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Videointervista sulla transizione – seconda parte

Ecco la seconda parte della videointervista sulla transizione – grazie a Massimo Mondini di Movimento Arcaico.

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Adele, Beppe & la Transizione

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Tanto è stato detto e scritto sul conflitto tra la senatrice Adele Gambaro e Beppe Grillo all’interno del Movimento Cinque Stelle e in genere su questo blog non facciamo riflessioni  su vicende politiche. Ma questa volta è diverso e c’è qualcosa che vuole essere raccontato in quanto la storia del Movimento di Transizione a un certo punto ha intrecciato entrambi – Adele e Beppe. Vorrei chiamarli con il proprio nome di battesimo per onorarli come esseri umani in quanto tali e non per ruolo o appartenenza.

Adele, prima di essere stata chiamata alla sua candidatura politica all’interno del M5S, ha fatto il suo percorso nel mondo delle Transition Town, attiva a Bologna e anche nel gruppo nazionale. E, soprattutto, ha partecipato a diverse iniziative di formazione che proponiamo – dal Transition Training, passando dal seminario di Dragon Dreaming fino al workshop di ecologia profonda WTR (“Lavoro che Riconnette”). Dico questo, perché sono esperienze che cambiano anche il proprio modo di percepire e agire la realtà.

Beppe, invece, lo avevo conosciuto 2 anni fa quando sono andata a trovarlo a casa sua insieme ai blogger Stoneleigh (Nicole Foss) e Ilargi di The Automatic Earth e me lo ricordo come un incontro molto simpatico e gradevole. Vedi anche l’articolo scritto quasi un anno dopo, in periodo elettorale, da Ilargi. La mia percezione è stata quella di un uomo sicuramente dalla mente molto vivace e di grande carisma – ma mi colpì altrettanto la sua grande difficoltà ad ascoltare ed andare in profondità alle questioni. I due blogger sono degli analisti di scenari globali a livello finanziario e sociale molto seguiti e lui non fece una sola domanda, ma si perse nel proprio monologo da palcoscenico, quasi fosse schiavo di una parte da recitare sempre e comunque. Il tutto mi fece molto riflettere già allora. Era il tempo in cui correvano voci che Beppe si stesse interessando alla Transizione e infatti, in quell’occasione, gli regalai il Manuale della Transizione di Rob Hopkins contenta della sua disponibilità di voler approfondire. Certo, ora mi chiedo anche: chissà se l’avrà mai letto …  Continua a leggere

Accesso alla terra – è nata Arvaia

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Nella mia personale ricerca di Accesso alla terra, di cui ho già parlato più volte e ne ricordo  una per tutte, mi sono alla fine imbattuta nella realtà di Arvaia. Ovviamente ho preferito passare la palla a Stefano Peloso che ne sa molto più di me ma non era stato sufficiente. C’è stato bisogno di un’ulteriore connessione e questa è arrivata dal buon Giorgio Draghetti che ha chiesto proprio a Stefano di facilitare un world cafè..

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Insomma scrivo questo post per dire che alla fin fine tutto torna e la Coop Arvaia è nata ( e Stefano è tra i soci fondatori). Continua a leggere

Audizione a Bruxelles

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La delegazione del Transition Network al check-in del palazzo dell’EESC

Come forse ricorderete il Transition Network ha recentemente vinto il premio del Comitato Economico e Sociale Europeo (EESC), e se non ve ne ricordate potete leggerne qui.

Durante la nostra visita a Bruxelles in occasione della cerimonia di consegna del premio avevamo percepito da parte di questo organismo un interesse che sembrava andare decisamente oltre l’aspetto formale dell’evento. Ci erano sembrati sinceramente interessati a quel che il processo di Transizione sta producendo in Europa e nel mondo.

Infatti non è finita lì. L’EESC ha chiesto un’audizione al Transition Network pregandoci di andare da loro e partecipare a una sessione di lavoro di due ore della loro commissione energia (vi risparmierò tutte le sigle perché sennò ci si perde…). Così il 23 gennaio scorso, ci siamo ritrovati nuovamente a Bruxelles per scoprire che seguito può avere questa relazione con le istituzioni centrali UE e, ancora una volta, c’è da rimanere sorpresi.

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Transition Talk a Montecchio (PU)

Salve a tutte/i,
venerdì 18 gennaio sarò a Montecchio (a poca distanza da Pesaro, in direzione Urbino) per un Transition Talk. Thomas ed alcuni amici hanno organizzato questa serata dopo aver assistito al TTalk del settembre scorso a Senigallia e stanno cercando di far partire un’iniziativa anche nel loro territorio. Invito tutte/i coloro che si trovano in zona ad unirsi a loro, insieme è più divertente. Anche se non abitate a Montecchio ma siete curiosi, questa potrebbe essere una buona occasione per conoscere nuove persone e per incontrare la Transizione.

Appuntamento alle 20:00 alla scuola elementare in via Guidi 1.

P.S. L’immagine della bimba è proprio bella, non credete?

montecchio

Sorprendente Bruxelles: premio EESC

Scusate il titolo, ma è che torno da questo viaggio davvero sorpreso, e lo dico in senso estremamente positivo. Diciamo che, di base, il pianeta UE con il suo roboante carrozzone mi lascia spesso molto perplesso, e quindi anche andare a ritirare questo premio mi sembrava, prima di tutto e più di tutto, un’occasione per fare un po’ di chiacchiere con Rob, Filipa e gli altri della delegazione TN.

Confesso che per me il premio era un po’ un aspetto collaterale, invece mi sono dovuto ricredere. Ho la netta sensazione che ancora una volta si sia passata una soglia evolutiva di questa formidabile, grande avventura e in questo post provo a spiegarvi perché e quali interessanti scenari si aprono ora.

Però andiamo con ordine e cominciamo dal principio.

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TTalk a Casalmaggiore (CR)

Salve a tutte/i,
la Transizione torna sul Po dopo la navigazione di settembre con Rob Hopkins. Per sabato 17 novembre, il Gasalasco di Casalmaggiore (Cremona) ha organizzato un Transition Talk presso la Fondazione S. Chiara. Si comincia alle 15:00.
Se siete da quelle parti non mancate!

La Transizione pugliese

Salve a tutte/i,
una breve comunicazione per segnalare il Transition Talk di sabato prossimo a Mesagne (Brindisi).
Appuntamento alle 16:30 presso il Salotto Culturale del Centro Estetico Orientale di via S. Pancrazio 8.

Anche la Puglia sta partendo, e se la Puglia parte, per quello che intuisco, sarà difficile fermarla 🙂
Sono molto felice di essere parte di questo ed invito tutte le persone che passeranno o che vivono da quelle parti a prendersi un pomeriggio (e, magari anche la sera)  e passare in quel di Mesagne per mettere il naso nella Transizione.

Per maggiori dettagli e per contatti con l’Associazione “Liberamente” (link a pagina Facebook) che organizza l’evento, trovate la locandina qui.

A sabato!

La Transizione nel Nord e nel Sud del Mondo

Salve a tutte/i,
ancora refusi da Venezia ed ancora da parte di Rob Hopkins. Da amante antico dell’America Latina e dei suoi mille popoli dalla profonda saggezza, non potevo mancare di proporvi questa intervista. Credo che ci troverete diversi spunti di riflessione su come le nostre azioni siano profondamente legate ad ogni cosa che succede in questo pianeta. Inoltre troverete alcuni elementi di quello che viene chiamato il Buen Vivir, che un po’ il concetto di Transizione nato ed adattato alle peculiarità di quelle terre e culture.

Buona lettura. Continua a leggere

Ultimo giorno in Italia: da Ferrara a Parma per parlare della “Rivoluzione Dolce” della Transizione

Di Rob Hopkins

Lo splendido portale scolpito del Battistero di Parma.

Il giorno successivo (lunedì) è cominciato con una passeggiata per Ferrara. Il centro della città è medievale e ha un’architettura molto bella. La cosa che colpisce di più di Ferrara, in un primo momento, è il numero di biciclette e la moltitudine delle persone che le usa. Ferrara è famosa per l’uso diffuso della bicicletta. In questo aiuta molto che la città sia completamente in pianura ma anche il fatto che, come mi ha raccontato Pierre, i ciclisti qui sono trattati, parole sue, “come le vacche sacre in India”, cioè, gli automobilisti si aspettano che passino ovunque, in qualsiasi modo e in qualunque momento, per cui non hanno alternative a dare loro spazio. Non ci sono piste ciclabili vere e proprie, a quanto ho potuto vedere, ma in qualche modo funziona.

Un’altra cosa che mi ha colpito  è che Pierre ha detto che dall’inizio della crisi economica il numero di biciclette in circolazione ha subito un’impennata, ed è successo che la gente ha ritirato fuori le proprie biciclette vecchie, abbandonate nei fondi, ha dato loro una ripulita ed una riparata e le ha riutilizzate. In giro per Ferrara c’erano marche e tipi di biciclette che non vedevo da anni.  Tipo queste:

 

E’ molto bello vedere i giovani, gli anziani, e anche tutti gli altri che se vanno in giro su due ruote. Il primo posto che abbiamo visitato è stato il Teatro Comunale di Ferrara, il teatro dove lavora Pierre, un teatro civico molto attivo e che si trova nel cuore della città, costruito circa 200 anni fa. Ecco la vista dal palco, che aveva  il giorno prima ospitato il concerto di un direttore d’orchestra (Claudio Abbado e Maurizio Pollini con l’Orchestra di Lucerna, ndT.), il cui successo era ancora visibile dai fiori, lanciati alla fine dal pubblico, che ricoprivano interamente il palco. Un edificio sorprendente.

… ed ecco il suo incredibile, e antico, soffitto.

Quindi abbiamo camminato di fianco al Castello nel centro della città fino alla Cattedrale, bellissima. Eccoli:

Poi siamo scappati via per prendere il treno per Parma, dove ero atteso a parlare ad un incontro organizzato da Kuminda, una rete di organizzazioni che promuove la sicurezza alimentare, la giustizia sociale e la sostenibilità alimentare. Hanno in cartellone un festival ad ottobre dal titolo “Il Diritto al Cibo”   Continua a leggere

Da Venezia a Ferrara, accolto da una banda!

Di Rob Hopkins

La giornata di domenica è iniziata andando ad incontrare circa 25 membri di Transition Italia e di diverse iniziative italiane all’imbarcadero vicino al centro di Venezia. Lì siamo saliti su un traghetto, noleggiato per portarci tutti a Ferrara. Il traghetto si chiama ‘Nena’, un vaporetto originale veneziano, proprio come quelli usati quotidianamente per trasportare passeggeri e merci per le vie d’acqua più strette. Appartiene ad una famiglia che l’ha amorevolmente restaurato, e che ci ha accolto a bordo. Davvero una bella barca. Cominciata prestissimo, alla fine questa è stata una delle giornate “di Transizione” più belle che io abbia mai avuto la fortuna di vivere.

Una volta sistematici a bordo, ci siamo presentati ed abbiamo passato le successive otto ore, ora più ora meno, a parlare, mangiare, condividere storie e attraversare parti del Paese tanto belle quanto, purtroppo, trascurate.

Ellen Bermann, di Transition Italia, si presenta.

Per prima cosa ci siamo allontanati da Venezia, passando accanto ad isole grandi e piccole, mentre i suoi straordinari palazzi diventavano sempre più piccoli al nostro addentrarci nella laguna. Questo mi ha dato, molto di più del tempo passato a camminare per la città, una vera percezione di quanto questo gioiello di città sia vulnerabile all’aumento del livello del mare. Oggigiorno, durante l’inverno la città finisce spesso sott’acqua per circa un metro, il che è il motivo per il quale il piano terra di molti edifici viene lasciato vuoto… e sovente senza intonaco.

Allontanarsi per mare da Venezia e vederla appoggiata lì, rivelata nel suo essere poco più di un arcipelago di minuscole isole posate al pelo dell’acqua, dava un senso di vulnerabilità davvero impressionante.

Il viaggio è proseguito fino a raggiungere il fiume Po. Il Po è il fiume più lungo d’Italia, che scorre dalle sue sorgenti sulle Alpi Cozie fino al mare Adriatico. Nel punto più largo misura 503 metri. Attraversa Torino, Piacenza e Ferrara ed è utilizzabile per arrivare via fiume fino a Milano, passando una serie di complessi canali chiamati ‘navigli’, progettati da Leonardo da Vinci (grazie Wikipedia).

Il Po è un fiume molto celebrato nella cultura italiana, per esempio in libri classici come la trilogia “Il Mulino sul Po” di Riccardo Bacchelli, ed è stato molto importante storicamente come via commerciale, ma ora, con gran parte dei beni trasportati nel paese via terra, non assolve più a funzioni pratiche. Non viene nemmeno visitato dai turisti.  Davvero un peccato, perché è un fiume bello e molto ampio.

Abbiamo viaggiato lungo il Po e ci siamo fermati per una camminata in un posto, dove ci hanno raccontato la storia di un’isola che un gruppo di intellettuali ha dichiarato, negli anni 50, Repubblica indipendente, stampando i propri passaporti, la propria moneta e così via. Apparentemente questo avveniva spesso all’epoca ed il proprietario dell’imbarcazione ci ha mostrato una rivista che conteneva anche immagini della loro moneta (vedi sotto).

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Cronache Veneziane

Salve a tutte/i,
per chi avesse la curiosità di sapere cosa sta succedendo a Venezia (e magari decidesse di venire in navigazione con Rob o alla Festa di Ferrara), ecco un breve ed intenso report della giornata di ieri uscito dalla ‘penna’ dello stesso Rob.

Buona lettura.

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Pare che siamo in 30!

Prima di partire per Venezia do il benvenuto all’Iniziativa di Transizione di Roma Appio Latino, la trovate anche nella colonna di destra con il magico numero palindromo 030. Buon lavoro a tutti, finalmente anche la capitale comincia a muoversi… bravi!

Rob Hopkins intervista Jorgen Randers

Salve a tutte/i,
ho letto e tradotto questo post di Rob Hopkins su Transition Culture. L’ho trovato molto controverso, ma anche stimolante; quindi ho pensato che potesse essere buono proporvelo (lo trovate anche su Effetto Cassandra).
Molte delle cose che Randers sostiene sono evidentemente in contrasto con l’approccio di Transizione (seppur egli non nasconda una certa simpatia per il movimento), però credo che siano riflessioni che non dovremmo respingere e con le quali è giusto confrontarsi. In fondo si tratta di uno dei ricercatori che nel 1972  aveva preso parte alla ricerca sui I Limiti dello Sviluppo commissionata dal Club di Roma e che aveva, quando molti di noi non erano ancora nati o erano in fasce, già inquadrato piuttosto bene i problemi che avremmo avuto, grazie alla “dinamica dei sistemi” di Jay Forrester.
Onorare gli anziani e la loro esperienza è sempre una cosa buona. E poi, in fondo, spetta a noi far sì che le previsioni di Randers siano sbagliate. Sì tratta sempre di noi e di quello che vogliamo fare del nostro futuro. Buona lettura. Continua a leggere

I 15 elefanti di Nate Hagens

Questo intervento di Nate Hagens durante ASPO 2012 mi sembra molto adatto a chi si sta occupando di transizione da un po’ di tempo* (al momento è solo per angloabili).

Siamo nella fase in cui i pensieri maturano e convergono, un momento in cui è più facile che dalla confusione, dalla paura, dall’ansia, dall’eccitazione emerga finalmene la saggezza di cui gli esseri umani sono capaci…

Sì, è vero, non siamo saggi tanto spesso, ma siamo capaci di diventarlo. Nel suo intervento Nate tira le somme su tante cose con grande lucidità e pacatezza, mi pare tocchi la maggior parte dei punti fondamentali senza banalizzarne nessuno, e in questa spece di “riassunto” o di “punto nautico” o di “dove siamo” mi pare che di saggezza ce ne sia parecchia.

Si tratta di un intervento densissimo realizzato in modo leggero, che va dall’analisi termodinamica del mondo in cui viviamo al ruolo che un’associazione come ASPO dovrebbe darsi da qui in avanti.

Vi consiglio di sentirvelo in tutta calma e con il tempo per riflettere per bene su ogni passaggio (immagino che presto ci saranno i sottotitoli in italiano). Nel frattempo trovate sul blog di ASPO Italia una sintesi di Francesco Aliprandi (in italiano ovviamente).

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* va bene per tutti, ma per capirne profondamente tutte le idee e implicazioni credo servano basi piuttosto ampie.