Ultimo giorno in Italia: da Ferrara a Parma per parlare della “Rivoluzione Dolce” della Transizione

Di Rob Hopkins

Lo splendido portale scolpito del Battistero di Parma.

Il giorno successivo (lunedì) è cominciato con una passeggiata per Ferrara. Il centro della città è medievale e ha un’architettura molto bella. La cosa che colpisce di più di Ferrara, in un primo momento, è il numero di biciclette e la moltitudine delle persone che le usa. Ferrara è famosa per l’uso diffuso della bicicletta. In questo aiuta molto che la città sia completamente in pianura ma anche il fatto che, come mi ha raccontato Pierre, i ciclisti qui sono trattati, parole sue, “come le vacche sacre in India”, cioè, gli automobilisti si aspettano che passino ovunque, in qualsiasi modo e in qualunque momento, per cui non hanno alternative a dare loro spazio. Non ci sono piste ciclabili vere e proprie, a quanto ho potuto vedere, ma in qualche modo funziona.

Un’altra cosa che mi ha colpito  è che Pierre ha detto che dall’inizio della crisi economica il numero di biciclette in circolazione ha subito un’impennata, ed è successo che la gente ha ritirato fuori le proprie biciclette vecchie, abbandonate nei fondi, ha dato loro una ripulita ed una riparata e le ha riutilizzate. In giro per Ferrara c’erano marche e tipi di biciclette che non vedevo da anni.  Tipo queste:

 

E’ molto bello vedere i giovani, gli anziani, e anche tutti gli altri che se vanno in giro su due ruote. Il primo posto che abbiamo visitato è stato il Teatro Comunale di Ferrara, il teatro dove lavora Pierre, un teatro civico molto attivo e che si trova nel cuore della città, costruito circa 200 anni fa. Ecco la vista dal palco, che aveva  il giorno prima ospitato il concerto di un direttore d’orchestra (Claudio Abbado e Maurizio Pollini con l’Orchestra di Lucerna, ndT.), il cui successo era ancora visibile dai fiori, lanciati alla fine dal pubblico, che ricoprivano interamente il palco. Un edificio sorprendente.

… ed ecco il suo incredibile, e antico, soffitto.

Quindi abbiamo camminato di fianco al Castello nel centro della città fino alla Cattedrale, bellissima. Eccoli:

Poi siamo scappati via per prendere il treno per Parma, dove ero atteso a parlare ad un incontro organizzato da Kuminda, una rete di organizzazioni che promuove la sicurezza alimentare, la giustizia sociale e la sostenibilità alimentare. Hanno in cartellone un festival ad ottobre dal titolo “Il Diritto al Cibo”  e questo incontro è stato una specie di anticipazione. Abbiamo incontrato in stazione alcune persone in gamba di Kuminda (ma niente banda) e con loro siamo andati a pranzo in un piccolo ristorante. Ho preso un piatto tipico di questa regione italiana, i Tortelli, che sono come dei ravioli, alcuni erano alla ricotta e spinaci ed altri alla zucca. Una delle persone a tavola ha detto “il piatto più buono del mondo” e non si è sbagliato di molto. Ci è rimasto ancora un po’ di tempo per visitare Parma, in particolare il Duomo. Un posto stupendo. Contiene degli affreschi di scuola giottesca e sorprendenti iconografie e tele. Eccone degli esempi…

e la cosa che colpisce più di tutte all’interno del duomo stesso è la prospettiva straordinaria di quello che credo sia l’Ascensione, dei santi che salgono in cielo. Direi che vale bene un torcicollo. In ogni caso ho fatto questa foto per risparmiarvelo. 

Quindi abbiamo raggiunto la Biblioteca Antica di San Giovanni, coi suoi bei chiostri coperti, un pozzo molto antico e, in cima alla scalinata, una sala enorme con un sorprendente soffitto dipinto centinaia di anni fa, affreschi con mappe dell’Italia, di Parma e di celebri battaglie navali. Davvero straordinario. Prima della conferenza sono stato intervistato da una giornalista ed ho fatto qualche foto con un fotografo de “La Repubblica”, che potete vedere qui.

Gli organizzatori erano sorpresi dall’affluenza di gente (era sul giornale locale qui). La sala era stipata, c’erano più persone in piede che non sedute. Inizialmente ho parlato di cosa sia la Transizione, come funziona e come potrebbe essere nel contesto di Parma:

http://www.youtube.com/watch?v=NUWtzMYU0RQ

… poi, dopo aver chiesto alla gente di parlarsi a coppia per qualche minuto, ho parlato in modo specifico di cibo (il tema della serie di eventi di ottobre) ed in particolare del lavoro che Transition Town Totnes sta facendo sul cibo:

http://www.youtube.com/watch?v=luX3xWNWgkI

C’era un gran brusio in sala, la gente era davvero ricettiva. Più tardi sono andato a cena con gli organizzatori in una trattoria locale, dove abbiamo mangiato cibo delizioso, in parte tipico di Parma (compreso il Lambrusco locale, molto buono) e in parte della Sicilia, luogo d’origine dello chef. Quindi sono andato in stazione per raggiungere Milano Centrale e da lì il treno notturno per Parigi nella cuccetta in alto (e per questo più calda). Sono stati giorni fantastici. L’ospitalità della gente è stata sorprendente. E’ magnifico far visita alle iniziative di Transizione e assaporare l’impatto che la Transizione sta pian piano avendo sulle comunità nel mondo. Incontrare alcune queste persone straordinarie che si sono sentite chiamate a raccogliere questa idea e a cercare di realizzarla, così come ascoltare le sfide che stanno vivendo. E’ stato straordinario anche parlare di nuovo italiano. Ora sono a casa, stanco ma ispirato, toccato, leggermente più grasso, ma profondamente grato a tutti coloro che hanno reso possibile quest’avventura. Grazie a tutti.

Da “Transition Culture”. Traduzione di Rupo

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  1. […] scia dell’incontro con Rob Hopkins  che ci ha raccontato un pò quello che succede a Tottnes, nell’ultimo mese abbiamo […]

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