Articoli

Transizione solare a S. Lazzaro

Spicca il volo la Comunità Energetica nata nel contesto di San Lazzaro in Transizione (Bo). Il progetto “Un Tetto Fotovoltaico per le Scuole Fantini” è in partenza con una struttura operativa semplice e obiettivi di coinvolgimento ampio della popolazione.

Ecco qui come funziona:

I cittadini interessati acquistano o inizialmente prenotano una o più quote dell’impianto (costo della singola quota 250 €), al termine della raccolta quote, fissata per il 5 Agosto 2011, l’associazione Comunità Energetica realizzerà l’impianto fotovoltaico, che sarà dimensionato sulla base delle quote raccolte. Realizzato l’impianto l’associazione cederà l’impianto al Comune di San Lazzaro il quale utilizzerà per la scuola l’energia prodotta e annualmente girerà i proventi del contributo statale per tutta la durata di tale contributo (20 anni) alla associazione Comunità Energetica, la quale provvederà a sua volta a ripartirlo proporzionalmente presso i suoi associati che hanno partecipato.

Congratulazioni ad Alberto (motore e portavoce dell’iniziativa) e al gruppo di S. Lazzaro per essere arrivati fin qui. Vediamo come evolve (72 quote sono già state prenotate), stiamo pronti a imitare questa soluzione là dove la cosa sia ripetibile e presenti vantaggi. Copiare riadattando è uno dei principi base della Transizione.

Per chi vuole partecipare, qui c’è il modulo per prenotare le quote e qui il comunicato stampa.

Uk: piano anti shock petrolifero

Il segretario Inglese per l’energia e il cambiamento climatico Chris Huhne ha stabilito lo studio di un piano di risposta allo shock petrolifero (Oil Shock Response Plan) in modo da proteggere l’economia del paese dalle conseguenze del Picco del Petrolio.

La stesura del piano è stata stimolata dal confronto con l’ITPOES, la task force creata da un pool di industrie inglesi per sollecitare il governo nei confronti della sicurezza energetica. I contenuti del piano sono ancora da definire, ma è molto significativo che in altri paesi i livelli governativi siano finalmente coinvolti nella risposta a questo problema epocale.

12 Giugno a Carimate: lo spettacolo teatrale “PETROLIO”

DOMENICA 12 GIUGNO ALLE 15.30 “CARIMATE IN TRANSIZIONE” PROPONE LO SPETTACOLO “PETROLIO”.

VENITE, GENTE, VENITE – E COINVOLGETE SOPRATTUTTO I VS FIGLI ED I GIOVANI IN GENERE !

PER AVERE QUALCHE ULTERIORE INFO IN MERITO VISITATE IL SITO DELL’ASSOCIAZIONE CHE LO HA IDEATO: HTTP://CAMBIAMO.ORG

Benzina: quasi a 1,6 euro al litro

Nuovo record per la benzina alla pompa, la cosa interessante è che ci siamo già tutti rassegnati. Nel 2008 l’impennata dei prezzi aveva ridotto il traffico e indignato le persone. Ora la rassegnazione è palpabile…

Il problema è che in questo modo una fetta sempre più consistente del nostro reddito verrà progressivamente assorbito dalle necessità energetiche. Non è un buon percorso, meglio iniziare la propria transizione in modo precoce e graduale.

Per chi non ha ancora cominciato, magari questo è un buon momento… a volte certi piccoli stimoli aiutano.

Giocare con gli atomi

Quello che si dice e quello che non si dice mai. Quello che c’è e quello che non c’è. Ogni tanto possiamo permetterci un esercizio di razionalità per fare il punto sulla situazione del nucleare. Questa lunga intervista è piuttosto utile. Grazie a Luca Lombroso per avermela segnalata questa mattina.

[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=Gw6GYCpr_Gg]

Intervista di Il Punto Tv  al Prof. Luigi Sertorio, docente di Ecofisica all’Università di Torino, che ha lavorato 15 anni a Los Alamos negli USA e presso il dipartimento Ambiente della NATO in Europa (prendetevi tempo dura 1:06:54).

Intervista a Richard Heinberg – parte seconda

ECCO LA TRADUZIONE DELLA SECONDA PARTE DELL’INTERVISTA A RICHARD HEINBERG, DEL POST CARBON INSTITUTE. L’INTERVISTA ORIGINALE LA TROVATE SUL SITO DI ROB HOPKINS CLICCANDO QUI

BUONA LETTURA!

Se si considera per esempio il cambiamento climatico e si cerca di capire meglio su quale posizione stare, c’è un consenso scientifico e ci sono delle ricerche, cioè che ti servono a capire cosa è giusto o sbagliato. Mentre con l’economia è come essere in un area grigia – ci sono così tante opinioni – quindi come possiamo capire cosa sta succedendo su scala globale, quali criteri utilizzare per capire quanto certe teorie possono essere valide oppure no? Quali criteri hai utilizzato tu quando hai fatto le ricerche per il tuo libro ?


E’ una domanda interessante, un’ottima domanda.  E’ molto complesso in quanto in gran parte l’economia non è una scienza – è composta da una serie di filosofie e assunzioni alle quali è stata abbinata una matematica molto complicata. La parte matematica sembra molto scientifica ad un osservatore esterno, ma, nuovamente, è basata su tante assunzioni. Veramente, è stata filosofia morale sin dagli inizi.  Quindi come interpretarla e quali criteri utilizzare ? Mi sono avvicinato a persone che prima di tutto utilizzavano alla base dei loro pensieri la realtà biofisica – invece di considerare la teoria economica come un dato di fatto su cui basare tutto il resto.  Si parte dall’energia e dalle risorse e così via, che sono molto più tangibili e possono essere studiati utilizzando il metodo scientifico. Si arriva molto velocemente a quello che molti economisti considererebbero territorio marginale, in quanto la teoria economica standard ancora considera l’ambiente come un sussidiario dell’economia e che le risorse sono infinitamente sostituibili, ecc. – che in effetti è totalmente assurdo ma è un’eresia se metti ciò in dubbio.  Sei costretto a rivolgerti agli eretici, ma a quelli  il cui pensiero è legato al mondo reale.

Quindi, in termini di comprensione della situazione finanziaria in termini di debito e di tutto il mondo delle ipoteche e delle leve finanziarie  e così via, ho cercato di trovare persone che avevano un buon record in termini di previsioni – che avevano intuito il collasso prima che ciò accadesse, quelli che sanno come è fatta una bolla e non si fanno intrappolare da essa, chi sa com’è fatta una bolla assomiglia e non si fa intrappolare da essa. Non ce ne sono troppi.

Continua a leggere

Richard Heinberg: sarà un anno interessante…

Richard Heinberg, autore de “La festa è finita” e “Powerdown” è stato intervistato a Totnes, occasione in cui ha presentato il suo ultimo libro “The End of Growth”:  “Penso che il 2011 sarà un anno interessante … in senso cinese …”

Questa è la traduzione della prima parte dell’intervista comparsa sul blog di Rob Hopkins:


Benvenuto a Totnes, è bello averti nuovamente qui!  La prima domanda è: il tuo nuovo libro è sull’economia mentre quello precedente parlava del carbone … ma considerando i tuoi libri antecedenti sul picco del petrolio, a che punto siamo su questo ? Le tue analisi complessive sono sempre le medesime?

Sì, certamente. Il nuovo libro, The End of Growth (La fine della crescita) sostiene che la crescita economica mondiale è giunta al capolinea, sia per ragioni interne al sistema monetario e finanziario globale che per ragioni esterne a questo sistema e il fattore primario all’esterno del sistema monetario è il petrolio. Ora, in una situazione in cui il sistema (finanziario, politico, economico globale) – in teoria – è relativamente stabile, penso sia concepibile che potremmo vedere un altro anno di incremento nella produzione globale di petrolio. Ovviamente non c’è garanzia – non si può definire con certezza che siamo esattamente al picco, poco dopo oppure poco prima.  E’ quasi un esercizio accademico, perché chiaramente siamo nel periodo del picco – una sorta di altopiano accidentato che tutti sapevano sarebbe stata la situazione tipica del periodo del picco di produzione.   Ma non abbiamo il lusso di una situazione economica e politica stabile a livello globale.  Quindi  ogni tentativo di fare previsioni diventa un pasticcio. Prima di tutto abbiamo un’economia molto fragile che potrebbe collassare in qualsiasi momento. Mettendo tutte queste cose insieme ci troviamo in una situazione molto volatile.   Penso che il 2011 sarà un anno interessante … in senso cinese …

Da una prospettiva del picco del petrolio, c’è sempre quella tensione che nei momenti di recessione economica la domanda di petrolio si riduce che poi a sua volta attenua e rimanda il picco nel tempo. Vedi una correlazione tra queste due cose?

Fino a qualche settimana fa, all’inizio delle rivoluzioni in Medio Oriente, sembrava …. non direi evidente ma almeno comprensibile che, come abbiamo visto nel 2008 con il prezzo del greggio che è arrivato  quasi a 150$ al barile; l’economia è crollata e ha causato il declino della domanda; il prezzo è sceso a 35$, che a sua volta ha fatto scendere gli investimenti nella produzione futura di petrolio.  Ci sono 3 variabili da seguire: il prezzo del petrolio, gli investimenti in future produzioni e la produzione attuale.  Si potrebbe quindi prevedere che la domanda aumenterà gradualmente quando l’economia si riprenderà, particolarmente in posti come la Cina.  Ma a un certo punto – magari nel 2012 o 2013 – la domanda supererà la capacità di produzione e farà nuovamente salire il prezzo come abbiamo visto nel 2008. Ma penso che l’instabilità del Medio Oriente ha aggiunto una quarta variabile a questo mix, che sta facendo sì che questo ciclo si ripeta prima di quanto avrebbe fatto altrimenti. Stiamo assistendo a prezzi alti che non sono solo causati da un’ulteriore domanda cinese, ma sono i risultati delle rivoluzioni in Libia e quelle potenziali nel Bahrein e nell’Arabia Saudita. Se questo continua, potremmo  vedere un’impennata nei prezzi – nuovamente a 150$ o addirittura a 200$ e questo porterebbe a un crollo immediato dell’economia e poi vedremo fino a dove cadranno i prezzi in quel caso. Potrebbero anche non cadere così tanto se la produzione globale di petrolio fosse seriamente limitata.  Ricordatevi che nel 2008 non è stato un declino nella produzione di petrolio a determinare la caduta del prezzo – era una caduta della domanda.  Questa volta vedremo una caduta della domanda in un contesto di problemi di approvvigionamento, una situazione molto diversa. Potrebbe pertanto essere molto peggio.

Continua a leggere

I sistemi complessi…

(ANSA) – TOKYO, 14 MAR – Le barre di combustibile nucleare nel reattore n.2 della centrale di Fukushima n. 1 sono totalmente esposte. Lo ha annunciato la societa’ che gestisce l’impianto, la Tepco, secondo quanto riportato dall’agenzia Kyodo news. A questo punto, il rischio di fusione delle barre di combustibile non puo’ essere escluso. (ANSA).

Souvenir dall’era del petrolio

Ieri su TransitionCulture, il blog di Rob Hopkins, è uscito questo articolo esilarante… tradotto al volo, eccolo qui:

Come ricorderemo l’era del petrolio e del debito?

di Rob Hopkins,

Mia zia ha appena traslocato; la sua nuova casa è piena di oggetti e impianti che certamente non sono stati cambiati dai primi anni sessanta… insomma, un po’ datati. Ci sono quei paralumi pesanti che somigliano a posacenere in vetro da ristorante, e una serie pressoché infinita di luci e lucine “retrò” che certamente si vendono bene su Ebay. Un oggetto in particolare ha attratto la mia attenzione. Nel design di questa cosa, ho pensato, si vede bene come le persone immaginavano le lampade prima dell’elettricità: un grosso affare di legno a quattro bracci, in cima ad ognuno dei quali è montata una “candela” (lampadina). Mi sono fermato a studiare i dettagli. Si tratta indubbiamente di un oggetto costruito e acquistato in un momento storico in cui, immaginiamo, la gente era felice di abbandonare l’illuminazione a candele e ad olio, relegando finalmente nel passato il nerofumo, la polvere e le gocce di cera incrostate sul tappeto. L’elettricità era pulita, efficiente, e costava poco. Eppure, su questa lampada, la plastica intorno all’attacco della lampadina è stampata con la forma di… gocce di cera che cola. Continua a leggere

Il chiodo fisso di Ugo Bardi

Oggi su Rai Radio 3 il programma “Il chiodo fisso” ha dedicato la puntata a Ugo Bardi e alla sua attività di ricerca. Domani potrete risentirla collegandovi al sito del programma. Come potete immaginare Ugo ha parlato anche di energia, di quanto la nostra società evoluta sia dipendente dalla disponibilità di grandi quantità di energia e dei problemi che siamo affrontando e affronteremo.

Già che ci sono vi segnalo anche un interessante post sul suo blog che parla del “Picco della Salute”.

Monteveglio: tagliamo la bolletta

Il prossimo primo febbraio a Monteveglio un incontro sull’energia e su come risparmiarla o produrla in proprio. Maggiori informazioni qui.

Svolta storica: I Lloyds parlano del picco…

Ebbene sì, quando anche i Lloyds, la più famosa compagnia assicurativa del mondo, cominciano a spiegare alle aziende come stanno le cose, allora vuole proprio dire che ci siamo: è arrivato il momento in cui il tema petrolio/energia deve essere portato all’attenzione generale perché non è più possibile ignorarlo.

Potete scaricare qui il report “Sustainable Energy Security” che rappresenta una nuova svolta per le attività di Transizione. Vi traduco alcune frasi tratte dalle conclusioni del documento tanto per farvi capire come questo tipo di materiale possa aiutare a portare consapevolezza a chi ancora non ha capito cosa ci riserva il futuro.

Conclusioni

Possiamo aspettarci cambiamenti drammatici nel settore dell’energia nella prossima decade. Questo rapporto incoraggia le imprese del comparto energia e non solo, a indagare sull’impatto che questo avrà sulle loro aziende. La transizione verso una economia low-carbon e la volatilità nei mercati tradizionali dei carburanti fossili, si presenteranno alle aziende con numerosi rischi e opportunità. Per ridurre la potenziale vulnerabilità e cogliere le opportunità, le aziende dovrebbero essere consapevoli che:

1 La sicurezza energetica è ora inseparabile dalla transizione a una economia low-carbon e le aziende dovrebbero prepararsi per questa nuova realtà. Gli obiettivi di sicurezza negli approvigionamenti e riduzione delle emissioni dovrebbero essere perseguiti in eguale misura, in quanto dare la preferenza a uno dei due rispetto all’altro aumenterà il rischio di investimenti infruttuosi o di costose riorganizzazioni.

2 I carburanti fossili trandizionali subiranno una seria riduzione di disponibilità e è probabile una scarsità di disponibilità di petrolio (supply crunch) nel breve e medio termine con conseguenze profonde sul modo in cui le imprese funzionano oggi. Trarranno benefici quelle aziende che terranno in considerazione l’impatto e degli shock prodotti dall’impennata del prezzo del petrolio nel 2008 e implementeranno appropriate azioni di mitigazione. Pianificare un piano di approccio a questo scenario potrà aiutare i potenziali eventi futuri e aiutare a prendere decisioni strategiche informate.

3. Una terza rivoluzione industriale nel settore energetico presenta enormi opportunità ma porta con sè anche nuovi rischi. Di particolare importanza per le nuove tecnologie è il rischio di scarsità di materie prime quali ad esempio metalli rari il cui costo potrebbe essere fatto crescere dalla scarsità. La rapida e ampia diffusione di alcune nuove tecnologie potrebbe anche produrre implicazioni negative per l’ambiente.

4. Le infrastrutture energetiche diventeranno sempre più vulnerabili a eventi metereologici severi e poco prevedibili causati dai cambiamenti climatici che portano a una maggiore frequenza di black-out e problemi di erogazione nelle aziende. Questo comporta una sfida per i produttori di energia, gli investitori e i pianificatori che devono scegliere la collocazione di nuove infrastrutture e irrobustire gli impianti esistenti e le reti di distribuzione. Le imprese per cui l’accesso ininterrotto all’energia è di fondamentale importanza dovrebbero considerare attivamente di investire in sistemi di approvigionamento alternativi.

5. I costi crescenti per l’energia derivanti dalla riduzione della disponibilità, crescita della domanda e costi ambientali possono essere meglio affrontati nel breve periodo con cambiamenti nelle pratiche o attraverso l’uso della tecnologia per ridurre il consumo di energia. Un più ampio uso delle energie rinnovabili e della autogenerazione portano a costi aggiuntivi e a benefici per la sicurezza degli approvigionamenti.

6. Prima le aziende riorganizzeranno le catene di approvvigionamento e i modelli just-in-time e aumenteranno la resilienza della propria logistica nei confronti delle interruzione di forniture energetiche, meglio sarà.

7. Per quanto la vasta maggioranzza degli investimenti nella transizione energetica arriveranno dal settore privato, i governi hanno un ruolo importante nel diffondere politiche e misure che creino le necessarie condizioni e incentivi. Il mercato globale delle emissioni deve diventare una realtà e di conseguenza le azione governative dovranno essere prese per produrre stabilità di prezzo addizionale e trasparenza. Investire in un futuro sicuro e a basse emissioni di C02  potrebbe avere un più alto costo iniziale ma distribuità un più basso costo dell’energia in futuro. Risulta che le energie rinnovabili e le misurazioni sul versante della domanda siano elementi cruciali nel produrre i servizi energetici necessari per le imprese e il ritorno immaginato sull’investimento.

Anche solo con questi pochi punti ora possiamo parlare davvero con chiunque senza più grandi dubbi sull’essere creduti. Davvero una svolta importante. Con un po’ di calma analizzeremo poi più a fondo il documento, ora muoio dal sonno.

Natural Regression

Un nuovo documentario indipendente visibile gratuitamente sul sito web degli autori (in inglese) sul futuro delle risorse energetiche e sul significato che assume nelle nostre vite la fine del petrolio a basso costo. Ci trovate dentro Colin Campbell e Chris Skrebowski, due grandi divulgatori a livello mondiale di queste tematiche.