Ricostruire la comunità del vicinato. Le “Social Street”

Le Social Street sono una fantastica idea, tanto semplice quanto rivoluzionaria, nata dalla riflessione di un residente di Via Fondazza a Bologna, Federico Bastiani, che passeggiando per i portici sotto casa si è reso conto di non conoscere nessuno dei suoi vicini. Federico ha quindi aperto un gruppo Facebook chiuso e ha stampato dei volantini che ha appeso nella strada invitando i suoi vicini sconosciuti a segnarsi al gruppo per dare il via ad una esperienza di buon vicinato.

Il gruppo in poche settimane è esploso con centinaia di iscrizioni. Ora coloro che prima erano solo visi di passaggio, hanno cominciato a conoscersi, a fare feste, ad andare insieme al teatro, a scambiarsi utensili, elettrodomestici inutilizzati, attività di babysitteraggio e cibo autoprodotto.  L’iniziativa è subito stata ripresa da molti giornali e TV anche in lingua inglese. Qui ad esempio il servizio di Repubblica.

Dalla rete nasce quindi la potenzialità di una socialità a km zero con un tuffo dalla virtualità al reale, che apre possibilità socioeconomiche tutte da esplorare e che può essere il seme di una piccola comunità di transizione sopratutto nelle città ove l’isolamento è la prima barriera al cambiamento.

Per saperne di più e creare anche voi la vostra Social Street (io l’ho appena fatto!) potete visitare il neonato portale delle Social Street italiane: www.socialstreet.it .

Per chi è di Bologna invece, il giorno 17 novembre alle ore 16, presso la Biblioteca delle Donne in via del Piombo 5,  l’economista Loretta Napoleoni incontrerà i partecipanti all’iniziativa di Via Fondazza, e tutti coloro che sono interessati, per un dibattito sull’economia della condivisione.

6 commenti
  1. Massimo Giorgini
    Massimo Giorgini dice:

    Grazie Dario per questa bella notizia !
    Domani sarò alla Biblioteca delle Donne per una presentazione e spero di poter conoscere Federico e di saperne di più su questa interessantissima iniziativa . Un saluto Massimo

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