Crisi del debito sovrano, moneta, cibo ed energia a Scienze Politiche
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Venerdì 1 febbraio alle 17.00 presso la Facoltà di Scienze Politiche di Roma 3 in via Gabriello Chiabrera, 199, parteciperò ad un incontro pubblico con studenti e cittadini sulla crisi del debito sovrano e le possibili vie di uscita.
Modera il dibattito la giornalista Myrta Merlino ed è ospite illustre e centrale dell’evento l’economista internazionale Loretta Napoleoni. Sarà inoltre presente Pierluigi Paoletti di Arcipelago SCEC e verranno recitati alcuni passaggi del testo “Democrazia Vendesi”, l’ultimo saggio della Napoleoni (qui l’estratto del Prologo).
Come Transition Italia mi occuperò di illustrare gli attuali scenari sulla produzione alimentare ed energetica e sulla necessità di rilocalizzare la produzione di cibo e di energia, come azioni necessarie non solo all’ambiente e all’economia nazionale, ma anche al mantenimento della libertà e della democrazia.
Se doveste capitare in zona, vi aspettiamo!
Dario Tamburrano
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brrrrr, chiudete, arrivano spifferi dalla porta di destra…
Chiudete cosa?Argomenta le tue affermazioni.
brrrrr, chiudete, arrivano spifferi dalla porta di destra…
Gli spifferi da destra si commentano da sè (Direzione assessorato ?)…
Per cominciare con Liretta: http://mazzetta.wordpress.com/tag/loretta-napoleoni/
Su Grillo, Auriti e gli scecchi: http://contro-grillo.blogspot.it/search/label/Auriti
http://www.carmillaonline.com/archives/2012/03/004236.html
Transition town non dovrebbe essere messa in mezzo.
Wake up !!!
Care cose.
Direzione (e) Assessorato ?
http://mazzetta.wordpress.com/tag/loretta-napoleoni/
http://www.carmillaonline.com/archives/2012/03/004236.html
Bene le monete locali (SCEC così così), ma occhio ai rischi autoritari e xenofobi della sovranità monetaria.
Teniamone fuori transition town !!!
si chiedono argomenti e non si pubblicano ?
Ciano nodes, volevo chiarirti un aspetto che può essere interessante: le Transition Towns non si “tengono”, nessuno ha il diritto o il potere di “tenere” gli altri. Tu ti preoccupi delle destre, qualcuno delle sinistre, qualcuno dell’Europa, qualcuno di qualche altra cosa. Però il mondo è fatto di tutte queste cose, stanno tutte lì. Allora puoi scegliere di startene a distanza da tutto quello che non ti piace, ma in questo esperimento si è scelta l’inclusività e il dialogo con chiunque. Il sistema in cui siamo immersi è uno e indivisibile, stiamo provando a smettere di prenderlo un pezzettino alla volta e dividerlo continuamente in buoni e cattivi. In questo processo nessuno dice agli altri dove si può o non si può andare, ognuno va in libertà e coscienza dove sente di dover andare e risponde in liberà e coscienza di ciò che fa. Non so se così la cosa è più comprensibile.
Assolutamente comprensibile, infatti c’è una differenza significativa tra dire che non si può andare da una parte e sconsigliare vivamente di andarci… a farsi consumare le energie o farsi prendere in giro.
Del resto viviamo gran parte della vita a relazionarci con l’entropia… 🙂
Transition town va dove chi la fa, la porta.