Corso di Permacultura a Roma (febbraio-marzo 2011). Per conoscenza ai potenziali interessati, prenotazioni entro 25 dicembre

Oggetto: corso stanziale di Permacultura di 72 ore (12 giorni)

Può partire finalmente in Roma (a febbraio prossimo) il corso internazionale di Permacultura di 72 ore, che si propone di affrontare in modo integrato e sistemico le principali questioni inerenti ai temi su cui si incentra la Permacultura. La qualità della nostra vita e il benessere del Pianeta Terra dipenderà da alcune nostre scelte responsabili su alcuni temi fondanti quali l’abitare, il coltivare, il costruire, il produrre, e l’eliminare ciò che produciamo e consumiamo, in modo da sommergere la terra dei nostri rifiuti, dopo avere iper-sfruttato le risorse disponibili.

La Permacultura, prima che metodo, è etica, è una filosofia di vita che affronta ogni questione in chiave ‘sistemica’ e trova innumerevoli campi di applicazione nella sensibilità di che la applica e nella diversità dei luoghi e dei bisogni locali.

Programma e informazioni sul corsostanziale di Permacultura di 72 ore.

Link PDF

Si tratta del corso base di formazione in Permacultura che conferisce un attestato valido a livello internazionale.

Si svolge per un periodo complessivo di 12 giorni, la prima sessione è nel mese di febbraio: 9 giorni consecutivi da sabato 19 febbraio 2011 alla domenica 27 febbraio compresa.

La seconda sessione è di 3 giorni a Marzo 2011 dal venerdì 18 a domenica 20 marzo ed è destinata alla realizzazione di un progetto ben circostanziato.

Gli orari sono mattina ore 10-13 e pomeriggio ore 15 -18.

Si raccomanda di darsi agio di poter protrarre gli orari se necessario per affrontare più esaustivamente argomenti e eventuali quesiti; inoltre per rendere possibili anche momenti conviviali di conoscenza e di scambio.

Il programma è quello delle 72 ore internazionale, valido in tutto il mondo permaculturale, ma sarà soggetto a cambiamenti in relazione alle esigenze della comunità locale (esempio se urbana, agricola etc) per cui alcuni argomenti più utili alle richieste locali saranno trattati con maggiore attenzione.

Sede: Roma Casa Il giardino di Ines. Via Pietro Pozzi 14 (traversa di Via della Casetta Mattei verso Boccea).

Con ogni probabilità alcuni giorni il corso si terrà anche presso il CIMI

Costo: euro 580 a persona più Iva comprensivi di tutti i 12 giorni del corso. Il costo si riduce a euro 420 più Iva per un numero di venti partecipanti.

Per prenotazioni e iscrizioni la segreteria organizzativa è il Cimi: cimimedicina@tiscali.it o telefonicamente 06-5812492

Per informazioni di carattere didattico la segreteria didattica è del coordinatore dr. FABIO PINZI (fabiopinzi@libero.it)

Chi segue e consegue l’attestato di partecipazione al corso delle 72 ore può praticare e diffondere le idee e i pricipi della permacultura.Per poter invece diventare insegnante e/o progettista occorrono altri due anni di apprendimento attivo. A tal fine è a disposizione del discente un manuale di apprendimento attivo, fornito dall’Accademia di Permacultura, e la possibilità di essere seguito da un tutor che è un docente ufficiale della Accademia. Dopo due anni di tutoraggio e di apprendimento attivo si può dare la tesi e l’esame finale, superato il quale si è riconosciuti insegnanti di Permacultura, si può essere tutor a propria volta e si possono avviare progetti permaculturali sia in campo privato che pubblico.

Raccomandazioni: Si raccomanda la puntualità. Si prega di calcolare gli orari in modo elastico in modo da non dover fuggire subito alla fine delle lezioni, perchè spesso gli argomenti suscitano molte domande cui i relatori sono felici di rispondere e che sono molto utili all’apprendimento, ragion per cui si può andare oltre gli orari stabiliti.

Inoltre è molto simpatico organizzarsi per mangiare insieme durante gli intervalli e molto utile per conoscersi e scambiarsi notizie, esperienze e idee.

Per lavorare all’aperto ognuno si attrezzi con guanti, forbici per potatura, occhiali da lavoro. Chi vuole può portare altri attrezzi (esempio zappa, vanga etc.) Per chi ha difficoltà di trasporto (esempio viene con mezzi pubblici) gli attrezzi verranno forniti in loco dagli organizzatori.

I corsi sono coordinati dal dr. Fabio Pinzi e dai suoi collaboratori, esperti nei vari campi, docenti diplomati presso l’Accademia Italiana di Permacultura .

Ecco le coordinate per raggiungere la sede dello stage.

Casa Il giardino di Ines. Via Pietro Pozzi 14 (traversa di Via della Casetta Mattei verso Boccea).

Per raggiungerla con i mezzi pubblici si può procedere così:

a- autobus linea 98, si può prendere a Largo Paola(capolinea; inizio di Corso Vittorio Emanuele)e si

scende su via della Casetta Mattei alla fermata “Carafa”; dopo 30m sulla destra c’è Via Pietro Pozzi.

b- autobus linea 889, si può prendere alla fermata Metro A Cornelia, direzione via della Casetta Mattei e si scende sempre alla fermata “Carafa”.

c- autobus linea 786 che si può prendere alla stazione Trastevere (capolinea); si scende appena lasciata via della Casetta Mattei ( prima fermata di via Poggio Verde); ci si riimette su via della Casetta Mattei in direzione via di Bravetta e dopo 400 metri a piedi si trova via Pietro Pozzi.

P.s La linea 98 i giorni festivi, sostituisce la linea 889 e quindi si prende alla fermata della metro A Cornelia.

Abbiamo necessità di conoscere il numero di iscrizioni prima di Natale per non impegnare inutilmente i professionisti docenti del corso e per valutare – in caso non sia possibile realizzare il corso in Roma – altre possibili sedi dove abbiamo ricevuto richiesta.

Per cui chi desidera partecipare al corso è pregato di prenotarsi entro il 25 dicembre 2010 presso cimimedicina@tiscali.it ed entro fine anno è necessario inviare un anticipo di euro 100,00 a

CIMI srl Banca: UNICREDIT BANCA AG. ROMA PILO

Piazza Rosolino Pilo 9 00152 Roma, Italy

IBAN IT 98 V 03002 05228 000004114635

Sotto i 15 partecipanti non sarà possibile far partire il corso nelle date stabilite.

Aggiornamento da Urbino

Informazione di servizio per tutti coloro che fossero stati intenzionati a sfidare la neve e recarsi al CEA di Urbino per la proiezione/incontro The End of Suburbia, la data di giovedi’ 16 dicembre e’ saltata causa maltempo… restate invece vicino alle stufe e se proprio non avete nulla da fare guardatevi Report in streaming o qualche TED Talk, come ho fatto io in questo pomeriggio sottozero… Il prossimo appuntamento, clima permettendo, e’ il 13 Gennaio con In Transition.

Resilient Cities, il futuro delle città

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Dall’autore di End of Suburbia ecco il trailer (in inglese) del nuovo film (ancora in lavorazione) dedicato al concetto di resilienza e in particolare al futuro delle città. È un tema che appassiona tutti e che inquieta i più. Quasi sempre, alla fine di un Transition Talk, qualcuno ti guarda a disagio e ti dice “ma io vivo in città…”

Certo questo è un grande snodo, quale futuro per le città? E come primo impatto viene da pensare che possa essere un futuro oscuro. Eppure ci sono moltissimi lavori e testi che raccontano di come le città potrebbero evolversi e vi assicuro che sono belle visioni (ad esempio se vi capita guardatevi il libro di Sanderson “Mannahatta“). Cittadini non abbiate dubbi, la Transizione è anche per voi, non ci sono limiti, anzi i limiti ci sono, ma sono soprattutto nelle nostre teste.

Eccovi anche un intervista a Rob Hopkins (in inglese) che racconta del suo incontro con The End of Suburbia e della nascita dell’idea di Transition. Parte di questo materiale finirà poi nella versione definitiva del film.

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Info: http://www.resilientcity.org/

Da Cancun: rush finale

Luca Lombroso – Sta nascendo il Cancun Adaptation Framework nel quale sembra si parli, tra l’altro, di resilienza. Sembra invece sparito il riferimento alle 350 ppm come limite di CO2 in atmosfera. Vediamo come andrà a finire…

Rivalta (To) chiama

Lunedi’ 13 Dicembre 2010 a Rvalta di Torino si parla di Transizione: “Rivalta potrebbe diventare citta’ di transizione?”, un incontro con Davide Bassignana alla Biblioteca “S. Grimaldi”P.za Martiri della Libertà.

Per info: www.rivaltasostenibile.it

Report e la transizione

Nella prossima puntata di Report (domenica 12) si parlerà di PIL e più in generale dei limiti di un modello economico che pretende di crescere per sempre a dispetto della logica e delle risorse materiali e umane disponibili.

L’autore del servizio è il giornalista Michele Buono è e nel suo viaggio alla ricerca del senso di tutto questo ha esplorato anche ciò che accade nel movimento delle Città di Transizione. Ha visitato Rob Hopkins in Inghilterra, è passato dalla Germania e venuto a osservare quel che accade a Monteveglio.

Per vedere il risultato del suo lavoro dovremo aspettare questa domenica, ma penso ne possa uscire un interessante momento d’inchiesta e forse anche un utile strumento divulgativo per chi si occupa di Transizione.

Lunedì magari ne riparliamo. Anzi, siete tutti invitati alla videochat con Michele Buono che si tiene nel pomeriggio e può essere una buona occasione per uno scambio di idee.

Qualcuno lo registra?

A Carimate: chi siede alla destra di Babbo Natale?

Ecco siamo alla vigilia del tradizionale mercatino dell’8 dicembre di Carimate  dove per il secondo anno c’è anche il nutrito gruppo di “Carimate in Transizione“.

Se l’anno scorso eravamo davanti alle toilettes (!), quest’anno posto d’onore:  gazebo davanti al municipio ed immediatamente a destra della casetta di Babbo Natale! Progressi vero?

Speriamo che qualcuno “lassù” ci tuteli anche dal freddo e dalla pioggia che sembra che ci aspetti durante la giornata di domani. ………

 

Prosperità senza crescita – ITA

[ted id=972]

L’intervento dell’economista inglese Tim Jackson sul palcoscenico di TED è ora dotato di sottotitoli in italiano, he he he non avete più scuse per non vederlo.

Hemm, istruzioni per l’uso. Cliccare sulla scritta rossa “view subtitles” e apparirà un menu che vi permette di scegliere la lingua dei sottotitoli. Scegliere “italian” e cliccare sul triangolo di riproduzione del filmato. Buona visione.

Documentari resilienti a Urbino

La formula sperimentata con successo a Urbania si replica e si arricchisce di proiezioni ed interventi ad Urbino, al Centro Educazione Ambientale Casa delle Vigne. Da qui a fine gennaio 5 appuntamenti con documentari “imprescindibili” (questa la capiscono solo i perugini, vabbe’…) animati da incontri e dibattiti – uno spazio per condividere paure, speranze, interrogativi e riflessioni.

 

Il primo appuntamento il 9 dicembre, ore 21 con il documentario che da anche il titolo alla rassegna, Home di Y.A. Bertrand, per risvegliare in noi quella che, probabilmente, e’ la motivazione ultima: l’amore per la nostra casa-pianeta.

Diventate ufficiali: ora si può!

Cari transizionisti italiani di ogni ordine e grado, con la sigla recente del Memorandum of Understanding  (MoU) tra Transition Italia e il Transition Network internazionale, ora siamo in grado di procedere all’ufficializzazione delle Iniziative di Transizione dello stivale in piena autonomia, ergo, quindi, perciò, se avete voglia di diventare verdi sulla mappa è il vostro momento.

A cosa serve ufficializzarsi

Come sapete, se c’è un movimento che tiene poco o nulla alle formalità è sicuramente il nostro. In ogni caso alcune strutture formali producono vantaggi oggettivi a livello nazionale e internazionale. Il nostro mondo è abbastanza ossessionato dalle quantità, adora contare tutto e tutti e quindi sapere quanti siamo e quali siamo ha una sua importanza.

Ufficializzarsi non è comunque obbligatorio, ci sono letteralmente migliaia di iniziative di transizione nel mondo a cui non interessa dichiararsi “ufficiali”. Intere nazioni non hanno ritenuto utile firmare un MoU come quello che abbiamo firmato come hub italiano.

Mano a mano che il movimento cresce e si struttura e si coordina, nascono però nuove esigenze e opportunità, ad esempio la possibilità di intercettare fondi pubblici europei o delle singole nazioni o di essere ascoltati in certi contesti nazionali e internazionali. Da questo nasce anche un secondo invito.

Create un’associazione

Se esistono le condizioni, vi consigliamo di creare un’associazione. Questo significa grane e burocrazia oltre a finire organizzati in una struttura che difficilmente può rappresentare la logica e lo spirito della Transizione. Per esempio io sono Presidente di Monteveglio Città di Transizione APS, ma capite che un Presidente, in un contesto transizionista, non è che abbia molto senso, lo stesso vale per il consiglio direttivo, ecc.

Il problema però c’è, se non ci si dota di una forma legalmente inquadrabile non si può interloquire con amministrazioni e altri livelli istituzionali, con le aziende, ecc. Quando sia il momento di farlo, solo voi potete determinarlo, ma è molto probabile che a un certo punto diventi necessario. Lo stesso vale per la possibilità di intercettare fondi e partecipare a bandi per i finanziamenti delle vostre attività sul territorio.

A Monteveglio abbiamo utilizzato la forma dell’Associazione di Promozione Sociale e abbiamo cercato di esprimere la nostra volontà di non rinchiudere la transizione nello spazio angusto di un’associazione inserendo nello statuto un apposito paragrafo che vi riporto:

L’Associazione è consapevole che il processo e le dinamiche sociali che vuole facilitare e sostenere hanno per loro natura dimensioni e confini che vanno molto oltre la dimensione associativa stessa e si impegna a riconoscere, facilitare e sostenere i processi di Transizione ovunque questi si manifestino all’interno della comunità.

Forse si possono trovare anche formule migliori, se vi viene in mente qualcosa di più efficace per favore condividetelo con tutti gli altri.

Come si diventa ufficiali

Scaricate qui il modulo che va compilato seguendo attentamente le istruzioni e rispedito direttamente a Transition Italia alla casella ufficializzami[at]transitionitalia.it e IMPORTANTISSIMO in copia agli altri membri del vostro Gruppo Guida e alle persone coinvolte nella vostra attività (nel modulo è spiegato come fare).

Tutto qui?

Beh, sì. Oltre a questo vi chiediamo solo, quando sarete ufficializzati, di inviarci almeno una volta all’anno un resoconto delle vostre avventure. Non serve un report di 400 pagine, ma un documento agile in grado di trasmettere e condividere le esperienze accumulate, successi e insuccessi, entusiasmi e frustrazioni.

Chi deve inviarlo

Per favore inviatelo o re-inviatelo (abbiate pazienza) tutti (sì anche se lo avete già mandato) alla casella indicata sopra con le modalità indicate nel modulo.

Ma ufficializzate tutti?

Quando vedrete il modulo capirete che è geniale come molte delle cose nate nell’ambito della Transizione. In realtà il fatto di essere ufficiali o meno dipende più da voi che da noi (massima libertà, massima responsabilità), ma noi abbiamo un ruolo di osservazione per cercare di mantenere il senso del processo e proteggerne i principi.

Generalmente le Iniziative di Transizione hanno al loro interno persone che hanno partecipato ai nostri training, quindi, di solito, ci conosciamo. Potrebbe però succedere che arrivino richieste da gruppi con i quali non abbiamo alcun contatto, o da gruppi che potrebbero sembrarci non idonei. In quel caso decideremo come procedere, consultandoci eventualmente con il resto del network internazionale.

Concludendo

Spero sia tutto chiaro, ma se così non fosse, i commenti a questo post sono un ottimo modo per aiutarci a integrarlo o per ragionare su aspetti che potrebbero esserci sfuggiti.

A Bologna nasce il primo QAT

Ora, cosa sia esattamente un QAT nessuno lo sa bene, dicono che me lo sono inventato io, ma nego, nego tutto, o forse non ricordo… ne dico tante. L’idea è che sia un Centro di Avviamento Temporaneo (CAT) che opera a livello di quartiere. In ogni caso, che la definizione vi soddisfi o meno (però QAT suona bene no?) EVVIVA il QAT di Bologna Lame.

Un Ttalk a Foligno (PG)

Se siete interessati a saperne di più sulla Transizione e state dalle parti di Foligno (PG), un Ttalk organizzato in collaborazione con il CAI, martedì 7 dicembre, ore 21.00

Un tDay a Bologna

Continua questo nuovo modo di incontrarsi per parlare e per condividere le pratiche e le esperienze della Transizione, grazie ad una iniziativa del Gasbic .

Domenica 28 Novembre 2010 dalle 13 alle 20 presso il Circolo Mazzini di Bologna (Via Emilia Levante , 6).
Dalle 13: Svuotagranaio! piccolo mercatino per il baratto di oggetti usati .
Dalle 14,30: Laboratori del Saper Fare !
Dalle 17: Transition Talk – Essere protagonisti del cambiamento che vogliamo: 12 passi per uscire dalla crisi progettando una città di Transizione.

Se siete dalle parti di Bologna non perdete l’occasione per condividere pensieri, emozioni ed esperienze che ci aiuteranno a costruire un nuovo stile di vita basato sulla partecipazione .

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Un Transition Talk “partecipato” a Budrio

Ieri sera c’è stato il mio primo Transition Talk a Budrio, una presentazione è stata organizzata dal BIT (Budrio in Transizione) allo scopo di far conoscere l’iniziativa delle Città di Transizione ad altri budriesi.

Ero felice ed emozionato di fare questa nuova esperienza.  Mi ero preparato bene,  basandomi su alcune slide di Cristiano e sull’idea di rendere la serata più “partecipata” possibile.  Desideravo che il pubblico collaborasse con me nella costruzione della presentazione, portando le proprie conoscenze su cambiamento climatico, picco del petrolio, possibili conseguenze, strade per aumentare la resilienza delle nostre città.

E all’inizio è capitato qualcosa che mi ha messo in difficoltà, ma che poi si è rivelato un punto di forza della serata: il PC non ha voluto saperne di trasmettere le immagini al videoproiettore, ci abbiamo provato in 5 ma non c’è stato niente da fare … e allora ho fatto una presentazione senza assistenza tecnologica … ho dovuto mettere alla prova la mia resilienza personale.

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