Simposio Zeitgeist Italia: un video

Ecco, è appena uscito il video che riprende il mio talk in occasione del Simposio Società Sostenibile organizzato da Zeitgeist Italia nel Novembre 2011. Magari non si noterà, ma non ricordo di essere mai stata così agitata e nervosa (eppure sono anche abbastanza abituata a parlare in pubblico) – ma i tempi contingentati a poco più di venti minuti per esporre dei concetti complessi, la microfonatura, le luci e le telecamere hanno avuto il loro effetto devastante …

Proprio per i tempi così stretti per cada relatore, il tutto è molto sintetico ed è principalmente focalizzato sulla psicologia del cambiamento all’interno dell’approccio delle Città in Transizione.

[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=MY8ij8PQdCs&list=PLDB6BEF0D46DF3C57&index=11&feature=plpp_video]

Sempre sul medesimo canale youtube ci sono anche tutti gli altri interventi ripresi – da vedere !

3 Maggio: Un TTalk a Lugano (Svizzera)

Il 3 maggio valicherò in confini e mi troverete a Lugano (Svizzera – Canton Ticino) per un Transition Talk. Il tutto è stato organizzato dalla Società Svizzera per l’Energia Solare di cui, ancora qualche mese fa, è venuta a trovarmi a Carimate una piccola e simpatica delegazione di 5 persone.

Non è il primo contatto con gli aspiranti transizionisti elvetici – già un anno fa avevo fatto un primo transition training nella Svizzera di lingua tedesca.

Come in tutte le cose, anche qui la transizione potrebbe avere dinamiche interessanti. Se da una parte c’è la forte dipendenza dal sistema bancario, cuore dell’economia elvetica, dall’altra c’è una tradizione di autodeterminazione e democrazia dal basso da (ri)scoprire e da utilizzare a favore di una sana transizione. Forse ne vedremo delle belle … Ulteriori info le trovate qui

Sacrofano (Roma Nord) chiama

Paola cerca compagni per un Gruppo Guida in quel di Roma nord, se vivete da quelle parti ed eravate in attesa della vostra occasione di aggregazione, questa è una possibilità, quindi contattatela: paolarusso61 [at] yahoo.it

Su, su romani, facciamo vedere a Londra che anche noi possiamo riconvertire una capitale.

Una fantastica “anteprima” del “WTR – Il lavoro che riconnette” genera 6 borse di studio !

Eravamo in 16 alla prima edizione del WTR – Il lavoro che riconnette appena conclusasi domenica scorsa nelle colline bolognesi presso Casa La Lodola di Savigno. Un weekend veramente molto intenso e coinvolgente.  Un bellissimo gruppo. In pochi erano a conoscenza di questa iniziativa, non promossa tramite il blog e che è stata solo diffusa solo da un passaparola. Il ricavato di quanto corrisposto dai partecipanti verrà destinato per contribuire ad un sito web dedicato alla permacultura urbana e a generare 6 borse di studio per il workshop WTR di giugno a Burolo / Ivrea. (2 borse di studio del valore di 100 Euro e 4 da 50 Euro). Il WTR è veramente un utile percorso per chi desidera approfondire la parte interiore della Transizione – forse diventerà una sorta di Transition Training 2. Chissà …

Ma vediamo com’è andata …..

Inizio col dire che ho passato parecchie notti insonni nei giorni prima, presa da una sorta di panico “pre-esame”, dedicandomi freneticamente agli ultimi approfondimenti e preparativi. Ma poi la mattina del sabato ho chiuso gli occhi, mi sono gettata nel flusso – affidandomi al processo e alla potenza dell’intenzione. In un certo senso è successo come con i transition trainings – che semplicemente funzionano per l’energia che riescono sprigionare. Chi facilita diventa semplicemente una sorta di medium.

Abbiamo allestito un bellissimo mandala collettivo dedicato alla guarigione del pianeta e al nostro amore per esso.

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In TV e dal vivo

Vi segnalo che questa sera la puntata di Volo in Diretta su RAI3 si presenta interessante. Ci sarà Luca Lombroso a parlare di clima, meteo e percezioni umane e ci sarà Gherardo Colombo, l’ex magistrato che ha lasciato la toga per parlare di giustizia in un modo diverso.

Colombo è stato di recente a Monteveglio e vi assicuro che racconta cose davvero interessanti in un’ottica di Transizione (ho anche il video ma non avrò mai la forza di montarlo). Non ho idea di quello che dirà questa sera, ma forse varrà la pena ascoltare.

Di Luca Lombroso sapete molto ed è uno dei tanti che si prodiga per fare arrivare informazioni utili alle persone. Avendo spesso accesso ai grandi canali di comunicazione il suo lavoro è prezioso per seminare consapevolezza su scala un pochino più ampia.

Se poi volete, sabato c’è sempre anche l’altro meteoLuca (Mercalli) da Fazio e non perde occasione per infilare in quello spazio piccole gemme di saggezza.

Se invece preferite sorbirvi un tTalk dal vivo, io domenica sono a Rimini e Deborah sabato a Rieti a fare un tDay.

Ah, e c’è anche Ugo Bardi a Firenze che presenta il suo ultimo libro.

Buon fine settimana e attenti alla pioggia che in alcuni casi potrà essere intensa con i classici problemi connessi (allagamenti, frane, ecc.).

Verstraete con sottotitoli ITA

Max sta tentando di entrare nel Guinnes dei Primati nella sezione Sottotitolatura Rapida (e se non c’è che la inventino, cribbio…). Ecco quindi a voi il nostro nuovo amico Willy Verstraete sottotitolato nell’italico idioma…

What we expect?

Una breve intervista di Lou Del Bello a Willy Verstraete (è un microbiologo belga – Gent University) durante i lavori di EMB2012 qui a Bologna. Il video è in inglese ed essendo stato pubblicato 12 secondi fa Rupo non lo ha ancora scoperto e tradotto (chiediamo scusa).

Lou fa domande sui limiti del modello della crescita* e le risposte dello studioso sono quelle che ci si aspetta da una persona sensata e informata. Lo studio “I limiti dello sviluppo” aveva sostanzialmente ragione, dice lo scienziato, lo abbiamo capito e nonostante questo non siamo capaci di cambiare rotta. Quando Lou domanda se saremmo comunque in tempo per farlo Verstraete risponde che dipende da noi, da quello che vogliamo fare.

Se attendiamo che la crisi diventi troppo profonda non avremo più l’attenzione e le risorse perché il bisogno di soddisfare le necessità primarie spazzerà via tutto. Ma ora potremmo ancora agire con raziocinio. Questo livello di crisi economica potrebbe essere un buon incentivo…

Buona visione.

—-
* Lo so che non è normale che una giornalista faccia domande così, ma per fortuna sta crescendo una nuova generazione di operatori dei media che rappresenta una interessante evoluzione rispetto a quelle precedenti.

Il Club del Picco

Ecco a voi il Picco del Petrolio (e le sue conseguenze) spiegate dal buon Ian Dunlop del Club di Roma. Il filmato lo trovate in versione originale sul sito ufficiale del Club stesso, ma l’inarrestabile Rupo lo ha prontamente sottotitolato e youtubizzato a beneficio di coloro che non masticano l’inglese.

Ripetere i concetti di base è sempre utile, quindi ecco un ottimo strumento di ripasso a disposizione di tutti. Ora chiediamo a qualcuno del Club se vogliono inserire i sottotitoli italiani anche nel filmato originale.

Buona visione.

Razionare l’energia (parte II). Le TEQs in italiano.

Qualche tempo fa Cristiano aveva pubblicato un articolo dal titolo “Razionare l’energia?”  relativo alle TEQs, un documento commissionato e seguito da un gruppo trasversale ufficiale di parlamentari inglesi, che si è occupato per anni in maniera approfondita e pragmatica, del doppio problema del Picco del petrolio e del Cambiamento climatico. 

Solo pochi mesi fa infatti, nel nostro paese, abbiamo potuto sperimentare quali rapide e paralizzanti conseguenze possano avere, sul vivere quotidiano e sulle attività produttive, una prolungata scarsità di combustibili e di approvvigionamenti alimentari, sopratutto quando uniti alla manifestazione di fenomeni climatici eccezionali.

Proprio questi giorni, mentre per i carburanti si avvicina la soglia, non solo psicologica, dei 2 euro al litro, si profila all’orizzonte l’ipotesi di nuove accise sull’energia.

La proposta delle TEQs è quindi quanto più mai attuale, dato che:

  • affronta in maniera pragmatica e sistematica la necessità della riduzione della dipendenza dai combustibili fossili e delle emissioni di carbonio;
  • ipotizza un nuovo meccanismo di tassazione dei consumi e di incentivi alle fonti rinnovabili e al risparmio energetico che è certamente più equo e adeguato di quello esistente che va a gravare sui conti delle famiglie più deboli economicamente;
  • premia i comportamenti virtuosi di ogni singolo cittadino valutandone i costi dello stile di vita in termini di kWh utilizzati e di carbonio emesso. E’ proprio quest’ultimo passaggio concettuale, “il ragionare secondo energia e carbonio e non secondo moneta”, che delinea sullo sfondo, quella necessaria evoluzione di pensiero in grado di permettere alla collettività di ricollegarsi alla realtà fisica dell’esistente e di incrementare in maniera consapevole la propria resilienza.
La versione in italiano dal lungo titolo:


è da oggi disponibile online
con la speranza che possa fornire ai nostri decisori politici, completamente avvitati nel paradigma fallimentare della crescita e della tecnofinanza, una prospettiva inusuale e senza dubbio più adeguata ad affrontare il futuro che ci attende.


Domenica 6 maggio: un Open Space per il Biellese

E’ passato solo un mese dal Transition Talk a Netro (BI), al quale hanno partecipato ben oltre 100 persone (forse anche 150) e da quel momento si è creato un bel fermento – una bella lista di contatti (biellese-in-transizione(at)googlegroups.com) con circa 50 iscritti (che continuano ad aumentare). Alla fine della serata a gran voce si chiedeva un Open Space e quindi eccolo qua:

APPUNTAMENTO A NETRO DOMENICA 6 MAGGIO DALLE 9.30 ALLE 17.30

PER ESPLORARE LA DOMANDA:

“COME FAR FRONTE AI CAMBIAMENTI E FAVORIRE LA TRANSIZIONE NEL BIELLESE?”

PER ISCRIVERVI ANDATE QUI

VEDREMO FORSE NASCERE A BREVE UN “BIELLESE IN TRANSIZIONE CAT (Centro Avviamento della Transizione)” ? Non lo sappiamo, comunque lasciamoci sorprendere …

WTR – “Il Lavoro che Riconnette” – workshop giugno

QUESTO WORKSHOP E’ STATO ANNULLATO. CI SARANNO ALTRI APPUNTAMENTI PREVISTI PER L’AUTUNNO.

ATTENZIONE – INFORMAZIONE IMPORTANTE:

PER POTER OFFRIRE DELLE QUOTE ACCESSIBILI A 90 EURO IL WORKSHOP SARA’ QUINDI FACILITATO NON PIU’ INSIEME A CLAIRE CARRE’, ALLA QUALE VA TUTTA LA NOSTRA GRATITUDINE PER LA SUA DISPONIBILITA’, MA DA ELLEN BERMANN COADIUVATA DA GISELLA BARCHE. RIMANGONO ANCORA A DISPOSIZIONE 2 QUOTE RIDOTTE A 60 EURO. SPERIAMO COSI’ DI POTER ARRIVARE A  UN BUON NUMERO DI PARTECIPANTI CHE RENDA FATTIBILE QUESTO MAGICO SEMINARIO.

Tutti coloro che hanno fatto con noi un Transition Training già conoscono le attività esperienziali che vengono proposte la domenica pomeriggio. Ora vorremmo proporre lo splendido lavoro ideato da Joanna Macy nella sua forma più completa, tramite seminari che ripercorrono tutta la spirale. Il primo appuntamento è dal 15 al 17 giugno 2012 presso il Villaggio Solidale Artaban di Burolo, Ivrea (TO). E’ nato anche un sito / blog dedicato al LAVORO CHE RICONNETTE che offre approfondimenti.

Cos’è ?

Questo percorso, che segue un andamento a spirale, è stato creato dall’eco-filosofa Joanna Macy, una studiosa di buddismo, teoria generale dei sistemi, ed ecologia profonda. Una voce autorevole nei movimenti per la pace, la giustizia, e l’ecologia, che si è distinta con cinque decenni di attivismo. Il seminario offre principalmente delle attività di tipo esperienziale intervallati da alcuni momenti teorici che illustrano i fondamenti teorici sui quali si basa questo lavoro.

Su cosa si basa ?

La verità della nostra inter-esistenza, resa reale dal nostro dolore per il mondo, ci aiuta a vedere con occhi nuovi. Porta comprensione fresca di chi siamo e come siamo legati gli uni agli altri e l’universo. Cominciamo a comprendere il nostro potere di cambiare e guarire. Ci rafforziamo istituendo connessioni con le generazioni passate e future, e i nostri fratelli e sorelle di altre specie.
Poi andiamo avanti in azione verso qualcosa che ci chiama. Lo facciamo con gli altri, quando e dove possibile. Non ci aspettiamo un progetto che funzioni al 100% e non ci vincoliamo a degli obiettivi; perché ogni passo sarà il nostro insegnante, portando nuove prospettive e opportunità. Anche quando non riusciamo in una data impresa, possiamo essere grati per l’occasione che abbiamo avuto e le lezioni che abbiamo imparato. E la spirale ricomincia.

Ci sono cose difficili da affrontare nel nostro mondo di oggi, se vogliamo essere utili. La gratitudine, quando è autentica, non offre alcun paraocchi. Al contrario, a fronte della devastazione e della tragedia ci può aiutare a radicarci, specialmente quando siamo spaventati. Può regalarci costanza per il lavoro da fare.

Il viaggio interiore dell’attivista appare come una spirale di interconnessione  con quattro fasi successive o movimenti che si alimentano a vicenda. Queste quattro sono le seguenti:

  • apertura alla gratitudine,
  • accogliere il nostro dolore per il mondo,
  • guardare con occhi nuovi,
  • andare avanti.

La sequenza si ripete, come il giro della spirale, ma sempre in modo nuovo. La spirale è frattale in natura: può caratterizzare una vita o un progetto, e può anche accadere in un giorno o più volte al giorno. La spirale inizia con la gratitudine, perché acquieta la mente frenetica e ci riporta alla fonte. E ci riconnette con la nostra empatia e potere personale. Ci aiuta ad essere più pienamente presenti nel nostro mondo. Centrarsi fornisce lo spazio psichico per riconoscere il dolore che portiamo per il nostro mondo.
Con l’accolta di questo dolore, e il coraggio di viverlo, apprendiamo che la nostra capacità di “soffrire con”, è il vero significato della compassione. Cominciamo a conoscere la vastità del nostro cuore-mente, e come esso ci aiuta a superare la paura. Che cosa ci aveva isolato in angoscia privata apre verso l’esterno e ci libera e ci congiunge al nostro mondo come amante, come il Se del mondo.

Per chi ?

Il workshop è indirizzato in primis a tutte le persone attive nel cambiamento e che sono impegnate a ripensare e progettare modi di vivere più equi, sostenibili ed interconnessi e, in particolare, a coloro che vorrebbero esplorare in maggiore profondità il salto paradigmatico richiestoci.

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La crisi e il tTraining

La nostra attività di formazione per chi vuole avviare un’Iniziativa di Transizione nella propria comunità è in aumento e le richieste di organizzazione di Transition Training fioccano fitte fitte.

Risulta evidente però come “la crisi” stia incidendo pesantemente sulla tipologia di persone che si iscrivono a questo tipo di attività. Ogni training prevede infatti 2 borse di studio per chi ha difficoltà a pagare il costo dell’iscrizione, ma oggi, per ogni trainig, decine di persone ci chiedono questa agevolazione.

È un segno dei tempi e della diminuita disponibilità economica di molti, ma ci preme fare il punto su questo aspetto che è molto importante e va considerato con attenzione.

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Transition Culture : Ecco tre ingredienti. Ora avvia un’iniziativa.

Salve a tutte/i,

volevo segnalarvi questo articolo pieno di spunti pubblicato il 13 Marzo da Rob Hopkins su Transition Culture. Se è vero che i vecchi paradigmi hanno sostanzialmente fallito nel creare un mondo vivibile, sostenibile e dove possiamo cercare liberamente di soddisfare i nostri veri bisogni in accordo con gli altri esseri umani, è anche vero che forse buttare il bambino con l’acqua sporca non è la cosa giusta da fare. In tutti i “pensieri”, probabilmente, c’è qualcosa che vale la pena di prendere in considerazione. Ad esempio il punk, che potrebbe essere visto piuttosto male come fenomeno dai più, ha in sé idee straordinarie.

L’invito di Rob Hopkins è: se vogliamo il coinvolgimento delle persone nel processo, non dobbiamo aspettare di essere già “imparati”. Si parte con quello che c’è: passione, consapevolezza dell’importanza del momento, amore.

Buona lettura.

Ecco tre ingredienti. Ora avvia un’iniziativa.

Di Rob Hopkins. 13 Mar 2012

Traduzione da Transition Culture di Massimiliano Rupalti (su segnalazione di Pierre “Pingus” Houben)

– Questo è un accordo –

Mi sembra di aver fatto un sacco di discorsi nelle scuole di recente. Ne ho fatto uno la scorsa settimana nel quale ho mostrato alcune clip di ‘In Transition 2.0‘ ed ho parlato di ogni sorta di storie provenienti dalle Iniziative di Transizione nel mondo. E’ stato anche il primo che abbia fatto, durante il quale nessuno stava digitando messaggini in fondo alla classe, il che è stato un bel cambiamento (quello di assicurarsi che nessuno di loro abbia un segnale di telefonia mobile potrebbe essere un modo sicuro per alzare gli standard educativi nelle scuole? Un po’ radicale). Una delle domande che mi hanno fatto è stata su come è iniziata la Transizione, una domanda che mi pongono ancora con allarmante regolarità. Questo mi ha fatto pensare alla questione di come far partire le cose.

Parlando in seguito con gli studenti, ho percepito che c’è molto nervosismo su come far partire le cose. Potrebbero fallire e farvi sembrare ridicoli. O, piuttosto, che c’è la sensazione che devi sapere che qualcosa funziona prima di cominciarla. La Transizione è la prova vivente che non è così. Ripensando a questo tornando a casa in un treno stipato per Reading, ho pensato che l’avvio della Transizione, nel 2005/6 ha richiesto, col senno di poi, una ricetta particolare, di cui, io e gli altri coinvolti in quella fase, eravamo ampiamente inconsapevoli in quel momento:

. Essere mossi profondamente dalla dimensione della sfida e voler fare qualcosa per questo ora

. Un po’ di vecchio spirito punk ‘fai da te’ (do it yourself), almeno per me.

. Una convinzione ingenua che, per le parti che non sapevamo come fare, qualcun altro sarebbe arrivato ad aggiungerle nella miscela

. Una sconsiderata mancanza di coscienza di sé nell’ammettere che c’erano grandi parti di questa che non avevamo ancora capito, avevamo fiducia sarebbero emerse col tempo

. Alcuni co-creatori davvero splendidi e pazienti che sono arrivati molto presto

. Una sensazione istintiva che ci fosse bisogno di una risposta sostenuta dalla compassione piuttosto che dalla sopravvivenza

. Una visione sostenuta non da idee astratte ma da cose che avevo già visto in pratica nelle fattorie, negli orti, nelle case della gente

. Essere preparati alla possibilità che se fosse andata del tutto male non sarebbe stata la peggior cosa al mondo, insieme a

. Una appassionata convinzione che questo fosse quello a cui volevamo dedicare il nostro tempo, la nostra creatività e passione e che eravamo preparati a dedicargli gran parte della nostra vita, energia e cuore

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Vignola chiama

Bella serata ieri sera a Vignola, ancora una volta molti eroici intervenuti si sono beccati 3 ore abbondanti di talk in piedi perché la sala era già piena, grazie davvero della incredibile pazienza. Come da tradizione abbiamo poi finito alle due (diciamo 1:30), perché dopo la chiusura ufficiale verso la mezzanotte, si è continuato nel cortile, poi nel parcheggio… come sempre.

Mi spiace che non ci sia stato il tempo per le domande, che al calduccio vengono sicuramente meglio, ma i ragazzi della Ribalta hanno detto che se si volesse fare un incontro di approfondimento loro sono a disposizione, quindi cari vignolesi, vedete voi.

Ora avete la palla, avete persone pronte da tempo a formare un Gruppo Guida, insomma, dovete solo decidere se, come e quando cominciare a giocare a questo gioco. Nel caso Mario Romeo è la persona da cui partire (mr1550 [at] hotmail.com).

Qualunque sia la vostra decisione, divertitevi. Per commenti e riflessioni sulla serata, usate liberamente i commenti a questo post.

Nel Biellese si parla di transizione …

Per chi risiede in zona Biella e dintorni, l’appuntamento per parlare di transizione è per sabato 3 marzo a Netro. Ci troviamo alle ore 21 presso la Sala Polivalente di Via Simonetti. Scarica qui il volantino. Passa parola!