La Storia del paese che coltiva TUTTA la sua verdura
Una bella storia che vale la pena conoscere, buona lettura.
fonte: http://lospiritodeltempo.wordpress.com/
Traduzione a cura di Daniel Iversen e Lorenzo Micali
Bisogna ammetterlo, sembra essere uno dei piu sconsiderati atti criminosi, e anche il piu sfrontato.. All’esterno della stazione di polizia nella cittadina vittoriana di Todmorden, West Yorkshire, ci sono in rilievo tre grandi aiuole. Se le aveste visitate qualche mese fa, le avreste trovate stracolme di cavoli, carote, lattughe, cipolle primaverili, insomma, di ogni sorta di verdura e foglie di insalata.
Oggi le aiuole sono vuote. Come mai? La gente ha passeggiato sopra il piazzale della stazione di polizia in pieno giorno e ha preso le verdure. E cosa stanno facendo i poliziotti riguardo a questo furto sfacciato commesso sotto i loro nasi? Un bel niente, e questo non è molto corretto.
“Ho visto dalla videocamera di sorveglianza alcune persone mentre arrivavano e le raccoglievano” afferma il responsabile d’ufficio Janet Scott, con un sorriso enorme.
Il sorriso che spiega tutto.
Così i “ladri di verdure” non sono per niente ladri. Le carote della stazione di polizia – e le migliaia di verdure nelle 70 grosse aiuole intorno alla città – stanno lì per essere prese. Le persone del posto sono stimolate ad aiutarsi a vicenda. Un po’ di pomodori qui, una manciata di broccoli là. Se sono di stagione, sono loro. Gratis.
Dunque ci sono (o meglio c’erano): lamponi, albicocche e mele lungo il sentiero del canale; ribes nero, ribes rosso e fragole dietro lo studio medico; fagioli e piselli all’esterno del college; ciliegie nel parcheggio del supermercato, menta, rosmarino, timo e finocchio nei pressi dell’ospedale.
Gli orti sono il segno più visibile di un piano straordinario: rendere Todmorden la prima città nella nazione autosufficiente dal punto di vista alimentare.
“E noi vogliamo farlo entro il 2018” dice Mary Clear, 56 anni, nonna di 10 nipoti e co-fondatrice di “Incredible Edible” (incredibilmente commestibile)”, come viene chiamato il progetto.
“E’ un piano molto ambizioso. Ma se non miri a qualcosa in alto, puoi anche stare a letto, o no?”
Dunque cosa mi vieta di andare con una grossa borsa e prendere tutto il rosmarino nella città?
“Niente.” risponde Mary.
Cosa mi vieta di rubarmi tutte le mele?
“Niente.”
Tutti i vostri lamponi?
“Niente.”
Semplicemente, questo non accade, dice. “Abbiamo fiducia nelle persone. Noi crediamo veramente – siamo testimoni di ciò – che le persone sono oneste.”
Quando lei guarda un venditore d’affari che raccoglie i frutti per il suo pranzo, prova solo piacere. Che problema c’è, argomenta Mary, se una volta ogni tanto arriva qui con la scatoletta e scopre che tutte le fragole non ci sono più?
“Questa è una rivoluzione” afferma lei “ma noi siamo rivoluzionari gentili. Tutto ciò che facciamo è fondato sulla gentilezza.”
L’idea è venuta fuori dopo che lei e il co-fondatore Pam Warhurst, ex proprietario del “Bear Cafe” della città, iniziarono a discutere riguardo allo stato del mondo e a chiedersi cosa avrebbero potuto fare.
Hanno dedotto che tutto quello che potevano fare era di partire a livello locale, così riunirono un gruppo di persone, soprattutto donne, insieme in un bar.
“Quando gli uomini bevono, nei bar succedono sempre casini e risse, invece quando sono le donne a riunirsi insieme a bere un caffè succedono solo belle cose” dice Mary. “I nostri pensieri erano: si danno molte colpe al mondo, è colpa dei governi locali, dei politici, dei banchieri, della tecnologia – allora abbiamo pensato: facciamo noi qualcosa di positivo.”
Siamo in piedi in un parcheggio in centro. Mary indica delle tenute di case sulla collina e la sua faccia si illumina.
“I bambini passano di qui prima di andare a scuola. Abbiamo riempito le aiuole con dei finocchi e tutti loro hanno imparato che se dai un morso ai finocchi, hanno un sapore di caramelle alla liquirizia. Quando ho visto dei bambini mettere in bocca piccoli bocconi di erba, ho pensato soltanto una cosa: è brillante.”
Mi ha portato oltre il giardino di fronte casa sua, qualche metro più in la. Tre anni fa, quando “Incredible Edible” fu avviato, fece una cosa molto inusuale: abbassò il muro che c’è di fronte, affinché stimolasse i passanti ad entrare nel giardino e a servirsi di qualsiasi verdura si loro gradimento.
“C’erano dei cartelli che chiedevano alle persone di prendersi qualcosa dall’orto ma ci sono voluti sei mesi alla gente per capire che ciò era davvero possibile” dice. Ora ci sono arrivati.
Ovviamente, solo qualche piccolo centro trasformato in orto – ma nemmeno migliaia di essi – potranno mai sfamare da soli una comunità di 15.000 abitanti.
Le patate alla stazione di polizia però funzionano come dei sergenti di reclutamento, atti ad incoraggiare i residenti a coltivare il proprio cibo a casa. Oggi, centinaia di cittadini, che iniziarono ad aiutarsi a vicenda per la verdura comunale, sono ormai sulla via per raggiungere l’autosufficienza. Ma fuori sulla strada, che cosa viene piantato? e dove?.
C’è della gentilzza anche in questo.
“Il controllore alla stazione dei treni, che era tanto amato dai paesani, è stato poco bene. Prima di morire gli abbiamo chiesto: “Qual è la tua verdura preferita, Reg?” Erano i broccoli. Così abbiamo piantato letti memoriali di broccoli alla stazione. Anche alla fermata successiva, a Hebden Bridge, dove Reg era molto amato, hanno piantato dei broccoli in sua memoria.
“Non tutte le trame sono – come si può dire in maniera delicata? – ufficiali”
Prendete i cespugli di erbe aromatiche sul canale. Chi lo gestisce, quelli della “British Waterways”, non avevano idea che gli abitanti del luogo avessero seminato le piante in quella zona fino a quando un ufficiale non ha ispezionato quell’area prima della visita del principe del Galles lo scorso anno (Charles è un grande fan di “Incredible Edible”).
Estelle Brown, un ex designer d’interni che ha ha preso parte alla semina, ricevette una email dalla British Waterways.
“Ero un pò preoccupato di aprirla” ha detto “Ma c’era scritto “Come si costruisce un’aiuola sollevata? Perchè il mio capo ne vuole una fuori dalla finestra del suo ufficio”
“Incredible Edible” è anche qualcosa di più: si tratta di educare le persone sul cibo, e stimolare l’economia locale.
Ci sono lezioni su come raccogliere e conservare la frutta, corsi per fare il pane, e il college locale offre una BTEC in orticultura. L’idea è che i giovani cresciuti lungo le strade di campagna possano fare carriera in agricoltura.
Fondamentalmente il programma è anche quello di aiutare le imprese locali.
“The Bear”, un negozio e una meravigliosa cafetteria con una stupenda facciata in stile vittoriano, prende tutti i suoi ingredienti dagli agricoltori entro un raggio di 50 chilometri.
C’è un brillante mercato tutti i giorni. Qui la gente può mangiare bene e con prodotti locali, e centinaia di persona lo stanno già facendo.
Nel frattempo, alla scuola locale è stato assegnato recentemente un assegno da 500.000 sterline, concessi per promuovere una pescheria in grado di fornire cibo per la gente del posto e insegnare abilità utili ai ragazzi.
Jenny Coleman, 62 anni, che si è sistemato qui da Londra, spiega: ”Abbiamo bisogno di fare qualcosa per i giovani. Se hai 18 anni, ci deve essere un’adeguata risposta alla domanda: per quale motivo voglio restare a Todmorden?”
Il giorno che la visitai, la città era scossa da una fredda tempesta. Eppure il posto irradiava calore. Le persone parlavano tra di loro per strada, i vicini ci passavano accanto con la macchina, sorridendo. La frase “siamo tutti sulla stessa barca” ci balena subito in testa.
Quindi che razza di posto è Todmorden (conosciuta nel posto, senza eccezioni, come Tod)? Se pensate che sia popolata da nonne borghesi, ripensateci. Non è nemmeno la mecca di qualche facoltoso club di golf.
Situata nella Pennine valley – la strada che attraversa la città fa da confine tra lo Yorkshire e il Lancashire – è un vibrante mix di etnie, classi sociali ed età. Un terzo delle famiglie non possiede un’automobile e un quinto non dispone di riscaldamento centralizzato. Potete farvi una villetta a schiera con cinquanta mila sterline o spenderne quasi il doppio per una villa con sette camere da letto. E, secondo Pam Warhurst, il progetto ha portato la comunità ad avvicinarsi.
Un esempio: “La polizia ci ha detto che da quando il tutto è iniziato, c’è stata una costante diminuzione di atti vandalici” dice. “Non ci aspettavamo questo”:
Allora come mai è accaduto?
Pam dice: ‘Se si prende uno spiazzo d’erba di norma utilizzato come pattumiera e per far fare i bisogni ai cani, e lo si trasforma in un luogo pieno di erbe e alberi da frutta, la gente non lo danneggia. Penso che siamo programmati a non danneggiare il cibo.”
Pam calcola che un progetto come Incredible Edible potrebbe prosperare in tanti altri luoghi. “Se la popolazione è di tipo transitorio è difficile, ma se ci sono scuole, negozi, giardini e spiazzi verdi, si può fare”. Iniziative analoghe sono in fase di sperimentazione in 21 altre città del Regno Unito, e c’è stato interesse persino da parte di alcuni posti in Germania e Spagna, a Hong Kong e in Canada. E, questa settimana, Mary Clear, ha tenuto una conferenza per un gruppo di deputati al palazzo Westminister, sede del parlamento inglese.
Todmorden è stata vistata da un urbanista della Nuova Zelanda, al lavoro per ricostruire il suo paese dopo il terremoto di febbraio.
Mary dice: “ Lui è tornato dicendo “Perchè non costruire la stazione dei treni con verdure ed erbe da raccogliere? Perchè non costruire un centro benessere con dei meleti?
“Quello che abbiamo fatto non è stato particolarmente intelligente. Semplicemente non è stato fatto prima d’ora”
L’ultima parola va un outsider. Joe Strachan è un ricco americano ex direttore di vendite che ha deciso di stabilirsi a Todd con la moglie scozzese, dopo molti anni in California. Ha 61 anni ma ne dimostra 40. Si è attivato con Edible Incredible sei mesi fa, e scavare, seminare e fare le spremute non potrebbe renderlo piu felice. Mi trovo accanto a lui, al riparo dalla pioggia battente. Perchè, mi chiedo, qualcuno abbandonerebbe il sole della California per tutto questo?
La sua risposta riassume un pò quello che la gente ha capito qua intorno.
“C’è della nobiltà a far crescere del cibo e permettere alle persone di condividerlo. C’è la sensazione che stiamo facendo qualcosa di significativo, oltre che lamentarci che lo stato non può prendersi cura di noi. “Forse abbiamo tutti bisogno di imparare a prenderci cura di noi stessi”..
Fonte: DAILYMAIL
Che idea fantastica.
Bravo Pierre, questa mattina l’ho letto anch’io e ho cominciato a immaginarmi come farlo da noi… poi ho pensato che l’ha scritto un giornalista… poi ho pensato ai giornalisti che ci vengono ad intervistare e agli articoli che scrivono… poi ho pensato che la cosa migliore sarebbe chiamare la signora Mary Clear per conoscere la situazione… ammesso che esista questa signora, questa cittadina, l’Inghilterra…
È importante se esistono?
🙂
…siamo tutti amici di Magritte.
Assolutamente ininfluente, è l’idea che è una meraviglia e dotata di vita propria e questo basta…
René insegna…
Già, davvero un progetto ammirevole. E mette in atto un pensiero che m ifrulla nella mente da tempo: abbellire spontaneamente i luoghi verdi della mia città (Crema) piantando alberi, fiori e anche qualcosa di “edible” come alberi da frutto, piante aromatiche, ecc. Ho tanta voglia di replicare questo progetto anche nella mia città, ma non saprei da dove cominciare. In più ho qualche dubbio sull’onestà degli italiani: non voglio fare generalizzazioni e cerco di essere sempre fiduciosa verso il prossimo, ma temo che non mancherebbe il furbetto di tutto che fa mambassa infischiandone degli altri.
Dite che sono troppo pessimista?
Direi che se ti frulla per la testa ci sono già ottime probabilità che possa funzionare, per il resto non so, non abbiamo esperienze in questo campo; comincia dal piccolo, in modo semplice e che ti diverta (molto importante), vedi che succede e muoviti di conseguenza è sicuramente un esperimento sociale anche un po scientifico e lo porterei avanti come tale.
In bocca al lupo!
E facci sapere 🙂
Vedrò di ingegnarmi in qualche modo 🙂 Ho pensato anche che forse appoggiarmi a un partito politico per organizzarmi meglio sarebbe utile, ma in realtà non voglio implicazioni politiche di sorta. Nessuno di Crema che legge qui e si vuole unire? XD
Approfitto per farvi i complimenti per il blog e tutto il vostro lavoro. Mi regalate ottime letture e spunti preziosi.
sembra quasi una favola, bellissimo progetto …
Il mio comune assegna orti sociali per un periodo di quattro anni, per sopperire a difficoltà economiche contingenti. Ma sarà molto di più. Ne parleranno tutti e ci avvicineremo ad uno stile di vita notevolmente diverso. Non vedo l’ora di mangiare ciò che ho coltivato e che diventi contagioso, soprattutto perchè divertente.
Qual è il tuo comune per curiosità? E’ una bella iniziativa
“Incredible Edible” è la via ad un futuro sostenibile e socialmente stimolante.
Socialmente stimolante, un ingrediente molto interessante 🙂
Pierre
in più di un’occasione mi era frullata in testa una seppur molto vaga, idea simile, molto confusa e labile. Potrebbe anche essere una bufala ma sono più propenso a ritenerla vera. Forse in Italia sarebbe più difficile da realizzare che non in GB data la mentalità diffusa di fregare il prossimo ma credo meriti il tentativo anche perchè sono convinto che in ogni caso porti un grande beneficio nei rapporti con gli altri.
Se però prendesse piede questa pratica in modo diffuso, siamo certi che il governo (e non solo il nostro) la tollererebbe? Monti, insieme alla quasi totalità degli economisti, che ne dice? Perchè sono pratiche che fanno diminuire il PIL!!!!
E facciamolo diminuire sto PIL 🙂
Progettato in modo da coinvolgere il vicinato, intessendo una rete di relazioni e per intessere una rete di relazioni potrebbe avere degli effetti sorprendenti. Non sono in grado di prevedere nel tuo luogo cosa e come fare per realizzarlo, li sei più indicato tu a calibrare il progetto; in questa crisi prova a pensare per un attimo anche alle ricadute positive a livello sociale che puo avere una rete di orti condivisi nella cura e una rete di relazioni di vicinato. A livello sociale potrebbe essere uno di quei progetti che aiutano e danno risposte concrete ai nostri governanti. Avranno sicuramente qualcosa da dire ci possiamo scommettere, ma… ha importanza?
invidiabile!!!
sono sicuro che possiamo farlo anche da noi! 🙂
che dici?
Una storia interessante. Che contraddice il luogo comune per cui l’uomo compie tutte le cattiverie del mondo perché glielo impone una non meglio specificata “natura umana” (mi riferisco al fatto che le verdure non vengono rubate, con grande stupore dell’intervistatore).
Non è detto che funzioni dovunque e comunque, per ogni progetto c’è il suo percorso per arrivarci e il luogo adatto, ma le sorprese sono sicuramente tante, basta osare.
a luglio 2012 a volda norvegia ci siamo fatti una scorpacciata di ciliegie,lungo le strade del paese ,hanno piantato piante,tantissime, e tutti possono raccogliere,una idea davvero geniale.qui da noi le ciliege non le puoi comprare visto il prezzo kg.
e allora piantiamole anche noi le ciliegie 🙂