Patrizia Gentilini a Urbania (PU)

Incontro con Patrizia Gentilini organizzato da Urbania in Transizione…

Con due macigni in più nel cuore (Tsunami/Fukushima, Libia) riprendiamo il discorso dove lo abbiamo lasciato il 12 febbraio con Ugo Bardi.
Se siete interessati a conoscere meglio gli effetti del nostro stile di vita “chimico” sulla salute, ci vediamo venerdì sera 25 marzo, alle ore 20:30, alla Sala Volponi.
Patrizia Gentilini, oncologa e membro dell’ISDE, ci farà una panoramica sugli effetti certi e possibili delle migliaia di inquinanti presenti nel nostro ambiente, in special modo in relazione al loro effetto sui bambini.

Parleremo anche di incenerimento di rifiuti e delle sue conseguenze.
Al termine, compatibilmente con la disponibilità di tempo, faremo un “World Cafè” sui temi emersi dall’incontro.

A Vasto (CH) si parla di Transizione

Il 1 Aprile (non è uno scherzo) si parla di Transizione a Vasto (CH)…  Appuntametno alle 21.00 presso la sala Tam Tam dell’Oratorio Salesiano, Via San Domenico Savio No. 1.  L’incontro è stato organizzato con una vasta collaborazione tra le associazioni del territorio, quindi promette bene!

Luca Lombroso su Caterpillar

Mi dice Luca che questa sera è in diretta con Caterpillar (Radio 2 RAI) per parlare dei disastri giapponesi, dovrebbe andare verso le 18:30, se volete, sintonizzatevi…

Appuntamenti con la “T”

Allora allora, mentre il mondo ce la mette tutta per farci capire che le cose vanno maluccio, continuo ad aggirarmi spargendo germi di Transizione qua e là (anche altri visto il raffreddore).

Questa sera, tra poco, sono a Casalecchio di Reno (Bo), mentre venerdì sera sarò ospite a S. Martino in Rio (dove Luca Lombroso e Mirco Rossi hanno già gettato la popolazione nel panico parlando di clima ed energia).

Infine vi segnalo che il 26 marzo vado in trasferta lunga a Lizzano (TA) per vedere se il germe transizionista attecchisce bene in terra di puglia. Pare che lì ci sarà anche un incrocio magico con Barletta… vediamo (se poi qualche siculo vuole allungarsi…).

Se da Lizzano non torno è un problema di addiction nei confronti della mozzarella di bufala che c’è da quelle parti… quindi qualcuno venga a riprendermi.

Gli incidenti nucleari in Giappone

Post tratto dal blog di ASPO Italia (originale qui)

Domenico Coiante fisico, è stato ricercatore e dirigente per trentacinque anni presso l’ENEA, ove ha diretto il settore Fonti Rinnovabili contribuendo in particolare ai programmi di ricerca sulle tecnologie fotovoltaiche. Da diversi anni collabora con gli Amici della Terra sui temi dell’uso razionale dell’energia.

di Domenico Coiante

Sollecitato a scrivere qualcosa di chiaro sugli incidenti nucleari giapponesi mentre sono ancora in corso gli eventi, mi trovo in una posizione difficile. Non essendo in possesso di tutte le informazioni necessarie sarò sicuramente parziale e non esauriente. Tuttavia ci provo.

La prima domanda che mi viene rivolta da parenti e amici è: “Che cosa è avvenuto?”
Per i reattori di Fukushima, quelli che stanno dando i guai peggiori, la risposta è LOCA: Loss of Coolant Accident, cioè incidente per perdita di fluido refrigerante.
Questo incidente viene classificato fra quelli detti a bassa frequenza di accadimento, a cui il Rapporto Rasmussen sulla sicurezza dei reattori della II generazione (quelli in questione) assegna la probabilità più bassa, cioè 1 caso su 10000 per anno e per reattore. Detto in termini più comprensibili, su 400 reattori in funzione per 25 anni, un incidente di questo tipo accade quasi sicuramente. L’ENEL in una sua stima successiva, fatta per il caso specifico del reattore PWR di Trino Vercellese, ha calcolato una probabilità ancora più bassa, pari a 1 caso su 1 milione.
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I sistemi complessi…

(ANSA) – TOKYO, 14 MAR – Le barre di combustibile nucleare nel reattore n.2 della centrale di Fukushima n. 1 sono totalmente esposte. Lo ha annunciato la societa’ che gestisce l’impianto, la Tepco, secondo quanto riportato dall’agenzia Kyodo news. A questo punto, il rischio di fusione delle barre di combustibile non puo’ essere escluso. (ANSA).

Com’è andata ieri

di Fabrizia Petrei (originale qui)

Nell’ambito del Green Social Festival, in scena a Bologna dal 9 al 12 marzo 2011, il pomeriggio di oggi – 11 marzo – è stato dedicato al movimento della Transizione.

Nel convegno CITTÀ IN TRANSIZIONE: IN CAMMINO VERSO UN MONDO OLTRE IL PETROLIO è intervenuto in videoconferenza Daniel Lerch Program Director del Post Carbon Institute che ha illustrato il panorama economico e ambientale degli ultimi anni, spiegando quali sono le ricadute economiche e sociali del cambiamento climatico e del picco del petrolio. Tracciato uno scenario in cui, anche alla luce dei recenti risvolti della crisi libica e dell’aumento del prezzo del petrolio, non è più pensabile immaginare un futuro che non passi per un reale cambiamento dei fondamenti del nostro stile e sistema di vita, a Robert Hopkins, anch’egli collegato via skype, è stato dato il compito di tracciare le possibili soluzioni e le vie percorribili in questa direzione. Il co-fondatore di Transition Town Totnes e del Transition Network ha quindi esposto  il progetto Transition Towns, definendolo come una strategia nata per prepararsi allo shock petrolifero e affrontare la decrescita energetica in modo sereno, riscoprendo il valore e il piacere della comunità.

Robert Hopkins ha raccontato la nascita della prima Transition Town nel 2006, a Totnes, piccola realtà inglese e di come, a partire da quella esperienza, grazie a un formidabile passaparola, abbia preso il via il movimento della Transizione, attualmente attivo a livello globale.

Resilienzalocalizzazione le parole chiave per transitare verso una società in grado di guardare realmente al futuro. Capacità quindi, di adattarsi ai cambiamenti, anche traumatici, che vengono dall’esterno e di ricostruire il sistema dei rapporti tra gli uomini, e tra gli uomini e il pianeta che abitano. Inoltre, valorizzazione delle risorse locali e riscoperta delle relazioni.

Piccole e grandi idee pratiche e riflessioni sulle modalità di realizzazione hanno quindi trovato spazio nella discussione della sala gremita, in un interessante dibattito coordinato da Cristiano Bottone, Vicepresidente Associazione Transition Italia e Transition Italia, oltreché promotore del movimento di transizione diMonteveglio, la prima esperienza in Italia, che ha raggiunto recentemente un importante risultato: la delibera comunale di Fuoriuscita dal petrolio e dai combustibili fossili attraverso un Piano di Decrescita Energetica che renda Monteveglio un Comune Post Carbon.

Creatività, spontaneità e diversità: queste le chiavi per pervenire gradualmente a un modello di società sostenibile e non dipendente dal petrolio.

Un pomeriggio, quindi, ricco di stimoli e di nuove idee anche per L’Aquila Transition Town e per la nostra provata comunità, la cui rinascita dovrà necessariamente passare attraverso proposte dal basso fattive e basate sul buon senso, la ricomposizione delle relazioni, la valorizzazione delle risorse locali e una ricostruzione partecipata, sostenibile, a misura d’uomo e del nostro territorio.

 

L’elefante sta morendo ….

Scrive Debora Billi sul Fatto Quotidiano:

Il più grande degli elefanti, quello che ha fatto la storia, si chiama Ghawar e sta morendo in Arabia Saudita. Gli “elefanti”, in gergo petrolifero, sono i giacimenti da oltre un miliardo di barili di riserve provate e recuperabili: Ghawar, il re, ne vanta circa 80 miliardi. Un mostro che fornisce ininterrottamente energia al mondo dal 1951.

Ghawar è ai suoi ultimi anni di vita. Ha raggiunto il massimo della produzione giornaliera nel 2005, ed ora è soggetto ad un declino dell’8% annuo. Come per tutti i veri grandi della Terra, la sua agonia è lunga e non sarà indolore. Ghawar ha visto cambiare moltissimo il Paese intorno a lui, nei 60 anni della sua esistenza, un Paese che gli è indissolubilmente legato e che si è trasformato proprio grazie al petrolio. Dalla nascita di Ghawar, in Arabia Saudita la popolazione è aumentata di sei volte e il consumo petrolifero interno di quasi cinque volte: un consumo interno che aumenta, e l’elefante in agonia, significano progressive difficoltà per le esportazioni.


Molti contano sull’Arabia Saudita per rimpiazzare la produzione che manca in Nord Africa e in altri Paesi in crisi politica. Ma, come rivelato anche da alcuni recenti cablo di Wikileaks, non c’è da farci un cieco affidamento. Malgrado i molteplici annunci di “no problem”, l’Arabia i problem li ha eccome. E si vocifera persino che i suoi sforzi di swing producer arrivino da riserve strategiche sparse per il mondo più che da greggio fresco di pozzo. Greggio per giunta di bassa qualità, sicuramente inferiore a quello libico, ad esempio, e di più difficile raffinazione.

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Hopkins al Green Social Festival 2011

A scanso di equivoci vorrei ribadire che Rob Hopkins e Daniel Lerch parteciperanno al Festival in videoconferenza in modo da essere presenti e interattivi, ma da non emettere tonnellate di CO2 e altre schifezze varie viaggiando rispettivamente dalla Gran Bretagna e dagli USA fino qui.

In molti mi hanno scritto e telefonato per dirmi che verranno per incontrarli in carne ed ossa, beh… ne carne ne ossa, qualche elettrone e tanto purissimo spirito…

A Carnevale … ogni transizione vale!

 

E se la transizione fosse un bel carro allegorico ? Ecco quanto realizzato dal gruppo di Marco (Associazione Scelte Possibili di Cadorago – Como) che tra l’altro ha partecipato al ciclo dei 6 incontri sul “approfondimento e condivisione del Manuale della Transizione” – recentemente conclusosi a Carimate. Dalla dipendenza dal petrolio alla forza delle comunità locali quindi …

Internazionale e il petrolio

La ricchezza dei tiranni

Sull’ultimo numero di Internazionale si parla di petrolio con il pezzo di apertura tratto da”The Economist” (vedi anche questo in inglese) e altri pezzi accessori da altre testate. Per chi fa divulgazione segnalo il bel grafico a pag. 14 che riporta i dati del prezzo dal 1950 al 2010, molto leggibile e comodo. Utile e ben leggibile anche quello a pag. 17 sulla capacità di estrazione dei paesi produttori (viene dal NY Times).

In generale, questo settimanale è ormai una fonte inesauribile di buon materiale divulgativo e di spunti IN ITALIANO, gioite!

Sempre in questo numero a pag. 59 un pezzo (sempre da “The Economist” sul potere crescenti delle Banche centrali e sul loro ruolo attuale.

Sul problema “risorse” a pag. 101 una colonnina sui rifornimenti di metalli rari.

 

4 Transition Talk in provincia di Bologna

Oltre a quelli già segnalati da Massimo in un post precedente, segnalo anche altri due tTalk che farò io:

15 marzo 2011 – Casalecchio alla Casa della Pace alle 20:30 (info percorsidipace@libero.it).
29 marzo 2011 – Calderara di Reno alle 20:30 (seguiranno info a breve)

Gentilini a Bologna + appello

Patrizia Gentilini di Medici per L’Ambiente (ISDE) torna dalle parti di Bologna e la sua associazione lancia un appello, hanno bisogno di fondi, hanno bisogno di andare avanti nel loro lavoro che è indispensabile per tutti noi. Anche questa è Transizione, quindi l’invito è a dare subito un supporto:

conto corrente n° 33178
Intestato a Associazione Medici per l’Ambiente
ABI 05390 CAB 14100
IBAN    IT80X0539014100000000033178
Banca Etruria – Sede Centrale, Corso Italia 179 – Arezzo

Se siete “nuovi” e non conoscete ISDE, qui trovate una video intervista a Patrizia, e le riprese di uno degli incontri fatti a Monteveglio.

2 Transition Talk in provincia di Bologna

In questo periodo a Bologna e dintorni c’è molto fermento !

Dopo la Festa per il 1° anno di Transizione bolognese , il Transition Italia DAY organizzato proprio a Bologna e l’evento al Green Social Festival, si avvicina il momento di due Transition Talks, strumenti ormai “classici” per diffondere la conoscenza dei temi della Transizione e per facilitare la nascita di nuovi gruppi o il consolidamento di gruppi già attivi.

Il primo lo terrà Cristiano a San Lazzaro di Savena sabato 12 marzo 2011 alle ore 20.30 presso la Sala di Città in Via Emilia, 84 .  In questa cittadina il gruppo guida è nato un anno fa e si sono già attivati diversi progetti. Ora l’obiettivo è di allargare la base di persone interessate a favorire la transizione.

Il secondo lo terrà Massimo a Imola mercoledì 16 marzo 2011 alle ore 20.00 presso il British Institutes in Viale Pambera, 51 .  A Imola il gruppo si è appena formato per iniziativa di Paolo, Emiliano e Marco.  La serata è una bella occasione per incontrare altre persone interessate a far parte del gruppo guida.

Accorrete numerosi 🙂 !!!