abbiamo un inviato al forum climatico di Cancun e non è nemmeno un inviato mezza tacca, ma Luca Lombroso… ok i nostri mezzi non c’entrano, c’è andato da solo con i suoi soldi. Però insomma, poi da là manda notizie via Skype… quindi facciamo finta che sia un nostro inviato che fa molto cool averne uno dall’altra parte del mondo.

Luca manda anche brevi messaggi attraverso la sua pagina Facebook e Twitter. La notizia di oggi è interessante, infatti gli incontri di Cancun sono partiti con aspettative bassissime, riflesso del clamoroso flop del vertice di Copenhagen.

Oggi Luca segnala però una nuova bozza di accordo fino al 2050 in cui rispunta l’obiettivo di 350 ppm per il livello di CO2. Mi ha dato qualche indicazione per reperire il documento, ma non ci sono riuscito, se qualcuno lo trova magari ce lo segnali. Questo ci dice che, tutto sommato, circolano idee ambiziose e speriamo che trovino un buon numero di sostenitori.

Vediamo come andrà, Luca presidia la situazione da vicino…
Da Cancun per ora è tutto.

Prosperità senza crescita – ITA

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L’intervento dell’economista inglese Tim Jackson sul palcoscenico di TED è ora dotato di sottotitoli in italiano, he he he non avete più scuse per non vederlo.

Hemm, istruzioni per l’uso. Cliccare sulla scritta rossa “view subtitles” e apparirà un menu che vi permette di scegliere la lingua dei sottotitoli. Scegliere “italian” e cliccare sul triangolo di riproduzione del filmato. Buona visione.

Diventate ufficiali: ora si può!

Cari transizionisti italiani di ogni ordine e grado, con la sigla recente del Memorandum of Understanding  (MoU) tra Transition Italia e il Transition Network internazionale, ora siamo in grado di procedere all’ufficializzazione delle Iniziative di Transizione dello stivale in piena autonomia, ergo, quindi, perciò, se avete voglia di diventare verdi sulla mappa è il vostro momento.

A cosa serve ufficializzarsi

Come sapete, se c’è un movimento che tiene poco o nulla alle formalità è sicuramente il nostro. In ogni caso alcune strutture formali producono vantaggi oggettivi a livello nazionale e internazionale. Il nostro mondo è abbastanza ossessionato dalle quantità, adora contare tutto e tutti e quindi sapere quanti siamo e quali siamo ha una sua importanza.

Ufficializzarsi non è comunque obbligatorio, ci sono letteralmente migliaia di iniziative di transizione nel mondo a cui non interessa dichiararsi “ufficiali”. Intere nazioni non hanno ritenuto utile firmare un MoU come quello che abbiamo firmato come hub italiano.

Mano a mano che il movimento cresce e si struttura e si coordina, nascono però nuove esigenze e opportunità, ad esempio la possibilità di intercettare fondi pubblici europei o delle singole nazioni o di essere ascoltati in certi contesti nazionali e internazionali. Da questo nasce anche un secondo invito.

Create un’associazione

Se esistono le condizioni, vi consigliamo di creare un’associazione. Questo significa grane e burocrazia oltre a finire organizzati in una struttura che difficilmente può rappresentare la logica e lo spirito della Transizione. Per esempio io sono Presidente di Monteveglio Città di Transizione APS, ma capite che un Presidente, in un contesto transizionista, non è che abbia molto senso, lo stesso vale per il consiglio direttivo, ecc.

Il problema però c’è, se non ci si dota di una forma legalmente inquadrabile non si può interloquire con amministrazioni e altri livelli istituzionali, con le aziende, ecc. Quando sia il momento di farlo, solo voi potete determinarlo, ma è molto probabile che a un certo punto diventi necessario. Lo stesso vale per la possibilità di intercettare fondi e partecipare a bandi per i finanziamenti delle vostre attività sul territorio.

A Monteveglio abbiamo utilizzato la forma dell’Associazione di Promozione Sociale e abbiamo cercato di esprimere la nostra volontà di non rinchiudere la transizione nello spazio angusto di un’associazione inserendo nello statuto un apposito paragrafo che vi riporto:

L’Associazione è consapevole che il processo e le dinamiche sociali che vuole facilitare e sostenere hanno per loro natura dimensioni e confini che vanno molto oltre la dimensione associativa stessa e si impegna a riconoscere, facilitare e sostenere i processi di Transizione ovunque questi si manifestino all’interno della comunità.

Forse si possono trovare anche formule migliori, se vi viene in mente qualcosa di più efficace per favore condividetelo con tutti gli altri.

Come si diventa ufficiali

Scaricate qui il modulo che va compilato seguendo attentamente le istruzioni e rispedito direttamente a Transition Italia alla casella ufficializzami[at]transitionitalia.it e IMPORTANTISSIMO in copia agli altri membri del vostro Gruppo Guida e alle persone coinvolte nella vostra attività (nel modulo è spiegato come fare).

Tutto qui?

Beh, sì. Oltre a questo vi chiediamo solo, quando sarete ufficializzati, di inviarci almeno una volta all’anno un resoconto delle vostre avventure. Non serve un report di 400 pagine, ma un documento agile in grado di trasmettere e condividere le esperienze accumulate, successi e insuccessi, entusiasmi e frustrazioni.

Chi deve inviarlo

Per favore inviatelo o re-inviatelo (abbiate pazienza) tutti (sì anche se lo avete già mandato) alla casella indicata sopra con le modalità indicate nel modulo.

Ma ufficializzate tutti?

Quando vedrete il modulo capirete che è geniale come molte delle cose nate nell’ambito della Transizione. In realtà il fatto di essere ufficiali o meno dipende più da voi che da noi (massima libertà, massima responsabilità), ma noi abbiamo un ruolo di osservazione per cercare di mantenere il senso del processo e proteggerne i principi.

Generalmente le Iniziative di Transizione hanno al loro interno persone che hanno partecipato ai nostri training, quindi, di solito, ci conosciamo. Potrebbe però succedere che arrivino richieste da gruppi con i quali non abbiamo alcun contatto, o da gruppi che potrebbero sembrarci non idonei. In quel caso decideremo come procedere, consultandoci eventualmente con il resto del network internazionale.

Concludendo

Spero sia tutto chiaro, ma se così non fosse, i commenti a questo post sono un ottimo modo per aiutarci a integrarlo o per ragionare su aspetti che potrebbero esserci sfuggiti.

Il Picco del Suolo

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Un bel documentario di Nicola dall’Olio sulla situazione del consumo del suolo. Si intitola “Il suolo minacciato”, è incentrato sull’Emilia Romagna, ma allarga il discorso in modo anche più generale. C’è Luca Mercalli che lancia precisi avvertimenti rispetto agli scenari energetici. Un ottimo strumento di divulgazione e visibile gratuitamente in rete, quindi a disposizione di tutti.

Il film è stato prodotto da WWF Parma e Legambiente Parma in collaborazione con LIPU, Il Borgo, Le città invisibili e con il sostegno di Forum Solidarietà ed è disponibile anche in DVD.

Mi sento di fare una sola osservazione. In alcuni passaggi si fa riferimento all’Inghilterra dove il territorio sarebbe gestito meglio che in Italia, ma nella presentazione di Zero Carbon Britain in Inghilterra, si usano paesaggi Italiani per fare vedere che noi abbiamo ancora un’agricoltura, mentre loro non ce l’hanno proprio più.

Questo per dire che non è che dobbiamo sempre considerarci nella condizione più svantaggiata, abbiamo conservato un potenziale di resilienza molto superiore ad altri paesi, per certi versi i nostri cambiamenti sono più facili, basta solo volerli fare.

Buona visione

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GAIA MEDITATION di Joanna Macy e John Seed

Ricordando ancora il privilegio di aver potuto partecipare la scorsa estate al seminario con Joanna Macy in Germania, vorrei condividere la traduzione della “Gaia Meditation” (meditazione su Gaia o Madre Terra). E’ una semplice meditazione parlata, composta da Joanna Macy e John Seed (attivista australiano), che guida attraverso la storia della Terra e la nostra interconnessione. Questa meditazione può anche essere semplicemente fatta a coppie, in mutua contemplazione mentre si ascoltano le parole.

GAIA MEDITATION (John Seed – Joanna Macy)

Cosa sei tu? Cosa sono io?  Dei cicli di acqua, terra, aria e fuoco che si intersecano, questo sono io, questo sei tu.

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BALLANDO CON IL NOSTRO DRAGO

Al mondo ci sono 3 cose: quelle che sappiamo, quelle che sappiamo di non sapere e quelle che non sappiamo di non sapere. Sono proprio queste ultime a crearci gli stupori più grandi nella vita e che esprimiamo con l’esclamazione AHA!

Lo scorso fine settimana si è tenuto il tanto annunciato seminario con John Croft sull’introduzione al Dragon Dreaming e hai visto riuniti 18 sognatori che hanno trascorso insieme 2 giorni e mezzo di grande ispirazione.  Il tutto si è svolto nella squisita atmosfera conviviale della nuova “Casa della Transizione” (chez Guido) di Ecotoys di Fenegrò (CO). Giorni di magia, davvero. John, come di consueto (l’avevo già visto in azione in altre occasioni), ha saputo trascinare le persone oltre ed aprire nuove prospettive e punti di vista.

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Alimentazione sostenibile

Vi segnalo questo bell’articolo di Davide Bochicchio su Il Giornale del Cibo. Si parla di alimentazione sostenibile. Buona lettura.

Il risveglio degli stati: Nuova Zelanda

Anche la Nuova Zelanda comincia a preoccuparsi seriamente per le conseguenze del Picco del Petrolio. L’analista Clint Smith (Economics and Industry Team Parliamentary Library) ha prodotto questo documento* di ricerca per il parlamento neozelandese e lo ha intitolato “The next oil shock?” (il prossimo shock petrolifero?).

Non presenta grandi novità (almeno per chi segue la cosa da tempo) e ipotizza un concreto rischio di crisi dei rifornimenti nei paesi industrializzati (altrove sappiamo he già esiste) nel 2012 o poco oltre.

Insomma, sia pure con una lentezza esasperante, il tema entra per amore o per forza nell’agenda dei politici di tutto il mondo.

* Il documento è rilasciato con licenza Creative Commons.

Dragon Dreaming e la transizione

Oggi ho scoperto che su Vimeo ci sono 8 video dove John Croft racconta la storia del Dragon Dreaming. E’ stato ripreso in occasione della Transition Conference del 2009 e mi sono scoperta scribacchiare in piedi dietro il relatore. Il bello che non mi ero nemmeno accorta del video operatore …

Ecco il link al primo – gli altri si accedono poi a lato.  Da vedere !

Ringrazio poi l’amica Gisella di Castellina in Chianti per aver messo a disposizione una borsa di studio per partecipare al prossimo seminario di Dragon Dreaming  (dettagli qui). Gisella l’anno scorso aveva organizzato un seminario con John l’anno passato e questo è quello che lei racconta:

“È una gioia sapere che stiate organizzando questo workshop di Dragon Dreaming. Dietro a questo nome un po’ misterioso, il ‘Sogno del Drago’? (Sognando come un Drago)?, si cela in realtà un sistema molto preciso e ampiamente sperimentato in diversi paesi. John Croft dà modo di conoscere tutti i piccoli passi necessari per portare avanti un progetto, passando dalla fase iniziale “di sogno”, fino al suo compimento. Passi che danno modo contemporaneamente di compiere una crescita personale. Continua a leggere

Intervista a Hirsh – 2

Picco del petrolio: per Robert Hirsch esiste una “cospirazione del silenzio” a Washigton.

Una conversazione con Robert L. Hirsch

Cosa è successo nel 2005 dopo la pubblicazione del rapporto sul Picco del Petrolio (*) che avete scritto per il Dipartimento dell’Energia Americano (DoE)?

Le persone con cui collaboravo hanno detto: “Basta ricerche sul picco del petrolio, basta parlarne”.

Queste persone hanno un livello alto nella gerarchia?

Le persone con cui lavoravo erano quadri nei laboratori di ricerca. Ricevevano istruzioni dai politici del DoE, da un livello alto.

Dopo il lavoro che facemmo nel 2005 e il seguito nel 2006, il DoE tagliò i finanziamenti per le ricerche sul Picco del Petrolio e sul declino della produzione. Le persone con cui lavoravo al National Technology Laboratory erano brave persone, capivano il problema, capivano quanto complicate saranno le conseguenze – i potenziali danni consistenti – ma gli fu detto: “Basta ricerche sul Picco del Petrolio, basta parlarne”.

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Il picco del petrolio è storia ed i più colpiti in Europa saranno i “soliti” PIIGGS

Luca Pardi di ASPO-Italia ha realizzato, e ci ha gentilmente inviato, la traduzione in italiano dell’articolo  comparso oggi su The Oil Drum: Europe un articolo del giornalista portoghese Jorge Nascimento Rodrigues precedentemente pubblicato sulla rivista settimanale portoghese Expresso. L’articolo informa sulle ultime dal mercato petrolifero secondo un recente rapporto proveniente da fonti militari tedesche di cui Cristiano, e poi “Il Fatto”, avevano già parlato qualche giorno fa.

Secondo questo specialista, la maggior parte dei modelli matematici e contabili importanti della produzione di petrolio usato da enti indipendenti dal settore petrolifero indicano tutti un arco di tempo analogo in cui la produzione di petrolio raggiunge un massimo e comincia a declinare. Questo è un periodo di circa un decennio al centro tra il 2008 e il 2010, in cui il massimo della produzione si colloca tra 78 e 85 milioni di barili al giorno.

La diplomazia del petrolio

La relazione ha un tono allarmante: “la scarsità riguarderà ognuno” e “l’aumento del prezzo del petrolio pone un rischio sistemico, non solo per i sistemi di trasporto, ma anche per tutti gli altri sistemi”. E lancia un messaggio: “E’ fondamentale garantire l’accesso al petrolio”, perché in un arco di tempo abbastanza breve, tra oggi e il 2040, potremo vedere “un cambiamento nel panorama della sicurezza internazionale con nuovi rischi – come quello del trasporto di carburante – e nuovi attori in un possibile conflitto per la distribuzione di una risorsa sempre più scarsa “. Luís de Sousa sottolinea che dal 2005 la produzione mondiale di liquidi è oscillata tra gli 80 e gli 82 milioni di barili al giorno, evidentemente in accordo con tali modelli. Questo plateau “è stato sostenuto dalla crescita dei liquidi di gas naturale, in sostituzione del greggio [petrolio], in declino dal 2005”.

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Post Carbon Cities in Italiano

Eccolo qui, potete leggerlo on-line.
Ancora grazie a tutti i volontari che ci hanno lavorato.
Ora si sta studiando la possibilità di farlo arrivare nelle librerie…