Una bella esperienza sociocratica
Di Massimo Giorgini
Finalmente ho trovato un po’ di tempo per riflettere sull’esperienza che abbiamo vissuto insieme l’1 e 2 maggio a Bologna. L’occasione è stata quella del rinnovo delle cariche associative di Transition Italia: i 5 membri del Consiglio Direttivo, composto dal presidente, il vicepresidente, il tesoriere e 2 consiglieri. Spesso ci siamo detti che questa struttura burocratica non corrisponde al modo di relazionarsi delle persone che fanno parte della rete di transizione e questo è assolutamente vero. Al cuore della transizione ci sono gruppi di persone che collaborano alla pari pur suddividendosi ruoli e responsabilità sulla base delle caratteristiche personali o della propria disponibilità di tempo ed energie. Ed oltre ai gruppi c’è una rete, un flusso di persone che collaborano, si scambiano idee ed esperienze, che si ascoltano e si supportano vicendevolmente. Al momento non esiste una struttura burocratica che possa esprimere questo modo di collaborare all’interno di un progetto. Al tempo stesso abbiamo bisogno di essere un’Associazione per poter collaborare “ufficialmente” con Enti ed Istituzioni e per poter accedere a finanziamenti per i progetti.
In uno scambio che c’è stato nella mailing list di Transition Italia ad un certo punto è emersa l’idea di trasformare questo appuntamento del rinnovo delle cariche in una esperienza innovativa e sperimentale, utilizzando il metodo della sociocrazia. A questo scopo abbiamo creato un gruppo di lavoro (i cosiddetti “traghettatori”) che in poco più di un mese ha organizzato l’evento in tutti gli aspetti … ora che è avvenuto lo possiamo dire … un vero e proprio miracolo !
Il facilitatore che ci ha aiutato ad apprendere ed utilizzare il metodo sociocratico è stato Fredjan in collaborazione con la moglie Conni. Entrambi hanno imparato ad utilizzare questo metodo in un Ecovillaggio olandese, dove tutti gli aspetti organizzativi vengono decisi utilizzando la sociocrazia.
Già durante il workshop del 1 maggio, facendo delle simulazioni, ci siamo resi conto dell’efficacia di questo metodo che è strutturato per utilizzare al meglio l’intelligenza collettiva nel prendere decisioni importanti e nella scelta delle persone adatte a ricoprire certi ruoli. E’ basato sull’assenso (che è diverso dal consenso) all’interno del cerchio (il gruppo) e che si raggiunge quando nessuno ha obiezioni. E quando emergono delle obiezioni sono accolte come momenti importanti per approfondire meglio i motivi che ci spingono verso una scelta piuttosto che un’altra.
La prova del fuoco questo metodo l’ha superata al termine della seconda giornata, quando come gruppo sembravamo bloccati davanti alla diverse possibilità che la nuova situazione ci presentava.
A quel punto abbiamo deciso di affidarci semplicemente al metodo delle elezioni sociocratiche per eleggere il consiglio direttivo e tutto ha cominciato a fluire in modo veramente sorprendente. In un tempo relativamente breve e in un clima di fiducia e di consapevolezza collettiva siamo arrivati alla scelta del nuovo consiglio direttivo che sarà in carica per i prossimi 3 anni: Presidente – Pierre Houben, Vice Presidente – Silvia Neri, Tesoriere – Giulio Pesenti Campagnoni, Consiglieri – Giovanni Santandrea e Deborah Rim Moiso .
Grazie a tutti per la bella esperienza: a Fredjan e Conni per la competenza e la grande umanità, ai traghettatori per l’organizzazione ed il coraggio, a tutti quelli che hanno partecipato alla due giornate. Un grazie anche a tutti quelli che hanno portato avanti la rete di transizione in Italia in questi anni … grazie a loro abbiamo la possibilità di vivere esperienze così profonde e trasformanti.