Carburanti: la scarsità è già qui?

Gli studi degli ultimi anni non sembrano lasciare molti dubbi sul fatto che entro un arco limitato di tempo dovremo confrontarci con una situazione di scarsità dei carburanti. Scarsità significa che non ce ne sarà abbastanza per soddisfare la domanda e che questo non riguarderà le aree del mondo che del petrolio non hanno mai goduto i benefici, ma riguarderà invece noi… il mondo industrializzato.

Sul quando questo accadrà non ci sono ancora certezze assolute. Nel 2010 lo United State Joint Forces Command USA scriveva nel suo rapporto annuale che dal 2012 la produzione non avrebbe più potuto aumentare mentre poneva nel 2015 una situazione di scarsità grave. Il documento dei Lloyds, che invece è redatto l’anno successivo, anticipa i problemi al 2013, non è un caso che nello stesso anno un gruppo di lavoro della House of Commons inglese inizi a lavorare sulle TEQs (grazie a Dario ora le abbiamo anche in italiano) come strumento di gestione e razionamento della risorsa.

Oggi sembra invece che, per quanto riguarda il carburante diesel, la scarsità si stia già manifestando. Max (Rupo) ha tradotto un post di Antonio Turiel che trovate pubblicato su Effetto Cassadra. Leggetelo perché è molto interessante e ci dà un’idea della velocità a cui lo scenario si sta muovendo (70 raffinerie in Europa hanno già chiuso o stanno per chiudere).

Che posso aggiungere? Se non c’è un’iniziativa di Transizione attiva nel luogo in cui vivete, fondatene istantaneamente una perché affrontare la scarsità di carburante senza un minimo di preparazione può essere veramente dura. Con un po’ di preparazione si può invece riscoprire l’immenso piacere della vita da bipede (io ne sono sorpreso ogni giorno, provate che è una roba super…) e forse godersi i vantaggi portati dalla riduzione dell’uso dei carburanti fossili.

2 commenti
    • Cristiano
      Cristiano dice:

      Sai Rinaldo, non so se ci sia relazione, proprio non saprei dire, ma questo è un altro tipico sistema (come le TEQs) che può essere usato per dissuadere dal non pagare l’assicurazione fino a che le cose vanno in un certo modo e poi essere trasformato in strumento di razionamento appena serve: i veicoli non autorizzati non possono più fare benzina.

      Su cosa succeda poi ai cassieri delle pompe non saprei… ma in una logica di razionamento tipo anni ’70 forse nulla, non ricordo particolari assalti ai benzinai. Certo allora eravamo molto meno dipendenti dai carburanti… non so, concentriamoci sulla resilienza che mi pare l’unica risposta sensata.

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