Il picco della salute
di Marco Pignatti (originale qui)
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Qualcuno ha fatto notare che non abbiamo preparato un resoconto dettagliato della conferenza sull’Alimentazione Sostenibile. Ci sono cose che hanno bisogno di sedimentare un po’ prima di manifestarsi pienamente, hanno bisogno di essere masticate a lungo prima di essere digerite ed assimilate.
Un altro dei concetti che mi hanno molto colpito della conferenza del 24 febbraio con Davide Bochicchio è stato quello del Picco della Salute. In realtà non ne ha parlato Davide, l’ho detto io al termine di uno scambio di domanda/risposta. Davide stava affermando che l’alimentazione moderna ci sta portando ad un peggioramento del nostro stato di salute, io gli ho obiettato che però la popolazione mondiale sta crescendo come mai prima e che ci dicono continuamente che la durata della vita si allunga.
La risposta di Davide è stata di quelle che devono essere sedimentate. Conteneva, in particolare, due spunti di interpretazione: “Chi è che muore a 80 anni oggi? Le nostre nonne! E come hanno vissuto? Cosa mangiavano? Quanta attività fisica facevano?” e ancora “E a che prezzo abbiamo allungato la durata della vita ‘malata’?”.
Io la domanda l’avevo fatta apposta perché avevo letto un preoccupante post di Ugo Bardi, che poneva la domanda ma lasciava con poche risposte e volevo sapere come avrebbe risposto Davide.
La mia curiosità su questi dati è diventata irresistibile. Se non vi fidate di Ugo Bardi (e del resto ha intitolato il suo blog a Cassandra sapendo che i più non gli avrebbero mai creduto) potete fare quello che ho fatto io: andate sul sito della Commissione Europea per la Salute, scegliete gli indicatori dello stato di salute che volete visualizzare nel grafico, io ho scelto l’aspettativa di vita alla nascita (Life expectancy at birth) e l’aspettativa di salute alla nascita (Health life years at birth). Questi sono i grafici:
Aspettativa di vita alla nascita
Aspettativa di vita sana alla nascita (uomini)
Aspettativa di vita sana alla nascita (donne)
Direi che non serve una laurea in statistica per accorgersi del preoccupante divario delle due curve a partire dal 2003: la vita continua ad allungarsi mentre la vita sana si accorcia drasticamente come, tra l’altro, non aveva mai fatto prima.
Io continuo a seguire i commenti al post di Ugo Bardi ma non è che emergano tante risposte chiare come quelle ipotizzate da Davide:
- Il nostro stile di vita (non solo alimentare) ci sta precipitando verso la malattia.
- Il sistema “sanità” invece che correggere questo trend sta “drogando” i dati “iniettando” un’enorme quantità di denaro (in farmaci e prestazioni medico-assistenziali) per far sì che l’aspettativa di vita continui ad aumentare e, con essa, i suoi profitti.
Fino a quando anche questa bolla scoppierà…
Come direbbe Ugo Bardi, siamo al minimo di Pareto della salute.
Cambiare regime alimentare e necessiterebbe una “Transizione” piuttosto dolorosa del sistema agricolo, quindi nessuno muove un dito per non dover attraversare quel momento,
Esiste anche un picco della salute del “Disagio Diffuso”, cioè del comunemente noto “mal di vivere”, che si manifesta in svariate forme di dipendenza, ogni tipo di dipendenza, dall’eroina ai lavori domestici (la teoria di questo tipo di “picco” la si può trovare anche su http://www.nuovaspecie.com ).
Questo è, a sua volta, un picco legato al nostro attuale stile di vita ed anche lì la chimica virtualizza uno stato di agio e/o benessere che sta ai minimi storici.
Grazie Cristiano per l’approfondimento.
Io mi fidavo anche di Bardi (non ho molto tempo per ricerche “sul campo”) però così c’è un importante tassello in più.
Grazie Cristiano e grazie Massimiliano. Il picco dell’aspettativa di vita sana e del disagio diffuso è una cosa che mi frullava in mente da un po’: mi avete chiarito le idee e razionalizzato
Vaccini di massa ….bambini che crescono con un sistema compromesso.
E!!!!
nel 2003 sono cambiati i nostri cieli…
Mi fa pensare a certe cose….
Accordo Italia/Usa sul Clima 2003
http://www.scribd.com/mobile/documents/9381320