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Diventate ufficiali: ora si può!

Cari transizionisti italiani di ogni ordine e grado, con la sigla recente del Memorandum of Understanding  (MoU) tra Transition Italia e il Transition Network internazionale, ora siamo in grado di procedere all’ufficializzazione delle Iniziative di Transizione dello stivale in piena autonomia, ergo, quindi, perciò, se avete voglia di diventare verdi sulla mappa è il vostro momento.

A cosa serve ufficializzarsi

Come sapete, se c’è un movimento che tiene poco o nulla alle formalità è sicuramente il nostro. In ogni caso alcune strutture formali producono vantaggi oggettivi a livello nazionale e internazionale. Il nostro mondo è abbastanza ossessionato dalle quantità, adora contare tutto e tutti e quindi sapere quanti siamo e quali siamo ha una sua importanza.

Ufficializzarsi non è comunque obbligatorio, ci sono letteralmente migliaia di iniziative di transizione nel mondo a cui non interessa dichiararsi “ufficiali”. Intere nazioni non hanno ritenuto utile firmare un MoU come quello che abbiamo firmato come hub italiano.

Mano a mano che il movimento cresce e si struttura e si coordina, nascono però nuove esigenze e opportunità, ad esempio la possibilità di intercettare fondi pubblici europei o delle singole nazioni o di essere ascoltati in certi contesti nazionali e internazionali. Da questo nasce anche un secondo invito.

Create un’associazione

Se esistono le condizioni, vi consigliamo di creare un’associazione. Questo significa grane e burocrazia oltre a finire organizzati in una struttura che difficilmente può rappresentare la logica e lo spirito della Transizione. Per esempio io sono Presidente di Monteveglio Città di Transizione APS, ma capite che un Presidente, in un contesto transizionista, non è che abbia molto senso, lo stesso vale per il consiglio direttivo, ecc.

Il problema però c’è, se non ci si dota di una forma legalmente inquadrabile non si può interloquire con amministrazioni e altri livelli istituzionali, con le aziende, ecc. Quando sia il momento di farlo, solo voi potete determinarlo, ma è molto probabile che a un certo punto diventi necessario. Lo stesso vale per la possibilità di intercettare fondi e partecipare a bandi per i finanziamenti delle vostre attività sul territorio.

A Monteveglio abbiamo utilizzato la forma dell’Associazione di Promozione Sociale e abbiamo cercato di esprimere la nostra volontà di non rinchiudere la transizione nello spazio angusto di un’associazione inserendo nello statuto un apposito paragrafo che vi riporto:

L’Associazione è consapevole che il processo e le dinamiche sociali che vuole facilitare e sostenere hanno per loro natura dimensioni e confini che vanno molto oltre la dimensione associativa stessa e si impegna a riconoscere, facilitare e sostenere i processi di Transizione ovunque questi si manifestino all’interno della comunità.

Forse si possono trovare anche formule migliori, se vi viene in mente qualcosa di più efficace per favore condividetelo con tutti gli altri.

Come si diventa ufficiali

Scaricate qui il modulo che va compilato seguendo attentamente le istruzioni e rispedito direttamente a Transition Italia alla casella ufficializzami[at]transitionitalia.it e IMPORTANTISSIMO in copia agli altri membri del vostro Gruppo Guida e alle persone coinvolte nella vostra attività (nel modulo è spiegato come fare).

Tutto qui?

Beh, sì. Oltre a questo vi chiediamo solo, quando sarete ufficializzati, di inviarci almeno una volta all’anno un resoconto delle vostre avventure. Non serve un report di 400 pagine, ma un documento agile in grado di trasmettere e condividere le esperienze accumulate, successi e insuccessi, entusiasmi e frustrazioni.

Chi deve inviarlo

Per favore inviatelo o re-inviatelo (abbiate pazienza) tutti (sì anche se lo avete già mandato) alla casella indicata sopra con le modalità indicate nel modulo.

Ma ufficializzate tutti?

Quando vedrete il modulo capirete che è geniale come molte delle cose nate nell’ambito della Transizione. In realtà il fatto di essere ufficiali o meno dipende più da voi che da noi (massima libertà, massima responsabilità), ma noi abbiamo un ruolo di osservazione per cercare di mantenere il senso del processo e proteggerne i principi.

Generalmente le Iniziative di Transizione hanno al loro interno persone che hanno partecipato ai nostri training, quindi, di solito, ci conosciamo. Potrebbe però succedere che arrivino richieste da gruppi con i quali non abbiamo alcun contatto, o da gruppi che potrebbero sembrarci non idonei. In quel caso decideremo come procedere, consultandoci eventualmente con il resto del network internazionale.

Concludendo

Spero sia tutto chiaro, ma se così non fosse, i commenti a questo post sono un ottimo modo per aiutarci a integrarlo o per ragionare su aspetti che potrebbero esserci sfuggiti.

A Bologna nasce il primo QAT

Ora, cosa sia esattamente un QAT nessuno lo sa bene, dicono che me lo sono inventato io, ma nego, nego tutto, o forse non ricordo… ne dico tante. L’idea è che sia un Centro di Avviamento Temporaneo (CAT) che opera a livello di quartiere. In ogni caso, che la definizione vi soddisfi o meno (però QAT suona bene no?) EVVIVA il QAT di Bologna Lame.

Prossimi incontri: due tDays in arrivo

Molto di fretta, domani sono dalle parti di Arona, ospite di Mater Gaia a fare quasi un quasi Transition Day con successiva cena per i più interessati. Se aleggiate dalle parti del Lago Maggiore e avete un impellente bisogno di immaginare un futuro felice… magari fate un salto.

Il 7 novembre sarò invece a Vernio per un ritorno in Valbisenzio dove la Transizione ribolle allegramente da un po’. Questo invece è proprio un tDay, dalle 10:00 alle 16:00, attenzione che la partecipazione è gratuita, ma i posto sono limitati, quindi se voleste partecipare vi consiglio di iscrivervi subito: leggete il volantino.

La Transizione anche in Francia

Sembra che anche i cugini francesi abbiano cominciato a diffondere le idee della Transizione, ecco qui il loro nuovo sito. Benvenuti!

Questa sera sono a Campogalliano (Mo)

Sarò ospite del Museo della Bilancia grazie al cortese invito di Luca Lombroso. Il mio intervento è nel contesto di un ciclo di incontri che ha già visto gli interventi di Luca e di Mico Rossi. Non so bene cosa farò, credo che comincerò col mappare le persone presenti per vedere come posso essere utile. Forse ne verrà fuori la prima edizione del tTalk 2.0 che sto preparando o forse un’altra cosa, potrebbe anche finire in un Fishbowl… chissà. Chi ci sarà vedrà e determinerà il corso degli eventi.

 

Petrella (CB) chiama

Anche il Molise si affaccia nello scenario della Transizione. Valerio sta tentando la formazione di un Gruppo Guida a Petrella, paese di 1200 abitanti in provincia di Campobasso. Quindi questo è un appello per chi ci legge da quella zona, il vostro uomo è Valerio di Fonzo (valeriodifonzo [at] gmail.com).

Andate a dargli una mano….

Intervista a Hirsh – 2

Picco del petrolio: per Robert Hirsch esiste una “cospirazione del silenzio” a Washigton.

Una conversazione con Robert L. Hirsch

Cosa è successo nel 2005 dopo la pubblicazione del rapporto sul Picco del Petrolio (*) che avete scritto per il Dipartimento dell’Energia Americano (DoE)?

Le persone con cui collaboravo hanno detto: “Basta ricerche sul picco del petrolio, basta parlarne”.

Queste persone hanno un livello alto nella gerarchia?

Le persone con cui lavoravo erano quadri nei laboratori di ricerca. Ricevevano istruzioni dai politici del DoE, da un livello alto.

Dopo il lavoro che facemmo nel 2005 e il seguito nel 2006, il DoE tagliò i finanziamenti per le ricerche sul Picco del Petrolio e sul declino della produzione. Le persone con cui lavoravo al National Technology Laboratory erano brave persone, capivano il problema, capivano quanto complicate saranno le conseguenze – i potenziali danni consistenti – ma gli fu detto: “Basta ricerche sul Picco del Petrolio, basta parlarne”.

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Trevi: Energia e Futuro

Federico da Trevi mi informa di questa iniziativa divulgativa realizzata con il contributo di Mirco Rossi di ASPO Italia. Si parlerà anche di Transizione e qui trovate le ulteriori informazioni.

Vedete come sinergizziamo bene…

Lame QT: Rassegna sul cambiamento

Una bellissima iniziativa di Lame in Transizione (Bo) che si candida ad essere il primo quartiere metropolitano (ok Bologna non sarà Londra, ma fa niente…)  in Transizione d’Italia. Vi rimando al loro sito per tutte le informazioni (prego notare le piacevoli sinergie in corso con Arcipelago SCEC).

PS: QT me lo sono appena inventato e starebbe per Quartiere di Transizione

Domani sono a Bologna

Domani sera sono alla Libreria Coop Ambasciatori, via Orefici 19 – ore 21:00, per un incontro intitolato Essere Protagonisti del Cambiamento, un’iniziativa architettata dalla vulcanica Mavi che mi vedrà in coppia con Vincenzo Balzani (coautore di “Energia per l’astronave terra”).

Le semplici (l’aggettivo è ironico ovviamente) domande a cui tenteremo di rispondere sono: C’è qualcosa che possiamo fare per essere protagonisti del cambiamento? È possibile attuare in prima persona, concretamente, un modello di vita sostenibile per il Pianeta?

Per le risposte serie confido nella preparazione di Balzani (che è professore di Chimica Generale ed Inorganica di UNIBO), mentre io cercherò di concentrarmi sulle fanfole* che sono invece la vera sostanza di cui il sistema attuale si nutre.

Comunicazione di servizio: Per i facilitatori transizionisti all’ascolto, farò il giochino con la molla di Donella Meadows, con il quale mi pare le persone riescano ad afferrare bene i concetti relativi alle dinamiche dei sistemi, quindi se siete interessati fate un salto, che magari vi può ritornare utile e mi date dei pareri.

Scarica il volantino.

* La gnosi delle fanfole – Fosco Maraini 1978

Ellen in mondovisione

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Ecco Ellen impegnata in un’intervista estemporanea che Rob ha ripreso oggi anche sul suo blog. Siamo in mondovisione… he he… emozionante… 😉

Post Carbon Cities

Ecco l’ultima fatica dell’eroico Gruppo Traduzioni del Transition network italiano: Post Carbon Cities di Daniel Lerch del Post Carbon Institute USA. La collaborazione con Daniel e il suo istituto è cominciata con la traduzione del documento sulla Transizione Agroalimentare e probabilmente proseguirà con l’opera che stanno confezionando ora “The Post Carbon Reader“.

Lasciatemi ringraziare Dario Tamburrano (infaticabile, davvero grazie) e le persone che hanno lavorato con lui che hanno reso possibile questa operazione su sola base volontaria. Il testo sarà disponibile a breve per la lettura on line su http://www.indipendenzaenergetica.it/ e verrà presentato ad Acciaroli nel corso della manifestazione culturale “U Viecchiu“. Vediamo se potrà essere realizzata anche un’edizione cartacea, magari on demand…

Stiamo inoltre pensando di spedire la copia pdf a tutti i sindaci d’italia. Al momento sono tutti alle prese con l’impossibilità di far quadrare i bilanci e magari uno sguardo sul futuro può fare accendere qualche lampadina.

Appena il testo sarà on-line vi avvertiamo.

Urbania (Pu) chiama

A volte la Transizione comincia così. Se siete di quelle parti ecco la vostra occasione per farvi coinvolgere. Per tutte le info: associazioneaste@gmail.com o 3398308817.

Un tTalk energEtiko a Medicina

Mi hanno invitato a questa festa della sostenibilità a Medicina (Bo) per un breve intervento sulle esperienze a Monteveglio domenica 5 settembre. Gli organizzatori però sono disponibili a lasciarci lo spazio per un Transition Talk dalle 21 in poi.

Quindi domenica io sarò là dalle 18:30 alle 20:30 per la conferenza prevista, mentre dalle 21:00 faccio un tTalk se c’è qualcuno che ha voglia di sentirlo (n. minimo di spettatori, come sempre 3, se siamo meno vediamo 🙂

È una cosa un po’ estemporanea quindi passate parola a chi può essere interessato.

Lo scenario della deflazione e Repubblica

Oggi su Repubblica Federico Rampini analizza lo scenario deflattivoche potrebbe verificarsi in un futuro molto prossimo (se riuscite procuratevi la copia cartacea del giornale che è più completa).

Rampini fa un buon lavoro spiegando bene la dinamica della deflazione economica e le sue conseguenze (vi dirò, sono persino sorpreso che questo pezzo sia stato pubblicato). L’articolo quindi risulta molto utile, soprattutto a chi vuole poi fare divulgazione su questi temi.

A chi non avuto occasione di leggerlo segnalo il post che ho scritto dopo l’incontro con Nicole Foss organizzato da Carimate Città di Transizione qualche settimana fa. Nel post si parla dello stesso scenario descritto da Repubbilca con un taglio un po’ più transizionista ovviamente.

La presenza dell’articolo su Repubblica è comunque un ottima occasione di divulgazione, questi momenti sono utili perché aiutano a mettere sul tavolo temi difficili (oggi io ho potuto parlarne con diverse persone qui a Monteveglio, e ovviamente l’interesse è altissimo).

Ai gruppi guida suggerisco di procurarsi una copia del giornale (cartaceo) credo possa tornare davvero utile, a tutti gli altri suggerisco di prendere in seria considerazione alcuni dei suggerimenti di Niclole (vedi post segnalato sopra).