La Transizione e le Istituzioni

Premessa : da parecchi anni ormai ho a che fare con “reti” di vario tipo; tutte hanno come obiettivo quello di dialogare con le Istituzioni, tutte hanno come movente la solidarietà, la volontarietà, la sussidiaretà…ad ogni riunione mi torna in mente la canzone di Gaber “Qualcuno era comunista”  tema per noi transizionisti molto scottante, da quando ne ha parlato Ellen.

Insomma i contenuti sono sempre quelli, siam tutti buoni e tutti cooperiamo per il bene comune.

Quando poi si tratta di arrivare al dunque, ti rendi conto che questa ennesima riunione a cui stai partecipando,  costruita secondo una modalità vecchia (tutti intorno  a un tavolo, chi parla più forte ha voce in capitolo) ha il solito obiettivo della “presa del potere”. Di cosa non si sa.

A volte ci sono dei soldi in ballo (che come dice Cristiano non sono lo sterco del diavolo e sarebbe bene riconoscere il lavoro altrui, apertamente) ma spesso c’è solo il desiderio di essere al centro dell’attenzione.

L’altro giorno mi sono ritrovata all’ennesima riunione di questo tipo : la consulta delle famiglie del Comune di bologna, che ha da quest’anno un nuovo statuto a modello partecipativo (sic)

Orario : 16 del pomeriggio. Questo comporta il fatto che qualsiasi lavoratore attivo non può parteciparvi. Io c’ero perchè ho l’immensa fortuna di essere una libera professionista (praticamente precaria da sempre).Fatto sta che, pur avendo ormai una certa età ero la più giovane intorno a quel tavolo.

Niente di personale contro gli anziani che sono da onorare e lo sappiamo tutti, però sappiamo anche che han fatto in tempo a metter su tutti gli spigoli possibili e immaginabili. E infatti….polemiche e discussioni a non finire, tanto da avere  una certa risonanza sui giornali del giorno dopo.

Non so com’è finita, perchè io sono andata via prima.

Peccato, mi sarebbe piaciuto attraversare il tema famigliacomunità, volevo portare questa idea dei Transition Tales. E’ un’idea che non costa nulla a nessuno se non il tempo di stare insieme, ma che devo dire? Mi sono stancata di questo tipo di cose, discussioni su lana caprina, modalità di approccio fuori luogo, fuori tempo.

Alla fine non ero nemmeno troppo delusa e ho pensato “basta con  le Istituzioni . Non capiranno mai che esistono altre modalità di discussione.”

Mai dire mai.

Questa settimana un Comune per certi versi molto illuminato ha accettato una mia proposta di formazione totalmente diversa dalle solite : l’abbiamo chiamata “Conflitti e obiettivi”.

Ci saranno  due world cafè, facilitati da Stefano Peloso, uno all’inizio ed uno alla fine; in mezzo giochi “di ruolo”, simulazioni e storie. Il tutto per gli impiegati allo sportello URP , in 4 incontri nel mese di novembre.

4 incontri durante i quali speriamo di creare occasioni per parlare di complessità e di transizione interiore

Come soluzione è un pò lenta, lo so, ma permacultura docet ed io non parteciperò più a riunioni che non abbiano un unico e chiaro obiettivo : quello di stare bene insieme (mia personale transizione interiore).

4 commenti
  1. roberta
    roberta dice:

    Hai ragione…anche io vorrei partecipare a riunioni dove si sta bene insieme e dove tutti hanno lo stesso obiettivo, senza dover far prevalere il proprio ego

  2. mavibo
    mavibo dice:

    allora devi metterti in contatto con gente che in qualche modo ha partecipato e condiviso i metodi utilizzati nell’universo Transition. per me ormai “mai più senza” 😉

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