L’aquila c’è?
Torno a scrivere sul blog di L’aquila in Transizione. Prima è stato difficile trovare dei vestiti per non rimanere in pigiama più di un giorno, poi è stato difficile trovare un giaciglio dove dormire senza sentire troppo freddo, poi è iniziata la ricerca di un carica batteria per il cellulare e la ricerca del computer: era sotto un’intera libreria crollata, ma si è acceso. Oggi anche una connessione a Internet […]
Questo è il primo post di Francesca dopo il terremoto che ha colpito l’Aquila e risale al 1 maggio di quest’anno.
Ho seguito la loro terribile avventura soprattutto attraverso la voce di Gabriella Liberatore, anima fondatrice di L’Aquila Città di Transizione. Sono state telefonate a volte commoventi a volte rabbiose perché la situazione a L’Aquila è tutt’altro che risolta. Ma nonostante tutto, alla fine, mantiene l’ottimismo.
Ecco cosa scriveva il 27 luglio:
Nonostante tutto eccomi qua !
Vorrei parlarvi della nostra città.
Illustrarvi come si vive nel più grande campeggio d’Europa.
Sappiamo che a chi vede da fuori sembra filare tutto liscio come l’olio, è l’impressione che si vuole dare, ma ancora oggi 21.000 persone vivono sotto le tende, e 29.000 sono deportate nelle strutture sulla costa. Ma Giovedì vedrete su tutte le TV mettere le bandiere sul tetto di 35 moduli abitativi provvisori (MAP) e vi diranno che 4.000 C.A.S.E. saranno pronte per Settembre con ogni confort compresa la tv al plasma.
Case per 15.000 persone al costo di 170.000 euro cadauna. Per tutti gli altri neanche una casetta di legno o un container, non è previsto niente.
Il nostro futuro è talmente incerto che i genitori non sanno neanche dove iscrivere i figli a scuola.
Le strade del centro sono ancora tutte piene di macerie, molte case sono pericolanti e perciò pericolose.
Solo a L’Aquila sono inagibili 13.849 edifici – si proprio tredicimila (dati di oggi 28-07-2009 nel sito della protezione civile)
Un cordone di polizia salvaguarda ogni accesso del centro storico.
La piazza del Duomo, dove ha passeggiato tutto il G8 al completo, è riaperta al pubblico per circa un terzo dello spazio e solo per piccoli gruppi ma è molto celebrata su tutti gli spazi televisivi.
Migliaia di posti di lavoro non ci sono più.
10.000 esercizi commerciali oltre ad aver perso gran parte della merce non sanno più dove andare, Per L’Aquila non è stata istituita nessuna tassa di SCOPO – niente ZONA FRANCA – le tasse da Gennaio tutte e subito – i MUTUI da pagare dal 31 Luglio 2009 – ma se non ce fai – non fa niente puoi vendere tutto alla FINTECNA e SOLO A LORO.
Anche i diritti più elementari sono compromessi. I terreni requisiti per le C.A.S.E. verranno pagati al prezzo agricolo. nelle tendopoli non si può fare volantinaggio, assemblee , no a Internet anche se te lo regalano niente proteste, per entrare a trovare un amico devi lasciare i documenti all’ingresso.
I soldi per rimettere a posto le case A-B-C-D-E dobbiamo cacciarli noi; poi… si vedrà se i soldi del Gratta e Vinci saranno sufficienti.
La nostra voce non esiste.
Le nostre proteste inascoltate.
Gli aquilani sono sparsi in tre regioni.
Gli unici felici sono i bambini, che scrivono viva il terremoto, perché finalmente possono stare fuori a giocare tutto il giorno, senza più impegni di lezioni di inglese e palestre varie.
– Nonostante tutto sono OTTIMISTA.
Penso che ce la faremo e quella che ne verrà fuori sarà una città migliore.
La solidarietà dimostrataci da tutto il mondo ci ha commosso!
Nei comitati che mano a mano si vanno formando senti parlare di case attive e passive, di città intelligenti, di case di paglia, di orti comuni, di autocostruzione, di riciclo, solidarietà, risparmio energetico.
Abbiamo già avuto il GRANDE EVENTO.
Prossimamente vi parlerò del mio orto sinergico.
E’ davvero meraviglioso! Ciao Gabriella.
Credo che sia questo il momento in cui diventa necessario parlare di L’Aquila, perché probabilmente questa è la fase in cui tutti cominceranno a dimenticarla: bisogna pensare ad altro, i terremotati sono sistemati, hanno le case, c’è da pensare alla crisi, alla ripresa, ecc…
Quindi d’ora in avanti, cercheremo di farlo sempre più spesso… ma nel frattempo l’inverno è in arrivo e migliaia di persone non hanno la più pallida idea di come affrontarlo.