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Cibo sostenibile: allevamento del pesce

Un TED un po’ vecchio (del 2010) ma non presente nell’archivio eppure … molto molto permaculturale (e pure divertente!).
Buona visione.
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Uk dovrà zappare per mangiare

A volte è interessante vedere cosa dicono i ministri negli altri Paesi europei. Quando lo racconto negli incontri non è semplice far capire quanto fatica faccia il nostro apparato culturale (parlo dell’Italia) a rimanere al passo con gli eventi.

Date allora un occhiata a questo articolo apparso oggi su The Telegraph e che riporta le dichiarazioni del ministro UK David Heath (il suo ministero è quello dell’Agricoltura e Alimentazione) in merito ai rischi alimentari che il paese corre nel prossimo futuro.

“We made a huge mistake a few years ago when the idea got around that we didn’t need to produce in the agricultural sector any more, that we would be able to buy our way through whatever was necessary to feed the country.

We need to be able to produce enough to deal with the requirements in this country. Food security is going to be an issue of increasing relevance.”

“Abbiamo fatto un errore enorme anni fa, quando abbiamo pensato di non aver più bisogno della produzione del settore agricolo e che saremmo stati in grado di comprare qualsiasi cosa fosse necessaria per nutrire il paese.

Dobbiamo essere in grado di produrre a sufficienza per soddisfare le esigenze di questo paese. La sicurezza alimentare diventerà un problema di crescente rilevanza.”

Ovviamente può fare una grande differenza il fatto di avere un governo che informa la nazione e dice le cose come stanno. Anche se va notato che poi lo stesso Heath ripone grandi fiducia nelle tecnologie OGM per la creazione di varietà a grande resa (magari non ci metterei tutte le uova in quella cesta).

In ogni caso stiamo parlando di un paese che si e ridotto a un livello di dipendenza dall’esterno davvero spaventosa. L’Italia non è a questo livello di disperazione, ma si muove spesso in direzioni pericolose e invece di conservare l’immenso capitale agricolo di cui ancora dispone lo distrugge o lo orienta in direzioni folli (mi spiegate cosa dovremmo fare con tutta questa vigna che abbiamo messo ovunque?)

Spesso negli ambienti della Transizione si trova un atteggiamento un po’ ossessivo nei riguardi del cibo, degli orti, dell’agricoltura, ma le ragioni sono sempre più evidenti, le minacce sempre più presenti. Continuiamo quindi a riprogettare i nostri territori, preoccupiamoci degli aspetti di adattamento climatico e della grande rete di relazioni sociali che la produzione del cibo deve saper innescare.

Facciamo esperienza, perché via via che le istituzioni si risvegliano avranno tanto, tanto bisogno di aiuto e non sapranno che direzione prendere.

Orti urbani a Los Angeles

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Questo TED talk va per la maggiore nel circuito internazionale dei transizionisti, ce lo stiamo rimbalzando da giorni. È ancora senza sottotitoli in italiano e l’americano di Ron Finley forse non è così facile da capire, ma spero se lo possano godere comunque in tanti.

Anche se non amo l’idea della “sfida”, in certi contesti è probabilmente inevitabile, e questa è semplicemente irresistibile. Buona visione.

Aggiornamento: versione con sottotitoli in italiano.

Succede a Macerata ….

“D(I)RITTI AL CIBO” – questo è il nome dato dal Gruppo di Macerata in Transizione alla serie di iniziative che sono programmate tra il 28 maggio e il 7 luglio. Un film, un libro e una festa ! E da non mancare …. anche un TTalk con Deborah Rim Moiso.

 Qui trovate il programma mentre ulteriori dettagli si possono leggere qui

Fatevi un regalo di Natale

In questo TED Talk di Roger Doiron un elenco di buone ragioni per avere un orto, tutte cose che conosciamo, ma a volte ripassare fa bene (al momento non ha i sottotitoli in italiano, ma sospetto che arriveranno…).

Chiunque non abbia ancora un orto si faccia un regalo di Natale e cominci a pianificarlo…

AGGIORNAMENTO: Ora con sottotitoli in italiano grazie all’ormai potentissimo e inarrestabile gruppo di traduzione transizionara…

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=ig3SREeRzcA&w=560&h=315]

Permacultura nel meraviglioso Cilento

Con molta gioia possiamo comunicare che anche nel Sud dell’Italia si cominciano ad organizzare corsi di Permacultura e di costruzione con le balle di paglia. La prima sessione si terrà a Santa Marina (Policastro), un comune adiacente al Parco nazionale del Cilento e confinante con San Giovanni a Piro di cui abbiamo già a proposito della didattica di transizione. Santa Marina è vicina anche a Scario, meraviglioso borgo marinaro da dove è possibile raggiungere e visitare la Riserva Marina della Masseta. Dato il periodo estivo e se ne avete la possibilità, è davvero consigliato arrivare qualche giorno prima per poter visitare la costa della Masseta e le meraviglie dell’interno.

Prima sessione: “Introduzione alla Permacultura”

12-13 luglio 2011    –    il corso è limitato a 20 partecipanti

Tra gli argomenti che verranno trattati: la cura dell’Essere Umano, la cura della Terra, l’acqua, come autoprodursi Cibo per tendere all’autosufficienza, le risorse energetiche e l’agricoltura forestale integrata secondo modelli naturali.

Seconda sessione: “Costruire in Balle di Paglia”

14-17 luglio 2011   –    il corso è limitato a 15 partecipanti

Perchè costruire con la paglia? Quali sono i pro e i contro? Quali sono le tecniche principali? Quali caratteristiche tecniche e di isolamento? Quanto costa? Posso costruire da solo la mia casa? Quanto si impiega a costruire una casa? Quanto dura una casa in paglia? Ho una casa in muratura posso isolarla con la paglia? Se piove? I parassiti ?
A queste e molte altre domande risponderemo durante il corso e vedremo come sono fatte le balle di paglia e come si possono utilizzare correttamente per costruire un edificio sano, efficiente e risparmiare divertendosi.

Costi

I modulo “Introduzione alla Permacultura”: 100 €

II modulo “Costruire con la paglia”: 190 €

I+II per chi si iscrive ai due moduli: 260 €

Il prezzo è comprensivo di docenze, vitto e alloggio.

Termine iscrizione

entro il 12 giugno 2011 – modalità su: www.cascinaiumara.it

Dove

il primo modulo si terrà presso: Cascina ‘a Iumara – Santa Marina di Policastro (SA)

il secondo modulo si terrà presso : Tempa del fico – Pruno di Laurino(SA)

Quando

12-13 luglio orari:  mar – mer 09.00-19.00

14-17 luglio orari:  gio – sab 09.00-19.00; dom  09.00-17.30 (il sabato e la domenica spero di poter scendere anche io, dato che il Cilento è la mia terra adottiva e ci capito molto spesso).
È consigliabile arrivare perlomeno la sera prima.

Mangiare e dormire

Alloggio, colazione, pranzo leggero, cena a cura dell’Ass. Cascina ‘a IUMARA

Chi è il docente
Stefano Soldati: da oltre venti anni si occupa di agricolture alternative. Da diciassette anni gira per il mondo insegnando cerealicoltura biologica, gestione aziendale e successivamente costruzioni con balle di paglia. É uno dei primi quattro italiani diplomati in Permacultura. È attualmente il primo presidente della Accademia Italiana di Permacultura. È docente presso la Scuola di Pratiche Sostenibili di Milano, presso l’Ecovillaggio GAIA a Navarro (Argentina) e presso il CAT in Galles (UK).

Per info ulteriori

Gennaro Ferrillo   339.4867444

Angelo Avagliano 347.5934744

Per farsi un’idea dell’atmosfera in cui si svolgeranno i corsi ecco un un video che racconta la storia di Angelo Avagliano e della Tempa del fico

[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=NjBnsxk9Agw]

Sicurezza alimentare

Su Internazionale di questa settimana (n. 884, pp. 48 – anche sul loro sito web) vi segnalo un interessante articolo di Michael Klare (in italiano eh…) dal titolo “Previsioni per un anno con poco cibo“. Il titolo lascia ben presagire il contenuto e questo è uno dei tanti “picchi” con cui dovremo confrontarci nel prossimi anni: il picco del cibo.

Caro cibo

Visto che l’hanno pubblicato tutti lo pubblichiamo anche noi. Così cominciamo a farci un’idea.

Aggiornamento:
Per approfondire sul sito FAO.
Un post di Ugo Bardi (suggerisco di leggere anche i commenti).

Rapporto BIS: Il futuro del cibo

Sempre più spesso i livelli istituzionali si stanno preoccupando dei problemi reali che stiamo affrontando e dovremo affrontare nei prossimi anni. In questo nuovo rapporto del Dipartment for Business Innovation & Skills del governo inglese, il tema del cibo emerge in tutta la sua intensità.

Come mangeremo? È davvero una bella domanda e le risposte sono ancora vaghe. Solo i rischi imminenti appaiono abbastanza chiari. Gli angloabili possono scaricare lo studio qui.

Per gli altri traduco qui al volo un paio di passaggi che aiutano a capire il senso dello studio. Nella prefazione ad esempio si inizia così:

The case for urgent action in the global food system is now compelling.We are at a unique moment in history as diverse factors converge to affect the demand, production and distribution of food over the next 20 to 40 years.

Un’azione rispetto al sistema globale della produzione di cibo è ora urgente. Siamo in un momento storico unico nel quale diversi fattori convergono e influiranno su domanda, produzione e distribuzione del cibo nei prossimi 20/40 anni.

E più avanti:

Many systems of food production are unsustainable. Without change, the global food system will continue to degrade the environment and compromise the world’s capacity to produce food in the future, as well as contributing to climate change and the destruction of biodiversity.

I principali sistemi per la produzione del cibo non sono sostenibili. Senza cambiamenti, il sistema globale della produzione di cibo continuerà a degradare l’ambiente e a compromettere la futura capacità del pianeta di produrre cibo, oltre a contribuire al cambiamento climatico e alla distruzione della biodiversità.

Insomma avere capito, si tratta di una nuova finestra su quella realtà che fino ad ora abbiamo abbastanza efficacemente nascosto, ma che ormai si manifesta in modo così evidente che non resta altro da fare che prenderne atto e rimboccarsi le maniche.

Per chi volesse qualcosa in italiano sull’argomento (problemi e possibili soluzioni) vi rimando alla traduzione del lavoro sulla “Transizione Agroalimentare” del Post Carbon Institute Usa. Potete scaricarla qui.

Alimentazione sostenibile

Vi segnalo questo bell’articolo di Davide Bochicchio su Il Giornale del Cibo. Si parla di alimentazione sostenibile. Buona lettura.