tTraining: com’è andata a S. Lazzaro

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Già osservando l’elenco degli iscritti si sapeva che questo training di S. Lazzaro (Bo) sarebbe stato un po’ speciale, la maggior parte dei presenti erano già attivi in gruppi guida o in attività di Transizione attorno a Bologna, il che ha cambiato un po’ la storia di queste due giornate.

Prima di tutto grandissimo grazie a Glauco, Silvano, Beppe e a tutti i ragazzi di S. Lazzaro in Transizione (e agli scout) che ci hanno accolti, coccolati, accuditi, nutriti, caffeinizzati, sopportati e supportati con un’organizzazione perfetta. Un abbraccio a tutti voi (e ora pensiamo a smaltire le caloria accumulate a forza di torte…)

Un grazie e un abbraccio a tutti i partecipanti da me, Ellen e “lo stagista Giorgini” per l’intensità della vostra partecipazione, la dedizione e la disponibilità a mettervi in gioco senza barriere e paure. Come sempre siete tutti invitati a utilizzare i commenti a questo post per lasciare pensieri, idee, considerazioni e tutto ciò che volete a chi legge il blog.

Consentitemi un abbraccio speciale a Giuseppe, che se ne torna apparentemente solo a Cava dei Tirreni. È una persona intensa, sincera e determinata, la sua purezza mi ha dato grande forza e di questo lo ringrazio. Vorrei che sapesse che noi tutti ci siamo anche se è lontano. “Vorrei tirare la Transizione un po’ più a sud” ci ha detto il primo giorno durante le presentazioni di apertura. Beh… tu tira che noi spingiamo, e vedrai che qualcosa succede.

Quando io e Ellen siamo partiti dall’Inghilterra dopo il primo corso per trainers tutti ci abbracciavano e salutavano commossi perché andavamo soli a lavorare in un paese (l’Italia) dove non c’era niente, tutto era da costruire, e saremmo stati lontani e fuori portata. A loro sembrava un’impresa titanica quella che ci aspettava, come può sembrare ora quella di Giuseppe nella sua comunità. Certo non è che sia facile, ma non è nemmeno così difficile… facciamo risuonare le parole che Massimo ci ha letto in chiusura del training, teniamole a mente.

La nostra paura più profonda
non è di essere inadeguati.
La nostra paura più profonda,
è di essere potenti oltre ogni limite.

E’ la nostra luce, non la nostra ombra,
a spaventarci di più.
Ci domandiamo: ” Chi sono io per essere brillante, pieno di talento, favoloso? ”
In realtà chi sei tu per NON esserlo?

Siamo figli di Dio.
Il nostro giocare in piccolo,
non serve al mondo.
Non c’è nulla di illuminato
nello sminuire se stessi cosicchè gli altri
non si sentano insicuri intorno a noi.

Siamo tutti nati per risplendere,
come fanno i bambini.
Siamo nati per rendere manifesta
la gloria di Dio che è dentro di noi.
Non solo in alcuni di noi:
è in ognuno di noi.

E quando permettiamo alla nostra luce
di risplendere, inconsapevolmente diamo
agli altri la possibilità di fare lo stesso.
E quando ci liberiamo dalle nostre paure,
la nostra presenza
automaticamente libera gli altri.

Nelson Mandela

4 commenti
  1. antonella
    antonella dice:

    un grazie sincero a quanti hanno partecipato! agli organizzatori del gruppo di San Lazzaro e ai tre magnifici facilitatori!! ho raccolto molti spunti di cui farò tesoro… spero di rincontrare ciascuno di voi lungo le strade che la transizione ha aperto, strade che è bello percorrere non sapendo esattamente dove porteranno, ma che di sicuro percorreremo insieme ad altre persone.
    Antonella

  2. Ilaria
    Ilaria dice:

    Un grazie anche da parte mia a tutti i partecipanti, organizzatori, agli straordinari facilitatori e allo “stagista Giorgini” che sarà un’ottimo “direttore d’orchestra in transizione” 🙂
    Ho visto che nei prossimi mesi sono in previsioni diversi TTraining sparsi per tutta Italia, vorrei lanciare un’appello a tutti gli indecisi di passaggio tra questi commenti: Partecipate! E’ un’esperienza davvero da vivere che ti apre tante porte e fa conoscere tanta gente autentica, da portare dentro di noi per tutta la vita..se non vi sentite in grado, e all’altezza questa è l’occasione giusta per smentirvi e capire a pieno le parole di Mandela…e alla fine del corso vi direte “ma che stupido…guarda cosa mi stavo perdendo!”

  3. Massimo Giorgini
    Massimo Giorgini dice:

    Per me è stata un’esperienza veramente speciale .
    Mi sono divertito da matti a fare lo “stagista” ed a proporre i giochini tipo “woosh, flitz, block”, andando molto oltre la mia zona di comfort di persona “equilibrata” e “seria”. Ha avuto un significato ancora più grande farlo a San Lazzaro, dove è cominciata la mia avventura nelle città di transizione e dove ho ritrovato tante persone che conosco e con le quali ho già condiviso tanti momenti.
    Che meraviglia poter facilitare e vivere dei momenti così, in cui le persone discutono di argomenti importanti, condividono idee e progetti, si divertono e stanno bene insieme !!!

    Grazie a Cristiano ed Ellen che hanno dato inizio a tutto questo, grazie ai miei vecchi amici di San Lazzaro che mi hanno accolto come il “figliol prodigo” sfornando le torte più grasse 😉 , grazie a tutti partecipanti per aver reso possibile questa esperienza indimenticabile !

    Un abbraccio
    Massimo

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