Permatransition il 24 e 25 gennaio: Permacultura umana e di comunità

Il prossimo week end a Monteveglio si terrà il quinto modulo del corso di Permatransition, tutto dedicato alla Permacultura umana, sia individuale, che di comunità e di connessione con l’ambiente e i suoi flussi energetici.

Partiremo dal movimento di Transizione per arrivare a capire come sia necessario e utile riprogettare non solo le nostre comunità, ma anche il nostro modo di vivere e pensare.

Particolare attenzione verrà data all’esplorazione di ciò che significa, per ognuno di noi, essere connesso alle proprie risorse profonde, sia individualmente che come gruppo, che con l’ambiente.

Questi sono gli strumenti che, secondo noi, permettono di attuare in modo autentico e integrato la progettazione in Permacultura, sia essa agricola, sociale o di qualunque altro tipo.

 

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Per info e iscrizioni: Davide  davboch@hotmail.com

Quota annuale Transition Italia

Messaggino di inizio anno per tutti i soci TI e per quelli che volessero rimanere tali, sarebbe buona cosa versare la quota associativa di 20,00 euro in modo che Nunzia possa tenere aggiornata la situazione. Il metodo più semplice è fare un bonifico utilizzando questi dati:

Transition Italia
IBAN: IT71W0538702414000001849000
Banca Popolare dell’Emilia Romagna
Causale: Quota associativa 2015 + (vostra email)

Grazie a tutti.

Calendario del Cambiamento 2015

Non sapete cosa regalare a Natale?  Ecco un dono molto simpatico, utile e …. gratuito! Il Calendario del Cambiamento

Giunto alla 4a edizione, il progetto ideato e curato da Kelios Bonetti con il coinvolgimento di numerosi attivisti e realtà associative parla di transizione, decrescita, pubblicità ingannevoli, sistema bancario, gas, km zero, sostenibilità, filiera corta, monete alternative, banca del tempo, energie rinnovabili, cambiamento climatico, permacultura, cohousing, autocostruzione, autoproduzione, e tanto altro.

Il Calendario del Cambiamento 2015 è scaricabile gratuitamente dal link: calendario del cambiamento 2015

Bisogna solo scaricarlo, stamparlo e appenderlo. Con la diffusione via e-mail ai propri contatti si farà un ottimo regalo “a impatto zero” sia ai propri contatti che agli autori che sono convinti che il Calendario del Cambiamento possa migliorare un pochino il nostro pianeta.

E’ una specie di calendario di Frate Indovino ma progressista. Restando ogni pagina aperta un mese, ogni volta che si va a guardare il calendario se ne legge un pezzo e, anche se si è scettici, il tarlo delle nuove idee inizia a lavorare. Anche se ritieni siano sciocchezze qualche frase la leggi sempre e qualcosa rimane in memoria. Quindi perché non appendere in casa qualche idea nuova che in televisione non viene mai raccontata?

Informazioni per la stampa: il file in pdf è studiato per essere stampato fronte retro. Si può anche stampare solo fronte ma appendendolo non si vedrà il paginone. Bisogna stampare prima tutte le pagine dispari e sul retro tutte la pagine pari (suggerimento: fare una piccola “x” su un angolo della prima pagina da stampare per guidare il corretto orientamento dei fogli per la stampa del retro).

Montaggio del calendario: I fogli hanno il disegno dei fori (usare la bucherellatrice o la punta di una penna). Su un lato ci sono 2 fori su un altro 1 foro. Dove sono i 2 fori bisogna inserirci 2 spaghi o cordicelle o i nastri riciclati dai regali mentre il foro singolo si usa per appenderlo alla parete.

Per fare un regalo agli amici e magari migliorare un pochino il mondo.. PASSAPAROLA!

EDIZIONE 2016: se hai idee da condividere e vuoi partecipare all’edizione 2016 o richiedere a fine 2016 l’edizione gratuita del 2016 scrivi a calendariodelcambiamento@gmail.com

Monteveglio: Permatransition Report

Il modulo del corso di Permatransition appena concluso, ci ha permesso di crearci nuovi punti di riferimento, per orientarci nel nostro percorso di progettazione in Permacultura.

Nella giornata di sabato, Maria Luisa Bisognin ci ha mostrato come rispettare l’ecosostenibilità nell’abitare sia anche un modo per vivere nella bellezza e nel comfort: dalla rocket stove alla compost toilet, dalla fitodepurazione alle pareti di paglia, Maria Luisa ha spaziato suscitando il nostro interesse e alimentando i nostri sogni.

Domenica ci siamo tuffati nell’esplorazione della zona 00, accostandoci ai Principi etici e di progettazione da una prospettiva insolita, per coglierne l’essenza e la profondità, e percependone il valore in ogni aspetto della nostra vita.

Ecco quindi che un gruppo di persone con esperienze di vita diverse, accomunate dall’essere curiose di Permacultura e di sè, ha potuto condividere l’ allargamento dei propri orizzonti, con leggerezza e giocosità.

GRAZIE A TUTTI per il contributo nell’ottima riuscita dell’esperienza e auguri di buon proseguimento nel viaggio più affascinante che possiamo intraprendere, la SCOPERTA DELLA BELLEZZA NELLA NOSTRA VITA.

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…e AUGURI di Luce e Calore nei vostri cuori

e Abbondanza e Gioia nelle vostre vite da:

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Corso Permatransition 13-14 Dicembre: il fattore umano, dal guscio al nucleo.

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Progettare in permacultura significa entrare nel flusso di ciò che è, utilizzando  al meglio energie e risorse disponibili, per creare un nuovo equilibrio, nel rispetto di tempi e modi dell’ambiente naturale.

Tutto questo è possibile e semplice se il fattore umano (zona 00), si pone in relazione con il mondo vegetale e animale, a partire dal proprio centro (zona 000), là dove equilibrio, rispetto, consapevolezza, sono già presenti e uniti a creatività, intuizione, lucida visione.

In questo fine settimana Maria Luisa Bisognin parlerà del “guscio” (l’abitazione o zona 0) dall’efficienza energetica alla bioclimatica, dal ciclo dell’acqua a quello dei rifiuti, orientandosi sempre secondo i principi etici e di progettazione della permacultura.

Lo stesso intento animerà la seconda giornata con Alessandra Cacciari con cui esploreremo le potenzialità derivanti dall’essere connessi alle risorse interiori, allineando mente, cuore, corpo, per accostarci alla natura e alla progettazione, da una prospettiva insolita.

Questa seconda giornata avrà carattere teorico e pratico e sarà strutturato secondo quanto le più recenti scoperte delle neuroscienze suggeriscono, in modo da trarre il meglio da ognuno di noi, in leggerezza.

Abbigliamento morbido, calzature comode e calde per l’esterno, calzettoni per muoversi più liberamente all’interno,materassino e coperta.

Per informazioni scrivetemi Davide: davboch@hotmail.com

L’Immagine in alto è tratta da www5.rsi.ch

Un po’ di Transizione a Catania…

Questo weekend sarò a Catania ospite del FIL FEST, il Festival della Felicità Interna Lorda… e non vedo l’ora! Il programma si annuncia ricco di stimoli interessanti e solo a leggere i titoli dei vari interventi mi viene il batticuore (utopia… sogno… riabitare… permacultura… città felici… ma che meraviglia!!)

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Dal canto mio porterò un po’ di Transizione e di Ri-economy in scena, sabato 6 dicembre alle 11.30. L’idea è raccontare un po’ quello che sta succedendo in giro per il mondo della Transition, con un focus sull’imprenditorialità e le nuove idee di impresa (circolare, resiliente, localizzata… felice!?). Dopo qualche chiacchiera, ci tufferemo in un workshop ispirato a quello che è successo nel 2012 alla Transition Conference (potete leggere il resoconto di Ellen, qui: https://transitionitalia.wordpress.com/2012/09/18/costruire-uneconomia-alternativa-in-3-ore/) detto che noi invece di tre ore ne avremo una scarsa—ma notoriamente, in Sicilia tutto è possibile… quindi stiamo a vedere che succede!

L’evento è gratuito ma i posti sono limitati, potete prenotarvi da questo link: http://www.filfest.org/?p=127

TTalk a Sovizzo e Camisano

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La settimana prossima sono in programma due TransitionTalk qui nel vicentino.

Il primo si terrà lunedì 24 novembre a Sovizzo, paese in fermento dove vi sono già più di 20 persone attive e coinvolte, grazie anche alla bellissima energia e impegno di Alessandro che ci ha aiutato ad organizzare l’evento.

Per informazioni collegatevi a questo link.

Il giorno dopo invece, martedì 25 novembre, mi sposterò di qualche km fino a Camisano, alla fattoria didattica e biologica ‘Al Confin’. Grazie alla mitica Marta, gli Iper.ARTivi e Ricreattivamente per averlo immaginato e realizzato!

Per informazioni, link.

Ci vediamo tutti la?

Permatransition: Produzioni vegetali che vanno, strategie progettuali che arrivano.

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Concluso, sembra ieri, il fine settimana dedicato al suolo e alle produzioni vegetali (Elisabetta Dalla Valle e Anna Morera Perez, che ringrazio per bravura ed energia) passiamo a quello dedicato alle strategie progettuali e al flusso di progettazione, argomenti molto intriganti che non vedo l’ora di approfondire con Anna Bartoli e Elena Parmeggiani. 15-16 Novembre a Monteveglio. A sabato!

Per informazioni Davide: davboch@hotmail.com

Attenti a piogge e fiumi: focus #allertameteoER

Buondì,

“reduce” dall’interessante e intenso TTraining di Campogalliano, e uscito ricco di spunti interessanti (alcune tecniche di facilitazione potrebbero applicarsi veramente alla stesura dei bollettini meteo per migliorarne i contenuti e la comunicazione), ecco che siamo punto e a capo con piogge intense, attenzione in particolare ai transizionisti (e non solo, ovvio) del nordovest (lo dice anche la BBC, vedi sotto), Liguria in particolare, ma anche, focalizzando nella nostra regione, in Emilia Romagna la situazione si prospetta piuttosto pesante per le piogge intense e le ripetute perturbazioni in arrivo.

Or ora è in corso la situazione di preallarme per i fiumi Parma, Taro e Baganza  nel Parmense (ovvero, stanno proprio arrivando le onde di piena) ed è stata prolungata la fase di attenzione per piogge e temporali, criticità idrogeologica (esempio: frane e dissesti vari) e idraulica (ovvero, rischio di piene, anche importanti, dei fiumi emiliano romagnoli).

quello che posso dire, al solito, non farsi prendere dal panico ma non prendere affatto sottogamba la situazione e stare attenti all’ambiente circostante e quel che succede. saranno giorni in cui occorre tenersi pronti a modificare le proprie abitudini e i tempi che scandisono la nostra vita e in qualche caso  prepararsi alle peggiori eventualià , e questo proseguirà nei prossimi giorni perchè avremo a che fare con altre perturbazioni a metà settimana, nel week end e forse anche a inizio della prossima settimana.

 

via uno sotto l’altra,in gergo “treno di perturbazioni”,non sempre con puntualità svizzera ma non fidarsi dei ritardi, perchè il treno poi arriva quindi “scansarsi dai binari!”, ovvero non sottovalurare mai gli allerta meteo

In gergo, siamo alle prese con un vero e proprio “treno di perturbazioni atlantiche”,  tipico dell’autunno ma le temperature sono troppo alte per la stagione (nel giardino di Gianni Morandi sono fiorite le rose!) e quindi l’aria più contenere più umidità e di conseguenza piove di più e più forte. A ciò si sommano i problemi e il dissesto del territorio, ma voglio dirlo chiaro, le alluvioni NON dipendono solo dalla pur necessaria corretta manutenzione e pulizia dei fiumi. Per intenderci, adattamento ai cambiamenti climatici è rinforzare gli argini, resilienza dare più spazio ai fiumi.

Attenti ai fiumi

Carrara, esonda il torrente Carrione. immagine eloquente con, da un lato, case e strutture antropiche troppo vicine al fiume, e dall’altro classico errore comportamentale di sostare sopra un ponte a guardare il fiume in piena

Le conseguenze delle piogge torrenziali (e, consentitemelo anche se non rigorosamente scientifico, dei gas serra e dei cambiamenti climatici) si stanno manifestando con varie situazioni di “criticità”, in particolare colpita, la scorsa notte, l’alta Toscana nella zona di Carrara.

Faccio oggi un breve focus in Emilia Romagna, dove è in vigore un preallarme per il fiume Taro e dove sono in corso piogge abbondanti negli alti bacini dell’Enza, Secchia, Panaro e Reno. Attenzione anche al Po, che potrebbe allagare le golene, ma nel “grande fiume” le piene arrivano in modo molto più graduale.

E’ probabile nelle prossime ore si formino onde di piena, prima banale precauzione quindi stare alla larga dall’alveo dei fiumi e golene, assolutamente da evitare attività di qualsiasi tipo nel loro interno. Seguite gli avvisi ARPA ER e Protezione Civile, e durante il passaggio delle piene non sostate su ponti e argini.

Le condizioni dei fiumi purtroppo non sono buone, ricordatevi che nelle condizioni in cui siamo ciò che valeva in passato non vale più oggi e ancor meno varrà domani, dunque la prima norma è l’autoprotezione, che non è uno scaricabarile ma una necessità per salvare anzitutto la vita poi le cose e le proprietà, perciò datevi una letta e un ripasso alle regole di comportamento in caso di alluvione e alle nuove prescrizione della Regione ER. Ricordatevi che è meglio una precauzione in più che correre rischi inutili, e che in certe condizioni e situazioni non è possibile continuare i tempi di vita e lavoro frenetici a cui la nostra società è abituata. Con gli eventi estremi legati ai cambiamenti climatici e accentuati dal dissesto del territorio non si scherza, ne va della vita!

Domani precipitazioni in attenuazione ma in spostamento a nord est, e i prossimi giorni resteranno variabili, a tratti perturbati. E’ autunno, e il clima è anche cambiato, se ce ne fosse stato bisogno, ulteriori conferme nel rapporto di sintesi IPCC dove in sostanza si dice che l’inazione corrisponde a un suicidio dell’umanità.

5 esempi per ispirare la RiEconomy in Italia

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È stata finalmente pubblicata una piccola ricerca/esplorazione di Transition Italia sull’economia resiliente italiana. Dalla manifattura all’energia, dall’agricoltura al terziario questo documento riporta cinque esempi evocativi e stimolanti di come sia possibile creare profitto nel rispetto dei limiti naturali, aumentando la coesione delle nostre comunità e costruendo la resilienza necessaria per un futuro prospero.

Vi sarà sicuramente giunta voce che dall’inizio di quest’anno Transition Italia si sta impegnando nel portare nel bel paese uno dei più interessanti ed entusiasmanti progetti nati all’interno del Transition Network. Sto parlando ovviamente del progetto RiEconomy (o REconomy, come lo chiamano gli inglesi).

L’idea di REconomy è nata osservando l’evoluzione delle iniziative di transizione con diversi anni di attività ed esperienza alle spalle. Una volta sensibilizzata la comunità, coinvolti gli interessati, rafforzato il tessuto di relazioni, facilitata la nascita di progetti di ogni tipo (orti, attività di reskilling, transizione interiore) e scambiato idee, riflessioni e visioni, arrivava inesorabilmente il punto in cui si chiedevano: e ora?

Se siamo riusciti ad arrivare fin qui – scoprendo che il processo è addirittura facile e divertente – come possiamo fare il salto di qualità? Come possiamo coinvolgere anche le istituzioni, le imprese, i commercianti, cercando di rispondere alla crisi economica/occupazionale e rendendo al contempo il nostro territorio più sostenibile e resiliente?

A Totnes hanno cominciato a chiedersi come sostenere le iniziative interessate a facilitare questo percorso di ‘transizione economica’, ed è stato chiaro fin da subito come fosse necessario mantenersi sul processo già ampiamente collaudato di Testa – Cuore – Mani, iniziando cioè con momenti di informazione, discussione, proiezioni di documentari e soprattutto esempi a cui ispirarsi: da qui le basi per procedere con la progettazione e l’azione.

Una delle prime idee fu quella di ricercare (nel territorio inglese) esempi di attività economiche che sapessero rispondere ai criteri di una impresa di transizione, ovvero un’impresa in grado di creare al contempo posti di lavoro, benessere e resilienza nella comunità in cui opera. Il report che ne risultò lo trovate a questo link. Dateci un’occhio, vi troverete bellissimi esempi di attività economiche resilienti in ogni settore economico (agricolo, manifatturiero, terziario e finanziario).

L’idea cominciò a diffondersi e ben presto altri paesi vollero provarci.

In Italia, ad esempio, abbiamo iniziato con un primo ‘RiEconomy Talk’ a San Giovanni Persiceto nel marzo 2014, da cui ne è seguito un Open Space che ha ufficialmente dato inizio a questo elettrizzante processo di transizione economica.

È stata successivamente offerta anche a noi la possibilità di condurre una ricerca sulle imprese resilienti presenti nel territorio italiano, più breve di quella inglese, ma che una volta completata sarebbe stata inserita in una sorta di top20 europea, insieme a quelle prodotte dai nostri colleghi di Croazia, Lettonia, Belgio e Paesi Bassi.

L’idea era di portare alla luce realtà estremamente diverse tra loro – per esperienza, fatturato, dipendenti, settore -, che potessero diventare fonte di ispirazione per molti ma che spesso, per loro natura e scala, prosperano lontano dai riflettori – rimanendo quindi confinate nell’oblio dell’informazione. Queste imprese ci dimostrano che fare le cose in modo diverso si può, e i benefici non sono solo strettamente economici, ma sociali, ambientali e relazionali.

Vi invitiamo ad immaginare questi esempi virtuosi presenti tutti insieme nel vostro paese/città, vederli intrecciarsi fra loro, creare collaborazioni, generare nuove imprese resilienti, mettere in atto soluzioni ai problemi energetici, sociali, alla produzione di rifiuti e via dicendo.

Il documento non vuole essere una classifica delle migliori imprese in transizione: si tratta solo di alcuni esempi, scelti in base a un criterio di diversificazione.

Sappiamo esserci un’infinità di persone in Italia impegnate nel realizzare una nuova visione economica ispirata alla sostenibilità e alla resilienza; ci rendevamo conto che una ricerca accurata che prendesse in esame tutto questo mondo era fuori dalla nostra portata, così come lo erano i fondi e i tempi a disposizione.

Per quanto riguarda il progetto RiEconomy nel suo complesso invece, la strada intrapresa non è tutta rose e fiori. Il movimento della transizione, pur in costante crescita, non ha ancora raggiunto la maturità per diffondere il modello in modo capillare in tutto il territorio italiano. Questo perché non tutte le iniziative sono nelle condizioni di poter fare il grande passo e ad altre semplicemente potrebbe non interessare.

Ma il più grande ostacolo da superare è quello della sostenibilità economica. Quasi sempre le iniziative vengono portate avanti da volontari nei loro ritagli di tempo e se questo può funzionare nelle prime fasi della transizione, diventa un problema quando la questione si fa più complessa. Abbiamo sempre più bisogno di figure professionali e personale retribuito che sappia lavorare e relazionarsi con il mondo delle imprese, del commercio, delle istituzioni, facilitando la partecipazione di tutti e fornendo la giusta dose di informazione e senso di possibilità. Serve la disponibilità di molto tempo e serve continuità, cose difficili da ottenere se chi si impegna in un percorso simile non riesce anche a ricavare il necessario per vivere.

Come al solito c’è tanto, tanto lavoro da fare. La cosa importante è aver cominciato!

Ma intanto eccoci qui, anche la nostra piccola ricerca è stata pubblicata.

Per scaricarla basta collegarsi a questo link: qui.

25-26 Ottobre: suolo, acqua, macro e microrganismi e produzioni vegetali

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Il prossimo fine settimana a Monteveglio avremo la seconda puntata del corso Permatransition, la due giorni sarà dedicata al suolo e alle produzioni vegetali. Con Elisabetta Dalla Valle lavoreremo sul suolo e scopriremo quanti bacherozzi ci strisciano dentro, ci illustrerà le interazioni tra suolo, acqua e organismi e come e perchè includerli in una progettazione sostenibile.

Domenica avremo una nuova entrata… una neo progettista di notevole esperienza, Anna Morera Perez. Ho conosciuto Anna recentemente in una trasferta in Germania, energia, intelligenza, curiosità, professionalità, esperienza… le prime impressioni. Conoscendo il suo curriculum le ho chiesto di guidarci nel primo passo verso l ‘auto-produzione, la progettazione di un orto.

Organizzeremo la giornata in due fasi, prima un analisi di un orto in produzione di circa mezzo ettaro, nel pomeriggio la progettazione di un nuovo orto molto più grande in una diversa azienda.

Appuntamento per tutti, corsisti e interessati, sabato alle 9.30 in Via Volta 3 a Monteveglio, per informazioni: davboch@hotmail.com

PERMACULTURA IN AMBITO UMANO

Continuano a Monteveglio le iniziative volte a coltivare cittadinanza e umanità; il prossimo appuntamenti sarà per

LUNEDI’ 20 OTTOBRE

dalle 20,30 alle 22,30

SERATA DI COSTELLAZIONI SISTEMICHE E PSYCH-K

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I temi proposti dai partecipanti saranno un’opportunità per  esplorare, a livello personale, professionale, aziendale, di comunità,

le infinite risorse che permettono al singolo di sentirsi centrato e autentico, al gruppo di trovare quella sintonia che porta alle migliori decisioni e realizzazioni.

A seconda dei temi proposti, utilizzeremo approcci diversi (corporei, mentali, interiori), per facilitare in ognuno la connessione al proprio centro di equilibrio e creatività.

presso: GUFIEALLODOLE HOME

via Volta 3 – Monteveglio/Valsamoggia – BO

abbigliamento comodo

max 6-8 persone

info e iscrizioni:  Alessandra  3347670781  dr.a.cacciari@gmail.com

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Attenti al meteo

Ringrazio Cristiano dell’invito a scrivere sul blog di Transition Italia.

Come ben sapete, stiamo vivendo una “nuova normalità”, in cui dobbiamo già ora convivere con eventi che un tempo non lontano erano l’eccezione e non la regola.

Come può, una comunità in transizione, aumentare la resilienza verso eventi come quelli accaduti a Genova nelle ultime ore?

L’informazione meteorologica è sicuramente un valido strumento di resilienza, e il primo modo per convivere con questi eventi è osservare cosa sta succedendo. Insomma, il classico “osserva e interagisci” della permacultura.

Per esempio, massima attenzione per l’odierna giornata. Sono stati emessi allerta meteo ufficiali per esempio in Liguria (Allerta 2, il massimo), in Lombardia (molte zone in “criticità” moderata e alcune elevata, rosso) e in Toscana (molte zone in allerta arancio “medio”) per fare alcuni esempi. In Emilia Romagna siamo in “allerta temporali” in molte zone, soprattutto dell’Appennino.

Come vedete la modalità cambia di caso in caso, non è facile per il non addetto ai lavori capire cosa significano i termini usati, che pure si riferiscono a precisi protocolli. Occorre dunque lavorare, in collaborazione con gli enti stessi, per migliorare e integrare in veste transizionista e di resilienza queste informazioni in modo da rendere più leggibili e di utilità pratica.

Sperimentalmente, abbiamo individuato tre livelli di attenzione (volutamente non li chiamiamo allerta):

  1. Attenzione 1 debole: quasi tutte le perturbazioni comportano questa situazione, si può continuare la vita normale, ma è opportuno iniziare a stare attenti a cosa succede e pronti all’eventuale degenerare della situazione
  2. Attenzione 2 moderata: queste condizioni   possono comportare problemi nello svolgere la vita con i ritmi e i modi in cui siamo abituati, perché sono possibili eventi che, in qualche caso, possono comportare pericolo per persone e/o cose. Pensiamo al classico allagamento improvviso dei sottopassi, in genere in modo sporadico e localizzato
  3. Attenzione 3 estrema: è necessario essere pronti alle peggiori eventualità e modificare i normali tempi di vita e lavoro per protteggere le persone e le cose. Classico esempio, l’alluvione di Genova, o quella in Emilia dello scorso gennaio 2014.

Ci ritorneremo, e approfondiremo questo discorso, che non vuole sostituire, ma integrare e aumentare la resilienza in presenza di allerta ufficiali.

Dunque, indicativamente e sperimentalmente, ancora per oggi (lunedì 13 ottobre 2014) è una condizione da attenzione 3 estrema la Liguria, soprattutto il genovese e il levante, un gradino meno (ma non abbassate la guardia) il ponente; attenzione 1 debole in Piemonte e attenzione 2 moderata la Lombardia specie per quanto riguarda l’area alpina e prealpina e le città limitrofe (inclusa Milano). In Emilia Romagna le piogge sono in intensificazione e aumenteranno soprattutto fra Parma e Piacenza e in Appennino, e da attenzione 1 debole si passerà a 2 moderata. Anche in Toscana livello 2 moderato. Questo per l’odierna giornata (lunedì 13 ottobre), domani per fortuna migliora rapidamente, ma mercoledì avremo una ritornante delle piogge e temporali al nord est, inclusa l’Emilia Romagna. Poi, si assisterà a un ritorno di alta pressione subtropicale con una nuova ondata di caldo tardivo specie al centro sud e, a causa dell’inversione termica, in montagna.

Insomma, il riscaldamento può attendere: ci pensa già quello globale!

Luca Lombroso

Meteorologo free lancer

Update 13 ottobre ore 12:30: anche il Piemonte è da considerate in allerta 2 moderata (le previsioni sono come le uova: vanno consumate fresche); sono in corso allagamenti ed esondazioni in particolare nell’Alessandrino. Keep tuned.

L’università come agente di Transizione?

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Cerchiamo di capire meglio come succede che la Transizione, che di solito emerge dal basso e naviga attraverso rapporti interpersonali, finisce per innescare meccanismi di coinvolgimento dei livelli istituzionali. Ad esempio sono andato a fare due chiacchiere con Dario Braga, il Prorettore alla ricerca, un chimico (hanno di solito dimestichezza con la TESTA e i dati).

La sua volontà di fare venire Rob e di esplorare le dinamiche di Transizione potrebbe essere un segnale che certe rigidità delle nostre “istituzioni” non sono poi così inamovibili, ci vorrà tempo per vedere a cosa portano davvero queste aperture, ma intanto possiamo immaginare il potenziale di prospettive e sviluppi che potrebbero crearsi. Così ho chiesto a Braga di spiegarci come interpreta il suo ruolo di “stimolatore” della ricerca in UniBo:

Il prorettore alla ricerca di una grande ateneo come UniBo deve avere una visione globale della diversità del sapere. E per questo deve preoccuparsi non solo che i saperi, le scienze, le tecnologie siano finanziate e possano continuare a produrre risultati di ricerca per il bene comune ma deve anche preoccuparsi che lo sforzo collettivo possa essere convergente sui problemi aperti e sulle sfide presenti o emergenti. Continua a leggere