Transition Town Anywhere
Salve a tutte/i,
in pieno festeggiamento e celebrazione per il premio vinto (fa ancora più piacere sapere che questo sia avvenuto anche grazie al lavoro degli Streccapogn!), credo non sia fuori tema proporvi questo articolo da Transition Culture, dove ci viene raccontata la nascita e lo svolgimento di ‘Transition Town Anywhere’, l’attività svoltasi alla Conference di quest’anno e di cui ci aveva già parlato Ellen qualche tempo fa. Ruth Ben-Tovim ci racconta questo percorso e si offre di facilitarne lo svolgimento (e il relativo e simultaneo training) per poterla replicare ovunque. Città di Transizione Ovunque, appunto.
Buona lettura.
Evoluzione e pratica di ‘Transition Town Anywhere’
Da “Transition Culture”.
Per molta gente, il momento culminante della Transition Network Conference del 2012 è stata l’attività di ‘Transition Town Anywhere’ (Città di Transizione Ovunque), dove è stata costruita, vissuta celebrata e di nuovo smontata un’economia locale resiliente nello spazio di una mattinata. Ruth Ben-Tovim, una delle organizzatrici dell’evento, ci racconta come è avvenuto l’evento, come ha funzionato e come potreste proporne una versione nella vostra comunità. Ha cominciato chiedendosi “quante persone servono per costruire una città?”
“Circa 240 nel caso della Conference del 2012. Oltre cinque ore, la Sala Grande del Battersea Arts Centre era piena di un ‘Transition Town Anywhere Centre’ autocostruito, vivente e pulsante. Molti di voi che erano lì e molti che non c’erano hanno chiesto più dettagli su questa attività. Quindi, come promesso, eccoli qui. Anche in risposta a diverse richieste, alla fine di questo post ci sono dettagli su come potreste portare l’attività di gruppo ‘Transition Town Anywhere Centre’ nella vostra città, se lo vorrete.
Quante persone sono servite per progettare il processo?
Ci sono volute 5/6 persone per progettare l’attività per un periodo di quattro mesi e almeno sei per condurla il giorno stesso. Ecco la storia della creazione della formula della Città così come della realizzazione della Città stessa. Cominceremo il racconto da un incontro di progettazione della Transition Conference di circa due mesi prima della conferenza stessa. Fino a quel punto l’idea era stata quella di fare un evento di imprenditoria sociale ‘Inventato’, che stava diventando sempre più complicato ed ingombrante. La conversazione (fra Rob Hopkins, Jo Hardy, Chrissie Godfrey e me stessa) è andata più o meno così:
Rob “Siamo davvero sicuri di voler fare questa domenica l’Invenzione, Transizione in azione, al chiuso/all’aperto, un evento pubblico che coinvolge la comunità, dove in 24 ore dobbiamo allestire un mondo di Transizione vivente e pulsante ?”
Jo “Anche se lo abbiamo pianificato per alcuni mesi, non riesco ancora a visualizzarlo chiaramente e quando lo ascolto non sono sicuro che sia ciò di cui hanno bisogno i delegati”
Chrissie “E’ un sollievo sentirtelo dire. Mi sento leggermente ansiosa riguardo a questo ma ero preparata per farlo funzionare”.
Io“E’ stato un po’ come spingere qualcosa in salita, sì, forse è tempo di cambiare direzione” .
Piuttosto lontano dal processo di progettazione della conferenza (a poco tempo dal via dell’evento stesso) abbiamo intrapreso un passo audace e timoroso per cambiare strada, lasciando perdere qualcosa che sembrava molto stimolante, ma i cui segni cominciavano a mostrare che non fosse adatta per la Conference del 2012. E’ stato raro far parte di una squadra pronta a prendersi dei rischi a quel punto in modo da provare a rispondere realmente a quello che sembrava giusto.
Quindi, la seguente conversazione ha indagato “che altro?”, “quale potrebbe essere il processo di gruppo di questi anni?” Emerge l’idea di una versione condensata dell’attività di Transition in Action, che si focalizzi sulla via principale del futuro, ispirata alle Cinque Strade per il Benessere della Nuova Fondazione Economica collegata allo slancio di REconomy e al gusto teatrale del Piano di Azione per la Decrescita Energetica in due Ore condotto da Lucy Neal alla conferenza del 2009, tenutasi anch’essa al BAC.
Questa era la sintesi. In poco più di un mese! Chrissie ed io ci siamo incaricate di progettare questa attività, ci siamo unite a Shane Hughes, che fa parte della conduzione della giornata della REconomy, e a Lucy Neal per aiutarci con le prime idee. Jo e Rob hanno già messo insieme il programma del laboratorio e Jo, Chrissie ed io, che siamo la squadra di facilitazione della Conference di quest’anno, abbiamo dato forma a gran parte del funzionamento della conferenza, insieme con gli organizzatori del BAC e della conferenza Sim e Kristen. Anche se il tempo sembra poco, pensiamo di poterne tirare fuori qualcosa!
Diverse chiamate Skype più tardi, con consigli davvero utili da parte di Shane e Lucy, Chrissie ed io abbiamo passato l’estate assemblando la carne sulle ossa di quello che era diventata l’attività di ‘Transition Town Anywhere’. Non avevamo mai lavorato insieme prima, ma la combinazione delle mie pratiche di arte partecipata e del suo approccio di “lasciar crescere la partecipazione lentamente, lavorando dall’individuo ai vicini, alla via per arrivare alla città; esteticamente abbiamo dei post-it, centinaia di lavagnette, gessetti, cartone, cordicelle, spazio vuoto, un colore e facciamone una storia” e l’esperienza di Chrissie come produttrice di arte e facilitatrice , più come “dobbiamo snellire, le cose prenderanno più tempo di quanto immaginiamo, partiamo in piedi nello spazio e camminiamoci un po’, immaginiamo i tempi, gli avvicendamenti, vediamo come la gente può accedere ai gruppi per rendere il centro della città senza che ci sia caos, ah e la forma generale dell’attività dev’essere quella di una banana” avevano una certa alchimia. Primi di settembre, con la conferenza che si avvicina, riceviamo degli input da parte di Jo, Rob, Sophie Banks e Lucy e col sostegno generoso di un donatore di 364 lavagnette fatte a mano, l’attività è progettata e noi siamo pronti a preparare tutti i materiali.
Arriviamo al BAC un giorno prima e ci piazziamo sul balcone sopra alla Sala Grande. La nostra ‘lista delle cose da fare’ è molto lunga, è come prepararsi per uno spettacolo. Il BAC ci ha gentilmente fornito un artista/designer per aiutarci, Kirsty. Lei fa la mappa, la chiave a la bandierina. Lucy si occupa dei dettagli della celebrazione e, nella tarda serata di sabato, trova lunghi pezzi di nastro rosso nella sua cucina, un bastone per la cerimonia di apertura e fa delle coccarde. Siamo pronti e domenica mattina presto, una squadra incredibile aiuta a sistemare la Sala; Amber, Sophy, Jo (che è anche DJ), Lucy, Paul ed alcuni dei primi delegati arrivati alla conferenza. Sono davvero emozionata e davvero davvero nervosa. Questa attività non è mai stata fatta prima, è un totale esperimento e c’è molta fiducia riposta nelle nostre mani da parte del Trasition Network, di altri membri della squadra della conferenza e dei delegati, che abbiamo deliberatamente tenuto un po’ all’oscuro, e la percepiamo come una grande responsabilità.
Ma ho fiducia nell’idea, mi sento davvero ben supportata, la cosa è passata dalle mani di molta gente. Come farina, è stata impastata, tirata e le è stata data una forma. E’ un’offerta, quindi siamo passati per diversi stadi, dai progettisti ai facilitatori, tenendo lo spazio, guidando il viaggio, andando fuori strada abbastanza perché il progetto si dispiegasse da sé, quindi il pane può essere cotto e gustato da molti…
Transition Town Anywhere
“Prego entrate… Grazie per esservi uniti a noi, stamattina faremo un viaggio insieme, un viaggio nel futuro prossimo. Guardate lo spazio vuoto di fronte a voi, verso il futuro. Ci stiamo dirigendo verso il Transition Town Anywhere Centre… tutto ciò che ci dobbiamo portare è la nostra esperienza, la nostra immaginazione e quella degli altri. Oggi abbiamo l’opportunità di costruire il centro di una città prosperoso e connesso, … siamo pronti per cominciare?…. Una volta tagliato il nastro, saremo là”…
Prima fase….. Casa
“Trovate uno spazio nella stanza che possiate rendere la vostra casa… disegnate il contorno della vostra casa usando il gessetto… prendete una lavagnetta e scrivete qualcosa che vi dia il senso di benessere o di connessione con la vita… continuate a passeggiare intorno alla vostra città… guardate le persone con le quali vivete qui”
Seconda fase – i vicini
“Ho sentito una storia sulla gentilezza degli stranieri”
“Incontrate il vostro vicino, qualcuno che vi sta a fianco. Mettetevi insieme, sul retro della lavagnetta c’è un elenco di temi per storie, raccontatevi una storia personale basandovi su uno di essi, quindi scrivete una frase riguardo a ciò che avete sentito”. Queste relazioni e le storie personali sono le fondamenta della nostra città.
Terza fase – la via
“Raccoglietevi insieme con altri tre o quattro gruppi di vicini… esplorate fra di voi cosa potreste fare per rendere le vostre vite più facili, più sostenibili, di cosa non avete bisogno per la via principale, cosa potete fare da soli… ricordate anche che i gruppi che funzionano dedicano tempo a decidere come lavoreranno insieme, non solo quello che faranno… fate ancora una passeggiata in giro per vedere cosa hanno pensato le altre vie”
Quarta fase – lasciare casa
“Stiamo per costruire il centro di una città insieme… una città ha bisogno di diverse cose: cibo, amministrazione, educazione, innovazione, impresa, celebrazione… cosa ti piacerebbe veder accadere nella tua città riguardo a queste voci?… scrivi le tue richieste sulle pareti…
Quinta fase – cerca il tuo ruolo
“Vai verso una delle voci dalla quale ti senti più adatto ed usa una lavagnetta per scrivere che ruolo vorresti giocare oggi in risposta alle richieste che sono state fatte. Organizzatevi fra di voi in piccoli gruppi di lavoro”
Sesta fase – costruite la vostra iniziativa
“Usate la Carta degli Inquilini fornita per verificare che abbiate pensato a tutto ciò che vi serve per costituire un’iniziativa – cos’è, per cosa?… una volta che siete sicuri di quello che volete fare andate dalla Signora della Mappa e fatevi dare un numero di appezzamento… prendete i materiali dal mucchio e costruite una versione in 3 dimensioni della vostra idea”
Settima fase – apertura del centro città
E’ ora di aprire il Centro Città, un’iniziativa viene scelta a caso per ricevere la chiave della città, la gente corre su e giù per le strade coi nastri per celebrare, si rallegrano… “Siamo pronti per partire. Andate a far visita ad altre iniziative, vedete come potete lavorare insieme, cosa potreste scambiarvi, alcuni di voi restino a casa per ospitare altra gente nella vostra iniziativa”
Settima fase – picnic nel Centro Città
“Fate un picnic insieme nella vostra città… condividete la torta che ne segna l’apertura”
Nona fase – viaggio nel tempo
“Tornate a far visita al vostro vicino col quale avete condiviso per primo una storia, raccontategli la vostra esperienza, cosa avete visto, imparato, osservato, sentito… quindi tornate tutti alla Strada Principale e al posto dal quale abbiamo iniziato… a dove tutto è iniziato.. conto alla rovescia per il 2012”
Decima fase – riflessione , riordinare
“Riguardate lo spazio. E’ pienissimo di quello che abbiamo creato insieme… potete prendere un souvenir per ricordarvene, ma non c’è dubbio che ciò rimarrà nelle nostre memorie… ora, date il via alla grande pulizia”.
Non mi sono mai sentita così supportata nella facilitazione di quando ho fatto quel giorno questa attività. Dalla squadra più allargata, dai partecipanti, dallo spazio stesso, è successo qualcosa nello spazio fra di noi e tutto quel pomeriggio ho avuto il cuore aperto, mi ha fatto piangere e sorridere e mi ha fatta sentire ottimista riguardo al futuro. E’ stato così potente vedere cosa può accadere col potere della nostra immaginazione e del nostro impegno collettivo. Abbiamo tutto ciò di cui abbiamo bisogno a portata di mano per creare un Centro Città del futuro.
E poi?
Se vi piacerebbe dar luogo ad una versione di questa attività di ‘Transition Town Anywhere‘ nella vostra città, lavorando con la vostra iniziativa, allora saremmo felici di parlare con voi di questa possibilità. Nel 2013 sarei disposta a venire nella vostra iniziativa a condurre un’attività di Transition Town Anywhere. Avrete bisogno di fornirmi una piccola squadra che voglia condurre con me l’attività, che includerebbe un training in corso d’opera, il che significa che potreste poi condurla voi stessi, o qualcosa del genere in futuro. Potrei adattare l’attività per gente e bisogni specifici. Cercheremo di tirare su i soldi che serviranno per condurre il tutto, ma non è garantito, quindi avrete bisogno di coprire alcuni di questi costi, per esempio costi di viaggio e facilitazione. Contattate, per favore Ruth @encounters-arts.org.uk07870 698333 se volete parlare di questa possibilità.