Primo incontro per il nuovo Consiglio di Transition Italia: cosa è successo

scritto a 10 mani e 5 cuori da Pierre Houben, Silvia Neri, Giulio Pesenti Compagnoni, Deborah Rim Moiso, Giovanni Santandrea

 

Era il 2 maggio quando, con una prima sperimentazione delle metodologie proposte dalla sociocrazia, veniva eletto il nuovo consiglio di TI. Le sorprese sono state tante e ci hanno spiazzato un po’ tutti.

Riteniamo che il processo che è stato avviato non possa e non debba essere inteso come il classico “rinnovamento” che avviene in un gruppo. Rinnovamento sottintende che c’è un prima e un dopo, e che il dopo è meglio. Quello che è successo ha una qualità e un coinvolgimento ben più profondi. Chi da sempre si è impegnato nella creazione, sostegno e cura del movimento è più che mai dentro TI e rimane coinvolto nel processo. Più che di rinnovamento è giusto parlare di allargamento e coinvolgimento di nuove energie al servizio di Transition Italia. Poi c’è sempre chiara una consapevolezza, il processo di Transizione in atto nel nostro pianeta, le nostre iniziative locali di transizione, un’Associazione quale TI, hanno un senso su piani differenti, è utile che trovino una loro interconnessione, ma hanno una loro autonomia. Per questo sappiamo tutti molto bene che l’associazione ha un suo senso specifico, ma che da sola possiede un significato limitato.

Come persone che formano l’attuale consiglio, dopo avere sedimentato le nostre personali emozioni e  incertezze derivanti dalle nuove responsabilità,  abbiamo deciso di condividere nel modo più ampio e profondo possibile questa avventura. Per questo ci siamo riuniti a Monteveglio per 2 giorni, ospiti a casa di Silvia e Massimo Giorgini. E’ stata prima di tutto un’occasione di approfondire la nostra conoscenza reciproca, base indispensabile per una collaborazione proficua. Siamo saliti all’abbazia di Monteveglio e, nel fresco del parco, abbiamo utilizzato un Dragon Dreaming quale strumento per iniziare ad esplorare tutte le opportunità e potenzialità che potranno ispirare il nostro lavoro. Abbiamo focalizzato e concentrato l’attenzione su cosa è importante sviluppare per TI nei prossimi 12 mesi, immaginandoci un nostro primo traguardo al 21 giugno 2016. Ci siamo posti una domanda: come utilizzare le nuove energie a disposizione per l’evoluzione di TI e di tutte le iniziative locali che ora sono presenti in tutto il territorio italiano?  E con questa domanda abbiamo affrontato la prima fase del Dragon Dreaming legata al sogno.

E’ stata un’esperienza molto profonda e piacevole, che ci ha nutrito e arricchito, innanzitutto su un piano personale. Molte e diversificate sono state le intuizione che abbiamo “afferrato”. Abbiamo anche manifestato differenti polarità su aspetti importanti per l’associazione: rapporto tra attività volontarie e attività professionali, associazione prevalentemente fluida o con una struttura più definita, rapporto tra associazione e iniziative locali, conciliazione tra transizione interiore e cambiamenti nella vita quotidiana.

Con chiarezza abbiamo sentito l’importanza che TI riesca ad accogliere al suo interno le tante diverse modalità di impegno per favorire e dare supporto alla Transizione. Pensiamo che sia una priorità quella di  investire energie e pensare a progetti concreti per avviare all’interno di TI un processo di ascolto e connessione nei confronti di ciascuna delle iniziative di transizione attive, dormienti o in procinto di spiccare il volo presenti in Italia.

Tutto questo l’abbiamo cercato di riassumere in una frase, che nel Dragon Dreaming è rappresentata dallo Scopo del progetto. E dopo un serie di affinamenti e aggiustamenti è apparso come: “Per connettere il flusso di sogni e progetti di resilienza nella transizione italiana”.

Il Dragon Dreaming non è arrivato alla sua conclusione e mancano ancora dei passaggi. Ma ci è sembrato bello condividere fin da ora con tutta la rete queste prima parte del progetto.

Per salvare il mondo non basta un gruppo solo… dobbiamo essere almeno in tre…” è un riadattamento di una frase di Mollison che ben sintetizza le intuizioni dei 2 giorni.

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