Buone notizie dal fronte techno-fantasy?

Segnalo che questa sera, ore 21:00 circa, su Radio24 durante la trasmissione “Mr. Kilowatt” si parlerà della “fusione fredda” recentemente sperimentata a Fisica a Bologna. Si parla della possibilità di produrre a costi molto interessanti “macchinette” che consumando circa 1 Kw elettrico producono 6-10 Kw di energia termica utilizzando Nichel e Idrogeno. Conoscendo la trasmissione e la scarsa durata della stessa, non mi aspetto grandi analisi ma mi interessa il “nostro” commento. Ricordo che la trasmissione sarà disponibile anche in podcast ma solo per un certo tempo poi la eliminano.

Dicono non sia pericoloso … (!?)
Qui potete trovare la traduzione di un paio di articoli usciti in Svezia sull’E-Cat.
http://22passi.blogspot.com/2011/04/i-fisici-svedesi-sulle-cat-e-una.html

Viste le numerose espressioni del tipo “è un enigma” da parte di ricercatori, prima di mettermene uno in cantina per scaldare l’acqua della doccia ci penserei un attimo, però …

10 commenti
  1. Cristiano
    Cristiano dice:

    Sentendo direttamente i fisici che hanno provato a capirci qualcosa i commenti sono del genere: “non c’è modo di sapere se questa cosa esiste davvero oppure no, mancano al momentoi dati su cui fare valutazioni serie”. Quindi, per ora, sembra conveniente restare in attesa di sviluppi di qualche tipo.

  2. Massimo
    Massimo dice:

    Nel 1989, quando Fleischmann e Pons annunciavano la produzione di energia tramite fusione nucleare fredda, frequentavo la Facoltà di Fisica a Bologna (acc. scrivendo mi rendo conto di quanto tempo è passato 🙁 ).
    Mi ricordo l’entusiasmo e l’eccitazione, ma anche lo scetticismo che aveva provocato il loro annuncio.
    Negli anni successivi nella comunità “accademica” ha prevalso nettamente lo scetticismo, anche di fronte alla difficoltà di riprodurre la stessa produzione di energia .

    Nonostante tutto, alcuni fisici in laboratori (spesso) privati e autogestiti, hanno continuato la ricerca in questo campo ed ora sembra che siano arrivati ad ottenere dei risultati utilizzabili per produrre energia nel “mondo reale”.

    Sono d’accordo sul fatto che sia meglio aspettare e verificare nei prossimi mesi se questi risultati verranno confermati nei fatti, osservando queste ricerche con molto interesse, curiosità e speranza.

    La domanda alla quale secondo me è interessante provare a rispondere è: cosa cambierebbe nella Transizione se scoperte come la fusione fredda, come il kitegen (http://kitegen.com/) o altre fonti di energia alternativa ci fornissero ancora energia a basso costo?

    Sarebbe tutto più facile naturalmente: potremmo vivere il passaggio dai combustibili fossibili ad altre fonti energetiche in modo meno drammatico e pericoloso (e mi auguro che questo avvenga).

    MA, c’è un grosso MA, non cambierebbe la necessità di cambiare il nostro modo di vivere.
    Non potremmo comunque continuare a basarci sulla crescita continua, distruggendo le risorse naturali e compromettendo la qualità della nostra vita.
    E rimarrebbe di fondo il nostro bisogno di recuperare un modo di vivere più rispettoso di se stessi, degli altri e della Terra che ci ospita!

    Potrei dire tante altre cose (mi stimola molto questo argomento) ma forse come commento può bastare 😉 !

  3. Giorgio
    Giorgio dice:

    Siamo molto allineati. Il punto interrogativo nel titolo del post identifica l’atroce dubbio che, in fondo, se anche vera, potrebbe non essere una buona notizia.
    La “fatica” rende liberi dai problemi del petrolio, il facile accesso alla energia, fosse anche pulita, no proprio perché lascia inalterata la visione del mondo come risorsa sfruttabile qualora l’energia utilizzabile fosse “infinita”.
    Lo scenario che Cristiano nei talk definiva “Techno-Fantasy” mi è sembrato quello più duro da scalzare durante il talk. E’ difficile al primo colpo riuscire a far comprendere fino in fondo che la componente energia è solo il motore, lo strumento che utilizziamo in una visione comoda ma malata del mondo in cui viviamo. E’ necessario un percorso che non può che essere personale, di analisi lenta e quindi a freddo su come sia proprio l’energia a basso costo quella che ci impedisce di “percepire” il mondo e i suoi ritmi e quindi di scavalcarli.
    Ragionando quindi in termini di sistema, di prospettiva di lungo periodo, la risposta “nostra” alla domanda del post probabilmente dovrebbe essere “no, non ci sono buone notizie” ma sostenerlo pubblicamente a fronte di una intervista potrebbe essere difficile non vi pare?

  4. Daniele
    Daniele dice:

    Si dice che Edison prima di arrivare alla sua lampadina abbia fatto migliaia di tentativi e quella lampadina poi ha cambiato, nel bene e nel male, la qualità della vita. Non sono un fisico e non entro nelle questioni tecniche ma credo che coloro che stanno portando avanti queste ricerche non siano degli imbecille che hanno del tempo da perdere.
    Poi riguardo al fatto che comunque vada completamente rivisto il rapporto tra l’uomo e l’ambiente sono assolutamente d’accordo

  5. Federico Carocci
    Federico Carocci dice:

    come dice Deborah e Cristiano: la fusione fredda è una tecnologia che per essere validata ha bisogno, come è sempre accaduto nella scienza, di essere ripetibile da chiunque in laboratorio.
    Ora: il sistema è protetto dagli scienziati che lo fanno vedere ma non lasciano ad altri la possibilità di studiarlo.
    è un pò il gatto che si morde la coda…oppure l’ennesimo caso di “energia dal nulla” come il motore ad elettromagneti o altre fantasiose trovate per cercar di scardinare le leggi della termodinamica.

  6. Matteo Olliemag
    Matteo Olliemag dice:

    Di Fusione fredda non ne so molto ma adesso mi avete fatto venire sta curiosita’ e andro’ ad informarmi e poi vi sapro’ dire meglio se si possa considerare o meno una reale alternativa alle fonti rinnovabili piu’ comuni.
    Ci vediamo a presto
    Ciao!

    • Cristiano
      Cristiano dice:

      Per quel che si può capire siamo lontanissimi da soluzioni praticabili, il che non significa che bisogna interrompere la ricerca ovviamente… ma la ricerca costa e chissà se ce la potremo permettere.

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