Transition Training a Monza

APRIAMO UFFICIALMENTE LE ISCRIZIONI AL TRANSITION TRAINING n. 26
con Ellen Bermann e Giulio Pesenti Campagnoni

bozza training

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Trieste 17 e 18 Maggio – Transition Training

Mancano poco più di due settimane al Transition Training del 17 e 18 Maggio a Trieste e ci sono ancora posti disponibili.

Questa è un’occasione per chi è interessato a sperimentare e comporre la “cassetta degli attrezzi” utile a far partire e facilitare un’iniziativa locale di transizione, due giorni coinvolgenti ed emozionanti, due giorni per “agenti del cambiamento”.

Se siete interessati seguite il link qui per le informazioni:

. Transition Training Trieste

Se avete già le informazioni necessarie potreste invece voler saltare direttamente al modulo di iscrizione:

. Modulo iscrizione Transition Training Trieste

Di seguito una rapidissima anteprima:

 

DI CHE SI TRATTA?

Si tratta del training base che si consiglia di seguire a tutti coloro che vogliono far partire un’iniziativa di transizione nella propria comunità (città, quartiere, comprensorio). Sono due giornate intensissime e avvincenti che forniscono gli strumenti necessari per intraprendere l’attività di un Gruppo Guida.

I facilitatori di questo training saranno Pierre Houben e Ellen Bermann.

Scaletta delle attività (solo indicativa):

PROGRAMMA DI SABATO

09:00 Accoglienza – Registrazione – Conosciamoci
10:00 Introduzione
10:15 Qualche mappa per scoprire chi siamo
10:30 Il contesto delle Transition Towns – il mondo esterno (1)
11:15 Pausa
11:30 Il contesto delle Transition Towns – il mondo esterno (2)
12:00 Introduzione ai principi e panoramica della Transizione + breve esercizio World Café
13:15 Pranzo
14:30 Visione di un futuro migliore
15:15 Creare un Gruppo di Guida, un nuovo concetto di leadership
16:15 Pausa
16:30 Fare crescere la consapevolezza
17:45 Domande e pensieri conclusivi
18:00 Disbrigo attività burocratiche

PROGRAMMA DI DOMENICA

08:30 Inizio attività
09:00 La Transizione interiore e il cambiamento
11:15 Pausa
11:30 Incontrare i discendenti (esercizi di ecologia profonda – da Joanna Macy)
13:00 Pranzo
14:00 Il metodo Open Space (esercizio pratico)
15:30 Pausa
15:45  Fare la Transizione in Italia: come cominciare – il piano d’azione personale
17:00 Chiusura del cerchio e feedback
17:30 Fine

… tutto il resto cliccando qui

 

Last Call sbarca in Rai

Salve a tutti,

domenica 27 aprile alle 21:15, su Raistoria verrà trasmesso il documentario “Ultima Chiamata” (Last Call).

Racconta la storia e le vicende di un gruppo di ricercatori che avrebbero potuto (forse possono ancora) cambiare il mondo. È cominciata negli anni 60 con Jay Forrester, poi è proseguita con le intuizioni di Aurelio Peccei ed ha preso corpo con l’entusiasmo e l’intelligenza di un gruppo di ricercatori del MIT e la pubblicazione del rapporto “I Limiti dello Sviluppo” nel 1972.

L’approccio è insolitamente e piacevolmente umano, considerato l’argomento; i primi contatti fra Forrester e Peccei, la nascita del Club di Roma, il rapporto commissionato al MIT, l’entusiasmo e lo stupore per i risultati dello studio, l’iniziale interesse del pubblico e la successiva ondata di attacchi, vengono riproposti attraverso i racconti, a tratti emozionanti, dei protagonisti di allora e attraverso materiali di allora e di oggi, molti anche rari.

Grazie al lavoro di Luca Mercalli, finalmente un documentario importante, su un tema importante, approda nei canali di mamma Rai. E’ un’occasione ghiotta per arrivare con alcuni concetti (anche non facili) ad un pubblico più grande. Se potete diffondete la notizia, segnatevi il giorno in agenda e obbligate amici e parenti a guardarlo!

Aggiornamento: qui un articolo introduttivo sul sito di Raistoria e la video-intervista (una pillola) a Luca Mercalli; l’intervista completa sarà trasmessa come presentazione del documentario.

Donella Meadows

 

Donella Meadows

Corso in teorico-pratico di Progettazione in Permacultura (72 ore) dal 13 al 25 Maggio in Sicilia, per chi volesse un corso con assaggi di vacanze estive

Care e cari,

visto che la Sicilia è bella, che sempre più energie si muovono in questa terra, nel comunicarvi del  corso di progettazione in permacultura, colgo l’occasione per invitarvi a fare un giro e scoprire quanti progetti meravigliosi affini alla transizione stanno fioccando ovunque.

Per chi potesse prendere 2 settimane di ferie però vi propongo il corso in teorico-pratico di Progettazione in Permacultura (72 ore) che sto organizzando dal 13 al 25 maggio tra Savoca e Furci Siculo (Messina). In Sicilia sarà già estate!

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TUTOR
Anna Bartoli, Elena Parmiggiani, Serena Bonura e altri docenti della Rete Permacultura Sicilia per approfondimenti su tematiche specifiche.

COSTI
500 euro che comprendono: docenze, vitto (3 pasti e le pause) ed alloggio in camera presso il BeB La Zagara
400 euro per chi non utilizzasse l’alloggio (vitto incluso).
10 Euro di iscrizione all’associazione APE per il 2014.

DOVE? L’Aula Permanente di Ecologia
Le parti pratiche si svolgeranno c/o Ape, aula permanente di ecologia. Ape e’ un’aula didattica all’aperto, sita nel comune di Savoca, uno dei borghi più belli d’Italia. Da ormai due anni Ape realizza corsi e attività, per adulti e bambini, incentrati sull’educazione ambientale e sulla Permacultura.

Per maggiori info http://aulapermanentecologia.wordpress.com

CONTATTI
Manuela Trovato 3277426235 manuelatrovato@gmail.com

PER ALTRE INFORMAZIONI

http://aulapermanentecologia.wordpress.com/2014/02/02/corso-teorico-pratico-di-progettazione-in-permacultura-72-ore-con-certificato/

http://permaculturasicilia.blogspot.it/2014/02/corso-teorico-pratico-di-progettazione.html

Corso sulle Earthships vicino a Milano!

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Mike Reynolds, ideatore delle Earthships – Biotecture sta facendo un tour Europeo e il 21 maggio farà un corso di 1 giorno a Aquaworld (Concorezzo – MB).

Le Earthships, edifici affascinanti costruiti principalmente con materiali di recupero come copertoni e bottiglie, potrebbero essere le soluzioni a molti problemi che hanno a che fare con i bisogni umani di avere una casa bella e che soddisfi i bisogni di energia, acqua e cibo.

Ci sono già oltre 2000 case costruite in questo modo e rappresentano uno stile di vita accogliente e sostenibile. Per ogni tipo di clima, dai deserti secchi e soleggiati del New Mexico, alle montagne del Colorado, l”altopiano tropicale del Guatemala fino al estremo dell’Argentina. Ma pochi in Europa – almeno fino a questo momento …

L’architetto Mike Reynolds, il fondatore di questo progetto, ha iniziato a costruirli e migliorarli per 40 anni di attività durante la giornata di formazione darà le basi per la loro costruzione. Il corso sarà in inglese, con traduzione simultanea in italiano.

Questi saranno i principali argomenti trattati:

– Biotecture – Incorporare la biologia nelle costruzioni
– Ricupero acqua piovana
– Riscaldamento e condizionamento tramite massa termica
– Elettricità da sole e vento
– Trattamento integrato delle acque reflue
– Produzione cibo all’interno della casa
– Costruire con materiali naturali e riciclati

Guardate anche l’interessante video “garbage warrior”

Per saperne di più e prenotarsi andate su questo sito  oppure qui. Il costo è di 100 $.

Corso e incontro su Facilitazione e Consenso

Da Torri Superiore ci invitano a questo corso che si terrà in Maggio (e io aggiungo: se vi interessano queste tematiche tenete d’occhio il nuovo sito www.facilitazione.net)

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Cari transitioners,

visto che la tematica della gestione delle riunioni ha grande rilievo nel
processo della transizione, sperando di fare cosa gradita invio l’invito
al corso di Facilitazione e Consenso con Bea Briggs che si terrà a Torri
in data 16/22 maggio, e alla conferenza gratuita dei giorni 24  e 25
maggio.
Per ulteriori informazioni consultate il sito www.torri-superiore.org,
grazie mille, Lucilla

16 / 22 MAGGIO
Facilitazione di Gruppi e Metodo Decisionale del Consenso
con Beatrice Briggs – Corso certificato da IIFAC Continua a leggere

Disegnare la resilienza Alimentare

Interessante l’incontro del 23 marzo ai Castelli Romani, molte realtà si sono riunite per condividere le proprie esperienze sul tema della Permacultura e degli orti collettivi con l’obiettivo di creare una agricoltura resiliente ai Castelli Romani. Una idea bioregionale di permacultura sociale che persegue i principi di condivisione delle risorse e di attenzione alle persone e alla terra. Durante l’incontro sono state presentate molte iniziative nate o realizzate nella Bioregione dei Castelli Romani.

Fondamentalmente è stato l’incontro tra persone e gruppi che fanno Permacultura, vogliono creare o già gestiscono orti collettivi, cooperative agricole, piccoli coltivatori con lo scopo di costruire un sistema resiliente di agricoltura ecologica e solidale. Una giornata di lavoro collettivo con i metodi di partecipazione delle Transition Town.

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Trieste: TTraining 17 e 18 maggio 2014

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 APRIAMO UFFICIALMENTE LE ISCRIZIONI AL TRANSITION TRAINING CHE SI TERRA’ A TRIESTE I GIORNI 17 E 18 MAGGIO 2014. 

Date: Sabato 17 e Domenica 18 Maggio 2014
Luogo: Trieste, in collaborazione con il Cesnet, presso  l’A.S.S. 1 Triestina in Sala Rosa
Lingua ufficiale: Italiano
Costo: 130 euro + 10 euro (iscrizione obbligatoria a Transition Italia)
Pagamento in SCEC: dei 130 euro 10 possono essere pagati in SCEC
Quote “anticrisi”:  su richiesta (nel form d’iscrizione)
Accoglienza: dalle ore 8.00 del sabato

— SITUAZIONE —

Posti totali: 22
Posti ancora disponibili: 22 (aggiornato il 27 marzo)
Posti assegnati: 0

Lista di attesa: 0

DI CHE SI TRATTA?

Si tratta del training base che si consiglia di seguire a tutti coloro che vogliono far partire un’iniziativa di transizione nella propria comunità (città, quartiere, comprensorio). Sono due giornate intensissime e avvincenti che forniscono gli strumenti necessari per intraprendere l’attività di un Gruppo Guida.

I facilitatori di questo training saranno Pierre Houben e Ellen Bermann.

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L’ arma inesistente dello Shale Gas USA

Dato che in Italia si va intensificando la campagna mediatica per gonfiare anche in Europa la bolla dello shale gas, ho pensato fosse cosa utile, tradurre gli scarabocchi di un attento osservatore.


Articolo originale in inglese di Kurt Cob su Resource Insight  | 9 marzo 2014

L’Ucraina, la Russia e la inesistente “arma” del petrolio e del gas naturale statunitense

I commentatori della scorsa settimana si sono tutti cimentati nell’affermare che, ben lungi dall’essere impotenti nella crisi ucraina, gli Stati Uniti avevano a disposizione un’arma molto efficace: la crescente produzione petrolifera e di gas naturale che, se solo il governo statunitense avesse cambiato le leggi e permesso l’esportazione di questa abbondanza, sarebbe stata in grado di competere sul mercato mondiale e sfidare il predominio russo relativo agli approvvigionamenti energetici ucraini ed europei.

Ma vi è un solo grande problema in questa analisi. Gli Stati Uniti sono ancora un importatore netto, sia di petrolio che di gas naturale. Lo studio economico dell’esportazione del gas verso il Messico e il Canada, che sono entrambi connessi al sistema delle condotture del Nord America, suggerisce che queste esportazioni, nel caso in cui dovessero realmente concretizzarsi, saranno molto limitate. E che non vi è alcuna ragionevole prospettiva che gli Stati Uniti possano mai diventare un esportatore netto di petrolio. Continua a leggere

Dopo il Ttraining di Panta Rei

Ecco la foto di gruppo dei partecipanti al TTraining no. 24 di Passignano sul Trasimeno (PG), tenutosi presso Panta Rei — due giorni belli intensi, e tanto buon cibo… che lusso fare un training in un posto così! Partecipanti da tutta Italia, e tanti progetti nati intorno ai tavoli della cucina, anche grazie allo scambio con gli altri gruppi presenti: un corso di riconoscimento delle erbe selvatiche e un gruppo di ecovillaggio-cohousing al lavoro. Il futuro, in pratica!

Training a Panta Rei 2014

Training a Panta Rei 2014

Come sempre, chi ha partecipato è invitato a lasciare qualche commento sull’esperienza a questo post! Un abbraccio a tutti!!

Transition Talk a Perugia

Giovedi 6 febbraio, dalle 19:00 alle 21:00, sono ospite dell’associazione “Fiorivano le Viole” per parlare di Transizione e rivitalizzazione urbana… occasione anche per saperne di più sulle attività di questo gruppo che sta portando creatività e partecipazione nelle botteghe e nei vicoli in zona Via della Viola. Siamo in Via Cartolari 1, se passate da quelle parti ci vediamo li! 

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E se siete ancora indecisi sulla vostra partecipazione al Transition Training di Passignano sul Trasimeno il weekend seguente, venite al Talk a chiarirvi le idee!

Transition Training di Passignano sul Trasimeno confermato!

Segnaliamo che il prossimo Transition Training, che si terrà i giorni 8 e 9 Febbraio 2014 al Centro Panta Rei, Passignano sul Trasimeno (PG), è confermato.

Ci sono ancora posti disponibili, passate la voce… un’occasione di formazione in un posto particolarmente bello e ricco di ispirazione!

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Ultima Chiamata a Firenze

Salve a tutt*,
giovedì 16 gennaio al cinema teatro Odeon di Firenze ci sarà la proiezione del documentario “Ultima Chiamata” (Last Call) di Enrico Cerasuolo. Il film, grazie a materiali originali ed inediti, ripercorre le vicende del Club di Roma e dello studio sui “Limiti dello Sviluppo” (crescita), pubblicato nel 1972 dai coniugi Meadows e Jorgen Randers del MIT, e ne sottolinea la grandissima attualità.

Il documentario è molto ben fatto e potrebbe essere uno strumento di divulgazione in più per la Transizione. A questo proposito ci sono già dei contatti che potrebbero far nascere una partnership fra Cinemambiente, il festival di Torino dove il film ha anche ricevuto il Premio Speciale lo scorso anno, e Transition Italia.

Ad ogni modo, se siete da quelle parti giovedì, credo che valga la pena fare un salto e approfondire. La serata prevede una breve presentazione da parte del regista e di Ugo Bardi, fellow del Club di Roma.

Una giornata analoga potrebbe essere ripetuta anche all’Università di Urbino nella seconda metà di febbraio. Vi informerò senz’altro nel caso il progetto vada a buon fine.

Odeon Firenze presenta ULTIMA CHIAMATA-page-001

Il prossimo Training è a Passignano (PG)

locandina_ttraining_pantaSe siete in zona e avete voglia di dare una mano, diffondete la locandina!

Per iscriversi e partecipare, tutte le informazioni si trovano qui.

 

Osserva e interagisci: Permacultura e Finanza

Salve a tutt*,

un articolo interessante dalla stampa transizionista internazionale. Spero sia utile a stimolare la creatività in un campo in cui io stesso sono spesso in difficoltà: l’economia.

Buona lettura e buon anno a tutt*

Bombardare di semi: applicare i Principi della Permacultura alla Finanza

Da “Resilience”. Traduzione di MR

Di Brett Scott.

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Ho scritto originariamente questo articolo per la quarta edizione di Transition Free Press. E’ pubblicato sotto licenza Creative Commons (qui i dettagli)

La finanza, anche nelle sue formulazioni più high-tech, è basata sui sistemi ecologici. Un fondo di scambio commerciale ad alta frequenza (high-frequency trading hedge fund), per esempio, si basa sull’elettricità creata bruciando materia organica fossilizzata. Si basa su impiegati che sopravvivono grazie al sistema agricolo. Commercia coi dividendi delle imprese, valore dato dalle azioni degli impiegati di quelle aziende che usano beni (come computer e sistemi di telecomunicazione) che dipendono (a qualche livello) dall’estrazione mineraria, dalle attività forestali e da altre industrie estrattive. Il sistema finanziario è stato però uno scarico netto sui sistemi ecologici. La finanza comporta la deviazione di energia economica – simbolizzata coi soldi – nel tentativo di generare un rendimento nel tempo. Per esempio, gli investitori potrebbero deviare soldi attraverso strumenti finanziari come quote e bond in attività economiche e tentare di estrarne dei ritorni sotto forma di dividendi e interessi. Puntano ad estrarre il massimo rendimento a breve termine, da una quantità di spesa minima, preferibilmente col minor livello possibile di rischio.

3D Electric powerlines over sunrise

TUTTA LA VOSTRA ENERGIA CI APPARTIENE

La Permacultura è un corpo di pensiero che cerca di costruire dinamiche ecologiche nella progettazione. Un progettista in Permacultura capisce completamente l’idea di ottenere un rendimento dalla Terra dall’investimento di tempo ed energia, ma la differenza chiave è che si cerca di farlo senza minare l’equilibrio ecologico. Il focus è sulla mutua integrazione con le ecologie, agendo in accordo con i processi rigenerativi naturali piuttosto che sfruttarli in modo parassitario. Possiamo quindi usare i principi della Permacultura per progettare strumenti finanziari e istituzioni?

Coltivare l’equilibrio a lungo termine

Un esempio classico di istituzione finanziaria parassitaria è un “prestatore payday”. La compagnia di “prestiti payday” è fissata con i rischi a breve termini presentati da un debitore vulnerabile e sfrutta questa situazione chiedendogli i maggiori tassi di interessi possibili. Così facendo, la compagnia esaurisce ulteriormente la comunità intorno a sé ed aumenta lo stato di privazione. E’ una cosa simile alla pesca eccessiva in un sistema fluviale già fragile, distruggendo ulteriormente l’equilibrio ecologico. Il progettista in Permacultura, che si occupi di pesca o di inclusione finanziaria, perseguirà la costruzione del potenziale produttivo del sistema complessivo. Un ‘finanziere permaculturale’ punta così al rafforzamento dei debitori vulnerabili, lavorando con loro per migliorare il loro merito creditizio. La Permaculture Credit Union di Santa Fe è un esempio di questo genere di istituzione finanziaria rigenerativa. Se pensiamo in termini di energia economica, questa istituzione punta a coltivare l’equilibrio energetico a lungo termine piuttosto che estrarre la massima energia a breve termine prima del collasso.

Osserva e interagisci

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Ma come arriviamo al punto di progettare tali sistemi? Chiunque abbia familiarità con la Permacultura sa che questa ha 12 principi di progettazione. Il primo, e forse il più importante, principio è “osserva e interagisci”. Le istituzioni finanziarie mainstream come le grandi banche fanno poca attenzione alle sfumature culturali delle comunità dalle quali discendono e i loro progettisti di certo non interagiscono con tali comunità in nessun senso significativo. Offrono prodotti e servizi standardizzati, a prescindere da dove si trovano, e nelle aree in cui questi non funzionano, le banche semplicemente non ci sono (nota come “esclusione finanziaria”). Chi pratica la finanza alternativa dev’essere in sintonia col proprio ambiente. Ho tenuto di recente un laboratorio al Festival di Shambala, dove abbiamo esaminato l’idea di costituire una moneta improvvisata per la durata del festival. Diversi partecipanti hanno suggerito di creare qualcosa di simile al Brixton Pound, una moneta locale usata per il commercio nel sud di Londra. Il punto del Brixton Pound però è quello di raccogliere l’energia economica che altrimenti scorrerebbe al di fuori di Brixton. Il sistema economico del Festival di Shambala, a differenza di Brixton, è già di per sé locale, quindi c’è un bisogno minimo di introdurre una tale valuta in quell’ambiente. Costruire qualcosa di più interessante richiede un’osservazione molto più profonda del perché le persone sono al festival (non è per fini commerciali, per esempio) e come un sistema diverso di scambio potrebbe aggiungere una nuova dimensione a quell’esperienza. In termini antropologici, potremmo chiamarla “osservazione partecipata”, dove ci si impegna in una lenta osservazione ed interazione con un particolare ambiente culturale per sperimentare le sfumature. Attraverso questo processo si può cominciare ad avere un’idea di come si può costruire un sistema più integrato, inclusivo ed interattivo. Un problema chiave della finanza moderna è proprio il fatto che le persone si sentano scollegate da essa. Considerate la banca media del centro citta’. Le persone che stanno in coda o che usano il bancomat spesso sembrano totalmente scollegate dal processo. Spesso non sanno da dove vengono i soldi o dove vanno. Per contrasto, una semplice piattaforma di prestito peer-to-peer (fra pari) come Abundance Generation – che permette di prestare direttamente a progetti per l’energia rinnovabile – ha la riconnessione incorporata nel suo progetto.

Zone e diversità

I permacultori sono intensamente interessati ai flussi di energia all’interno e fra diverse zone ecologiche e a come equilibrarli. Per esempio, nella progettazione agricola, pensano a come le famiglie interagiscono con l’orto più prossimo e come l’orto interagisce con le zone semi selvagge che stanno più lontane. Perseguono le sinergie fra le diverse componenti. Questa promozione della diversità è fondamentale per costruire resilienza (non mettere “tutte le uova nello stesso cesto”), ma le interrelazioni fra diverse parti sono anche viste come fonte di creatività.

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RACCOGLIERE L’INTERESSE: ARRIVANO LE BANCHE

Il settore finanziario mainstream è la monocoltura finale. Non solo non è resiliente, ma non è nemmeno molto creativo e reattivo al cambiamento. Il settore bancario in generale è capace di fare solo una cosa: ricavare profitto a breve termine mentre concentra il potere in una sola serie di istituzioni. Ciò di cui abbiamo bisogno, piuttosto, è qualcosa che somigli ad un movimento finanziario ‘open source’, dove quel potere sia diffuso a reti di istituzioni più piccole, dove l’accesso ai servizi finanziari venga ampliato e dove i mezzi per produrre servizi finanziari siano estesi alle persone che avevano in precedenza un introito piccolo. Le banche locali sono un elemento importante di questo ethos, ma ne cogliamo anche i barlumi nella vasta gamma di piattaforme di nicchia di crowdfunding che sono emerse e che offrono opportunità finanziarie a progetti che gran parte delle banche ignorerebbero.

Olismo finanziario

Al centro della Permacultura c’è l’olismo. Gran parte del pensiero mainstream incoraggia le persone a inscatolare aspetti delle loro vite in silos intellettuali, come ‘la mia vita economica’ e ‘la mia vita politica’. Questo è un modo terribile di iniziare un processo di progettazione, perché ignora la natura intrinsecamente multiforme di tutte le nostre azioni e che noi equilibriamo sempre vari obbiettivi e valori. Per esempio, una grande valuta nazionale può essere molto efficiente per il cambio, ma quella stessa efficienza può agire per atomizzare gli individui indebolendo i legami di fiducia, che sarebbero altrimenti richiesti per il cambio. Così, piuttosto che perseguire la progettazione per usi singoli, specialistici e segregati (massimizzare un particolare risultato), un progettista in Permacultura persegue un’ottimizzazione olistica. Per esempio, come si crea una valuta che raggiunga l’efficienza senza alienare le persone l’una dall’altra? Può una moneta locale come il Bristol Pound mescolare l’efficienza di un pagamento dal cellulare con l’obbiettivo di energizzare lo scambio nella comunità locale? Molto importante è che l’olismo presuppone di integrare sé stessi nel processo di progettazione, piuttosto che immaginarsi come degli outsider obbiettivi. Gli attivisti impegnati nel settore finanziario passano gran parte del tempo a scagliarsi contro il sistema, ma frequentemente si prendono poco tempo per vedere come ne fanno personalmente parte. Vi siete mai chiesti come il settore finanziario mainstream si imprime e si replica nei nostri pensieri sul cambio e sul linguaggio che usiamo? Gran parte del potere del sistema finanziario è predicato su persone che inconsciamente gli rinviano il potere senza rendersene conto. Il vero olismo, e la chiave per svelare i principi di progettazione nascosti nei sistemi esistenti, è tanto nell’osservare sé stessi, quanto nell’osservare Canary Wharf. Pensateci la prossima volta che tirate fuori una banconota dal portafogli.

Bombardamento di semi: le frontiere della finanza ecologica

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 Quindi come cominciano gli aspiranti progettisti in Permacultura a rendere le loro visioni una realtà nel settore finanziario? Dopo tutto, se si è circondati da una monocoltura è difficile seminare nuove idee. In questo contesto aiuta a prendere ispirazione dal movimento di guerilla gardening ed in particolare dalle loro tecniche di seedbombing. Il seedbombing (bombardamento di semi) è l’atto di lanciare pacchetti compressi di semi in giardini rigidamente controllati. Gran parte dei semi non ce la fanno, ma è divertente provare e, per di più, di tanto in tanto si stabilisce effettivamente un avamposto per sé stessi. Usando questa come analogia per il cambiamento economico, abbiamo bisogno di creare continuamente portafogli di alternative e di tirarle alla società, imparando da ciò che funziona e cosa no. E’ così che hanno cominciato grandi istituzioni come Ecology Building Society – un gruppo di persone con un’idea si è fatto avanti e lo ha fatto. Queste soluzioni spesso sono piccole, ma è proprio questo il punto. Non vogliamo sostituire una monocoltura con un’altra monocoltura. L’ideale è creare un giungla ricca e reattiva di servizi creativi e resilienti, radicati nella realtà del proprio contesto locale. 

Postscriptum
Dopo aver scritto questo articolo sono andato a Totnes per parlare dell’argomento in un evento organizzato da
Transition Town Totnes, Schumacher Colllege e Totnes REconomy Project. Potete vedere il video sotto. Ho anche scoperto il Financial Permaculture Institute e il Perennial Solutions, che ha già affrontato questo argomento in precedenza, quindi dateci un’occhiata. Saluti.

Note Editoriali: Come dice Brett, ha originariamente scritto questo pezzo per il Transition Free Press (linkato sopra). La grafica e il film che appaiono qui sono presi dal suo blog suitpossum.blogspot,uk, che vale ben la pena di guardarsi. Brett è anche autore di un nuovo libro, The Heretic’s Guide to Global Finance: Hacking the Future of Money.-ks