Ricette di resilienza : l’Acqua, il suo lato invisibile

La maggior parte dell’acqua disponibile per il consumo umano viene utilizzata in agricoltura e grandi aree, anche nel nostro paese, soffrono la mancanza di questa disponibilità.

A Lame il 4° incontro dedicato alla resilienza alimentare. Continua a leggere

Colli Bolognesi – come procede

Un Progetto naturale per l’Orto del Giusti

Presentazione a cura di Stefano Peloso 

Domenica 26 febbraio – ore 20.30

Sal8 . Piazza S.Stefano – Bologna

 

 

 

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Ricette di Resilienza

A Lame (Bologna) nel programma per il 2012 avevano  anticipato che la resilienza sarà il filo conduttore degli incontri dei prossimi mesi.

ECCO IL CALENDARIO DEGLI INCONTRI DI FEBBRAIO,organizzati in collaborazione con la Biblioteca Lame Via Marco Polo n. 21/13. Tel. 051 6350948 e si terranno alla sala studio del 1° piano (ingresso laterale)

SI COMINCIA ALLE ORE 20.30. INGRESSO LIBERO (DONAZIONI GRADITE) . PORTIAMO CIBO AUTOPRODOTTO DA CONDIVIDERE E TRANSITION KIT

MERCOLEDI’ 8 FEBBRAIO

LA RESILIENZAresilienza interiore e resilienza di comunità

ttalk con Stefano Peloso e Gaia Corazza 

MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO
Il cibo : come procurarselo : gruppi di acquisto,km 0, filiere alternative
Ne parliamo con il Gasbo Beverara

MERCOLEDIÌ 22 FEBBRAIO
Autoproduzione del cibo : gli orti urbani
Ttalk con Stefano Peloso
il food garden come alternativa all’orto .
non solo gli orti ma anche i giardini, balconi,terrazzi possono essere fonte di cibo.
MERCOLEDI’ 29 FEBBRAIO
L’acqua una risorsa sempre più preziosa e poco rinnovabile.
ne parliamo con Cosimo Specolizzi che in Salento sta sperimentando nel suo Orto dei Tu’rat,la raccolta dell’acqua dalle pietre. Un sistema antico e poco conosciuto.

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Chi ha un Manuale da prestarci? Appello dalla Sabina!

Come sapete, abbiamo ormai passato il Picco delle Copie del Manuale di Hopkins (ne aveva scritto Cristiano qui). Bene, in Sabina, Alto Lazio, dalle parti di Poggio Mirteto e dintorni, il gruppo di Transizione è pronto a partire per un corso di “condivisione e approfondimento”… ma mancano i manuali!

Proviamo quindi a fare un esperimento di “crowd-prestito”: chi ha un manuale da prestare alla causa, contatti Lucia unadiluna@virgilio.it per concordare spedizioni e ri-spedizioni alla fine del corso (o donazioni o vendite, se vi trovate qualche manuale in più)…

Usate anche i commenti a questo post… e fateci sapere com’è andata!

 

Culture in Transizione : Bologna chiama.

Entro nel dashboard del blog  e noto in basso a destra, nel riquadro delle statistiche, un”impennata dei collegmenti al sito in data 8 gennaio (quando Mercalli era da Fazio).

Certo che la tv è molto più potente della rete , di facebook e di qualsiasi viral marketing si provi a mettere in campo.Eppure il contatto diretto è ancora uno strumento formidabile.

Qui a Bologna abbiamo pensato di provarci quest’anno. Chi vuole darci una mano è il benvenuto.

Bologna : Culture in Transizione

 

 

 

Progetti open source per la civilizzazione

Quale tecnologia potrebbe esserci utile per mantenere un minimo di civilizzazione auspicabile anche nel futuro? Come rendersi maggiormente indipendenti dal sistema ?

Acquisendo nuovamente l’autonomia del saper fare e imparando a condividere.

Questa è la filosofia dell’ Open Source Ecology.

Un breve video (con sottotitoli in italiano) introduttivo tratto da TED per una prima ispirazione:

marcin_jakubowski.html

“L’Open Source Ecology è una rete di agricoltori, ingegneri e sostenitori che ha come scopo la creazione di una comunità autosufficiente ed eco-sostenibile. Dal fabbisogno alimentare alla costruzione di trattori e stampanti 3D, tutto è progettato per essere fatto da sé. Il fondatore è un giovane fisico statunitense, Marcin Jakubowski, classe 1973 (bell’annata il 1973), laureatosi a Princeton con dottorato in fisica all’Università del Wisconsin.

Nel 2003 Jakubowski ha deciso che l’agricoltura era la sua vera vocazione, il motivo di questo cambio di rotta risiede in un singolo avvenimento che lui descrive così: «Mi trasferii in Missouri comprando una fattoria e acquistai un trattore ma si ruppe. Allora lo riparai e si ruppe di nuovo, finché alla fine non avevo più soldi per andare avanti. Poter accedere a strumenti low cost fatti con materiali riciclabili e pensati per durare una vita e non una manciata di anni è vitale. Ed è esattamente quello che ho fatto: progettare quel che davvero mi serviva, condividendolo online».”

Leggi il resto dell’articolo su Evoluzione Culturale

Uno dei principali progetti di OSE è il “Global Village Construction Set” (GVCS), che è una piattaforma tecnologica aperta per la facile fabbricazione di 50 macchinari industriali necessari per mantenere piccole civilizzazioni con i comfort moderni. Le principali caratteristiche del GVCS sono di essere open source, a basso costo, modulari, flessibili, fatti per l’autocostruzione, di facile manutenzione ed ad altra performance.

Per saperne di più andate a questo link.

 

 

Ort’attack

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Ort’attack : qui a Bologna (Lame) lo abbiamo chiamato così il nostro progetto di Orti sovversivi .

Per certi versi persino preoccupante : Stefano e Antonio  stanno lentamente  contaminando gli orti degli anziani, le scuole, i colli bolognesi.

Ortigiani a tutto tondo, tra un pò mi sa che comiceranno anche sui tetti…

Occupy Winter

Cecilia ha tradotto per noi un articolo in cui l’autrice, Lindsay Curren, descrive dieci modi per portare la protesta nelle proprie case ossia per continuare a occupare Wall Street  anche in inverno. Sono consigli e azioni che già nel mondo delle città di Transizione circolano, cose che potremmo riscoprire per vivere più pienamente.

Una premessa: forse per pigrizia forse per indole non sono mai stata una “movimentista”, ho fatto ben poche manifestazioni in vita mia. Ho sempre la sensazione che in fondo le manifestazioni lascino il tempo che trovano, pur ponendo molte questioni interessanti. So bene che nei decenni scorsi grazie alle manifestazioni e alla dimostrazioni si sono raggiunti molti miglioramenti in campo sociale ma non sono mai andata oltre a qualche sciopero e a qualche raccolta di firme. Forse è una mia personale mancanza di fede.

Quest’anno però ho visto nascere negli Stati Uniti il movimento Occupy Wall Street, in cui sono confluite tante richieste diverse: maggiore distribuzione della ricchezza, il potere è di tutti e non solo del 1% della popolazione che anima il mondo dell’alta finanza, la sovranità alimentare…è un movimento senza leader che ha dato vita a insediamenti ispirati anche alle tecniche di permacultura, decrescita energetica, transizione. Il mio scetticismo verso l’accamparsi davanti a un palazzo continua ma ho trovato in rete un articolo in cui l’autrice, Lindsay Curren, descrive dieci modi per portare la protesta nelle proprie case ossia per continuare a occupare Wall Street  anche in inverno. Sono consigli e azioni che già nel mondo delle città di Transizione circolano, cose che potremmo riscoprire per vivere più pienamente.

Riporto di seguito una mia traduzione, segnalando che probabilmente alcuni riferimenti sono strettamente legati alla società americana.

Da Transition Voice, Dieci modi per continuare la protesta di Occupy Wall Street a casa, in inverno, di Lindsay Curren

10. Rinnovatevi

Essere attivisti oggi è faticoso, sia che lo si faccia in prima persona partecipando alle manifestazioni, sia come scrittori o artisti o in generale come organizzatori e sostenitori delle cause. Prendetevi del tempo per allontanarvi da tutto ciò, sempre con la volontà di ritornare prima o poi a un ruolo attivo, ma dopo aver ben curato altri aspetti di voi stessi. Nel movimento delle città di Transizione questo è chiamato “lavoro del cuore e dell’anima” ed è spesso facilitato da persone che volontariamente offrono un aiuto che potremmo definire ecopsicologico sotto forma di massaggi, conversazioni sulle opportunità, pasti, presenza nel gestire il processo di cambiamento e altre attività di sostegno che aiutano a rinnovare e a ravvivare gli attivisti. Se trovate qualcuno che vi offre questo aiuto, ricevetelo con gratitudine, abbandonandovi alla sua benevole disponibilità. Se semplicemente sentite il bisogno di arricchire voi stessi fermandovi per un periodo e per intero mettendo il silenziatore al vostro senso del dovere, fatelo. Il dedicarsi a una causa è lodevole; avere l’energia sufficiente per seguirla vuol dire sapersi regolare, sapersi governare. Rinnovatevi e poi tornate al lavoro. Lavorerete meglio.

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I Colli bolognesi – come procede

nel  precedente world  cafè ci eravamo interrogati sulla possibilità di creare un comitato per rendere accessibile il verde dei colli ai cittadini bolognese.

Come Bologna Cat sentiamo molto il tema e così abbiamo facilitato un altro incontro l’11 dicembre al Sal8 d Syusy Blady, posto molto accogliente situato in una delle più belle piazze di Bologna, Piazza S.Stefano.

L’obiettivo era quella di delineare un piano d’azione a breve termine, ovvero : come rendere lo spazio della yurta, un centro di raccolta dati, informazioni,saperi, attività in genere tali da dare visibilità al progetto?

Si sono formati  tre tavoli  :

TAVOLO 1  – RAPPORTI CON L’AMMINISTRAZIONEINIZIATIVE DI PROMOZIONESITO INTERNET

Tavolo 2- COINVOLGERE PERSONE ED ASSOCIAZIONI – CONDIVISIONE DI INTERESSI E SAPERI.

TAVOLO 3 – AMBIENTE – PROTEZIONE E RIVALUTAZIONE | INZIATIVE LUDICHE, CULTURALI,PRATICHE

 

Il report completo dell’incontro : World cafè 11 dicembre 2011

per chi fosse interessato a seguire gli sviluppi eo a condividere il progetto, c’è anche il gruppo su facebook

 

stay tuned!

Accesso alla terra – world cafè e proiezione film Genuino clandestino

Tutti dipendiamo dalla terra e tutti dovremmo sentircene responsabili.

Parte da qui l’idea di Campi Aperti che ha costituito un gruppo di lavoro per dar vita ad un PROGETTO DI AZIONARIATO POPOLARE,  che funzioni come un vero e proprio sistema di investimenti, acquistando terreni da affidare in gestione ad agricoltori che a loro volta si impegnano a coltivare la terra rispettando i criteri dell’agricoltura biologica e contadina.

Mercoledì 30 novembre, dalle ore 20.30 al Centro Civico Borgatti, in via Marco Polo 51, Bologna

proiezione del film Genuino Clandestino

sarà presente il regista Nicola Angrisano

A seguire  world cafè ,  sul tema Accesso alla terra.

 

Ma è ancora possibile andare in giro per i colli bolognesi?

Ultimamente, nella mia personale ricerca di terra, sono andata a vedere un appezzamento di 10 ettari sui Colli. Terreno agricolo :  per un prezzo simile ovviamente non c’è diritto di edificabilità  (e meno male!) . Questo vuol dire che la casa dell’agricoltore è già stata venduta anni fa.

Ora,vogliono lo stesso 250.000 euro che io dico, ma con l’agricoltura come fai a recuperare quei soldi lì?

Eppure i colli bolognesi sarebbero perfetti per un agricoltura urbana, per un consumo a km 0.Potrebbe essere una piccola r-evoluzione culturale per Bologna, che rientrerebbe in possesso del suo polmone verde .

Se questo sia possibile in maniera “naturale” lo scopriremo forse grazie al neonato Comitato per la Collina.

Il luogo dove nasce  è l’Orto dei Giusti,  in via dei Colli 54. Un luogo aperto in modo quasi singolare, senza cancelli né palizzate, tanto meno fili spinati. Eppure siamo sui colli, posto dove i sentieri non sono più accessibili perché di fatto sono stati “privatizzati” illegalmente dai padroni delle ville.

Tentare di far nascere una Comunità in un luogo così è molto difficle. Difficile anche rintracciarne l’esistenza. Sicuramente una volta c’erano agricoltori che vivevano e abitavano il territorio, ma sono spariti da tempo immemore.

Ma il Comitato si apre, giustamente a tutti i cittadini Bolognesi e infatti il tema del world cafè  che si è tenuto ieri era proprio

“come far rivivere i colli bolognesi? Ovvero come far diventare la collina il nostro polmone verde a disposizione di tutti?”

Doveva esserci Stefano a facilitare l’incontro, ma l’influenza l’ha bloccato. E, siccome le cose vanno sempre come devono andare, sono andata io,accompagnata da altre due donne  transizioniste, Adele e Silvia ed è stata davvero una bella esperienza.

L’ambiente innnzitutto : una yurta mongola, calda e accogliente nonostante i 5 gradi all’esterno.

E poi la gente, sicuramente attenta e consapevole.

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Avevamo poco tempo a disposizione e non siamo riusciti a completare il percorso, ma ci siamo dati appuntamento per un altro incontro, durante il quale proveremo a mettere sul tavolo tutte le carte che abbiamo da giocare.

Una, molto importante è già emersa ieri : la possibilità di utilizzare quel formidabile mezzo di comunicazione che è “Turisti per caso”.

Si perchè dimenticavo di dire che l’Orto dei Giusti è un’idea di Maurizia Giusti | Syusy Blady

Il prossimo incontro lo fisseremo a breve. Abbiamo fatto un doodle per decidere la data. Chiunque può aggiungersi .

L’orario mattutino ci consentirà di “fare” e di “celebrare” con un pranzo condiviso.

Il bene comune e le “primavere della storia”

Ieri sera un incontro molto interessante con Roberto Mancini (il professore di filosofia … non l’allenatore di calcio 😉 ) che mi fa piacere condividere !

Ecologia Open Source

Con l’uso di wiki e della produzione digitale di strumenti, Marcin Jakubowski, uno dei membri di TED, rende open source i progetti di 50 macchine agricole, permettendo a chiunque di costruire il proprio trattore o mietitrice. Ed è solo il primo dei passi in un progetto per redigere un set di istruzioni per un intero villaggio auto sostenibile (con un costo iniziale di 10.000 dollari). Maggiori informazioni sul Wiki di Ecologia Open Source.

[ted id=1122 lang=ita]

Tradotto in Italiano da Maria Gitto
Revisionato da Gianluca Finocchiaro

Transizione solare a S. Lazzaro

Spicca il volo la Comunità Energetica nata nel contesto di San Lazzaro in Transizione (Bo). Il progetto “Un Tetto Fotovoltaico per le Scuole Fantini” è in partenza con una struttura operativa semplice e obiettivi di coinvolgimento ampio della popolazione.

Ecco qui come funziona:

I cittadini interessati acquistano o inizialmente prenotano una o più quote dell’impianto (costo della singola quota 250 €), al termine della raccolta quote, fissata per il 5 Agosto 2011, l’associazione Comunità Energetica realizzerà l’impianto fotovoltaico, che sarà dimensionato sulla base delle quote raccolte. Realizzato l’impianto l’associazione cederà l’impianto al Comune di San Lazzaro il quale utilizzerà per la scuola l’energia prodotta e annualmente girerà i proventi del contributo statale per tutta la durata di tale contributo (20 anni) alla associazione Comunità Energetica, la quale provvederà a sua volta a ripartirlo proporzionalmente presso i suoi associati che hanno partecipato.

Congratulazioni ad Alberto (motore e portavoce dell’iniziativa) e al gruppo di S. Lazzaro per essere arrivati fin qui. Vediamo come evolve (72 quote sono già state prenotate), stiamo pronti a imitare questa soluzione là dove la cosa sia ripetibile e presenti vantaggi. Copiare riadattando è uno dei principi base della Transizione.

Per chi vuole partecipare, qui c’è il modulo per prenotare le quote e qui il comunicato stampa.

Idee: Luoghi di Sosta Pedonale

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L’idea è semplice e geniale, una delle tantissime cose meravigliose che trovi in giro per il mondo, ma questa volta è a due passi dal mio ufficio e io nemmeno lo sapevo. Uno strumento di socializzazione molto efficace. I transizionisti locali (CAT Bologna) stanno già tessendo la collaborazione con l’associazione 100300, credo che ne nascerà una delle tante bellissime ibridazioni che fanno così ricca la Transizione.

Nel frattempo guardate il filmato, capite l’idea e vedete se può funzionare dalle vostre parti. Ho l’impressione che funzionerebbe ovunque e mi pare un sistema meraviglioso per “rompere il ghiaccio” nelle città (e sappiamo quanto sia difficile).

Vi terremo aggiornati sugli sviluppi.