Il picco della salute

di Marco Pignatti (originale qui)

Qualcuno ha fatto notare che non abbiamo preparato un resoconto dettagliato della conferenza sull’Alimentazione Sostenibile. Ci sono cose che hanno bisogno di sedimentare un po’ prima di manifestarsi pienamente, hanno bisogno di essere masticate a lungo prima di essere digerite ed assimilate.

Un altro dei concetti che mi hanno molto colpito della conferenza del 24 febbraio con Davide Bochicchio è stato quello del Picco della Salute. In realtà non ne ha parlato Davide, l’ho detto io al termine di uno scambio di domanda/risposta. Davide stava affermando che l’alimentazione moderna ci sta portando ad un peggioramento del nostro stato di salute, io gli ho obiettato che però la popolazione mondiale sta crescendo come mai prima e che ci dicono continuamente che la durata della vita si allunga.

La risposta di Davide è stata di quelle che devono essere sedimentate. Conteneva, in particolare, due spunti di interpretazione: “Chi è che muore a 80 anni oggi? Le nostre nonne! E come hanno vissuto? Cosa mangiavano? Quanta attività fisica facevano?” e ancora “E a che prezzo abbiamo allungato la durata della vita ‘malata’?”. Continua a leggere

Com’è andata ieri

di Fabrizia Petrei (originale qui)

Nell’ambito del Green Social Festival, in scena a Bologna dal 9 al 12 marzo 2011, il pomeriggio di oggi – 11 marzo – è stato dedicato al movimento della Transizione.

Nel convegno CITTÀ IN TRANSIZIONE: IN CAMMINO VERSO UN MONDO OLTRE IL PETROLIO è intervenuto in videoconferenza Daniel Lerch Program Director del Post Carbon Institute che ha illustrato il panorama economico e ambientale degli ultimi anni, spiegando quali sono le ricadute economiche e sociali del cambiamento climatico e del picco del petrolio. Tracciato uno scenario in cui, anche alla luce dei recenti risvolti della crisi libica e dell’aumento del prezzo del petrolio, non è più pensabile immaginare un futuro che non passi per un reale cambiamento dei fondamenti del nostro stile e sistema di vita, a Robert Hopkins, anch’egli collegato via skype, è stato dato il compito di tracciare le possibili soluzioni e le vie percorribili in questa direzione. Il co-fondatore di Transition Town Totnes e del Transition Network ha quindi esposto  il progetto Transition Towns, definendolo come una strategia nata per prepararsi allo shock petrolifero e affrontare la decrescita energetica in modo sereno, riscoprendo il valore e il piacere della comunità.

Robert Hopkins ha raccontato la nascita della prima Transition Town nel 2006, a Totnes, piccola realtà inglese e di come, a partire da quella esperienza, grazie a un formidabile passaparola, abbia preso il via il movimento della Transizione, attualmente attivo a livello globale.

Resilienzalocalizzazione le parole chiave per transitare verso una società in grado di guardare realmente al futuro. Capacità quindi, di adattarsi ai cambiamenti, anche traumatici, che vengono dall’esterno e di ricostruire il sistema dei rapporti tra gli uomini, e tra gli uomini e il pianeta che abitano. Inoltre, valorizzazione delle risorse locali e riscoperta delle relazioni.

Piccole e grandi idee pratiche e riflessioni sulle modalità di realizzazione hanno quindi trovato spazio nella discussione della sala gremita, in un interessante dibattito coordinato da Cristiano Bottone, Vicepresidente Associazione Transition Italia e Transition Italia, oltreché promotore del movimento di transizione diMonteveglio, la prima esperienza in Italia, che ha raggiunto recentemente un importante risultato: la delibera comunale di Fuoriuscita dal petrolio e dai combustibili fossili attraverso un Piano di Decrescita Energetica che renda Monteveglio un Comune Post Carbon.

Creatività, spontaneità e diversità: queste le chiavi per pervenire gradualmente a un modello di società sostenibile e non dipendente dal petrolio.

Un pomeriggio, quindi, ricco di stimoli e di nuove idee anche per L’Aquila Transition Town e per la nostra provata comunità, la cui rinascita dovrà necessariamente passare attraverso proposte dal basso fattive e basate sul buon senso, la ricomposizione delle relazioni, la valorizzazione delle risorse locali e una ricostruzione partecipata, sostenibile, a misura d’uomo e del nostro territorio.

 

Hopkins al Green Social Festival 2011

A scanso di equivoci vorrei ribadire che Rob Hopkins e Daniel Lerch parteciperanno al Festival in videoconferenza in modo da essere presenti e interattivi, ma da non emettere tonnellate di CO2 e altre schifezze varie viaggiando rispettivamente dalla Gran Bretagna e dagli USA fino qui.

In molti mi hanno scritto e telefonato per dirmi che verranno per incontrarli in carne ed ossa, beh… ne carne ne ossa, qualche elettrone e tanto purissimo spirito…

Non solo petrolio … ma anche le terre rare

Non è solo la crisi del petrolio – ma una crisi più complessiva che include anche la futura disponibilità di terre rare. Le terre rare, come dice già il nome, non sono mai state super-abbondanti in natura, ma ora anche l’industria delle automobili elettriche se ne sta accorgendo in quanto sono basilari per costruire le batterie ricaricabili.

Ecco un articolo da Ecoblog che ne parla. Buona lettura:

Il prezzo del petrolio cresce e gli standard di emissione per le autovetture si sono fatti più severi. Queste le due buone ragioni che hanno spinto i costruttori di automobili europei,Renault con Nissan in testa (Fiat non è pervenuta) a investire nella progettazione e produzione di auto elettriche. L’obiettivo della casa francese è venderne un milione entro il 2016.

Ma qualcosa sembra essere arrivato a rompere la festa: a creare nervosismo tra le case automobilistiche che stanno investendo nelle auto elettriche è la notizia che iniziano a scarseggiare le materie prime, per lo più metalli, tra cui le preziose terre rare uno dei componenti necessari alla costruzione dellebatterie elettriche ricaricabili.

Un gruppo di esperti dell’UE ha identificato 14 materie prime, valutate come “critiche” per le industrie tecnologiche e eco dell’Europa. Queste sono: antimonio, berillio, cobalto, fluorite, gallio, germanio, grafite, indio, magnesio, niobio, MGP (Platinum Group Metals), terre rare, tantalio e tungsteno.

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Internazionale e il petrolio

La ricchezza dei tiranni

Sull’ultimo numero di Internazionale si parla di petrolio con il pezzo di apertura tratto da”The Economist” (vedi anche questo in inglese) e altri pezzi accessori da altre testate. Per chi fa divulgazione segnalo il bel grafico a pag. 14 che riporta i dati del prezzo dal 1950 al 2010, molto leggibile e comodo. Utile e ben leggibile anche quello a pag. 17 sulla capacità di estrazione dei paesi produttori (viene dal NY Times).

In generale, questo settimanale è ormai una fonte inesauribile di buon materiale divulgativo e di spunti IN ITALIANO, gioite!

Sempre in questo numero a pag. 59 un pezzo (sempre da “The Economist” sul potere crescenti delle Banche centrali e sul loro ruolo attuale.

Sul problema “risorse” a pag. 101 una colonnina sui rifornimenti di metalli rari.

 

Gentilini a Bologna + appello

Patrizia Gentilini di Medici per L’Ambiente (ISDE) torna dalle parti di Bologna e la sua associazione lancia un appello, hanno bisogno di fondi, hanno bisogno di andare avanti nel loro lavoro che è indispensabile per tutti noi. Anche questa è Transizione, quindi l’invito è a dare subito un supporto:

conto corrente n° 33178
Intestato a Associazione Medici per l’Ambiente
ABI 05390 CAB 14100
IBAN    IT80X0539014100000000033178
Banca Etruria – Sede Centrale, Corso Italia 179 – Arezzo

Se siete “nuovi” e non conoscete ISDE, qui trovate una video intervista a Patrizia, e le riprese di uno degli incontri fatti a Monteveglio.

Bruxelles, il rientro…

Cerchiamo di  fare il punto su questa esperienza, a che è servito andare là? Perché ci hanno invitato? Ora che succede?

Alla fine della giornata di ieri era chiaro a tutti noi, non solo ai transizionisti, ma anche agli altri con cui abbiamo scambiato un po’ di idee, che lo scopo della giornata era molto istituzionale e non c’era una vera intenzione di dialogo. Sono state concesse “ben” 3 domande in tutta la giornata. E son stati 3 colpi di martello, tanto che son bastate a Peter Hall (Harvard University) per scherzarci sopra nel suo intervento del pomeriggio: “…ho visto pubblici più entusiasti rispetto al ruolo che le imprese possono avere in questo processo…”

Del dialogo

Il dialogo però, nella giornata precedente, quella dedicata ai seminari, c’è stato eccome. Peccato non esserci stati, i posti erano esauriti, ma un membro del nostro gruppo ha comunque partecipato (Fr).

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La psicologia del cambiamento

Durante il cineforum di Urbino, alla proiezione di In Transition 1.0, qualcuno è rimasto folgorato da quei due minuti in cui si vede Sophy Banks, co-creatrice dei Transition Training e parte del gruppo guida di Totnes, che parla dei passaggi che portano al cambiamento e  della forza del gruppo, mentre sul video scorrono immagini e momenti dai training. Da qui il desiderio di avere, in italiano, più materiale su questi temi: in questo video (diviso in 2 parti), un’intervista di 20 min con Sophy che tocca molti punti affascinanti su processi di cambiamento individuale e collettivo, approfondimento personale e transizione interiore. Messaggi dal “cuore” della Transizione.

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Domani su Radio 1 Rai

Domani (lunedì) verso le ore 17 su Radio 1 Rai dovrebbe andare in onda un mio breve intervento sulla Transizione in Europa. La trasmissione si chiama Radio Europa e credo che poi il podcast lo troverete qui. Si è trattato di una prova telefonica un po’ arobatica ed estemporanea, non so cosa ne sia uscito (per chi ha fatto il tTraining è stato un vero esercizio in stile Elevator Pitch).

Io non la sentirò perché sarò a Bruxelles con Ellen, poi mi dite com’è andata.

Urbania in Transizione

Mi sembra che dare questa notizia subito prima del tDay di Bologna sia carino. Urbania è in Transizione, grazie alla tenacia di Massimiliano Rupalti e del neonato Gruppo Guida. Se siete di quelle parti, correte a dare una mano e a divertirvi con loro…

Info: rupo [at] cheapnet.it

TIDAY … conto alla rovescia

Il TIDAY del 26 Febbraio si sta avvicinando  ….. ricordiamo le ultime cose ….

Orario: dalle 9.30 alle 18.30

Per arrivare: Il luogo dell’evento (Sala del Circolo PD Passepartout) si trova all’incrocio tra Via Riva Reno e Via Galliera.Dalla stazione centrale o delle corriere prendere Via Indipendenza verso il centro sul lato destro. Circa a metà della via, poco dopo Piazza Garibaldi svoltare a destra in Via Falegnami, percorrerla tutta fino a Via Galliera. Svoltare a sx in Via Galliera e dopo 30 mt c’è l’ingresso del circolo. La sala è al primo piano.

Per confermare la vs presenza: Purtroppo la email del googlegroup non ha funzionato come si pensava. Potete registrarvi anche qui (doodle).

Inclusività: Inizialmente questa giornata avrebbe dovuto essere semplicemente dedicata all’assemblea annuale dei soci di Transition Italia, ma poi è venuta l’idea di immaginare una giornata speciale, fatta di incontri e convivialità, ed aprirla a tutti gli appassionati di transizione anche se non ancora soci.

Per chi non può partecipare, ma avrebbe tanto voluto esserci: abbiamo pensato a due possibilità: potete mandarci una breve videoregistrazione di ca 5 minuti in cui ci raccontate la vs esperienza di transizione oppure collegarvi in diretta via Skype (pensiamo possa esserci spazio per 2-3 collegamenti). Se i contributi remoti dovessero essere tanti, quelli che per ristrettezza di tempi non possiamo proiettare li metteremo sul sito (con il vs consenso ovviamente). Contattateci in merito asap (scrivete a ellen.bermann(at)transizione.org).

Pranzo:  E’ autogestito. Ognuno porta qualcosa da condividere. Se vi portate le vs stoviglie personali (chi può ovviamente) riduciamo anche i rifiuti derivanti da usa e getta.

Bambini: Lo sappiamo, è sabato ed è la giornata dedicata agli impegni familiari. Se, pensate di non poter venire perché impegnati con i figli e non sapete come fare, vi invitiamo semplicemente a portarli con voi. E’ una riflessione ricorrente: dobbiamo creare possibilità di accogliere anche i più piccoli nelle ns attività – dopotutto cosa sarebbe la transizione senza di loro ? Per questa volta non c’è nulla di specifico organizzato per bimbi (per la prossima volta ci stiamo già pensando …) ma se gattoneranno o correranno tra il cerchio di sedie – aumenteranno solo il grado di allegria !

Un grazie al fantastico Transition Team di Bologna per lo sforzo organizzativo che sta facendo.

A PRESTOOOOOOO!

Totnes su Repubblica

Oggi su Repubblica (pag. 51, 52, 53), si parla di Totnes, delle Transition Towns e delle esperienze di località che cercano di prendere in mano il loro destino e cominciano a “fare”. Buona lettura, anche se il pezzo fa emergere i dubbi del suo autore (Enrico Franceschini), ma avere dubbi è sempre una buona cosa.

Emissioni di CO2 dal permafrost

Carbon emission (in billions of tons of carbon a year) from thawing permafrost, projected to the year 2200. Schaeffer, et al., 2011 / NSIDC / climateprogress.org

Stiamo perdendo il permafrost, il terreno congelato delle aree del nord del pianeta, e mentre si scongela rilascia in atmosfera altra CO2, un incubo. Uno studio di ricercatori del Cooperative Institute for Research in Environmental Sciences (CIRES) National Snow and Ice Data Center (NSIDC) calcola la scomparsa di uno o addirittura due terzi del permafrost entro il 2200.

Oltre al carbonio che emettiamo noi, ci sarà anche quello rilasciato durante lo scioglimento e Kevin Schaefer (uno degli autori dello studio) dice: “that is a lot of carbon”.

Dopo la lettura di questi tre post suggeristo la rilettura di quello della pizza da Napoli. Ricostituisce il buon umore.

Temperature in aumento in Europa

Nel caso vi foste cullati nell’idea che magari da noi, qui nel vecchio continente, vada meglio che altrove, temo di dovervi dare altre buone motivazioni per accelerare la Transizione. La temperatura cresce. Vi invito a leggere l’articolo su Climalteranti.

Petrolio: oggi il Brent sopra i 105$

Il petrolio del mare del nord non molla e oggia passa i 105 dollari al barile, mentre il WTI (West Texas Intermediate) rimane attorno ai 90 $. Se per caso voleste capire il perché di una differenza di prezzo così marcata (e se siete angloabili) fatevi un giro su TOD (ma anche no che fa venire mal di testa).

Molti comunque si preoccupano che i disordini in medioriente vadano ad incidere sulla produzione facendo schizzare il prezzo o producendo “scarsità” sul mercato. Anche da WikiLeacks si evince che la capacità produttiva dell’Arabia Saudita, la grande salvatrice in ogni situazione di crisi, sia stata sovrastimata del 40%.