Come è andato il Corso di Facilitatore della Transizione

Come preannunciato in un articolo in ottobre, novembre e dicembre a Bologna si è svolto il Corso di Facilitatore della Transizione.

Corso facilitatore della transizione gruppo testa-cuore-mani

A Bologna e dintorni in questi ultimi anni sono nate numerose iniziative locali di transizione (Monteveglio, Quartiere Lame di Bologna, San Lazzaro, Budrio, Pianoro, Calderara, San Giovanni in Persiceto, Bologna Dentro Porta, Funo) ed una iniziativa universitaria (Terracini in Transizione ad Ingegneria).  Oltre a questi gruppi, è sorto anche uno spazio di connessione, condivisione e supporto a livello provinciale denominato CAT Bologna (Centro di attivazione della Transizione) e poi evoluto in Comunità Bolognesi in Transizione.  Per portare avanti queste iniziative tante persone si sono cimentate nell’impresa di facilitare un gruppo “guida”, gruppi tematici, progetti concreti, nuove attività imprenditoriali.  Spesso questa impresa si è rivelata difficile, piena di sfide da superare ed ha richiesto l’apprendimento di nuovi metodi e strumenti.  Ma non è facile, per chi svolge questa attività nel tempo libero come forma di volontariato, avere il tempo e la motivazione necessaria per studiare e sperimentare nuovi approcci.

Per questo è nata l’esigenza di mettere a disposizione un percorso di formazione per tutti coloro che stanno sperimentando iniziative di transizione e che desiderano approfondire questi tematiche e grazie alla collaborazione con ASTER e la Climate KIC è nato il Corso di Facilitatore della Transizione.

Era la prima volta in Italia che si sperimentava un percorso di formazione che andasse oltre al week-end intensivo (come il Transition Training) e agli incontri serali (come nel corso CeAT).  L’abbiamo progettato in questo modo perché eravamo convinti che la continuità formativa dei 3 week-end in 3 mesi consecutivi potesse aiutare i partecipanti ad assimilare e mettere in pratica i metodi appresi (o ri-presi) durante il corso, con la possibilità di verificare i passi compiuti da un modulo all’altro.

Ora il corso è concluso: quali sono i primi risultati che abbiamo registrato dai partecipanti?

  • In generale abbiamo avuto feedback molto positivi dai partecipanti, anche da chi inizialmente aveva espresso delle perplessità sulle proprie capacità come facilitatore e sulla eccessiva lunghezza del corso (36 ore suddivise in 3 week-end).
  • C’è stato un aumento della motivazione, dell’entusiasmo e della voglia di mettersi in gioco come facilitatori.
  • Alcuni di loro hanno già utilizzato gli stimoli del corso per avviare nuove iniziative (ad esempio la Festa del Dono e del Baratto di Lame in Transizione)
  • Altri si sentono più fiduciosi e stanno progettando nuove iniziative.
  • Si è formata una rete di relazioni tra i partecipanti.
  • La rete del CAT Bologna si è arricchita di nuove persone dalle grandi potenzialità.
  • La maggior parte dei partecipanti ha espresso il bisogno e l’intenzione di approfondire la propria formazione nell’ambito della transizione.

C’è qualcosa che rifaremmo in modo diverso?

Beh, sicuramente si … come sempre dall’esperienza si impara.

Per esempio, abbiamo notato che tanti temi presentati durante il corso avrebbero meritato e richiesto un tempo più ampio per l’approfondimento e, soprattutto, per la sperimentazione.  Per i partecipanti sono stati una specie di “antipasto” che non ha permesso di digerire completamente gli argomenti.

Anche per questo ci auguriamo che sia possibile proporre altri percorsi di questo tipo per continuare la formazione dei presenti e futuri facilitatori della transizione.