Progetti per i prossimi 100 anni.
Con tre settimane di ritardo, causa pioggia, siamo riusciti a fare la due giorni di produzioni vegetali con Giovanni Zanni nella sua azienda. E’ il terzo corso che organizzo da lui e non so quante volte sono andato a trovarlo in questi ultimi 3-4 anni di amicizia, l’azienda è sempre diversa, ogni volta rimango sorpreso da quello che riesce a fare in collaborazione con la natura…
Avevamo studiato la struttura del fine settimana per stimolare “la responsabilità personale” dei partecipanti e visti i feed back finali (e le mail di ringraziamento) direi che ci siamo proprio riusciti, il primo giorno abbiamo lavorato da soli, il secondo abbiamo ripercorso tutta l’azienda con il Maestro.
Tra le tante discussioni, battute e interventi interessanti, un concetto di Giovanni mi ha colpito, si parlava di una nuova siepe frangivento che farà con alberi che cresceranno nei prossimi 30 anni, di nuove zone di sviluppo che partiranno dopo anni di miglioramento del terreno, al nostro stupore sui tempi della sua progettazione ha risposto con naturalezza: “i progetti in agricoltura si fanno per i prossimi 100 anni”.
Proprio così, nonostante le crisi economiche, i cambiamenti climatici, la durata della nostra stessa vita, i nostri progetti devono vedere avanti, educare, portare ad un cambiamento culturale profondo e duraturo.
Se fai progetti per un anno, semina grano.
Se fai progetti per un decennio, pianta alberi.
Se fai progetti per un secolo, educa il popolo.
“I progetti in agricoltura si fanno per i prossimi 100 anni”….
Bella frase, densissima di significato. Ogni tanto penso anch’io al significato del tempo quando sono immersa nella natura..
Quest’estate ho piantato dei semi di mimosa e sto guardando le piantine crescere… Pensavo di essere fortunata se me ne fosse venuta una sola, adesso mi ritrovo con una trentina di piante.. E’ da quest’estate che fantastico su come disporle nel terreno, perchè “sono per sempre”. E inevitabilmente il “per sempre” si linka al fluire inarrestabile del mio tempo… Quel tempo che “se ne ha sempre troppo poco”… Quel tempo così sfuggente e così eterno, che nasce nella notte dei tempi e chissà mai se avrà fine… Questo nostro piccolo breve tempo ci unisce da sempre e per sempre all’universo, sarà preso in custodia dai nostri fogli e poi dai nostri nipoti….
“I progetti in agricoltura si fanno per i prossimi 100 anni”… giusto, ci rifletterò ancora. Grazie per lo spunto.
…anche chi lavora a stretto contatto con le aziende, trova sempre complesso dover restituire una immagine più duratura di un anno, di un triennio, di un quinquennio, ai progetti che si vanno costituendo. Diciamo che l’economia, una certa, distorta economia, ha imposto negli ultimi cento anni, una accelerazione che ci ha portato alla neutralizzazione dei valori, quegli stessi valori che significavano i processi di acquisto…gli alberi gli abbiamo tagliati senza pensare bene a quanto tempo ci hanno messo per -guardarci così dall’alto! Con loro abbiamo reciso le nostre radici.Adesso è tempo di piantarli!