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Ferrara: tutti in T-t-transizione!

Foto di gruppo per i transizionisti del TTraining di Ferrara, un’esperienza come sempre emozionante, ma stavolta particolarmente esilarante per la carica di energia positiva sprigionata dal gruppo. Per la prima volta i tre quarti dei partecipanti venivano tutti dalla stessa città, cosa che senza dubbio faciliterà lo sbocciare di un sacco di belle dinamiche e progetti in seguito alle due giornate di corso.

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Cartoline di Transizione No.3 – Dicembre 2011

Cartolina No. 3 per un Natale in Transizione…
(e scusate il ritardo!)

In novembre si e’ tenuto a Budrio il “Training delle 4 colonne”, cosi’ battezzato dai partecipanti a causa della struttura decisamente particolare della sala.

L’organizzazione, a cura del gruppo guida di BIT – Budrio in Transizione – e’ stata partecipata e calorosa ad ogni passo, con una menzione particolare ai cuochi, che hanno preparato tantissime buone pietanze a partire dagli ingredienti di base (e quindi, pane fatto in casa, formaggio fatto in casa e pure seitan fatto in casa…). Il prossimo training sara’ a Monteveglio in gennaio (iscrizioni aperte) – se invece volete saperne di piu’ sulla questione del seitan fai-da-te, a Budrio hanno tenuto un laboratorio apposta domenica 11 dicembre e preparato una scheda di approfondimento qui, insieme a diverse altre schede sull’autoproduzione che possono essere utili alle vostre iniziative.

E mentre partecipanti e facilitatori si abbuffavano di cibo, informazioni e momenti condivisi, nascevano in Italia ben tre nuove iniziative: Sovico, Calderara e Macerata in Transizione! Benvenuti! Vediamo un po’ cosa stanno combinando…

Sul sito di Macerata in Transizione vengono pubblicati i verbali delle conversazioni fatte dopo la visione di vari film. Hanno anche organizzato una festa autunnale con un menu biologico e vegano, seguito da World Cafe’

Sovico ha tenuto, l’11 dicembre, un Madre Terra Lifestyle day. Si è iniziato con una bella pedalata fino ad Arcore e rientro a cura di Monza in Bici e Arcore ciclabile.

Nel pomeriggio, laboratorio sull’albero della Transizione,  con la costruzione di un albero utilizzando legno di scarto, una vera e propria opera d’arte condivisa. “Per estendere i suoi rami verso l’alto – spiegano – un albero deve ricordare che le sue radici sono profondamente piantate nella terra. Allo stesso modo noi, come società e come singoli, siamo dipendenti dalla Terra e dai suoi equilibri, proprio come un albero”.

Alla sera, per finire, lo spettacolo teatrale “Petrolio”, una produzione del progetto Cambiamo che sta girando in Italia, spesso in coordinamento con le iniziative locali di Transizione.

A Calderara hanno un nuovo logo: eccolo!

Nel frattempo, i sempre-pratici transizionari di Carpi hanno messo le “mani in pasta” con canederli e castagne ,

mentre a Ferrara si e’ svolta una proiezione di video, documentari e interventi TED, dedicata agli studenti universitari, indignati, occupanti e non. E sappiamo da Pierre che la faccenda e’ finita alle 2 del mattino!


La congiuntura politico/finanziaria sta dirigendo molto interesse verso sistemi di sostegno economico di comunita’, tra cui gli SCEC e le banche del tempo, di cui si discute e con cui si esperimenta in moltissime iniziative.
Infine, una segnalazione da Monteveglio: il video della loro “festa degli alberi”, in cui 44 alberi da frutto, uno per ogni montevegliese nato nell’anno, sono stati piantati da giunta, operatori del parco e cittadini, ha fatto il giro del mondo sui siti del Transition Network – anche se non tutti hanno capito cosa si stava dicendo, il messaggio e’ chiaro!

[youtube=http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=lwi2Hhq–cs]

Appuntamento con la cartolina di Gennaio intorno alla Befana, approfittate delle feste per mandare resoconti, immagini, storie delle vostre iniziative di Transizione a
transition.notizie@gmail.com

Com’è andata a Portogruaro

A Portogruaro (VE), è andata benissimo, ma talmente bene che il giorno dopo il Ttalk ho visto apparire il Porto di Transizione tra le iniziative ufficiali italiane…

Sala piena, circa cinquanta persone arrivate dai paesi della zona ma anche, pare, da piuttosto lontano sui monti, che si sono fermate fino alla mezzanotte nonostante la data infrasettimanale. C’erano membri del GAS e del gruppo di decrescita (che sta lavorando in sinergia – anzi, a volte sono le stesse persone, per cui come lo vogliamo chiamare? sta lavorando con una doppia identità? insieme al gruppo guida), il fondatore della Banca del Tempo (aka “il signore del tempo”) e, in incognito tra il pubblico, nientepopodimeno che dei guerrilla gardeners!! Continua a leggere

Com’è andata, a Vasto?

Mi piacerebbe leggerlo un po’ nelle parole di chi c’era, com’è andata la serata di Transizione a Vasto… Il pubblico era numerosissimo, credo ci fossero un centinaio di persone, interessante il fatto che la maggior parte dei presenti fossero membri di associazioni già attive da anni sul territorio (Club Unesco, WWF, Arci…). Questo ha creato una discussione diversa da ciò che succede quando ci si incontra tra “privati cittadini”, e quella che è emersa è stata soprattutto una grande fame di collaborazione, con qualche difficoltà sul “come”. Che la Transizione possa funzionare da “catalizzatore” o, come ha detto Lorenzo, da “moltiplicatore”, è una gran bella speranza…

A Vasto ho incontrato un territorio disastrato dal cemento e dall’industrializzazione a macchia di leopardo, e tante tante persone motivate e fiere delle loro battaglie, passate e presenti, e di tante vittorie, parchi sul litorale, botteghe del commercio equo che comunicano col mondo, un quindicenne (!) fan della Billi che sul picco del petrolio ne sapeva più di me al quadrato (gente dell’ASPO, vi serve un apprendista?), un GAS che lavora bene, e una curiosa, serpeggiante e imbarazzata risata all’idea che sì, dico sul serio, sono qui a suggerirvi di parlare con i vostri vicini.

Grazie a tutti dell’ospitalità, a Lino, a Lorenzo, alle bimbe pizzicare, al Don Tecnico (eravamo ospiti dei Salesiani, per cui grazie anche a loro), etc etc etc. Ne esco tra le varie cose con una gran voglia di rimettere mano alla presentazione per togliere un po’ di dichiarata “fumosità”, alla parte sul metodo, anche se temo che alla domanda dell’assessore che ha chiesto “si, ma cosa dobbiamo fare?”, oh Vastesi, possiate rispondere solo voi. E non fatevi distrarre troppo dalle elezioni, cè tanto da fare di pratico, cominciando da ieri!