Training all’aria aperta
Ieri nella casa di campagna in cui abito e faccio marmellate alle porte di Perugia c’era un bell’assortimento di vicini transizionanti, membri del GAS e non, amici membri delle forze dell’ordine e del disordine… il fresco del prato e l’abbondanza di cibo fatto in casa (comincia a diventare un segnale quando le colombe comperate restano nelle scatola e i dolcetti, magari anche tutti storti, ma fatti a mano, vengono spazzolati in pochi secondi) mi ha ricordato il bel finesettimana del Transition Training di Macerata!
Il gruppo era piccolo, ma pieno di biodiversita’ – alcuni membri del gruppo guida di Macerata, qualche viaggiatore giunto (anche in bicicletta) dal grande Nord e dal profondo Sud, abitanti di trulli, marchigiani francofoni, seminatori di semi e… di seminasogni, psicologi in transizione e abitanti di ecovillaggi, nobili d’animo (e di stirpe) – un’insalata mista (di campo) per un training completamente spostato verso il sole, tanto che abbiamo adattato al volo il programma per farci ispirare e accompagnare dall’aria di primavera…
ne nasceranno sicuramente (ne stanno gia’ nascendo) iniziative e sinergie sul territorio, anzi, invito i partecipanti ad usare i commenti per farci sapere: cosa vi siete portati a casa? Come va?
E ne approfitto per ricordarvi che sono aperte le iscrizioni ai TTraining di Bologna del 12/13 Maggio e di Montespertoli (FI) per il 26/27 maggio! A quando una bella festa del centro Italia in Transizione??
Che cosa ho raccolto da questa esperienza? al momento della conclusione domenica 25 marzo, li per lì insieme a tutti quelli del gruppo dentro alla-bella-fascia-blu che ci auto-sorreggeva con cura, ho pensato “mi porto via un bel CAMBIAMENTO”. Però se cambi lo vedi dopo un pò, e lì per lì invece mi sono tenuta ben dentro alla situazione che si era creata: tant’è che ne è seguito un bel deserto tecnologico con telefonino bloccato/inutilizzabile e sindrome da web-indifferente. Non ci avete capito un’H? Infatti non c’è granchè da capire.
La chiarezza vien da sè tutt’a un tratto.
Ecco cosa mi sono portata via dal Ttraining: un senso di appartenenza. Di appartenere ad una rete viva e attiva con tante unità molecolari pronte a dirottare mani e passi laboriosi in armonia con il nostro pianeta.
A seguire,l’intenzione condivisa con gli altri partecipanti locali è di contagiare gli altri di Mc in Transizione con modalità e informazioni che estrarremo con cura dal gran scrigno prezioso/cartella di file che Ellen e Deborah ci hanno lasciato per farli germogliare.
Gigliola, Recanati, Mc
ciao deborah, colgo l’occasione per un abbraccio virtuale e un grazie per quello che mi hai lasciato insieme agli altri 23 compagni di viaggio al training di budrio anno scorso!
Ispirato, forse inconsapevolmente, da Gigliola anche io ho ‘staccato la spina’ alle comunicazioni per qualche giorno. Il training di Macerata mi ha confuso, incuriosito e rafforzato allo stesso tempo. Ho maturato la consapevolezza della radicalità della proposta del movimento della transizione e la volontà di conoscere più capillarmente le esperienze già attive anche fuori dall’Italia.
Elaboro e rielaboro le mie domande e i miei dubbi (fortuna averceli!) e intanto procedo verso una direzione che ‘sento’ essere quella giusta: ad Ancona, in particolare nel quartiere Vallemiano ( Casa delle Culture di Ancona, ex-mattatoio comunale), si sta muovendo qualcosa. C’è stato un bel tTalk con Max Rupalti, tante persone diverse, un World Cafe e tanti semi donati e scambiati tra i partecipanti (a proposito: graziee Gigliola!). C’è stato un incontro per organizzare un corso di autoformazione sul manuale della transizione (stle Seattle/Bologna) che probabilmente sarà replicato anche in altre aree della città o altri comuni limitrofi visto l’interesse diffuso. Ci sono ancora tante idee in cantiere e molta voglia di dire e di fare. Insomma, si cavalca l’onda dell’entusiasmo iniziale cercando di non affrettare i passi!
A presto
Lorenzo, Ancona