Last Call sbarca in Rai

Salve a tutti,

domenica 27 aprile alle 21:15, su Raistoria verrà trasmesso il documentario “Ultima Chiamata” (Last Call).

Racconta la storia e le vicende di un gruppo di ricercatori che avrebbero potuto (forse possono ancora) cambiare il mondo. È cominciata negli anni 60 con Jay Forrester, poi è proseguita con le intuizioni di Aurelio Peccei ed ha preso corpo con l’entusiasmo e l’intelligenza di un gruppo di ricercatori del MIT e la pubblicazione del rapporto “I Limiti dello Sviluppo” nel 1972.

L’approccio è insolitamente e piacevolmente umano, considerato l’argomento; i primi contatti fra Forrester e Peccei, la nascita del Club di Roma, il rapporto commissionato al MIT, l’entusiasmo e lo stupore per i risultati dello studio, l’iniziale interesse del pubblico e la successiva ondata di attacchi, vengono riproposti attraverso i racconti, a tratti emozionanti, dei protagonisti di allora e attraverso materiali di allora e di oggi, molti anche rari.

Grazie al lavoro di Luca Mercalli, finalmente un documentario importante, su un tema importante, approda nei canali di mamma Rai. E’ un’occasione ghiotta per arrivare con alcuni concetti (anche non facili) ad un pubblico più grande. Se potete diffondete la notizia, segnatevi il giorno in agenda e obbligate amici e parenti a guardarlo!

Aggiornamento: qui un articolo introduttivo sul sito di Raistoria e la video-intervista (una pillola) a Luca Mercalli; l’intervista completa sarà trasmessa come presentazione del documentario.

Donella Meadows

 

Donella Meadows

Riassuntino sullo scenario

Ogni tanto è utile fare il punto sulla situazione di “scenario” in modo da avere un quadro fresco e aggiornato. Oggi, fortunatamente, è molto più facile di quando abbiamo cominciato, la consapevolezza cresce e cresce la disponibilità di dati abbastanza affidabili. La notizia del momento è ovviamente l’uscita del 5° rapporto IPCC sulla situazione climatica.

Diciamo subito che non presenta particolari sorprese, si conferma la criticità della situazione, l’urgenza di cominciare a fare qualcosa di serio (un commento qui, già tradotto in italiano dal solito Rupo),  l’incertezza sulle reali conseguenze della non azione che ha caratterizzato gli ultimi 30 anni.

Volendo andare con ordine e farsi un quadretto complessivo vi consiglio di vedere questo primo filmato in cui Luca Mercalli (e altri) ci fanno un breve sunto di cosa sia l’IPCC e dello scopo del rapporto.

A seguire, questo altro filmatino che entra nello specifico del rapporto e spiega in modo semplice come è costruito e quali informazioni contiene. Il mio personalissimo parere è che persista una certa difficoltà degli scienziati a restituire il senso di gravità e rischio contenuto negli scenari del rapporto, ma pazienza.

Oltre al rapporto IPCC ne sono usciti e continuano a uscirne molti altri, le analisi sono analoghe, a volte cambia un po’ il tono, potete dare un’occhiata a questo dell’AAAS grazie alla sintesi tradotta sempre su Effetto Risorse. Altri leggono i dati in modo decisamente più preoccupato, provate a leggere ad esempio questa traduzione di un post di James Wight su Skeptical Science per farvi un’idea.

La mia sintesi finale è semplice: la situazione è terribilmente grave, la reazione è ancora assolutamente non proporzionata (anche perché là dove rimangono incertezze si annidano anche maggiori rischi). Allo stesso tempo, la sensibilità e la disponibilità di informazioni è molto cresciuta e questo è estremamente positivo. Si amplifica però l’effetto shock che si ha quando si trasferiscono queste informazioni alle persone, indipendentemente dal loro ruolo nella società, che siano politici, imprenditori, insegnanti, semplici cittadini, il colpo psicologico diventa più forte mano a mano che il tempo passa.

Riorganizzare il proprio pensiero attorno a una visione del mondo completamente diversa da quella a cui si è abituati diventa sempre più doloroso perché il gap da colmare è sempre più grande. È qui che serve una grande attenzione alla Transizione interiore, alla costruzione di spazi in cui elaborare il dolore, la parte emozionale, per poi costruire scenari alternativi positivi. Questo aspetto continua a sfuggire ai più, e questo è un problema.

Fuori dal mondo della Transizione tutto ciò viene gestito in due modi: minimizzando (questa strada prende varie forme) o estremizzando (e anche qui ci sono vari modi per estremizzare). Per la mia esperienza fin qui e per quanto osservo, questi due approcci non portano lontano. Certo non è detto che l’approccio transizionista offra una reale soluzione, ma al momento continuo a non vedere nulla che sembri più efficace, ne parlerò meglio nel prossimo post in cui tenterò di fare il punto sulla Transizione in Italia e nel mondo.

Corso sulle Earthships vicino a Milano!

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Mike Reynolds, ideatore delle Earthships – Biotecture sta facendo un tour Europeo e il 21 maggio farà un corso di 1 giorno a Aquaworld (Concorezzo – MB).

Le Earthships, edifici affascinanti costruiti principalmente con materiali di recupero come copertoni e bottiglie, potrebbero essere le soluzioni a molti problemi che hanno a che fare con i bisogni umani di avere una casa bella e che soddisfi i bisogni di energia, acqua e cibo.

Ci sono già oltre 2000 case costruite in questo modo e rappresentano uno stile di vita accogliente e sostenibile. Per ogni tipo di clima, dai deserti secchi e soleggiati del New Mexico, alle montagne del Colorado, l”altopiano tropicale del Guatemala fino al estremo dell’Argentina. Ma pochi in Europa – almeno fino a questo momento …

L’architetto Mike Reynolds, il fondatore di questo progetto, ha iniziato a costruirli e migliorarli per 40 anni di attività durante la giornata di formazione darà le basi per la loro costruzione. Il corso sarà in inglese, con traduzione simultanea in italiano.

Questi saranno i principali argomenti trattati:

– Biotecture – Incorporare la biologia nelle costruzioni
– Ricupero acqua piovana
– Riscaldamento e condizionamento tramite massa termica
– Elettricità da sole e vento
– Trattamento integrato delle acque reflue
– Produzione cibo all’interno della casa
– Costruire con materiali naturali e riciclati

Guardate anche l’interessante video “garbage warrior”

Per saperne di più e prenotarsi andate su questo sito  oppure qui. Il costo è di 100 $.

Corso e incontro su Facilitazione e Consenso

Da Torri Superiore ci invitano a questo corso che si terrà in Maggio (e io aggiungo: se vi interessano queste tematiche tenete d’occhio il nuovo sito www.facilitazione.net)

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Cari transitioners,

visto che la tematica della gestione delle riunioni ha grande rilievo nel
processo della transizione, sperando di fare cosa gradita invio l’invito
al corso di Facilitazione e Consenso con Bea Briggs che si terrà a Torri
in data 16/22 maggio, e alla conferenza gratuita dei giorni 24  e 25
maggio.
Per ulteriori informazioni consultate il sito www.torri-superiore.org,
grazie mille, Lucilla

16 / 22 MAGGIO
Facilitazione di Gruppi e Metodo Decisionale del Consenso
con Beatrice Briggs – Corso certificato da IIFAC Continua a leggere

Disegnare la resilienza Alimentare

Interessante l’incontro del 23 marzo ai Castelli Romani, molte realtà si sono riunite per condividere le proprie esperienze sul tema della Permacultura e degli orti collettivi con l’obiettivo di creare una agricoltura resiliente ai Castelli Romani. Una idea bioregionale di permacultura sociale che persegue i principi di condivisione delle risorse e di attenzione alle persone e alla terra. Durante l’incontro sono state presentate molte iniziative nate o realizzate nella Bioregione dei Castelli Romani.

Fondamentalmente è stato l’incontro tra persone e gruppi che fanno Permacultura, vogliono creare o già gestiscono orti collettivi, cooperative agricole, piccoli coltivatori con lo scopo di costruire un sistema resiliente di agricoltura ecologica e solidale. Una giornata di lavoro collettivo con i metodi di partecipazione delle Transition Town.

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Sophy Banks: Cambiamento climatico – se fossimo razionali, l’avremmo già risolto

 

Da “Transition Culture”. Traduzione di MR

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 Il dibattito sul clima è in stallo? Il meteo estremo nel Regno Unito significa che ne stiamo parlando di più o di meno? Quand’è il momento buono per cercare di fare i collegamenti fra cambiamento climatico e alluvioni? E c’è qualcosa che la Transizione Interiore possa offrire alle domande su come a quando avere queste conversazioni?Ieri il gruppo per la Transizione Interiore di Totnes ha condotto un evento pubblico chiamato “

Cambiamento degli agenti atmosferici – un’occasione per parlare del tempo”. Abbiamo pianificato l’evento in gennaio, proprio quando le tempeste che hanno spazzato via la linea ferroviaria dalla costa stavano cominciando a soffiare e le piogge sferzante stava cominciando a formare il grande mare che si trova ancora sulle Pianure di Somerset [Questa foto (sotto a destra) è stata scattata dal treno e mostra che le Pianure sembrano più che altro un mare]. Mentre le alluvioni e la distruzione peggioravano, molta gente con cui ho parlato sembrava veramente entusiasta per l’evento – ed ho somerset%20lake-300x225cominciato a preoccuparmi dei numeri – cosa fare se vengono 40 persone? Abbiamo dato delle linee guida per tenere una conversazione ai gruppi locali di Strade in Transizione, immaginando che potesse essere una conversazione che gli altri avrebbero voluto fare. Continua a leggere

L’ arma inesistente dello Shale Gas USA

Dato che in Italia si va intensificando la campagna mediatica per gonfiare anche in Europa la bolla dello shale gas, ho pensato fosse cosa utile, tradurre gli scarabocchi di un attento osservatore.


Articolo originale in inglese di Kurt Cob su Resource Insight  | 9 marzo 2014

L’Ucraina, la Russia e la inesistente “arma” del petrolio e del gas naturale statunitense

I commentatori della scorsa settimana si sono tutti cimentati nell’affermare che, ben lungi dall’essere impotenti nella crisi ucraina, gli Stati Uniti avevano a disposizione un’arma molto efficace: la crescente produzione petrolifera e di gas naturale che, se solo il governo statunitense avesse cambiato le leggi e permesso l’esportazione di questa abbondanza, sarebbe stata in grado di competere sul mercato mondiale e sfidare il predominio russo relativo agli approvvigionamenti energetici ucraini ed europei.

Ma vi è un solo grande problema in questa analisi. Gli Stati Uniti sono ancora un importatore netto, sia di petrolio che di gas naturale. Lo studio economico dell’esportazione del gas verso il Messico e il Canada, che sono entrambi connessi al sistema delle condotture del Nord America, suggerisce che queste esportazioni, nel caso in cui dovessero realmente concretizzarsi, saranno molto limitate. E che non vi è alcuna ragionevole prospettiva che gli Stati Uniti possano mai diventare un esportatore netto di petrolio. Continua a leggere

Mappe di Facilitazione: un sito per la facilitazione in Italia

21 Marzo 2014 – Festeggiamo insieme l’arrivo della primavera con la nascita del sito “Mappe di Facilitazione”, www.facilitazione.net, un sogno diventato realtà e un progetto al servizio della rete di facilitatori e facilitatrici in Italia.

Su Mappe di Facilitazione trovate tra l’altro…

–          Le ATTITUDINI della facilitazione

–          METODOLOGIE per tipo: di cosa ha bisogno il tuo gruppo?

–          GUIDE gratuite tradotte in Italiano da scaricare in .pdf

–          La MAPPA della facilitazione in Italia

–          CALENDARIO di corsi ed eventi

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Il sito è stato ideato da un gruppo di sognatori per sostenere e diffondere la cultura della facilitazione in Italia. Visitatelo, promuovetelo, e aiutateci a migliorarlo segnalando corsi, incontri, eventi, luoghi in cui si pratica l’ABC dello stare insieme. Ti occupi di facilitazione? Condividi esperienze, intuizioni e insegnamenti sul BLOG. Per te è tutto nuovo? Trova tra le MAPPE le risorse che ti servono per saperne di più.

Rob e il “dibattito” sul clima

Salve a tutt*,
un insolitamente battagliero Rob Hopkins discute con i dirigenti della BBC il concetto di “dibattito” sul cambiamento climatico. Rob scrive una lettera alla BBC dopo che questa ha ospitato in una sua trasmissione l’opinione sul clima di una persona che non ha nessuna competenza sul tema e che sembra, invece, avere interessi di altro tipo. La BBC risponde, ma Rob non è affatto convinto e replica di nuovo. Un esempio classico di come il dibattito sul clima in realtà non esiste, ma viene alimentato da posizioni che non hanno alcuna base scientifica. Ma lascio la parola a Rob che si esprime molto meglio di me.

Buona lettura.

Lettera aperta di Rob Hopkins alla BBC sull’apparizione televisiva di Lord Lawson a “Today Programme”

Da “Transition Network”. Traduzione di MR


A Jamie Angus, editore, di Today Programme.  13 febbraio 2014

Caro Jamie,

scrivo per protestare con la massima fermezza riguardo al vostro pezzo del programma di questa mattina sul cambiamento climatico e l’attuale alluvione che aveva come ospiti Sir Brian Hoskins e Lord Nigel Lawson. Vi scrivo sia per mio conto che per conto del Transition Network, un’organizzazione di beneficenza che sostiene migliaia di comunità nel mondo che intraprendono azioni pratiche positive e locali in risposta alla crisi climatica e per le quali la distrazione presentata da tali articoli è profondamente inutile. La maggioranza schiacciante della scienza peer-reviewed sul clima accetta che l’attività umana riscalda il clima. L’IPCC ha revisionato tutta la scienza pubblicata sul cambiamento climatico ed ha concluso:

Il riscaldamento del sistema climatico è inequivocabile e, dagli anni 50, molti dei cambiamenti osservati sono senza precedenti in millenni. L’atmosfera e l’oceano si sono riscaldati, le quantità di neve e ghiaccio sono diminuite, i livelli del mare sono saliti e le concentrazioni di gas serra sono aumentate. Ognuno degli ultimi tre decenni è stato più caldo sulla superficie terrestre di qualsiasi altro decenno precedente dal 1850.

Eppure, Lord Lawson ha ripetutamente dichiarato le sue credenze secondo cui il cambiamento climatico è “una credenza senza nessuna sostanza scientifica seria” e oggi ha sostenuto che non c’è collegamento con il meteo estremo e l’alluvione dei giorni scorso. Tuttavia, un rapporto del 2012 pubblicato da DEFRA ha identificato le alluvioni come la più grande minaccia al Regno Unito posta dal Cambiamento climatico, con fino a 3,6 milioni di persone a rischio per la metà del secolo. Ogni grado Celsius di riscaldamento porta alla capacità dell’atmosfera di contenere il 7% in più di umidità rispetto a prima (come mostra questo saggio dalla rivista Climate Research) ed abbiamo già fatto aumentare la temperatura di 0,8°C rispetto ai livelli preindustriali. La signora Julia Slingo, presentando un rapporto del Met Office sulla recente alluvione, ha detto sabato al programma World at One:

Tutte le prove suggeriscono che c’è un collegamento col cambiamento climatico. Non c’è prova che contrasti con la premessa di base che un mondo più caldo porterà a precipitazioni piovose più intense su base giornaliera o anche oraria”.

Le mie obiezioni specifiche sono le seguenti: Continua a leggere

Un po’ di surf con Harrison

Salve a tutt*,
su segnalazione del nostro Giulio-nazionale, un video che potrebbe fornire alcune risposte sul senso profondo della facilitazione nel processo di Transizione. Sappiamo tutti molto bene che abbiamo a che fare con un mondo “finito”, in quanto a risorse, e che vive di equilibri fragili. C’è solo una risorsa che ha il potenziale per essere “infinita”, o che è talmente sottoutilizzata da costituire ancora una riserva inesauribile: la nostra creatività.

In poco meno di un quarto d’ora, Harrison Owen, “inventore” dell’Open Space Technology, ci racconta la sua visione dei sistemi, su quali equilibri caos/ordine funzionano e perché è stupido pensare di controllarli. Strumenti che ci saranno molto utili. Fondamentali.

Un po’ come ha fatto l’ultima imperatrice Romana Galla Placidia, forse è meglio capire cosa fa l’onda e cercare di cavalcarla, piuttosto che farle fare quello che vogliamo noi. “Se pensi di comandare l’onda, sei in guai seri”.

Buona visione

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tTalk a Funo (Bo)

Funo

Allora, domenica sono a Funo (vicino a Bologna) a fare un Transition Talk. Cominciamo alle 14:30 in via Nuova 27, al centro sociale. È un’occasione per capire di cosa parliamo quando ragioniamo di Transizione. Mi sa che ci metto alcuni pezzettini nuovi, quasi sicuramente l’intro di Meadows al documentario “The Last Call” (un film che vi consiglio caldamente, non ci crederete ma è in italiano* :-).

AVVERTENZE: un tTalk va visto dall’inizio sennò non si capisce niente. Un tTalk va visto fino alla fine se no quando si va a casa si sta male (il mio dura circa 4 ore… a metà si fa una pausa…). Un tempo così lungo fa spaventare, ma non ci si annoia (chiedete a chi c’è già stato).

Il pomeriggio è organizzato da Funo in Transizione. Se state da quelle parti, potrebbe venirvi voglia di andare ad aiutarli e esserci sabato potrebbe essere un bel modo di cominciare e per entrare in contatto con loro.

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* Ok, ok, molti pezzi sono in lingua originale, ma tutti già sottotitolati.

A Milano si parla di orti & resilienza alimentare

orto-febbraio

Sabato 8 febbraio parteciperò ad un evento organizzato da Mdf (Movimento Decrescita Felice) Milano presso la Stecca degli Artigiani per parlare di “resilienza alimentare”. Sarà l’occasione anche per sperimentare il format innovativo del “consiglio cittadino per gli orti urbani” . Per ulteriori informazioni questo è il link.

Un documentario per conoscere la Transizione

di Giulia Dedionigi, Carlotta Garancini e Simona Peverelli

Il nostro viaggio è iniziato dieci mesi fa.  Ci troviamo una sera, a mangiare qualcosa insieme e, quasi per caso, nasce l’idea di partecipare a un premio giornalistico. È intitolato a Sabrina Sganga, collega scomparsa da poco, e punta a raccontare diversi e nuovi stili di vita. Ci mettiamo a fare ricerche su internet, in cerca di buone idee. Incontriamo Totnes, Hopkins, le prime transition. “Se solo ci fosse qualcosa di simile in Italia”. Scopriamo dell’esistenza di realtà simili anche da noi e subito proviamo a metterci in contatto con qualcuno. Ci scontriamo con chi dice “Non si può raccontare la Transizione in un documentario”, ma anche con chi è entusiasta, almeno quanto noi. “Se vi va potete venire alla nostra festa del Baratto”. “Organizziamo una conferenza sulla permacultura, ci siete?”. Compriamo dei libri. Studiamo. Presentiamo il nostro progetto al premio Sganga. Lo vinciamo e ci arriva il finanziamento per realizzare il nostro lavoro. Qui incomincia l’avventura. E il gioco si fa serio.

Giulia, Carlotta e Simona al lavoro

Giulia, Carlotta e Simona al lavoro

‘Ricreazione’ è il titolo che abbiamo deciso di dare al nostro progetto. Ricreazione perché ci sembra che la transizione provi a ‘ricreare’ le città, le comunità, le reti tra le persone. Ricreazione, come l’intervallo a scuola, anche perché il nostro lavoro avrà un ‘narratore’ d’eccezione. Luigi, un professore di Firenze, che insieme a italiano, storia e geografia insegna ai suoi studenti anche la Transizione. È lui che, nel documentario, ci aiuterà a comprendere i concetti più complessi della transizione. Lo incontriamo un weekend di qualche mese fa. Continua a leggere

Occhio al meteo

Il nostro amico Luca Lombroso mi dice che la perturbazione in arrivo in queste ore va tenuta in seria considerazione, neve in quota e acqua che si somma all’acqua e alle situazioni critiche di allagamenti già in corso. Quindi state molto attenti nel modenese e in tutte le aree vicine a fiumi e torrenti in Emilia. Anche Liguria, Toscana e Triveneto potrebbero essere colpite in modo sensibile.

Prestate attenzione ai bollettini e alle indicazioni delle autorità e della protezione civile se abitate o lavorate in aree sensibili. Ricordate che gli allagamenti possono avvenire anche in modo fulmineo e che è meglio una precauzione in più (magari inutile) che una in meno. Con queste condizioni diventano più probabili anche frane e smottamenti.

Siate prudenti.

Spunti per facilitare il cambiamento 2

Come parlare di Transizione con… n° 4: l’amministrazione locale

Da “Transition Culture”. Traduzione di MR

La sfida

Una delle sfide per il passaggio di scala della Transizione sarà una relazione salutare e reciprocamente benefica con l’autorità locale. Come nutrire, costruire e sostenere meglio una relazione simile?

Punti chiave Continua a leggere