In vacanza a Totnes

CI SONO IMPORTANTI NOVITA’ SULLA VACANZA CORSO A TOTNES: 

LA RIDUZIONE DI 2 GIORNI DEL PROGRAMMA ORIGINARIO E L’APERTURA A PARTECIPANTI ANCHE NON ITALIANI CI PERMETTE DI POTER PROPORRE UNA QUOTA DI PARTECIPAZIONE MOLTO INTERESSANTE: £ 699. PER ULTERIORI INFO ANDATE QUI

Il 16 agosto prossimo Ellen accompagnerà un gruppo di Italiani alla scoperta della Transizione e di Totnes, la piccola città in cui il movimento è nato appena qualche anno fa.

Le iscrizioni a questo Transition Tour sono aperte e vorrei spendere due parole per spiegarvi perché questo viaggio varrebbe la pena di farlo e perché vale la pena di farlo ora.

UN LUOGO DELIZIOSO

Innanzi tutto, che siate interessati alla Transizione o meno, Totnes è un delizioso angolo di Inghilterra, circondata da una spettacolare area di campagna, boschi e adagiata su un fiume così piacevolmente sinuoso e placido che sembra messo lì da uno scenografo.

Quello che vedete nella foto qui sotto è lo Sharpham Estate, il luogo che ospiterà il gruppo, circondato da un maestoso bosco che pare uscito dal libro degli gnomi (io e Ellen ci siamo quasi persi giocando ai piccoli esploratori) e da un tipico paesaggio bucolico inglese: impossibile non rilassarsi.

Da qui si può volendo raggiungere Totnes a piedi facendo una bella passeggiata all’interno del bosco stesso e costeggiando le anse del fiume tra prati e mucche al pascolo.

In città l’atmosfera è sorprendentemente rilassata e se si passeggia nelle piccole frazioni dei dintorni si fa esperienza di un particolare livello di cordialità (non propriamente lo standard britannico).

È così che si comincia a capire che questo è un posto “diverso” permeato di una singolare energia positiva. Questo mood locale esisteva prima dell’arrivo della Transizione e probabilmente è uno dei terreni fertili che hanno permesso a Rob Hopkins e Naresh Giangrande di cominciare il loro grande esperimento sociale e di ottenere così tanto successo.

UNA RIVOLUZIONE QUIETA E PROFONDA

Ma se si arriva a Totnes in cerca della Transizione e dei suoi segni esteriori si rimane forse delusi. Non è una città ricoperta di pannelli solari e mulini a vento, non ci sono orti al posto dei marciapiedi o cose di questo genere.

Questa non è una Disneyland della sostenibilità, qui succede qualcosa di molto più importante e profondo, qui c’è una comunità che si riprogetta giorno dopo giorno e riplasma il proprio quotidiano con il ritmo lento, meraviglioso e inesorabile di una placida rivoluzione.

I segni del processo in corso sono piccoli e discreti, si trovano sulle vetrine dei negozi che accettano il Totnes Pound (la moneta locale di Totnes), negli orti che continuano a prendere il posto del prato inglese nei giardini posteriori delle case (grazie anche ai programmi di Garden Sharing), o nella presenza di realtà commerciali fortemente orientate alla sostenibilità e normalmente frequentate da normalissimi cittadini.

LA FORZA DELLE PERSONE

Dove la Transizione appare nella sua pienezza è invece nelle persone ed ecco perché, aldilà di quanto detto fin qui, questo viaggio vale la pena di essere fatto.

Incontrare di persona Rob Hopkins (magari al pub come previsto dal nostro programma)  e molte delle tantissime altre persone coinvolte nel lavoro di Transition Town Totnes e Transition Network credo possa fare una grande differenza per chi è interessato a questo movimento.

Sono persone straordinariamente semplici, ma che hanno dimostrato fino ad oggi una saggezza non comune, dotate di un’apertura mentale e di una capacità di dialogo e di visione del mondo assolutamente fuori della norma.

Persone che vale la pena conoscere, e vi consiglio di farlo ora perché in futuro, con il crescere del movimento, sarà purtroppo sempre più difficile creare occasioni come queste (già ora è un esercizio acrobatico di agende).

Poi ci sono tutti gli altri, gli undici gruppi di lavoro, centinaia di persone attivamente coinvolte (sono circa 300 i partecipanti attivi con regolarità e circa 2800 quelli che partecipano alle attività in modo più saltuario) che stanno ragionando sulle tematiche più varie e cercando di inventare risposte possibili: trasporti, energia, cibo, economia… tantissimi progetti in corso che cominciano lentamente a produrre cambiamenti nella realtà.

UN TUFFO IN PROFONDITA’

E per finire vorrei dire che un viaggio come questo è una straordinaria possibilità di “capire” il movimento di Transizione e la sua proposta. Per entrare in sintonia con una nuova visione del futuro serve tempo, il più delle volte una serata di presentazione non basta perché molte delle cose che il movimento propone non ci sono tanto famigliari.

Durante questo viaggio sono invece previsti molti momenti esplorazione, di assaggio delle metodologie, di approfondimento delle tematiche e il fatto di rimanere all’interno di un gruppo stabile per un periodo abbastanza lungo permetterà a tutti di maturare idee e rifessioni o forse farà crescere la voglia di tornare a casa e far nascere un’iniziativa di Transizione nella propria comunità.

LAST BUT NOT LEAST

Considerazioni finali tra il serio e il faceto:

1. La sterlina è bassa, gli aerei volano ancora (se il petrolio continua la sua risalita il sistema del trasporto aereo, già indebolito dalla crisi, avrà parecchi problemi) – In ogni caso se usate il treno è meglio.
2. La corrente del golfo dona ancora all’algida albione un clima non poi così algido (se i cambiamenti climatici vanno avanti a questo ritmo non garantisco per il futuro).
3. Questo viaggio contribuisce a finanziare le attività di Transition Italia e la diffusione del movimento nel nostro paese (la quota che ne ricaveremo è piccola, se i partecipanti saranno pochi diciamo che sarà quasi nulla, ma per noi tutto fa brodo).

INFORMAZIONI

Per prenotare e ricevere ulteriori informazioni scrivete a:
ellen.bermann@transizione.org

Scarica il depliant con il programma del viaggio:

!!! AVVERTENZA !!!
Se entro il 15/07 non avremo un gruppo di almeno 15 persone il viaggio sarà annullato o, se possibile, riprogrammato in altra data.